lunedì 9 aprile 2012

Lettera a Fabrizio Fabbri

Caro Fabrizio, è tanto che non ti scrivo, ma oggi è il compleanno di Giovanna, e mi piace ricordartelo.
Quanti ne abbiamo passati insieme di compleanni, ricordi?
Una volta la festa di Giov l'abbiamo fatta con una cena a Castelmaggiore e mentre scherzavamo in un ristorante, per poco non siamo stati costretti a litigare con un branchetto di fascistelli ai quali non piacevano le nostre canzoni "di lotta", come si diceva un tempo. Meno male c'era Cipillone, che non aveva paura di nessuno e ci faceva sentire tutti invincibili.
E quante altre volte abbiamo fatto festa a Giov , anche ai corsi di formazione dell'Arciragazzi, ricordo. Tutti insieme e "costumati prima di qualche festa di piazza.
Oggi il compleanno  l'abbiamo festeggiato da Cipillone, con Antonella, i ragazzi, Alessandro Salerni e sua moglie Daniela.
Beppe non è potuto venire perchè è a Napoli con Marella e Francesco, in giro col camper, beato lui.
La Susi alla fine non ha potuto e molti altri del tempo che fu, chissà dove saranno stati in questa bella Pasquetta assolata e fredda. Simonetta sicuramente con Ernesto e i suoi ragazzi bellissimi; e la Claudia? chissà dove avrà avuto il culo la pazza della  Claudia oggi. E Anna Turini e il Nuti, che ho incontrato qualche settimana fa in un ristorante coi figli, realizzando che ormai ha passato quarantanni e noi lo portavamo ai campeggi che era adolescente. E i Momi? le bimbotte e i bimbotti di allora che tu ammaliavi anche e solo col silenzio. E oggi chissà quanto mondo avranno riempito i nostri ragazzi di allora. E Verter, Lucia,  il Nannipieri e " tuti l'ati sturelliet" di Andrea Pazienza..
Tu però oggi lì con noi c'eri, altrochè se c'eri; "bello spicco",  come in questa piccola foto del 1988 che ti piazzo qui sotto.
E' quella del mio matrimonio con Giov a Quattro Venti e tu, che non lo facevi mai, chiedesti di essere fotografato in mezzo a noi, al centro. Tu che hai sempre sostenuto che io e Giov  non ci saremmo mai divisi, ti mettesti in mezzo, dividendoci, per unirci di più. E così è stato.
E così in mezzo alla nostra vita, lo eri anche oggi.
Ciao amico mio, da lassù non ci perdere di vista, mai.