lunedì 30 giugno 2014

Una settimana alla volta

La fine di questo giugno tumultuoso e piatto e mai ossimoro fu più appropriato, mette in fila una serie di questioni che se viste nel loro insieme danno l'idea del periodo poco  appassionante che stiamo vivendo. Riferendomi a chi fa della passione la sua ragione di vivere. 

L'Italia esce dai mondiali. E meno male. Non per antipatia al calcio che mi piace come tecnica, ma perchè trovo insopportabile "sospendere la vita" per una manifestazione sempre più degenerata e avulsa dal mondo reale.
Giovinastri iper pagati che il popolo chiama per nome... Mario, Gianluigi ... ma vaffanculo. E mentre le immagini delle favelas  ci colpiscono la retina e ci picchiano duro nell'anima, il portiere del Brasile piange alla tv "di cazzate"... e in molti a commuoversi. Bene a casa e tutti zitti."Il troppo stroppia!"

La politica che ci piace intanto deraglia come il mondo del pallone.
Renzi abile come pochi e sempre più piacente al popolo-populista, lancia l'opa  (ostile) sulla sinistra. Il partito della nazione, che fa a pezzi destra e sinistra, attrae.
Cito Bertinotti e mi costa fatica, ma Fausto a parte il siparietto del gruppo di lavoro lacaniano (verrebbe da dire- ma ti posso toccà!) è lucido nell'analisi sul Pd di Renzi. "Renzi avvia una nuova fase: l’egemonia di una cul­tura post­mo­derna e post­de­mo­cra­tica, una gigan­te­sca costru­zione ideo­lo­gica che copre come una col­tre una realtà sfran­giata e deva­stata. Renzi è il por­ta­tore natu­rale della poli­tica fun­zio­nale di que­sto nuovo ciclo, quello della gover­na­bi­lità come ele­mento tota­liz­zante. La sua Welt­an­schauung è ’vin­cere e gover­nare’, con­tro chi e per fare cosa non importa. Siamo alla morte delle fami­glie poli­ti­che euro­pee."
In questo quadro post moderno della politica  "i riposizionatori" fioriscono come rose. Ma è anche tempo di Resistenza e con la erre maiuscola per chi non ne vuole sapere..
Anche in Sel c'è uno smottamento. Io che mi sono espresso per tempo contro il gruppo dirigente nazionale al congresso di Riccione ed ho il pedegree a posto, non condivido la fuga, verso il Pd di Renzi, ma non condanno né denigro. Questi sono i tempi e le certezze non stanno mai da una parte sola. Detto questo, penso anche che non siano di moda quelli che credono che vada fatta "la rivoluzione con la sinistra unita". E te lo dicono dalla cattedra senza un dubbio.... Andassero anche questi, che non prendono voti nemmeno dai propri figli, a misurarsi con le cose concrete, invece di suonare la solita musica stantia.
Nel bailamme drammatico del tutto contro tutti e della "verità in tasca", riemergono le ingiurie e le categorie del tradimento. Accuse e rotture sul piano personale. Categorie figlie di una storia devastata, soprattutto a sinistra.
Ha ragione chi dice ridendoci sopra, che da anni una certa  sinistra autoreferenziata e salottiera e senza popolo, fa  girare nei tubi un milione di voti, che non conta niente ma rafforza l'abili del "si può fare".Il milione del signor Bonaventura!
Serve invece  una lunga marcia miei cari. Ma per ora pare manchino anche le scarpe.
Io come dico da tempo, sto acquattato nella buca in mezzo alla jungla. anche il napalm finirà prima o poi.....

E ora notizie e riflessioni in libertà.

-Ho fatto un seminario sulle mafie a Roma organizzato dall'Onu (sì, dall'Onu). Lì ho rafforzato il mio convincimento che si può continuare a studiare facendo la cosa giusta e "ribaltando" quello che si sente con passione, fra la gente. Studio e passione appunto, questo serve. E connessione sentimentale... Aggregare a partire dalla cose che uniscono.

-A Sangiuliano il sindaco vara la giunta che va giudicata fra un po'.... ma intanto lascia sul terreno morti, feriti e risentimenti. La vita presenta sempre il conto. In politica poi è matematico.

-Rossi, il governatore, perde alleati e si innervosisce. Qualcuno dice che finirà per essere asfaltato da qualche scherano di Renzi. Si dice che  l'avvenente Boschi.  potrebbe essere lanciata nella tormenta toscana delle primarie per la vittoria finale. Prendere il granducato. "Operazione di vendetta da fare!"  direbbe qualche renziano nostrano.

-Vado alla cena dei rifugiati organizzata dall'Arci, coi miei amici più cari. Il progetto è portato avanti da persone per bene "che non contano niente" e fanno cose grandissime. Avremo davvero vinto quando una cena così sarà normalità e non una bella cosa da sostenere coi denti.

-E poi vado in bici, rigorosamente solo e quando arrivo sulla bocca del Serchio alle otto di sera col sole rosso in faccia, quasi mi commuovo e sto bene.

Finalino
Questa estate non farò ferie perchè non ne ho. Stare dentro una scuola vuota però  mi rimette a posto l'anima. Una prigione dorata che obbliga a rilassarsi.
Proprio così. E piano, scopro una spiritualità laica che non sentivo da tempo.
Saranno i silenzi francescani delle  mura spesse  della scuola, che aiutano a vivere meglio o il tempo che si dilata e  ti fa cercare sensa ansia  il Che fare?  che io continuo a inseguire tutte le mattine.
Una cosa è certa. Per me questi sono i tempi della cerchia ristretta.
E senza dubbio vale  come una fede la frase del mio guru del 2014: Jep Gambardella de "La grande bellezza"-
Dice Jep:_ "La più consistente scoperta che ho fatto pochi giorni dopo aver compiuto sessantacinque anni è che non posso perdere tempo a fare cose che non mi va di fare."
Io fra una settimana di anni ne compirò 56. Sono in anticipo su Jep Gambardella, pensa te.
Una poesia credetemi.