martedì 16 ottobre 2012

Una settimana alla volta

Poche cose.
Belle e meno belle.
Vendola che abbraccia Pisapia a Milano e Franco Marchetti che parla del suo libro alla festa di Sel con Gramolati.
La cucina della festa ricca di affetti  delle  compagne e dei compagni, senza i quali la politica è troppo arida. E Lorenzo, Massimiliano che sono il futuro, e il Nanni, Ric, e appunto Franco, e Antonio, Luciano, Ilaria, Fabrizio, Domenico, Roberto, e Umbertino che li sorreggono nelle riunioni umide a San Martino.
E il Codice Etico e Vannucci che si rivela sempre garbato e colto.
E la buona politica e il parlar d'Ingrao e del '66, che mia figlia può confondere con le guerre puniche!!!!
E il senso d'appartenenza tutto da ricostruire e il Pd di San Giuliano non pervenuto a Campo... mai, nessuno mai.
E  una iniziativa che divide e uno striscione  che unisce...? E la ragione è insidiata e sconfitta, almeno per una notte; e che non sta mai da una parte sola.
E il Sindaco di Pisa che gira che ti rigira ci riunisce tutti.
E il mancamento per ansie accumulate, che fa riassumere tutto l'affetto che c'è e ti dice, piano piano che non sei solo.
E la frase di Benigni in Daunbailò che mi ronza in testa- "Arrest de dog!!!"
E la violenza, anche verbale, mai.
Una festa come un blues lento, con punte inarrivabili, alla Eric Clapton di Cocaine; e un po' acida e visionaria, sul tardi della notte. Ma lenta appunto, nel suo incedere ossessivo e bella come un blues.
E le notizie di assessori in Lombardia collusi con l'ndrangheda e Formigoni con camicie inguardabili e Nichi ritto sui tavolini che parla di bellezza e cultura nei megafoni, a Barcellona Pozzo di Gotto nella Sicilia violata dalle collusioni, come faceva Impastato.
E i monti pisani, visti "tutti insieme da Campo". E la foto per Nichi, "fatta da un giovane a cui affideremo il futuro", con alle spalle i monti "prestati" alla Resistenza e alla brigata Nevilio Casarosa. E quei valori che ci danno la forza di dire la nostra,  pensare al futuro e guardare il mondo con le spalle a quei monti, su cui si scriveva di votare "in altro a sinistra" o per la pace.
Come ci hanno insegnato i nostri vecchi, con quelle belle bandiere scarlatte.
E il primo Sindaco a San Giuliano che da quei monti scese.
E alla fine il pranzo popolare e i sorrisi bellissimi dei più anziani mentre si salutano e ti salutano, in questo "caos calmo".
E il pensiero per  futuro migliore che si fa dominante è struggente dentro noi.
Appunto come un blues.
Cocaine.

p.s.questa settimana è dedicata ai compagni del Lungomonte