mercoledì 22 maggio 2013

Caffè

Di mattina... presto, sento qualcosa che tocca il gomito che sporge dal letto.
 Sono mezzo addormentato, apro gli occhi e capisco che è giorno pieno. Sono le sei e mezzo.
Porca miseria... avevo messo la sveglia alle sette, ma la bestia è impaziente e mi ha svegliato prima.
Il mio cane mi "punzona" un gomito da un po'. Forse questa mattina vuole fare pipì prima del tempo.
O avrà fame. Valli a capire questi animaletti cresciuti in casa  e abituati come un figlio (da mia figlia).
Lei, l'addestratrice però dorme con la porta di camera chiusa e non può essere disturbata; mica è scema. E allora la bestia cerca me, che alla fin fine sono cedevole... diciamo la verità, e mi alzo.
Giovanna  dorme ancora, lavorerà nel pomeriggio e nessuno la disturba.
La bestia mi segue in bagno. Mille questioni che  danno ansia mi affiorano alla mente.
Alcune dovranno essere affrontate fra poco, quano arriverò al lavoro. Ora è bene che aspettino un po'.
Lo specchio è lì, come ogni mattina. Nemmeno troppo cattivo. In fondo stanotte ho dormito bene, anche se ho sognato per la centesima volta di aver perso il portafogli.
Mi guardo...non sono spennacchiato come altre mattine. Poi mi trascino in cucina, in silenzio.
Fornisco il primo biscotto al cane (ne vuole due e non transige) che mi fa festa come sempre, danzandomi intorno su due gambe.
Poi mi appoggio letteralmente al fornello. Accendo il gas, prendo la mia macchinetta del caffè, rigorosamente da uno, caricata prima di andare a letto e la metto sul fuoco. Dò il secondo biscotto al cane, che è lì che l'aspetta, chiudo gli occhi e sogno un'altro pochino, nel dormiveglia magico.
Dopo poco sento il rumore dell'acqua che inizia a riscaldarsi fino a bollire. Gli occhi rimangono rigorosamente chiusi. Il rumore pian piano si fa incessante. E' il momento di guardare. Alzo il tappo della macchinetta è comincio a vedere il liquido ambrato uscire piano piano; ecco il grande caffeone mattutino. La fiamma è rigorosamente bassa e questo favorisce la fuoriuscita uniforme.
 Subito arriva anche il profumo inebriante. Tiro su col naso e godo.
Verso il caffè nella tazza grande,  poco zucchero e riannuso.
Richiudo gli occhi e sniffo con forza il fumo profumato  che esce dalla tazza.
Poi raggiungo la finestra e guardando il mondo che si risveglia nel mio giardino, mi gusto questa chiccheria a  piccoli sorsi... Preparandomi ad affrontare  una giornata che non è detto che mi piacerà; ma sono partito bene e questo conta.
Un caffè buono, bevuto nel silenzio della tua cucina, mentre le persone che ami dormono (anche il cane ha ripreso a ronfare), è un privilegio che va salvaguardato, in questo mondo fatto di gesti inutili.
Piccole passioni personali, avvolgenti, dure a morire...
Buon giorno a tutti.