mercoledì 13 febbraio 2013

Sull'argine

Salta una riunione.
Salta perchè a Pisa arriva il Presidente della camera tal Fini Gianfranco. E alcuni di coloro che avevano una riunione con me devono andare lì...Per rappresentanza, si dice.
-Vieni-  dice un mio "collega di lavoro".
- No grazie, posso fare a meno di Fini.
Lui sorride, perchè conosce a memoria le mie filippiche sul G8 di Genova e la mai spiegata presenza del "nostro" nella centrale operativa delle forze dell'ordine...
-"No Fini sarebbe troppo per me. Non sono ancora pronto..."
E adesso abbiamo tre ore "di buco", prima di  un altro impegno, penso immediatamente.
E allora vado a camminare.Tra l'altro ho la macchina fotografica nello zaino, porebbe aiutare a fissare un pezzo di mondo che ci piace.
Monto in macchina e via verso Migliarino.Arrivo parcheggio e parto in solitaria  a piedi, dall'arginello di Ugo sul ponte. Aggirerò Metato prendendolo alle spalle..
E subito alla mia sinistra appaiono le Apuane innevate e poi monti di Vecchiano e cave in grande spolvero, rossastre.Ed io mi sbizzarrisco con le foto.
 Il Serchio è zitto zitto che pare nemmeno ci sia. Eppure quando perde la testa, specialmente lì dove sto camminando, incasina tutto in un batter d'occhio.
In lontananza vedo il cafè House delle terme di San Giuliano e i monti pisani. Riconosco a distanza "siderale" tutti i cascinali sparsi.Anzi mi diverto ad identificarli: Mucchieto, La Croce, Le Capanne, l'acquedotto.I monti di Vecchiano coprono la visuale di Molina, ma riesco a vedere bene la punta del monte maggiore e così immagino senza vederla,chiudendo gli occhi, casa mia più giù a destra.
E poi all'improvviso cartelli elettorali che appaiono qua e là nella strada sotto l'argine  e dall'alto sono una bruttissima "stenderia di lamiere".
Lunga fila metallica abbandonata al lato della strada. Pochi i manifesti appesi; ad oggi pare che nessuno ne attacchi più. Zero falci e martello, che per Metato è quasi un'offesa alla sua storia passata.
Chissà cosa attaccherebbe la gente, se fosse libera di sbizzarrirsi. Forse il papa o le foto del proprio cane, visto che tutti i politici lo fanno. Qualcuno metterebbe l'immagine di un figlio, o di sé stesso. Perchè in un mondo dove tutti appaiono.... perchè lui no?
Passo davanti alla scuola,stanno uscendo i bambini "a brancate". Il  vigile che controlla l'attraversamento non mi riconosce. Poi sento una chiamata-"Sindaco".
Riborda. Son quasi dieci anni che non sono più. E' tutto in prescrizione.
"Ma lo sa che non l'avevo riconosciuta"dice affettuoso.e aggiunge-"Sarà la barba.."
"No mio caro, è il tempo che cambia le cose, fidati. La barba è l'alibi" Dico puntandolo negli occhi con fare deciso.
Mi guarda come si guarda un pazzo e mi saluta al volo.
Imbocco la strada per il rush finale. Devo recuperare l'argine.
"Se perdi i tuoi amici, monta sull'argine e vieni a casa "- diceva mio nonno quando bimbetti inesperti andavamo d'aprile, alla fiera di Pontasserchio.
"L'argine non tradisce mai, passa sempre..."Continuava Nonno Neri.
Eccomi sono arrivato alla macchina; ho camminato un'ora. Telefonerò a Sebastiano Mordà, vecchio scout,così mi calcola la distanza.Roba da club degli anziani.
Però che piacere camminare in solitaria.
E stasera cena in onore di Adele,anni ventuno.
Ho ragione io, caro vigile-"E' il tempo che cambia le cose e la vita".
E con gli anni si diventa selettivi.
gs