venerdì 14 febbraio 2014

Una settimana alla volta

Il giocatore d'azzardo e la mia Sinistra

Aleksej Ivanovic  è il giocatore che Dostoevskij sottopone a mille peripezie.
Amante dell'azzardo, gioca fino alla fine proseguendo la sua strada e rimandando ad un ipotetico “domani” un cambiamento che non avverrà mai.
Matteo Renzi stamani mi appare così, un giocatore d'azzardo.
Colui che seppellisce il  renzismo , inteso come "la novità  fresca del fare politica" ,
e in un  un colpo riesuma vecchie pratiche del tempo che fu.
Se ci sarà il cambiamento...vedremo! Intanto a cavallo del potere.
La mossa di subentrare a Letta, è in sintonia sputata col ventennio berlusconiamo, dove la politica intesa come ricerche del bene comune ha lasciato il posto all'arrivismo da avventurieri. Ma non basta.
La mossa di ieri, alla direzione del Pd, affonda le radici nel famoso congresso del Midas, quello del 1976. Protagonista Bettino Craxi. E me lo fa notare a tarda notte un amico che dopo l'89 non ha avuto più nessuna tessera ( solo quella dell'ANPI, dice con snobismo) , ma indignato dall'esito della direzione Pd del pomeriggio.
Siamo ritornati al craxismo puro-dice- sostituendo la piramide di Panseca, con una serie di manicaretti mediatici da servire tutti i giorni sulla nostra tavola.
Renzi oggi è questo.
 Il giubbotto di pelle alla Fonzie ostentato dalla De Filippi e le evoluzioni in bicicletta per Firenze, sono paragonabili trent'anni dopo, alla conottiera di Bettino, che emergeva sotto la camicia appiccicata dal sudore, alla Fiera del Levante di Bari dove si celebrava l'epopea della  "Milano da bere".
Il mio amico forse esagera, chissà. Ma avere amici iperbolici è un vantaggio di questi tempi.
"Il tempo passa, così è, ma non tanto....." fa dire Marquez a un personagggio di Cent'anni di solitudine...
Ma questo lo dico io, per chiosare con una citazione. Ecchecazzo!!!
Enrico Letta, lo sconfitto del giorno,  è invece un democristiano doc che ha fatto del galleggiamento la sua linea di governo. Si può non condividere ed io sono fra quelli che dice che questo esecutivo non ha fatto niente per i meno abbienti;  ma chi ha liquidato con superficialità lui e Renzi come   " due democristiani facce della stessa medaglia", , ha commesso un grave errore di valutazione.
Letta è stato fatto fuori dal nuovismo che tanto affascina, ma col metodo della peggiore politica di palazzo. Vittima del dirigismo feroce, che ti colpisce mentre ti dà la pacca sulle spalle e sorride.
Adesso pare che questo governo debba durare fino al 2018. E qui sta l'azzardo del giocatore di razza.
-Banco!- ha gridato il giovanotto e ha chiesto le carte. Ora le stilla. Qualcuno andrà a vederle prima o poi. Nel Poker tutti i punteggi possonono vincere e nessuno ha mai la certezza di avere quello più alto. Ma a Renzi piace così. E' un giocatore d'azzardo, per lui  conta il tasso d'adrenalina in circolo più del risultato.
L'azzardo appunto; è la cosa che gli consentito di fare il vuoto nel suo partito. Un colpo secco ad una comunità cui piaceva molto vincere facile o al massimo commettere agguati nell'anonimato prima di perdere.
Renzi  no, è uno che  ti sfida a viso aperto; un corsaro che sogna l'abbordaggio in mare aperto; e li ha spiazzati tutti. Anche i tattici raffinati.
Mi chiedo, perchè un paese che affida il suo futuro al gratta e vinci, dovrebbe sostenere Letta o addirittura la bontà di Bersani che voleva dare un pezzo di pane a tutti?
Il rischio è la forza dei nostri tempi, ahimè. E qui ora c'è Renzi, come  ancora c’è  Berlusconi; lui sì l'altra faccia della stessa medaglia. E poi il maestro di tutti, Craxi, come dice il mio amico (fermo con la testa a Berlinguer);Bettino, colui che teneva in pugno l'Italia col 12-13 % dei voti.

E la mia Sinistra?
Qualcuno aveva ventilato l'idea che Sinistra  Ecologia Libertà sarebbe entrata al governo con Renzi 
Sarebbe  stato un suicidio, ma le frasi di Vendola e della Boldrini hanno tranquillizzato le truppe me compreso, dopo una notte agitata.
E’ vero,  qualcuno si è buttato troppo al largo nel mare, dove non si tocca, ma è stato subito richiamato a riva con celerità. Meglio così.
Personalmente spero che la questione sia chiara e non si insista. Col governo che Renzi va formando, Sel deve prender le distanze senza se e senza ma, coma si dice solitamente...
Un conto è ripartire dal progetto di centrosinistra "Italia bene comune", che però mi pare non sia all'ordine del giorno, un altro è entrare in un governo con Alfano.
Che fare allora?
In un Europa dove anche il tanto sbandierato PSE produce larghe intese, finisce  per diventare paladino e simbolo dell'assalto al cielo il greco Alexis Tsipras.
Giovane di grande carisma. Suggestivo, ammaliante.
Fine dell'austerità, nuove regole di democrazia per l'euro, new deal europeo.... questa la sua ricetta.
Come non sostenere tutto questo. Io ci sto, senza tentennamenti.
Ma come fare a sostenerle dall'Italia queste grandi idee?
Tsipras è il leader di Syriza, un partito della sinistra greca che ha i consensi al 30%.
La Grecia ha sette milioni di abitanti, meno della Lombardia e il suo Pil è inferiore a quello della Calabria. In Grecia ci sono terribili rigurgiti fascisti. Alba Dorata ne è la prova. Paraddossalmente è più semplice affermarsi là, dove tutto è più lineare, più chiaro, anche se difficilissimo.
Ma bisogna provarci anche da noi si dice.  Come?
"Con una lista di personalità a suo sostegno, senza perdere il contatto col Pse e continuando a cercare in sede locale accordi col Pd laddove ci siano le condizioni". Queso è il senso del documento approvato a larghissima maggiorana al congresso di Sel. A me è parso molto contraddittorio,(lo è stato sicuramente rispetto al documento iniziale di Vendola, intorno al quale si sono svolti i congressi locali, e forse lì eravamo indietro...) e l'ho esplicitato. Ciò non significa che andrò chissà dove.
Ho marcato però un dissenso sul metodo, che ho ritenuto molto doroteo.
Ma Sel è il mio partito che ho contribuito a far nascere ( e che deve ancora farsi comunità, aggiungo con un tratto di amarezza).
Un partito che per anni ha mangiato polvere nel cercare di darsi un 'ossatura e un’anima.
E piano piano, grazie soprattutto a Nichi, se la sta costruendo.
Dissipare questo lavoro con un salto nel buio, sciogliendosi in una lista fatta "di personalità" a sostegno di Tsipras, a me pare un azzardo, per rimanere al tema dei giocatori. Gli esempi di fallimenti recenti sono davanti agli occhi di tutti. Sinistra Arcobaleno prima e Rivoluzione Civile poi.
E che fatica a rialzarsi.
Si dice che questa sarà un'altra sfida, Anche io penso che lo sia. Anche io penso che prima o poi la diga cadrà e molti votanti di Sinistra che hanno votato Grillo per protesta capiranno; e molti votanti del Pd prima o poi dovranno avere un sussulto, un palpito, che li faccia uscire dalla melassa in cui si sono infilati.
Tsipras  afferma che senza la prospettiva di poter governare si rimane solo minoritarismo inuile. E questo fa giustizia rispetto a chi invece a Sinistra, piace molto crogiolarsi nelle logica del "contro tutti"per sempre ma solo "dopo cena". Tsipras una strada seppur impervia la indica. E con lui in questo passaggio stretto bisogna stare. Non scorgo alternative
Da quel che ha detto nel suo breve giro italiano, penso che rispetto agli strumenti che servono per affermare le sue proposte, si faccia meno problemi lui di tutti noi. Per questo mi affascina.
Gue, Pse, sono questioni secondarie. la sfida sono i temi.
Lui è concreto e dice cose chiarissime.
Se allora Tsipras non è in discussione, per me rimane aperto” il come sostenerlo”.
Io penso che Sel debba stare nella partita proprio come Sel (col suo simbolo, per capirci); senza sciogliersi in nessuna listona, ma mettendo a disposizione il proprio simbolo. Preservando assolutamente Nichi Vendola, evitando quindi di candidarlo a questo giro, perchè Nichi ha già dato e va messo in sicurezza. Poi bisogna aprire ai contributi esterni di "personalità, della società civile". Ma che siano grandi davvero "le personalità" e non ingrandite all'occorrenza dall'opportunismo.
Non si possono accettare le regole del "te sì e te no" dettate dai cosiddetti "professori", per la formazione della lista che vorrebbero. E che fra l’altro arresterebbe il nostro processo di crescita che ha bisogno di tutto meno che di togliere il simbolo, nello stesso giorno che avremo le amministrative.
La partita è difficile e va discussa con un atteggiamento includente e cauto (senza individuare subito il nemico!!! come qualcuno poco avvezzo alla dilettica politica, perchè viene da mondi più grossolani, ha già fatto) e che alla fine non preveda divisioni; semmai con approfondimenti e chiarimenti. Ora è il momento della ragione e del buon senso perchè è in gioco il nostro futuro, anche come Sel.  Ma noi siamo giocatori di vecchia scuola (di briscola e scopa) e ce la faremo.Ne sono certo.
gs