giovedì 5 luglio 2012

Tempi bui

Reagire con una denuncia a una protesta come quella fatta pochi giorni fa, che tra l'altro portava alla luce, seppur con "forme colorate", un problema messo bene in evidenza anche da molti operatori del settore, e cioè che colpire con un provvedimento istituzionale le ragazze che si prostituiscono è  una inutile forzatura, non aiuta a risolvere il problema.  Queste ragazze, lo sappiamo tutti, sono preda del racket e delle mafie
 ( io le vedo arrivare sull'Aurelia coi miei occhi, tutte le sere, perché lì abito; sono vestite normalissime, si infrattano e tornano "scollacciate". Ma mica lo fanno perché si piacciono così... ? E' perché sono obbligate a "mascherarsi" ; perché il cliente (interroghiamoci piuttosto su di lui), pare che così le voglia e così ami farsi "adescare" e la criminalità che le controlla, presidia queste esigenze e le impone alla sue schiave . Se è così, ma nessuno ha ragione di dubitare, è allora in quel passaggio lì,  rifarsela con le ragazze a cui è imposto un atteggiamento, che l'ordinanza è ritenuta punitiva ( per quanto riguarda il resto,   non mi sento di fare nessuna critica e capisco bene, perché ci abito, quanta pressione subisca un luogo avviluppato dalla prostituzione, anche se è bene non assecondare mai quei cittadini esasperati che sognano sempre misure drastiche). Una forzatura allora, nei confronti di soggetti deboli (le ragazze-schiave), evidenziata, non solo da quelli che hanno fatto la protesta colorata ( che possono anche non piacere perché esagerano nelle rimostranze, anche se a mio avviso, in questi tempi bui che viviamo, non mi sembrano queste  cose pericolose, via...), ma da tanta società impegnata sulla trincea del sociale. Diciamola tutta allora, ricorrere ad una denuncia per una simile protesta è un po' troppo.Forse ritirarla è un atto di buon senso. E subito dopo sarebbe bene avviare una discussione di approfondimento , su ciò che è bene e quello che non  è.  Almeno a Sinistra. Recuperiamo tutti  la volontà politica e non perdiamo tempo. Mica possiamo continuare a rincorrere  valori di destra a colpi di provvedimenti. Arriveremo sempre secondi. Facciamo invece un convegno sulle difficoltà sociali, sul racket, sulle mafie. Non solo teorico. Apriamoci a mille contributi. Analizziamo bene i disagi delle nostre terre, le reazioni della gente. La solidarietà che scema perché aumenta l'insicurezza. E perché aumenta? Perché non di arriva in fondo al mese...  Sai, partire da qui, quanto aiuterebbe  il centro-sinistra a cementare valori, quelli sì , in alternativa alla cultura dell'arroccamento, della discriminazione e della paura del diverso, della forza.
Evitiamo tutti insieme di ragionare di pancia o per interesse elettorale come fanno quelli del centro destra che cavalcano le paure. A chi serve? "Vincere a qualunque costo", ce lo dicono ormai da tempo esperti del settore, non paga più. "Non nel mio giardino...." non può essere la parola d'ordine del futuro, anche se nell'immediato può trovare consenso.
Recuperiamo il dialogo e l'autocritica attiva, che sono patrimonio della nostra storia. Stare a Sinistra presuppone anche ricostruire una cultura dell'accoglienza e della condivisione, che in questa vicenda tragica di disagio come quella della prostituzione, sappiamo esserci, eccome! E l'accoglienza si coltiva un pezzetto alla volta, giorno dopo giorno. Coinvolgendo, gradualmente, anche coloro che invece sentono offesa la sfera della decenza...  quando gli pare.... Interroghiamoci sulla pubblica decenza.
Cos'è la pubblica decenza oggi?
Viviamo ormai accanto a cose indecenti, senza accorgersene. Sono meno indecenti forse le macchinette mangiasoldi, che troviamo nei bar e anche in qualche nostro circolo e che rovinano famiglie intere?
O è decente immaginare che il ricorso all'elemosina sia un atto di giustizia sociale, come qualcuno crede?
Ma questa riflessione  la deve fare la politica, la Sinistra e nessun altro. E alla svelta.
Se intraprendessimo presto un percorso che abbia il valore  della giustizia sociale come obbiettivo, faremmo un servizio al futuro dei nostri figli e semplificheremmo il lavoro.



gs