sabato 16 febbraio 2013

Riparte il futuro. Lunedì don Luigi Ciotti a Pisa


Non può esistere mafia senza rapporti con la politica, deve invece esistere una politica senza rapporti con la mafia. È questa la convinzione che anima l’associazione Avviso Pubblico che dal 1996 ad oggi ha messo in rete più di duecento enti locali impegnati in progetti di formazione civile e trasparenza amministrativa contro le mafie. 
Nell’ambito di questa prospettiva, Avviso Pubblico ha sempre ritenuto – e ritiene – che sia necessario porre come punto prioritario dell’agenda politica e di governo dell’Italia la prevenzione e il contrasto alle mafie, alla corruzione e all’evasione fiscale; tre macro-fenomeni che minacciano seriamente la stabilità della democrazia, dell’economia, della politica e della società. Avviso Pubblico crede in una politica amministrativa  che sia in grado di tradurre in concreto il principio della convenienza della legalità democratica, quale strumento fondamentale per la costruzione della giustizia sociale. 
Da tempo siamo convinti che il nostro Paese può ridare fiducia aicittadini nella politica e nelle istituzioni, risanare i propri conti pubblici e rilanciare lo sviluppo soltanto partendo da un lavoro sistematico e continuativo di promozione della cultura della legalità democratica e da un processo di ricostruzione dell’etica della responsabilità, sia pubblica che privata. Questo significa, innanzitutto, porre al centro e praticare i principi e i valori della nostra Costituzione la quale, all’articolo 54, afferma che tutti i cittadini devono essere fedeli alla Repubblica e alle sue leggi e che ogni persona che svolge una funzione di carattere pubblico deve farlo con disciplina ed onore, in modo da contribuire
garantire l’imparzialità e il buon andamento della pubblica amministrazione (articolo 97). 
Parlare di etica della responsabilità non significa guardare esclusivamente al codice penale. Significa, prima di tutto, avere coscienza che il ricoprire un incarico pubblico implica l’avere un dovere in più, non quello di godere di un diritto in più: il dovere 
dell’essere e dell’apparire credibili. In quest’ottica diventano fondamentali, in quanto ritenuti esempi a cui fare riferimento, i comportamenti praticati da coloro che operano a livello pubblico. Comportamenti che devono essere permeati dalla coerenza, dalla sobrietà, dall’utilizzo accorto delle risorse pubbliche e dalla responsabilità. 
La corruzione è uno dei motivi principali per cui il futuro dell’Italia è bloccato nell’incertezza. Pochi paesi dell’Unione Europea vivono il problema in maniera così acuta.  
Per Trasparency International, l’associazione che dal 1998 compila le classifiche dell’Indice di percezione della corruzione (CPI) di 174 paesi nel mondo,l’Italia scivola nel 2012 al 72esimo posto, terzultima in Europa seguita solo da Bulgaria e Grecia. 
Per fare un paragone, i francesi ci precedono di 50 posizioni e anche gli spagnoli, nonostante la grave crisi, sono avanti a noi. 
 Si tratta di un male profondo, fra le cause della disoccupazione, della crisi economica, dei disservizi del settore pubblico, degli sprechi e delle ineguaglianze sociali. 
 Il prossimo 24 e 25 febbraio verremo chiamati a eleggere i nostri rappresentanti in Parlamento. È il momento di chiedere che la trasparenza diventi una condizione e non una concessione, esercitando il nostro diritto di conoscere. 
 Per questo Avviso Pubblico aderisce con forza alla campagna nazionale di Libera “Ritorna il futuro”,  che domanda  a tutti i candidati, indipendentemente dal colore politico, di sottoscrivere 5 impegni stringenti contro la corruzione. Viene chiesto ai cittadini italiani di firmare una petizione che è rivolta ai candidati alle prossime elezioni.
Ad oggi le firme sono oltre 120.000. I nostri eletti che sottoscrivono l’appello,dovranno farsi carico di promuovere una efficace legislazione per sconfiggere i fenomeni corruttivi e connivenze tra politica e organizzazioni criminali. Ad oggi sono oltre 600 coloro che hanno aderito all’iniziativa. La richiesta è che entro 100 giorni siano approvate specifiche norme contro la corruzione.
Ecco le richieste nello specifico:
1.Inserire nella propria campagna elettorale la promessa di continuare il rafforzamento della legge anticorruzione iniziato con la riforma del novembre 2012. Concretamente, chiediamo sia modificata la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter) entro i primi cento giorni di attività parlamentare, con l’aggiunta della voce “altra utilità”
2.Pubblicare il proprio Curriculum Vitae con indicati tutti gli incarichi professionali ricoperti
3.Dichiarare la propria situazione giudiziaria e quindi eventuali procedimenti penali e civili in corso e/o passati in giudicato
4.Pubblicare la propria condizione patrimoniale e reddituale
5.Dichiarare potenziali conflitti di interesse personali e mediati, ovvero riguardanti congiunti e familiari
Molti candidati della provincia di Pisa hanno sottoscritto l’appello.
Buon segno. Occorre ora essere efficaci. 
Tutte queste cose le confronteremo con don Luigi Ciotti lunedì sera alla Leopolda a Pisa.






Chi volesse firmare la petizione www.riparteilfuturo.it

Gabriele Santoni
Assessore provinciale e coordinatore per la Toscana di Avviso Pubblico