domenica 8 dicembre 2013

Una settimana alla volta

Storiella fantastica dedicata a mio nonno Neri, comunista, che voleva bene a Berlinguer.






Quella settimana la domenica non arrivò. A memoria non era mai accaduto. Almeno nessuno lo ricordava. Dal sabato si passò al lunedì, così al volo. Non si giocò il campionato di calcio, non furono dette le messe dell’Immacolata, i ciclisti della domenica rimasero delusi. Si passò in un battibaleno dal 7 al 9 dicembre. Non si fecero le primarie del Pd e nessuno vinse o perse. Il mondo andò avanti lo stesso.
Il lunedì mattina  nessuno chiese nulla. Era una giornata fredda e serena. In una parola : una bellezza. Tutti tornarono al lavoro sorridenti. La normalità regnava nelle strade e i bus giravano regolarmente. Le facce erano riposate come se avessero dormito 12 ore. Le maestre non nominarono mai la parola domenica. Le notizie che giravano  erano due; la prima diceva che un edificio abbandonato da una multinazionale era stato occupato ancora una volta da un gruppo di giovani, e tutti battevano le mani. L’altra, sulla bocca di tutti era che in Valdiserchio era stato presentato un libro corale, sul bel vivere in quelle terre. E qualche pisano-pisano rosicava un po’. Di primarie, partiti, beghe politiche, preferenze nessuno parlava. Come se non ci fosse stato niente alle spalle. I banchetti di Natale si erano moltiplicati. Tutti si salutavano cordialmente. Il salto della domenica sembrava aver fatto bene; anche la festa della Madonna che non era stata celebrata, si decise di accorparla al Natale, senza nessuna polemica. - "E' proprio cambiato il mondo"- disse un panaio di vecchia generazione -"Un tempo, dopo il "pane doppio" aspettavamo la domenica per riposare; oggi l'abbiamo saltata e stiamo tutti meglio, come fossimo più rilassati".  Speriamo succeda ancora."-A volte la crisi può aiutare , senza volerlo, a ritrovare la sobrietà.