venerdì 11 gennaio 2013

Sinistra e governo


Non vi è dubbio che la strategia che stava dietro la nascita di Sinistra Ecologia Libertà (SEL) delineata da Nichi Vendola, ha raggiunto il suo obbiettivo. Sel era nata per essere lievito di un progetto più grande.
Ora il progetto c’è ed è quello del Centrosinistra;  l’obbiettivo è quello di vincere le elezioni (senza bisogno nè di Monti nè di Casini, anzi considerandoli senza tentennamenti avversari politici) che sono alle porte e costruire una comunità plurale, dove le differenze siano ricchezza e l’Europa sociale l’orizzonte.
Di questi  tempi, non c’è più tempo per la politica di testimonianza, anche se accattivante.
L’affermazione della giustizia sociale e del diritto al lavoro, dei beni comuni e pubblici, la legalità come strumento di lotta alla corruzione, la pace, la battaglia per i diritti individuali, la cultura per la bellezza della sinistra, devono diventare argomenti di un dibattito serrato, dentro uno schieramento più grande:  il Centrosinistra, che punti a guidare l'Italia.
Lavorare per consolidare un piccolo partito (che salvagurda il suo ceto politico) non è il mio obbiettivo. Se le grandi idee del mio piccolo partito aiutano a crescere, non trovo di meglio che metterle a disposizione di un obbiettivo comune e più grande; interloquendo di volta in volta col popolo che mi rappresenta.
Io lavoro (e so quanto sia  faticoso) per un Centrosinistra di popolo,  ancorato e ben saldo a sinistra; che sappia cogliere la sfida del governo e dell'Europa sociale e che abbia la capacità di "riconnettersi sentimentalmente" con la sua gente e i suoi suoi bisogni, a partire da quelli dei meno abbienti.
Distinguendo con efficacia la politica buona da quella cattiva, superando di slancio, con i fatti cocreti, il problema dell'antipolitica.
23 anni di governo locale (é questa la mia esperienza)  mi hanno insegnato che da soli con la bandiera in mano, anche se rosso scarlatta, si finisce per anchilosare il braccio ed essere più tristi. 


 gs