lunedì 10 settembre 2012

Maestri di popolo

Sui giornali, di un sabato di settembre limpido e assolato, è apparsa la notizia , che alcune personalità della città, hanno conseguito cariche onorifiche e sono stati premiati, nel Palazzo del Governo, dal Prefetto.
Senza nulla togliere ai prescelti, alcuni  dei quali molto conosciuti in città  e senza dubbio alcuno persone oneste, preparate e meritevoli dell'onoreficenza, mi chiedo  come vengano definiti i criteri di assegnazione di incarichi, apparentemente così importanti.
Cosa si è fatto di così significativo, in famiglia, nella vita sociale, sul lavoro, rispetto ad altri, per diventare Commendatore, Ufficiale o Cavaliere; come ci si deve distinguere?
Personalmente non lo so davvero, ma ad occhio mi pare che le scelte finiscano per essere figlie della soggettività. E allora, senza nulla togliere ai prescelti (quelli che conosco io sono tutte ottime persone ma anche nei confronti delle altre non ho ragione di dubitare)  mi chiedo, perchè nessun operaio? Magari uno di quelli dei cantieri che si è battuto tutto l'anno per il posto di lavoro suo e dei suoi compagni, in darsena pisana. E perchè non l'operatrice del camper che tutte le notti tenta di avvicinare sulle strade le ragazze costrette a prostituirsi, cercando di strapparle alla tratta, anzichè denunciarle perchè "scollacciate". Sarebbe stato bello no?
Speriamo nel futuro e intanto congratulazionei ai premiati.
Fatta questa considerazione, vi racconto invece le ragioni che spingono i paesi di provincia a conferire l'onorificenza di "Maestro di popolo".
Il maestro di popolo è colui che ha speso gran parte della sua vita al bene comune, senza chiedere nulla. Che ha contribuito a costruire una coscienza collettiva dei bisogni, seguendo un ideale limpido, le tutela delle persone più deboli
Che ha regolato gli umori nei momenti difficili  e acceso le speranze per tempi migliori.
Che ha fatto immaginare "altri tempi".
Oggi questa onoreficenza è sempre meno conferita, ma ancora qua e la  resiste. Un tempo nei paesi era la regola.
Come avveniva o avviene  la scelta "del maestro"  è molto semplice; nei  bar, nelle piazze e in tutti i luoghi di frequentazione collettiva che ne riconoscono l'arte popolare, giorno dopo giorno.
A consegnare  l'onorificenza è la storia.
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