venerdì 1 luglio 2011

Giulio Cavalli: Con Sel per costruire la sinistra"

Dal sito di Sel. Giulio Cavalli lascia l’Italia dei Valori. Grandi cambiamenti stanno avvenendo nell’Idv. E infatti, appena dopo le elezioni di Milano, Cavalli ha dapprima lasciato l’incarico di segretario cittadino. Adesso lascia il gruppo regionale di Di Pietro per confluire in Sel. Ad Affari ne spiega in anteprima le ragioni: “Non condivido la linea liberaldemocratica che ha preso il partito. La dirigenza locale? Contrasti, mi ero stufato di fare il dissidente. So che qualcun altro sta pensando di passare a Sel come sto facendo io… ” Giulio Cavalli, perché lascia l’Idv? Perché abbiamo tenuto delle battaglie insieme, ma ci sono delle sensibilità diverse. La mia storia è una storia fortemente di sinistra. Siccome ho rispetto per le valutazioni politiche e per le scelte politiche, direi che il sentire comune era un po’ venuto meno. Vendola ha più appeal di Di Pietro? No, non è questa la questione. La scelta di Sel è la scelta di partecipare attivamente a un cantiere, a un progetto ampio sulla sinistra. Non è una questione né di Di Pietro né di Vendola. Tuttavia lei ha preso delle posizioni dure contro la dirigenza locale, sia prima che dopo le elezioni. Questo ha pesato? Ha pesato perché non penso che sarebbe stato per me il caso di continuare con questo ruolo di dissidente interno. Io voglio costruire e fare politica. Nell’Italia dei valori c’è gente che è assolutamente allineata su posizioni che non sono assolutamente le mie. Non ho trovato divertente continuare ad essere problematico. Per esempio, quali sono i problemi dell’Italia dei valori? Il problema è una posizione liberaldemocratica che è uscita prepotentemente nell’ultimo periodo. Questo partito, con il mio ingresso ma non solo con il mio, aveva raccontato una storia con valori fortemente di sinistra. Valori che evidentemente in questo momento non sono più priorità. C’era anche un problema di qualità delle persone all’interno dell’Idv. Alcuni dei dirigente avevano delle incompatibilità. Nel gruppo regionale questi problemi non li abbiamo mai avuti, ma all’interno del partito certe situazioni sono state abbastanza spigolose. Dopo Cavalli, altri, in Europa o a Roma, potrebbero abbandonare l’Idv per Sel? So che qualcuno ci sta pensando. Nel momento in cui si fa protesta, è molto facile stare insieme. Nel momento in cui si fa proposta, le differenze inevitabilmente escono. Ma chi è? Giulio Cavalli, Milano 1977, fonda a Lodi nel 2001 la compagnia Bottega dei Mestieri Teatrali. Firma il testo e la regia delle prime produzioni Il Cantafavole Muto, Tetiteatro e un chicco di caffè, Carro Poetico, Pulvere de Katabatù e Filo Spinato. Nel 2006 Paolo Rossi, che cura la supervisione artistica di Kabum!..come un paio di impossibilità! – spettacolo sulla Resistenza in Italia – lo spinge a salire sul palco, segnando l’inizio della sua vita di ‘narratore’. Nello stesso anno mette in scena (Re) Carlo (non) torna dalla battaglia di Poitiers giullarata in occasione del quinto anniversario della morte di Carlo Giuliani, che debutta in Piazza Alimonda a Genova scelta da Giuliano e Haidi Giuliani per l’iniziativa “per non dimentiCARLO”. Da allora il percorso artistico si è andato definendo sia dal punto di vista tematico che dal punto di vita stilistico. Gli spettacoli si ispirano al presente, tenendo fede ad un’idea di teatro come mezzo per mantenere vive pagine importanti della nostra storia. Assume quindi sempre maggiore importanza la fase di ricerca preliminare alla stesura dei testi: i dati raccolti entrano nel tessuto drammaturgico rimanendo impressi nella memoria dello spettatore. La recitazione, sempre serrata, spesso include brani in grammelot lasciando spazio all’improvvisazione e al sorriso anche durante il racconto di eventi drammatici. La musica, rigorosamente eseguita dal vivo e composta per gli spettacoli, diventa un elemento distintivo e caratterizzante. Il 18 dicembre 2007 debutta al Piccolo Teatro di Milano Linate 8 ottobre 2001: la strage, scritto insieme al giornalista Fabrizio Tummolillo, un monologo sull’incidente aereo costato la vita a 118 persone. Dopo essere stato ospitato negli oltre 20 comuni produttori lo spettacolo è costantemente in tournée. Il giorno prima del processo di Cassazione che ha chiuso le vicende legali legate all’incidente è stato rappresentato al Teatro Quirino di Roma alla presenza di tutti i membri del Comitato 8 ottobre.Nel settembre del 2007 al Teatro dell’Elfo di Milano la prima di Bambini a dondolo, dramma sul turismo sessuale infantile, ospitato nei mesi di ottobre e novembre al Teatro Ambra Jovinelli di Roma e al Teatro Elicantropo di Napoli. Il 27 marzo 2008 è stata presentata al Teatro alle Vigne di Lodi l’anteprima di Do ut Des, spettacolo teatrale su riti e conviti mafiosi, coprodotto dal comune di Lodi e dal comune di Gela, con collaborazioni importanti come quella della casa memoria “Felicia e Peppino Impastato” ed il Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato”. Lo spettacolo debutta, poi, ufficialmente al Teatro Franco Parenti di Milano. Nel 2008 ha debuttato Primo L. 174517 liberamente ispirato alla versione drammatica di Se questo è un uomo di Primo Levi e Pieralberto Marchè, progetto coprodotto dalla Regione Lombardia- Next. Nel giugno 2009 debutta al Teatro Augusteo di Napoli con L’Apocalisse rimandata Ovvero benvenuta catastrofe di Dario Fo e Franca Rame, coprodotto dal Napoli Teatro Festival Italia e con il sostegno di NEXT, dove Cavalli è in scena per la prima volta con un testo di cui non è autore. Cura, però, l’adattamento del testo aprendolo a contaminazioni diverse e mettendo in moto un singolare teatro d’inchiesta. Sempre del 2009 (debutto a Milano in ottobre) è A cento Passi dal Duomo, scritto con il giornalista Gianni Barbacetto, direttore di Omicron (Osservatorio Milanese sulla Criminalità Organizzata al Nord), spettacolo definito dallo stesso Cavalli “una ninna nanna dolce per un risveglio brusco di quella Lombardia che si crede immune dalla mafia”. L’ultimo lavoro, Nomi, cognomi e infami è stato presentato nel dicembre 2009 nell’ambito del festival Teatri della Legalità (progetto della Regione Campania), un spettacolo che narra di storie di mafia, camorra, soprusi e ingiustizie ma anche di persone che hanno scelto di non piegarsi agli uomini d’onore. Dalla stagione 2007-2008 Giulio Cavalli è, inoltre, direttore artistico del Teatro Nebiolo, vivace sala situata nella provincia di Lodi, a Tavazzano con Villavesco (LO) che sta per inaugurare il suo terzo anno di attività. Collabora in articoli di inchiesta con alcune testate giornalistiche e online.