sabato 10 marzo 2012

Anteprima della Settimana. Inserto

I Rubricanti





Il sogno di Anna



Vorrei che l'8 marzo, festa della donna, non dovesse essere difeso da
chi vuole abolirlo, perchè ritiene che il mercato lo abbia mercificato,
dal momento che la stessa mercificazione è avvenuta anche per le feste
religiose, ma a nessuno è venuto in mente di chiederne l' abolizione per
questo motivo. Mi chiedo, ma questo imput per l'abolizione delle feste
laiche e simboliche , compreso il 25 aprile e il 1 maggio, da cosa nasce
? E un dubbio ci coglie, non ci sarà un retro pensiero culturale ben
delineato e antistorico che vuole cancellare le memorie?



Aldo Paci dai monti di Buti....



 SIAMO PAUSA

Sono seduto al sole,

Per una sedia

Di plastica bianca.

Sono con il mio pony:

Ci parliamo.


 E' tutto un discorso
 Tra noi

Fatto di sguardi e

Mosse d'orecchi,

Di battiti di sopracciglia ed

Arricciamenti di naso:

 Ci capiamo,

Se parliamo

Di lentezza,

Della fine dell'inverno,

 Di nuova e tenera erba,

Del tepore dell'aria

Che riempie il cielo

Di canti d'uccelli.

 Mi alzo....

 E vado con lui a sentire

Che c'ha da dire

L'acqua

Che s'agita nel rio.

Lui mordicchia erba,

Io lo guardo e mi sperdo.

Nel cielo ancora suonano:

Canti d'uccelli.

ad Aquilante


L'uomo del Circondario
ci appassione con la sua sfida perenne contro il potere.


..dopo la battaglia, nell'arena che odora di sangue e morte, l'Imperatore Commodo circondato dai suoi pretoriani, chiama a raccolta gli schiavi. In particolare uno. Vuol conoscere il suo nome...ma lui desidera restare anonimo .Vuole essere uno dei tanti....si inchina,saluta concedendo gli onori del Rango,si volta e se ne va. L'Imperatore, irritato gli urla: Schiavo!come osi voltarti!....ti toglierai l'elmo e mi dirai il tuo nome!!....il Gladiatore, che non e' altro che il suo deposto generale,creduto morto, allora gli dice: mi chiamo Massimo X Meridio, comandante dell'esercito del nord....generale delle Legioni Felix....servo leale dell'unico vero Imperatore Marco Aurelio.....padre di un figlio assassinato, marito di una moglie uccisa....e avro' la mia vendetta!....in questa vitao nell'altra.....
L'Imperatore resta senza parole....la paura lo travolge.....il Fido generale Quinto allora, ordina ai pretoriani: armatevi!....dagli spalti la gente...il popolo di Roma grida: Massimo,Massimo!!!!.....il generale che divenne schiavo.....lo schiavo che sfido' un Imperatore.....


Il film di Greta ( La Simo)

Aspetto di vedere con molta curiosità "Cesare deve morire"
di Vittorio e Paolo Taviani.
I due registi ad ottantanni hanno realizzato in
digitale un'opera che ha vinto l'Orso d'oro al Festival di Berlino.

In Good Morning Babilonia uno dei due fratelli protagonisti ricorda ad un
arrogante americano: "Di chi sei figlio tu ??? Noi siamo i figli, dei
figli, dei figli di Michelangelo e Leonardo". Allora è bello scoprire
due anziani (anzi due vecchi, voglio essere politicamente scorretta)
che si confrontano con le nuove tecnologie e sanno unire la loro
antica sapienza alle tecnologie che aprono al futuro.
Il film sarà in programmazione da venerdì 16 marzo al cinema Arsenale
(un po' di autopromozione non fa mai male).


Ps. prodotto dalla Sacher di Nanni Moretti






Nanni Moretti con la sua Sacher distribuisce nelle sale, dal 2 marzo, Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani, vincitori dell'Orso d'Oro al recente Festival Berlino.

«Pensavo di aver visto questo film per primo, invece ho saputo che altri distributori lo avevano già visto. Il loro giudizio è stato: "Bello ma invendibile". La mia sensazione non era molto distante, lo trovavo bello e difficile da collocare sul mercato, ma se c'è un libro bello una casa editrice dovrebbe pubblicarlo, così se c'è un film bello una casa di distribuzione dovrebbe distribuirlo, non ci si può sempre nascondere dietro alla pigrizia reale o presunta del pubblico, o dietro alla pigrizia reale degli esercenti».
«Si fa fatica a far uscire nelle sale certi film, è una lotta -prosegue l'attore/regista che proprio con i Taviani 40 anni fa esordì come attore con Padre padrone - la situazione è complicata. Certi produttori lo scorso anno hanno parlato della situazione italiana come se fosse meravigliosa, non è così, per i film piccoli è sempre più difficile farsi strada nel mercato. La vicina Francia è un altro mondo, per esempio lo scorso anno ha avuto tanti spettatori quanto non succedeva dal 1967. L'iraniano Una separazione (premio Oscar per il miglior film in lingua straniera, ndr) oltralpe ha avuto un milione di spettatori, da noi (lo distribuisce la Sacher, ndr) non siamo nemmeno al 10 % di quella cifra. Là c'è un clima diverso intorno al cinema, viene preso sul serio sia come industria sia come mezzo espressivo e questo alla lunga paga. Se penso all'unica trasmissione dedicata alla settima arte della Rai, per essere moderato: mi cascano le braccia. Bisognerebbe creare un'atmosfera più piacevole intorno a certe trasmissioni e premiazioni trasmesse in tv, altrimenti fanno male alla televisione e al cinema stesso».
Il regista di Habemus Papam è stato catturato dal film girato nel carcere di Rebibbia dai Taviani («Ricordo quando gli chiedevo di fare l'assistente alla regia con la frase di rito: sto in un angolo, non disturbo, non voglio essere pagato, voglio solo imparare») con dei detenuti interpreti del Giulio Cesare di Shakespeare. «Mi è sembrato quasi un film realizzato da un esordiente - commenta - diverso da quelli che si vedono di solito e anche da quelli degli stessi Taviani, sprigiona uno spirito e un'energia che raramente si trova nei registi che fanno film da molti anni. Non ho fatto altro che raccogliere questa energia che altrimenti sarebbe andata dispersa».


e ora
Miti e mitomani
di Alessio Salvini

alle origini dei Pink Floyd - omaggio a Syd Barrett

Great early live TV performance of 'Astronomy Domine' broadcast on BBC Look of the Week May 14th 1967, just a few months before Syd's tragic mind blowout from acid.


e il maestro Luca Doni

Un gruppo italiano con tanta islanda nel cuore e nelle note, Il Disordine delle Cose, questo è il primo video tratto dal loro nuovo album "La Giostra".

E questa settimana Sandro e Pietro, Calabresi di Pisa
 ci salutano così.....



Per concludere bene davvero, un grazie a Tilt e alla Casa della donna.