mercoledì 13 luglio 2011

Per una discussione di mezza estate... per riaprire la partita. Siamo a un bivio, se non ora quando?


Lunedì si è tenuta l'iniziativa di Sel cittadina. Una buona iniziativa e un ottimo intervento di Carlo Scaramuzzino. Il documento proposto era sembrato a me e non solo a me, quasi un controprogramma; come poi l'ha sviluppato Carlo mi ha convinto.La sera dopo sono stato all'iniziativa di Filippeschi, soprattutto per sentire le conclusioni di Enrico Rossi. L’iniziativa in se non era un granché ma a me è parso di cogliere negli interventi e soprattutto in quello di Ferrante, la volontà di un’ apertura seria. Anche il Sindaco mi dicono, perchè io non l'ho sentito, ne ragiona. Ottime le conclusioni di Rossi, che hanno richiamato tutti alla responsabilità di un percorso a sinistra anche nella città di Pisa. Niente da dire, Rossi ha fatto un serio ragionamento di governo, a partire dalla sua azione sostenuta da una coalizione ampia e chiara, respingendo da subito ogni forma di alleanza strabica verso il centro. Non è un caso che i primi a risentirsi siano stati i "cespugli"pisani, ai quali un'apertura esplicita a sinistra nel governo della città toglierebbe definitivamente la forza che oggi li tiene in vita.Va da se che un'asse di centrosinistra sul modello regionale a Pisa metterebbe definitivamente la sordina al ruolo politico dei partiti- cespuglio e a qualsiasi lista civica in vita o per strada. Dario Danti ha fatto un ottimo intervento, mettendo in evidenza sia gli aspetti positivi dell'amministrazione Filippeschi (che ci sono e sono evidenti, inutile nasconderlo ) ma anche quelli che ad oggi la separano da Sel, in coerenza politica con quello che Carlo Scaramuzzino ha evidenziato alla iniziativa della sera prima; Dario ha anche aggiunto che gli accordi presuppongono una cessione di quote e non possono essere pensati dal Sindaco come una pura annessione alla sua maggioranza. Nel 2008 eravamo divisi, per accordarci oggi è necessario trovare un terreno d’incontro (e Filippeschi conosce la grammatica della politica e sa dove va il soggetto e il verbo). Rossi ci ha esortato a farlo, mettendo in campo categorie politiche alle quali è difficile, a mio avviso sfuggire, salvo a sinistra non si intenda rifluire nell'estremismo (ma mi pare che questo nessuno di noi lo voglia, vedremo!). Quindi tocca a noi, Sel, fare la nostra parte . Il primo nodo da sciogliere è semplice, ma ad oggi irrisolto: dobbiamo decidere se intendiamo davvero perseguire la strada dell'accordo o facciamo “finta” . Qui serve chiarezza e onestà intellettuale. Io sono per la prima strada, che non vuole dire fare l'accordo a tutti i costi, ma significa: a) tenere conto del contesto nazionale. Mi pare veramente difficile, se si dovesse votare per le elezioni politiche, nel 2012 o al massimo a scadenza naturale nel 2013, fare da un lato una campagna unitaria contro Berlusconi, magari dopo aver fatto le primarie ( non prendo in considerazione il fatto che Vendola possa vincerle le primarie, perchè allora sì che sarebbe comico, avere il candidato premier e una lista che di oppone ...) e a Pisa prepararci a una opposizione "dignitosa". b) alla luce del sole, in modo trasparente, va aperto un tavolo di confronto col Sindaco su alcuni temi precisi, in modo che tutta la città e l'area pisana sappia su come e su cosa avviene il confronto e chi lo fa; e lì provare a costruire l'accordo. Se questo non avvenisse (l'accordo) la città deve sapere il perché e di chi è la responsabilità; ma lo devono sapere anche Rossi, Vendola, Bersani e i Sindaci dell'area pisana che a casa loro, l'accordo l'hanno fatto e funziona. Bisogna uscire dalla vulgata che l'accordo non si fa perchè Scaramuzzino e Filippeschi non si sopportano, che in città gira e che a volte è congeniale a certa politica insana. E bisogna guardarci anche intorno; stare nelle maggioranze di governo significa faticare dalla mattina alla sera, facendo mediazioni, ottenendo piccole vittorie e subendo anche sconfitte; ma significa però lavorare al “fare” e non solo al “dire”. Pensate ( e questa è una mia opinione) che sia semplice il governo di Vendola in Puglia o il lavoro dei nostri compagni nelle giunte dove il Pd è egemone; stare in giunta con Renzi è più semplice? o con Fassino? E l’amministrazione Fontanelli, che io insieme ad altri compagni oggi di Sel ho sostenuto e sosterrei,non creava a volte disagi nelle sue accelerazioni? L'egemonia e la “riapertura della partita”,che era anche il titolo del nostro congresso, come si praticano: opponendosi a oltranza fra gli applausi dei soliti o provando a lavorare dall'interno con immensa fatica, cercando di affermare modelli alternativi? c) bisogna, infine, una volta per tutte, superare l'idea che piace e alberga nella testa di alcuni, che stare all'opposizione "è meglio"; magari sognando a Pisa una lista con la Federazione della sinistra, transfughi del Pd che non sarebbero più candidabili e noi, "comici spaventati guerrieri" come direbbe Benni e con un candidato Sindaco accattivante, ma per far che?; riprendendo magari anche il 10% come l’altra volta ( e i tempi non sono più gli stessi) e consentendo al governo della città (perchè senza sinistra, purtroppo accade questo) di non aprire una nuova stagione progressista, ma anzi scavando per sempre un fossato irreversibile con regolari ricadute politiche su tutta l'area pisana; o peggio ancora che vinca il centro-destra, come qualche testa bislacca sogna in cuor suo. Provate a vedere cosa accade nelle città dove il centro-sinistra perde il governo; ci vogliono vent'anni per recuperare politiche concrete (figlie della nostra storia) che oggi anche a Pisa ci sono (e chi dice di no fa di ogni erba un fascio) e che si danno troppo per scontate. A proposito di questo,vi faccio un esempio piccolo piccolo che incide sulla nostra storia: a Volterra la lista di Centro-destra ha dimenticato di commemorare la Liberazione della città dal nazifascismo. L’Anpi ha denunciato tutto questo. Proiettate questa nefasta dimenticanza nel lavoro di tutti i giorni e non mi dite che chi dice “ che sono tutti uguali” ha ragione, perché è solo un’affermazione irresponsabile. Serve allora anche a Pisa, uno scatto in avanti; andare a vedere le carte con la responsabilità politica di chi vuole dare l'assalto al cielo, in questo caso al governo del paese, come Nichi Vendola ci fa sognare sempre più spesso. Ieri sera il presidente della Regione Enrico Rossi (che io reputo uno bravo davvero) lo ha chiesto a tutti, nessuno escluso. Adesso tocca a noi, come dice Vendola, "riaprire la partita più che sognare un partito". Abbiamo il dovere di provarci, alla luce del sole.
Con affetto e rispetto
buona estate,
Gabriele Santoni, iscritto al circolo di Sel del Lungomonte.