lunedì 10 ottobre 2011

Eccidio della Romagna

 SAN GIULIANO TERME SI COSTITUISCE PARTE CIVILE PER LA STRAGE NAZI-FASCISTA DE LA ROMAGNA
PANATTONI: CI OPPORREMO ALL'ARCHIVIAZIONE DEL PROCESSO

 E' stato deciso. L'Avvocatura del Comune di San Giuliano Terme lunedì 9 ottobre si costituirà nel procedimento penale promosso dalla procura militare nei confronti di Josef Exner responsabile insieme ad altri della fucilazione di circa settanta civili che erano stati rastrellati in località La Romagna. La procura militare ha chiesto che il processo venga archiviato in quanto l'ufficiale nazista, che nonostante ricerche effettuate da INTERPOL , risulta irreperibile in quanto nato nel 1911 è probabile che sia deceduto. L''avvocatura comunale si opporrà alla richiesta di archiviazione chiedendo che venga disposto il rinvio a giudizio in quanto allo stato non vi è la prova certa che l'indagato sia effettivamente deceduto. "Atto dovuto e sentito - ha sottolineato il Sindaco Paolo Panattoni - nei confronti di quella barbaria nazista e fascista e soprattutto per quelle 69 incolpevoli vittime. Andremo fino in fondo". I fatti de La Romagna. All'imbrunire del 5 agosto una formazione di SS naziste cattura quattro giovani ritenuti partigiani; per due giorni quegli sfortunati prigionieri vengono sottoposti a stringenti interrogatori e ad inenarrabili torture, poiché i nazisti vogliono conoscere quanti sono i partigiani che operano sui monti pisani e dove si trova il loro comando. I quattro malcapitati non parlano e le criminali SS, inferocite, decidono di fucilarli. La notte tra il 6 ed il 7 agosto 1944, SS naziste guidate da spie repubblichine salgono in località chiamata "La Romagna" solitario altopiano del Monte Pisano a Molina di Quosa, in azione di vasto rastrellamento. I tedeschi irrompono negli abitati e catturano centinaia di uomini qui sfollati da Pisa e Livorno. Gli sventurati vengono selezionati nella frazione di Ripafratta: gli abili al lavoro inviati ai campi in Germania, i rimanenti trascinati a Nozzano (Lucca) presso il comando. Alla fine furono 69 le vittime civili trucidate. (pc)