domenica 19 gennaio 2014

Una settimana alla volta

Le panchine di F. a Marina

I crocevia della vita mi riservano una novità. Mi viene chiesto di partecipare ad un'assemblea a Marina di Pisa. Allo storico circolo Arci  Il fortino.
Si parlerà di spiagge di ghiaia. Dalla provincia mi chiedono di andare.
Perchè io? chiedo un po' svogliato al telefono.
- Perchè sei una persona misurata che sa tenere un'assemblea..... lì ci sarà gente incazzata.
In molti non vogliono le spiagge di ghiaia
Capisco subito che mi blandiscono. "Io che sono bravo a tenere un'assemblea!?????"
Nel bar del mio paese, a Molina si dice , e mi scuso per la forte coloritura, "che te lo stanno mettendo nel culo" con garbo. Ci mancherebbe.
Ma il senso del dovere e delle istituzioni che mi hanno inculcato, nonno Neri comunista e mio padre, non mi fanno recedere. -"Mica possiamo far credere  davvero la politica e le amministrazioni si sono arrese?" Mi dice un altro,che lavora a  perfezionare il convincimento (ti pareva!).
Ma io avevo già deciso di andare e gli dico convinto-"Datemi i fogli da studiare".
E così venerdì  ho studiato tutto il giorno e anche rinunciato, con grande rammarico ad essere a Santa Croce sull'Arno, a presentare il libro di Lancisi giornalista del Tirreno su don Puglisi. Il prete di Brancaccio a Palermo, ucciso dalla mafia. E mi sarebbe venuto pure bene, visto che di queste cose mi occupo da anni e con passione.
Il "senso dello stato", come si diceva un tempo a sinistra, però ha prevalso e ne sono orgoglioso. Anche se mi rimane il dubbio del perchè "sono sempre bravo e solo a sbrogliare casini". Quando invece c'è da fare gli "splendidi",  a me non viene mai proposto. La giustificazione è sempre stata-"tanto a te non interessa"e hanno ragione. Ma insomma ogni tanto...
Comunque vado. Arrivo a Marina alle 18.00 di venerdì 17 gennaio.
E' sempre bello andare verso il mare. Se d'inverno ancor di più. Il mare d'inverno è per intenditori, becchi fini. Ne sono sempre stato convinto. Seleziona e ripaga l'anima. Anche solo guardarlo da una panchina.
Il mio amico F. che ha organizzato l'iniziativa, mi saluta. Poi introduce quasi subito. Intanto alle nostre spalle scorre un video in bianco e nero che appare d'acchito struggente.
F.parla  gentile; si definisce "uno che ha studiato e studia ancora  emozioni": Ed io ammetto che questo ormai non più giovanissimo  "acchiappanuvole" che un tempo credevo troppo moderato  per i miei gusti, in vecchiaia mi garba davvero. Parla di paesaggio, dicendo cose interessanti e poetiche.
La platea però mi pare a tratti nervosa.
Interrompono e chiedono... F. paziente fa scuola di democrazia.
Intanto mi comprro noccioline salate e bevo coca cola.
La discussione si fa molto tecnica e non ne capisco niente.
Parlano i progettisti relatori e poi dalla platea, ingegneri, geologi, e tecnici veri o improvvisati; oppositori generici.
Tutti hanno un loro progetto, e come tutti, hanno la formazione dei mondiali di calcio per i prossimi mondiali in Brasile.
Sono ormai quasi le otto di sera.
Prende la parola un amministratore pisano, che affonda anche lui un pistolotto tecnico con l'aggiunta di "bambole non c'è una lira" e "mi scuso ma vi devo lasciare" I cittadini si sbizzarriscono, Sbraitano, ma con garbo.E' la Democrazia. La decisione dal basso. Il coinvolgimento totale del popolo. Qui non manca niente. Tutti a ribadire la loro, chiedendo scusa prima di alzare la voce.
Quanti ne ho visti in questi anni nelle assemblee pubbliche. Sbracciarsi dopo cena con impeto; e quanti ne ho "atterrati" con un colpo solo (e chiedo scusa per l'immagine cruenta, ma vera).
Perchè la politica "è un mestiere" e non si improvvisa. Mai! Non si fa solo dopo cena.
Ascolto tutti con attenzione dando l'idea che sono lì e non mi muovo fino alla fine. Che non ho fretta come invece in molti manifestano.
Poi mi tocca. Prima difendo la validità del progetto e del ruolo dell'ente che rappresento. Perchè è vero e così è.
Colgo attenzione fra la gente. Dico che qualunque opera che si fa, se non tiene conto del paesaggio è un errore grave. E lo dico perchè ci credo.
F. sorride; la gente mi pare che capisca. Almeno non si imbizzarrisce..
 Si può inventare qualsivoglia progetto, ma se staccato dalla bellezza son cazzi. E quante volte anche io amministratore ho rischiato di cadere nella trappola, e a volte ci son caduto, "del realismo socialista". -L'opera va fatta perchè serve!- ti diceva qualche capobranco, rimasto alla difesa dei posti di lavoro senza aver capito che se non legati alla difesa dell'ambiente era solo una vittoria effimera...
Alla fine dopo l'intervento,  mi soffermo con la mente sulle panchine del lungomare di Marina. -"Non guardano il mare".
Me l'ha fatto notare F. nel suo intervento. Gli danno le spalle. Penso che sono davvero brutte così piazzate e non va.
Mai verrei qui a sedermi d'inverno, come invece ogni tanto faccio in Versilia con Giov.
Ha ragione chi dice che Pisa va ripensata come città di mare.
Ma come può essere interessante un posto di mare se le panchine della sua passeggiata il mare non lo guardano?
Chi è nato nel lungomonte pisano come me, ed è cresciuto lì, ha sempre inteso  salire sul monte, metterselo alle spalle e guardare il mare in lontananza. Come un palco a teatro.Come una grande panchina, dove tutti potevano guardare l'orizzonte.
Non ci saranno porti che tengano, se non ci stanno gli attracchi per le passioni e la bellezza.
Torno a casa rasserenato, ma convinto che forse davvero in politica "ho già dato"....
Per questo da tempo sto smontando il campo.
Tornerò al Fortino però.
Per mangiare bene.
Il menù amnnunciato da Fabiano C. prima dell'assemblea, meritava di fermarsi anche stasera.
Ma Giov mi aspetta...
A presto.
g