mercoledì 30 novembre 2011

martedì 29 novembre 2011

Tilt: "Faticando come Oriali"

Tilt, iniziativa a Pisa. "I soldi che fanno la felicità".
Tre giorni di eventi dal 25 al 27 Novembre; giovani da tutta Italia che vogliono ricostruire la Sinistra.
Giovani che ricercano la felicità insieme, "giocandosi fino all'ultimo frammento di cuore".
Si incontrano, discutono e si danno tempi certi anche per fare festa, per divertirsi.E non è poco.
Venerdì 25 in programma c’è l’iniziativa sull’antimafia sociale, con Francesco Forgione ex presidente della commissione antimafia, Gianni Speranza sindaco di Lamezia Terme e Gabriella Stramaccioni direttrice di Libera.
Celeste Pellegrino dell’Associazione Da Sud mi chiama  e mi dice se posso fare un intervento dal pubblico, non appena i relatori avranno finito il primo giro di interventi.
Accetto con piacere e sono molto lusingato. Raccontare a 200 giovani venuti da tutta Italia il lavoro che faccio come assessorato  insieme al Coordinamento provinciale antimafia a sostegno dei giovani che lavorano o gestiscono beni confiscati, è un’opportunità che non si presenta di frequente.
Parlare di legalità come strumento per raggiungere la giustizia sociale e farlo  insieme a tanti giovani è stimolante e permette di dimostrare come, amministrando, si possano fare cose veramente di Sinistra, uscendo una volta per tutte dal luogo comune che ”in politica siamo tutti uguali”
Preparo l’intervento; mi telefona Forgione e mi annuncia che Speranza non potrà venire, volo soppresso. -“Devi intervenire tu al posto di Giannetto!”dice perentorio e col fare dell’amico che è.
Lì per lì vado nel panico; non perché non sia in grado di parlare, ma perchè quando devo farlo davanti ad una platea speciale ed esigente e duecento giovani lo sono, devo trovare più tempo per rilassarmi psicologicamente e questa volta il tempo non c’è.Un conto era un intervento dal pubblico.....
Ma è un occasione troppo bella, di quelle che danno ragione al lavoro che uno fa con passione civile, altro che casta (vaffanculo).
Arrivo a Tilt con Forgione e Danilo Chirico di Da Sud che coordinerà la serata, l’atmosfera è bella e carica ; informale e sobria. Disordinatamente perfetta.
Ci riceve Francesco Cecchetti, il responsabile pisano: il futuro sarà suo….
Entriamo nella sala e prima Marica Setaro e poi Cecchetti leggono due ottimi interventi di apertura della manifestazione; poi parte il dibattito, pronti via e  dopo poco dopo tocca a me.
Parlo seguendo una scaletta di appunti,  a un certo punto alzo gli occhi e vedo duecento ragazzi che ascoltano attentissimi. Qualcuno annuisce.
L’antimafia sociale, la strada per la giustizia sociale, il sostegno alle cooperative e il lavoro pulito….Lo stato che s’impone sulla mafia . E' così, a mio avviso, che si ricostruisce piano piano, un pezzo di cultura della Sinistra.
Dopo di me Forgione, “fuoriclasse della comunicazione”- come dirà Scaramuzzino alla fine –“un attore che fa analisi spietate e di sinistra,” mette il suggello a un dibattito ben riuscito.
Ed io mi sento come se avessi giocato per caso la finale di coppa del mondo; un mediano, che ha giocato una bella partita a fianco di Paolo Rossi, un fuoriclasse.
E la politica per cui vale la pena di impegnarsi " in mezzo al campo", rimane lì con te fino al giorno dopo, quando Nichi Vendola alla fine del suo intervento, nel salutare i ragazzi di Tilt, dice loro che bisogna guardare avanti -“istruito dai vostri viaggi di futuro.”
E sotto sotto sorrido, perché dopo tanto tempo penso che  si può fare Tilt davvero
gs

p.s.Sabato mattina mi chiama Forgione da Palermo; nel suo accento inconfondibile dice-" Gabriele grande serata ieri sera eh?" e lo dice soddisfatto.
Sì grande serata, amico mio, ma bisogna insistere e alla svelta. Serve la fretta giusta......siamo in mezzo al campo.
Intanto godiamoci il video del blitz dei "Tiltnauti"





Tilt: Interventi di Marica Setaro e Francesco Cecchetti. Appuntatevi i nomi.

Marica Setaro

Intervento apertura Tilt Pisa – 25-26-27 novembre 2011
NI UNA MAS – NON UNA DI PIU’
È un appello di rabbia e dolore, ma è anche una presa di parola e di pratiche quello che si è levato simbolicamente oggi pomeriggio sul Ponte di Mezzo di questa città in occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne. Non una di più rispetto alle 126 donne che, nel solo 2011, sono morte per mano dei loro aguzzini in Italia. Una mattanza quotidiana e silenziosa che il più delle volte si consuma tra le mura di casa, nella falsata e bugiarda sacralità della famiglia, nell’ipocrisia di un immagianario familiare sotto la cui coltre patinata si cerca di nascondere, travisare, ignorare un femminicidio ripetuto, recidivo. Ho preso in prestito parole forti dal vocabolario nero e rosso di sangue che attraversa la storia delle violenza sulle donne: mattanza, femminicidio, rabbia, dolore, silenzio, sangue. E’ il repertorio della violenza, che non può essere edulcorato dall’estetica e dalla chirurgia plastica entro cui si cerca di ingabbiare l’universo femminile. Sono lividi e livore di corpi di donne, giovani, mature, migranti, bambine, che hanno terribilmente imparato ad indossare , fino alle estreme conseguenze, i segni della violenza maschile, fisica e psicologica, del loro partner; vestono questa violenza come un abito indossato al contrario. Quei segni parlano di noi, della nostra storia, del nostro presente.
Non è un tributo retorico e commemorativo aprire la nostra tre giorni di Tilt con questo mio intervento; non è una pura e semplice coincidenza quella di oggi, giornata internazionale contro la violenza alle donne all’interno del nostro percorso politico.
Ma cos’è Tilt? Quanto questa parola che evoca nel senso comune di ciscuno disordine, instabilità, confusione che si produce grazie a qualcosa o qualcuno che spariglia le carte e prova a riformulare insieme le regole del gioco, magari della politica, della partecipazione, del protagonismo di una generazione condannata a non avere un futuro, può e deve ripartire, costruire, reinventare gli strumenti di una rigenerazione culturale e politica del paese a partire, ad esempio, dalle donne, con le donne e all’interno di un contesto che chiama in causa l’intero mondo delle differenze di genere?
Abbiamo scritto, invitandovi a partecipare a questa tre giorni, che abbiamo fatto Tilt e costruito una rete di persone e di associazioni, di singoli/e e di gruppi, in movimento. Un racconto comune, un luogo di incontro e condivisione che si pone l’obiettivo di costruire la sinistra partendo dalla nostra generazione, quella costretta all’irrappresentabilità, ma che è stata protagonista del risveglio di questo paese. Abbiamo la pretesa di rivendicare reddito e di farne la cifra rilevante e non più negoziabile per l’agenda sociale e politica di questo paese. Abbiamo la folle audacia di rivendicare il diritto alla felicità. Già, vilenza contro felicità… Non ci sfugge che tra i falsi strumenti branditi dalla politica per come la conosciamo in questi tempi ci sia quello della promessa di una quota rosa per seppellire il bisogno di radicalità e di protagonismo delle donne e delle giovani donne, nel lavoro come in politica. Non ci sfugge che il potere e la politica mettano in atto strategie mimetiche di marginalità e insubordinazione delle donne che fanno il paio con un femminismo di maniera, di moda, di tendenza che serpeggia e si fa parola e cosa, come ha scritto Cristina Morini di recente, tra settimanali, magazine, salotti televisivi. Un femminsimo pret-a-porter, per l’appunto, che pure porpone un nodo duro da aggredire all’interno della retorica liberale del potere: le donne manager più brave degli uomini, le donne in carriera, la femminilizzazione del lavoro e della società, le donne, nelle relazioni con gli uomini, non più disposte a sopportare il compromesso perché più libere di determinarsi e di rendersi autonome, leit motiv che costruiscono il senso comune e sono funzionali ad un discorso politico ingannevole, a tratti subdolo, che ti crea le potenzialità e gli spazi per un ruolo pubblico e quindi per la tua pratica politica di cambiamento, di visione differente del mondo e delle relazioni, della tua conflittualità, ma che poi lo fa convergere all’interno di un ordine precostituito, gerontocratico, maschile, attraverso un processo di celebrazione che prevede ad esempio di confinare in un determinato spazio, ben defintio, la tua indignazione, il tuo reclamare un’uguaglianza di mezzi nella differenza valorizzante dei generi, al fine di ridurre al silenzio lamentoso il tuo reale intervento. E tu, come in una tana di Kafka, finisci col riconsocerti con questo meccanismo. Diceva bene ieri Paola Baora, presidente della Casa della donna di Pisa, mentre analizzava i dati della crisi che venivano fuori dalla perdita di lavoro nei resoconti dei centri per l’impiego. E lo ha fatto raccontando un aneddoto di una coppia, uomo e donna sulla quarantina, entrambi con un lavoro solo alle spalle: lei era lì e reclamava, disperata, il lavoro per lui, certa che lei in qualche modo se la sarebbe cavata. Ritorna un un antico tratto della femminilità, quello di chiedere prima per gli altri e poi per sé, segno di un indubbia e materna generosità, certo, ma che ha anche l’altra faccia della medaglia: quella di un retaggio secolare di essere ridotte e ricondotte a i margini, di farsi da parte, in qualche modo, di non prendere parola.
Precarietà/ricattabilità/violenza
Fra i dati e i numeri preoccupanti che abbiamo letto in qeusti giorni sui reati legati alla violenza sulle donne, ce ne sono alcuni su cui, in chiusura, vorrei focalizzare l’attenzione perché sono argomento cruciale dei workshop di questi giorni. Volendo usare un campione ridotto, quello dei dati del centro anticiolenza di Pisa dell’ultimo anno, balzano agli occhi due fattori direttamente proporzionali: aumentano i maltrattamenti e le violenze sulle donne nella fascia di età compresa fra i 30 e i 40 anni e, al tempo stesso, si registra che la condizione lavorativa di queste donne è totalmente precaria: un terzo sono inoccupate o disoccupate, un terzo vive di contratti precari, solo il 20% ha un contratto a tempo indeterminato.
Molti di questi lavori, che molte di noi, qui stasera conoscono e vivono sulla propria pelle, appartengono a nuove forme di lavorizzazione delle donne: è una sfera complessa in cui la socialità, il lavoro cognitivo, l’affettività, la sessualità sono espliciti fattori di valorizzazione. Relazione, desiderio, consumo sono tratti imprescindibili della produzione e del lavoro. Un terreno scivoloso su cui si sono esercitate nuove forme e nuovi lingiaggi della violenza sulle donne. L’ultimo biennio pornocratico, come felicemente lo ha chiamato qualcuna, ha reso evidente il sodalizio granitico che soprattutto la politica e il triviale immaginario pubblico hanno compiuto: il corpo, nel rapporto stretto fra sessualità, denaro, politica, fa tutt’uno con l’immagine mostruosa del Leviatano contemporaneo: è diventato un corpo sinuoso, perfetto, finto, provocante, all’interno del quale si articola un vero e proprio sfruttamento economico ed ideologico dell’erotizzazione, in cui non funziona più il nesso cotrollo-repressione, ma dove invece si ipervalorizza il nesso controllo-stimolazione.
Questo è per noi giovani donne un terreno serio di discussione che non può essere liquidato né con vecchi moralismi o atteggiamenti beghini che ci dividano in buone o cattive, in più o meno dignitose; un terreno su cui invece si è consumata e si è accumulata una terribile slavina negli scorsi mesi che ha ipnotizzato l’intera società italiana:quella del teatrino a luci rosse del premier che riproduce poi un copione tutto sommato vecchio: un libidinoso e grottesco riccastro con una coorte di donne discinte. Il tritacarne mediatico ha appiattito ogni discussione entro questo immaginario, un sortilegio ipnotico da cui, come in un brutto sogno, ci siamo risvegliate il 13 febbario.
Tilt è uno spazio della politica che sta dentro l’irruenza e la presa di parole che le donne del 13 febbraio hanno gioiosamente ripreso, pur nelle differenze, anche generazionali, che ci caratterizzano. Oggi le compagne e le amiche di tilt hanno un’impresa ardua e felice di fronte a sé: possiamo costruire uno spazio alternativo efficace, possiamo sperimentare micropolitiche che ci forniscano gli strumenti per riattivare e risemantizzare la grande narrazione del femminismo storico di questo paese. Abbiamo bisogno di elaborare parole nuove, abbiamo bisogno di toglierci di dosso quella strana sensazione a metà fra la paura di non saper immaginare un mondo diverso da quello frammentato e precario che ci hanno disegnato addosso e la voglia di essere protagoniste di una stagione di nuove pratiche di genere che non siano solo il frutto di una consegna del passato e dal passato, come da un archivio polveroso. Dobbiamo farlo a partire da noi, anche nelle modalità dei confronti e delle decisioni condivise di questi giorni, anche a partire dalla presa di parola in assemblea. Al bando la nostalgia e la paura, per poter provare a sentire dentro l’entusiasmo e al tempo stesso l’onere di un impegno mai sopito come quello di Carla çonzi quando scriveva: “Traboccava la voglia di uscire dalla prigione e di sbeffeggiare il nostro carceriere. Il mio sdegno saliva alle stelle, ma anche la mia felicità, perché finalmente esprimevo senza sensi di colpa né complessi di inferiorità la mia voglia di esistere, la mia presenza…cercavo di risvegliare questo fuoco nelle altre perché potessero gettarsi nell’acqua fredda e fare una bella nuotata. Lo shoc più bello,tonico, salutare che ho mai provato”.
Beh, allora spero che questa tre giorni di tilt possa essere anche per noi una bella nuotata! Buon tilt a tutte.


Francesco Cecchetti

Intervento apertura Tilt
“E’ nato il governo del riscatto e dell'equità, per uscire dall'emergenza e recuperare la fiducia dei mercati, dell'Europa, dei cittadini. Nessun sorriso, molta preoccupazione: ma anche la convinzione che l'Italia possa farcela, e il ritorno a concetti come "dignità", "scrupolo", "servizio", soprattutto "responsabilità" e "bene comune". Cambiano i protagonisti cambia il lessico e il contesto, con una svolta culturale e concettuale, dunque politica, che non poteva essere più netta.
Ezio Mauro, “La Repubblica”, 14 novembre 2011

Questo arcaico stile di rivendicazione, che finisce spesso per fare il danno degli interessi tutelati, è un grosso ostacolo alle riforme. Ma può venire superato. L'abbiamo visto di recente con le due importanti riforme dovute a Mariastella Gelmini e a Sergio Marchionne. Grazie alla loro determinazione, verrà un po' ridotto l'handicap dell'Italia nel formare studenti, nel fare ricerca, nel fabbricare automobili.
Mario Monti, “Il Corriere della Sera”, 2 gennaio 2011

3 mesi dopo Roseto degli Abruzzi, da stasera, ci ritroviamo in tante e tanti a Pisa. 3 mesi fa eravamo una bella possibilità per la politica, oggi siamo una realtà forte e radicata su tutto il territorio nazionale. Ci ritroviamo, tra mille difficoltà, perché pensiamo che il tema della partecipazione dei giovani alla politica sia centrale, non più eludibile.
Il 14 dicembre dello scorso anno migliaia di studenti protestavano a Roma contro le politiche del governo Berlusconi.
Il 13 febbraio milioni di persone in tutta Italia manifestavano per la dignità delle donne “Se non ora quando”. Stasera Marica ha richiamato un punto centrale del percorso di queste mobilitazioni: aprire la nostra tre giorni tilt richiamando la giornata internazionale contro la violenza sulle donne non è evidentemente un tributo retorico; è invece il nervo scoperto su cui questa nostra generazione deve investire radicalmente: il mobbing, lo sfruttamento, l’espulsione dalle politiche minime di welfare e dalla politica tout court delle giovani donne dice di una violenza radicata che abbiamo il dovere di scompaginare. A partire da qui, da noi, da stasera.
Il 9 aprile, poi, ragazzi e ragazze in tutto il Paese dicevano NO alla precarietà perché “il nostro tempo è adesso”.
Una volta a sinistra si diceva: “Piazze piene, urne vuote”. Milano, Napoli e Cagliari e i referendum hanno detto “Piazze piene, urne piene”. La partecipazione che ora è negata, gli esiti delle amministrative e dei referendum sono stati traditi. Il “bene comune” è l’acqua pubblica e la tutela dell’ambiente, non un accordo fra partiti in parlamento per legittimare la macelleria sociale.
Poche settimane fa, alla stazione Leopolda di Firenze, qualcun altro organizzava un weekend di discussione politica. In realtà di politica ce ne era ben poca. L’unico messaggio che passava era: togliamo i politici vecchi, e mettiamo i politici giovani. Anche loro sono rimasti fregati. Oggi la parola d’ordine è: togliamo i politici. Noi, invece, vogliamo riappropriarci della politica.
Siamo una rete generazionale, ma non crediamo nello scontro generazionale. I nostri avversari non sono i “cosiddetti” garantiti, i nostri padri e le nostre madri che lavorano, i nostri nonni che sono in pensione o che sperano di andarci. Il nostro avversario è una classe dirigente che è vecchia perché non sa più nulla del mondo che le sta scoppiando in mano. L’Italia ha fatto un bel salto di qualità nelle ultime settimane: siamo passati da quelli che scambiavano il mondo per una vetrina televisiva a quelli che lo scambiano per un indice di borsa. Noi non viviamo in un mondo di plastica: non ce lo possiamo permettere. Noi siamo gli interpreti più autorevoli della crisi perché la viviamo ogni giorno sui nostri corpi, perché la necessità ci costringe a interrogarla e a capirla per quello che è.
Così abbiamo deciso di prendere la parola e provare a raccontarlo. Questo mondo.
Il mondo che vediamo è fatto:
1) di mafie e di chi contro la mafia lotta ogni giorno;
2) è un mondo fatto di cittadinanza negata e di chi ritiene che tutti gli uomini e le donne che vivono nel nostro paese debbano avere gli stessi diritti;
3) è un mondo fatto di conflitti che faticano a trovare una strada per esprimersi. Una grande domanda di cambiamento che rischia di frammentarsi in uno scontro sulle forme perché è difficile trovare i contenuti, che può rimanere ostaggio di pochi, com’è successo il 15 ottobre, restare indifesa di fronte a una distruttività senza politica, perché la Politica è troppo distante per offrire qualunque orizzonte di mediazione, di costruzione. Ma non possiamo arrenderci: la strada è quella di una radicalità adulta, di un conflitto intelligente, la strada della politica. E’ una strada strettissima, ma dobbiamo percorrerla.
4) Ma soprattutto, e più di ogni altro cosa, questo mondo è precario. Un mondo in cui si sovrappongono vecchie e nuove forme di sfruttamento, un mondo in cui si continua a morire nelle fabbriche e a chi entra nel mondo del lavoro non è consentito progettarsi una vita, un mondo in cui nelle fabbriche peggiorano le condizioni di lavoro e in cui i giovani ricercatori una condizione di lavoro non se la sognano nemmeno perché sono costretti a insegnare gratis. Precarietà significa solitudine e solitudine significa ricattabilità. Vogliamo reddito. Un reddito per il lavoro e non contro o senza il lavoro. Non reddito in cambio di precarietà, ma un reddito per poter rialzare la testa e lottare per una vita dignitosa.
Di questi temi parleremo a partire da stasera.
Ci aspettano mesi difficili. Anche chi oggi tira un sospiro di sollievo si renderà presto conto che il governo tecnico non esiste. Esistono diverse opzioni politiche per affrontare la crisi. Quella crisi che oggi pensano di poter risolvere coloro che l’hanno creata. Noi scegliamo l’opzione politica che ci vede protagonisti. Dobbiamo impegnarci con tutta la nostra intelligenza per capire la realtà di questi mesi e giocarci fino all’ultimo frammento di cuore. Per cambiarla e per conquistarci il nostro diritto alla felicità . Buon lavoro a tutte e a tutti.
Benvenuti a Tilt Pisa 2011.


domenica 27 novembre 2011

Segnalazione

Questo fine settimana troppi impegni, Tilt, Arci, Politicamente scorretto.
Vi segnalo con piacere
sulla Voce del Serchio, Ovidio della Croce http://www.lavocedelserchio.iy/
e http://www.filastrocchediviola.blogspot.com/ di Alberto il babbo e Viola la figlia.

venerdì 25 novembre 2011

Vendola a Tilt

Oggi 26 Novembre  2011, alle 18.00
Nichi Vendola 
sarà a Pisa al polo B di Ingegneria 
in via Giunta Pisano.

martedì 22 novembre 2011

Tilt

www.tiltcamp.it
Sabato pomeriggio ci saranno anche Nichi Vendola e Adriano Sofri.

lunedì 21 novembre 2011

The Rokes. Lascia l'ultimo ballo per me.


Perchè l'ultimo ballo rimane il più bello.

Governo Monti

La spinta al cambiamento.

Da La Repubblica
....."E' un programma di classica destra liberale, a metà tra il moderno conservatorismo europeo e la destra storica di Cavour e Minghetti, tanto per chiudere in bellezza l'anno delle celebrazioni unitarie. Come tale è un programma discutibile. Ma è significativo che in Italia non lo discuta tanto la sinistra, quanto la destra populista." ........
Curzio Maltese

Verso TILT

"Volevo essere dottore e sono diventata precaria"
L'iniziativa di "Tilt Camp", l'associazione giovanile vicina a Sel, lo scorso sabato di fronte a Palazzo Blu


"Volevo diventare dottore e sono diventata precaria". E' questo il testo di un grande manifesto che sabato mattina è stato esposto da uno dei balconi della casa dello studente "Nettuno" sui Lungarni, proprio di fronte a Palazzo Blu, parafrasando il titolo della mostra di Picasso: ""Ho voluto essere pittore e sono diventato Picasso".

Con questa iniziativa la neonata associazione Tilt ha presentato in città la tre giorni nazionale che si svolgerà proprio a Pisa dal 25 al 27 novembre alla Facoltà di Ingegneria dal titolo: "I soldi che fanno la felicità. Welfare e reddito per l'Italia di domani".

"Tilt - spiegano gli aderenti - è una rete di persone e di associazioni, di singoli e di gruppi, in movimento che ha lo scopo di diffondere una cultura del cambiamento del modello di sviluppo e di consumo, a garanzia di una maggiore equità per le giovani generazioni. Si propone di sviluppare il rispetto dei diritti fondamentali, dei diritti civili e sociali, promuovendo la valorizzazione delle differenze e la diffusione di una cultura del rispetto e della partecipazione".

Nel corso della conferenza stampa l'associazione giovanile vicina a Sel spiega il senso del grande manifesto appeso per lanciare la propria campagna: "Questo grande manifesto che abbiamo esposto dalla casa dello studente riflette e rispecchia quello della mostra di Picasso che si sta svolgendo sull'altra sponda dell'Arno, a Palazzo Blu, a simboleggiare un confronto tra un'università fatta di precari e una fondazione bancaria che invece può investire in cultura, finalità alla quale oggi le istituzioni pubbliche sembrano costrette ad abdicare".

"Una generazione precaria - proseguono - subisce l'impatto violento della crisi perché è figlia del modello di lavoro e reddito che ha generato questa crisi. Viviamo appieno la crisi, per questo siamo i soli a potere elaborare vie di fuga da essa. È in crisi il lavoro, l'economia, la democrazia: e oggi paradossalmente la fine dell'era berlusconiana sembra decretare la fine della politica, al punto che ci propongono soluzioni tecniche per uscire dalla crisi, un governo della finanza e delle leggi della finanza. Invece abbiamo proprio bisogno di politica, politica come bene comune. Non quella della "casta" e della stanza dei bottoni, ma quella che si riattiva a partire dalla partecipazione democratica e con la ridefinizione di politiche fiscali e di welfare".

"La crisi non può ricadere sulle nostre spalle - insistono da Tilt - non possiamo essere noi gli ammortizzatori umani di chi ha sperperato. Non lo siamo noi, non lo sono i lavoratori e le lavoratrici colpiti dai licenziamenti. Intendiamo il reddito sociale non come misura assistenziale ma come strumento di emancipazione dalla ricattabilità. Un reddito per il lavoro e non senza o contro il lavoro".

E proprio sul tema del reddito, per "lanciare una campagna per rivendicarlo, per incalzare i politici e la politica su un tema generazionale per noi ineludibile", si incentrerà la tre giorni che inizierà venerdì 25 e si concluderà domenica 27 con un incontro nazionale dell'associazione a cui parteciperà anche Nichi Vendola.

da Pisanotizie

domenica 20 novembre 2011

Politicamente scorretto

Carlo Lucarelli presenta "Politicamente Scorretto."
dal 19 al 29 novembre 2011, Casalecchio di Reno (Bologna)


Al via la VII edizione di “Politicamente Scorretto”. Dal 19 al 29 novembre 2011, a Casalecchio di Reno, torna la sfida civile di Politicamente Scorretto, il progetto culturale ideato dall’Istituzione Casalecchio delle Culture in collaborazione con Carlo Lucarelli e promosso con l’associazione Avviso Pubblico-Enti Locali e Regioni contro le mafie e Libera Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie. Saranno Dieci giorni di Alta Civiltà, con dibattiti, testimonianze, musica, teatro, video per affrontare con la sola arma della cultura le vicende più oscure della storia italiana. Una rassegna di valenza nazionale visibile da tutta Italia in diretta web sul sito http://www.politicamentescorretto.org/


Tra i vari appuntamenti di “Politicamente Scorretto”: mercoledì 23 novembre, alle ore 20.45, presso la Casa della Conoscenza, si terrà la serata intitolata Sindaci in prima linea. La parola a chi non si lascia intimidire dalle mafie. Interverranno: Eleonora Baldi, sindaco di Follonica, Maria Ferrucci, sindaca di Corsico, Dario Vassallo, fratello del sindaco di Pollica Angelo Vassallo. Lettura a cura di Tiziana Di Masi, attrice. Coordina: Federico Lacche di Libera Radio.
Durante la giornata di domenica 27 novembre, invece, si terrà un focus sulla criminalità organizzata e la sua infiltrazione al Nord. Di fronte a una ramificazione così capillare della criminalità organizzata Politicamente Scorretto vuole dare una risposta di Alta civiltà, coinvolgendo amministratori pubblici del nord che aderiscono ad Avviso Pubblico. Al dibattito interverrà in collegamento audio-video il gruppo d’ascolto organizzato da Avviso Pubblico presso la Provincia di Pisa: un’occasione per fare rete tra le pubbliche amministrazioni con l’intento di diffondere sempre più capillarmente la cultura della legalità.

Tilt

http://www.tiltcamp.it/


L’ironia di Tilt su Picasso e i precari E arrivano Sofri e Vendola
http://firenze.repubblica.it/cronaca/2011/11/19/foto/pisa_blitz_dei_precari_alla_mostra_di_picasso-25286427/1/



Francesco Cecchetti, il capofai pisano di Tilt


PISA. Stanchi, arrabbiati e provocatori: sono questo i giovani della rete Tilt che ieri mattina, sul lungarno Pacinotti, hanno calato dal balcone della casa dello studente Nettuno un poster che faceva eco a quello di Picasso, esposto proprio sulla sponda opposta dell’Arno, a Palazzo Blu. Così, se nel manifesto ufficiale della mostra si legge: “Volevo essere pittore e sono diventato Picasso”, in quello esposto dai giovani è scritto: “Volevo essere dottore e sono diventata precaria”. I ragazzi di Tilt hanno voluto così pubblicizzare un weekend di dibattiti e assemblee che si terrà tra il 25 e il 27 novembre al Polo B di Ingegneria, in via Giunta Pisano, una tre giorni su temi politici per creare un’alternativa al berlusconismo. Tra i vari incontri, particolarmente rilevante quello di sabato 26, nel quale interverranno Nichi Vendola, Concita De Gregorio, Corrado Formigli e Adriano Sofri. «Non siamo Picasso - dicono i giovani di Tilt - eppure anche le nostre vite si compongono di pezzi sparsi, come nei quadri cubisti: siamo insieme studenti e lavoratori, giovani e adulti, assunti a progetto e senza progetti per il futuro». «La crisi - hanno proseguito - non può ricadere sulle nostre spalle, non possiamo essere noi gli ammortizzatori umani di chi ha sperperato».
fonte Il Tirreno

sabato 19 novembre 2011

Dedicato ai visionari.....



Pippo Delbono e Bobò.

Nichi Vendola su governo Monti

Il governo e i fantasmi del passato

Provo sentimenti di delusione verso i primi passi annunciati dal governo Monti. Abbiamo certamente apprezzato lo stacco, la fine del carosello della volgarità e della pornografia; è uscita una classe dirigente selezionata nei concorsi di bellezza o nei retrobottega del presidente del Consiglio ed è entrata in campo, seppure in una fase transitoria di emergenza, una di grande competenza e qualità. Abbiamo apprezzato la fine di uno stile Berlusconiano che io definisco commercial-pornografico, finalmente sepolto.
E’ stato difficile vivere in un Paese così volgare nei confronti delle donne, delle minoranze. Però lo stile non basta. Sotto l’abito buono, decoroso, che indossa questo governo vorremmo vedere il corpo di un cambiamento reale, di una discontinuità. Purtroppo il premier Monti nel suo discorso programmatico ha chiarito che non ci sarà un intervento strutturale sulla ricchezza, non ci sarà un intervento sulla patrimoniale, che è l’unico modo oggi per affrontare seriamente la crisi economica e finanziaria, cioè chiedendo a quella parte della società che si è abbuffata di ricchezza di dare il proprio contributo a rimettere in piedi il Paese.
Non c’è questo ma c’è un’allusione inquietante ad interventi sul tema previdenziale e sul mercato del lavoro, e c’è un preoccupante riferimento all’attuazione delle riforme del ministro Gelmini, cosa che non mi pare essere un preludio ad un felice rapporto con le giovani generazioni.
Il ritorno dell’Ici sulla prima casa è una misura debole, un pannicello caldo e rischia per di più di essere un’ingiustizia se non si colloca in un quadro chiaro di redistribuzione della ricchezza e del peso dei sacrifici. I sacrifici devono essere proporzionalmente molto più pesanti verso il vertice della società e molto più leggeri verso la base della società.
E poi c’è il Mezzogiorno di Italia dimenticato, una rimozione che perpetua la questione meridionale. Il Sud esce penalizzato da trent’anni di politiche economiche e sociali. A poco a poco le risorse straordinarie hanno surrogato le risorse ordinarie, cioè da Roma al Sud diminuiva il portafoglio dei trasferimenti. Dovevamo raggiungere il 45%, secondo tutte le leggi finanziarie, del totale dei trasferimenti. Oggi siamo al 36% dei trasferimenti ordinari, vale a dire che lo Stato sempre meno finanzia le funzioni fondamentali del Mezzogiorno. Allora non ci resta che la finanza straordinaria, quella che dovrebbe aiutare a diminuire il divario di sviluppo e che invece viene ormai utilizzata per l’ordinaria amministrazione.
I governi Berlusconi hanno usato la finanza straordinaria del Sud come il loro personale salvadanaio da cui attingere per dare qualunque risposta a qualunque problema, incluse quelli relativi alle clientele della Lega Nord. Oggi dobbiamo chiedere con forza di intendere che il Sud non è un accattone, non è davanti a palazzo Chigi con il cappello in mano. Il Sud chiede di essere al centro delle politiche di rilancio del lavoro, soprattutto per i giovani e per le donne, chiede una crescita ambientalmente sostenibile e chiede di non essere più scippato delle proprie risorse. Deve finire l’epoca in cui se c’è un problema in Italia, ci sono i fondi Fas o c’è il fondo sociale europeo o c’è il Sud che paga per tutti. C’è una condizione sociale particolarmente drammatica e oggi è necessario capire che bisogna liberare risorse, bisogna consentire che queste risorse vengano effettivamente spese. Ma finchè c’è il vincolo del patto di stabilità che incombe anche sulle spese per investimenti, noi siamo paralizzati.
Bisogna fare soprattutto una politica industriale per il Sud. Abbiamo bisogno di un governo che si occupi dei cantieri navali, della Irisbus, delle grandi vertenze che raccontano di un Sud che ha un potenziale produttivo enorme, ma che da troppo tempo viene umiliato e offeso da una classe dirigente che è gonfia di odio nei confronti del Mezzogiorno di Italia. Fino ad ora non c’è stato un cambio di passo e i segnali che giungono raccontano che tutto continuerà a pesare sulle spalle del ceto medio e dei ceti popolari. Deve essere chiaro però che questo non è soltanto socialmente iniquo, ma è anche economicamente disastroso.

mercoledì 16 novembre 2011

Nichi Vendola: Ci aspettiamo discontinuità

Scorrendo la lista dei ministri, a prescindere dall’autorevolezza e dalla competenza delle singole personalita’ e’ difficile non percepire segni di continuita’ con il passato. Un passato che resiste, che dura, che potrebbe tornare a danzare, con le sue ombre, attorno al sen. Monti, sia pure su un palcoscenico bonificato dagli eccessi dell’avanspettacolo a cui eravamo abituati dalla precedente gestione.
Sel domani riunira’ la propria direzione nazionale per dare una valutazione piu’ compiuta della situazione politica.
Tuttavia ci riserviamo di esprimere un giudizio compiuto e sgombro da preconcetti dopo aver ascoltato quelle dichiarazioni programmatiche, da cui l’Italia si aspetta una radicale discontinuita’, nel senso dell’equita’ e della giustizia sociale.


Nichi Vendola

Il diario della "Settimana" sta fermo un po',....

...solo edizioni straordinarie.
Arrivederci a presto.....
saluti
gs

lunedì 14 novembre 2011

Tilt a Pisa con Nichi Vendola.

http://www.tiltcamp.it/

Francesco Cecchetti di Sinistra Ecologia Libertà di Pisa, sarà il coordinatore di Tilt, la manifestazione nazionale che vedrà tanti giovani venire a Pisa a parlare di giustizia sociale e come affermarla.
Ci sarà anche Nichi Vendola.

A tutti i partecipanti, buon futuro.
A Francesco in bocca al lupo per la riuscita.
gs

Cliccate sul link per vedere il programma.

Emergency, Francesco Azzarà



Sono già passati tre mesi dal rapimento di Francesco Azzarà, l'operatore di Emergency prelevato a Nyala, capitale del sud Darfur il 14 agosto scorso. Nell'atrio della Provincia, come in molti altri enti in Italia, campeggia una sua foto per ricordarci la sua vicenda. Ci auguriamo tutti una rapida liberazione di Francesco e manteniamo alta l'attenzione e l'attesa affinché le istituzioni italiane e internazionali si adoperino per la risoluzione della sua prigionia. Il valore dell'operato dei volontari come Azzarà va tenuto presente e difeso da tutti noi, patrimonio della presenza italiana negli scenari internazionali: per questo con forza ne chiediamo la liberazione.

domenica 13 novembre 2011

Carissime, carissimi....

.....gli ultimi 4 o 5 post sono riferiti tutti alle dichiarazioni di Nichi Vendola; in una fase politica difficile come l'attuale mi pareva utile e democratico mettere a disposizione questo spazio per farne conoscere  l'opinione.
Scusate per lo scatto militante, ma come si diceva una volta, "la fase lo impone".
Abbracci a tutti
gs


Vendola:
Una gioia. Ma il berlusconismo è ancora una minaccia

"E’ una festa dimezzata, o forse rinviata. Berlusconi esce da Palazzo Chigi ma il berlusconismo e’ saldamente insediato nelle istituzioni e nel potere, l’Italia non si sta ancora congedando da un ciclo politico-sociale durato 15 anni e che avrebbe meritato di arrivare al naturale punto di consunzione attraverso il voto democratico".

Nichi Vendola risponde al telefono da Pechino, dove e’ in missione con una delegazione di imprenditori pugliesi.

Eppure le immagini dal Colle e da Palazzo Chigi mostrano un popolo in festa.

«Ho visto su Internet le immagini dei cori di “Alleluia” al Quirinale e mi sono emozionato. Mi unisco a quei cori, ma non dimentico che il berlusconismo e’ ancora una minaccia incombente sulla vita del Paese. E’ un’uscita da palazzo Chigi, non un’uscita di scena. Il Cavaliere viene messo alla porta da banche e mercati, e non dalle opposizioni. E’ il liberismo che si libera dal populismo. E poi: e’ credibile un governo di discontinuità che abbia come vicepremier una persona come Gianni Letta, che e’ stato l’ombra del Cavaliere? Il Pdl deve fare un passo indietro radicale».

Come giudica il passaggio a un governo tecnico, di larghe intese?

«Mi inquieta la ricerca di soluzioni extrapolitiche, l’invocazione, che leggo da tante parti, di un demiurgo dotato di poteri quasi sovrannaturali, l’evocazione della Tecnica come medicina necessaria per curare i dolori del Paese. C’è il rischio di un suicidio della politica. E un clima di intimidazione che colpisce chiunque osi mettere paletti: io sono stato insultato in tv, Di Pietro e’ stato fatto oggetto di un assedio».

Un giudizio molto severo.

«Mi aggrappo con tutta la forza ad una parola chiave usata da Bersani e da Susanna Camusso: discontinuita’. Se un governo di transizione serve per fare il primo passo in questa direzione, allora evviva».

Cosa dovrebbe fare il nuovo governo?

«Bisogna intervenire sulla struttura della ricchezza, non solo per ragioni di giustizia sociale, ma anche per stimolare la crescita e ridurre il debito. Noi lo sosterremo se sara’ un governo di scopo e a termine: tre mesi per fare la patrimoniale, tassare le rendite e tagliare le spese militari».

Piu’ che il programma del governo Monti sembra quello di Vendola candidato alle primarie…

«Non sto pensando a me o alle primarie, ma alle necessita’ vitali del Paese. E la vera emergenza sono poverta’ e precarieta’. O si colpiscono i ricchi o i poveri: tertium non datur. E se si colpiscono i ricchi saro’ il piu’ appassionato sostenitore del governo. Non mi voglio mettere pregiudizialmente di traverso. Ma il governo di transizione, per tre mesi, deve servire a mettere in campo i binari per una discontinuita’. Il centrosinistra, quando vincera’ le elezioni, sara’ il treno che camminera’ su quei binari».

Solo tre mesi?

«Non ci vuole piu’ tempo per fare queste cose».

E poi che succede?

«Si puo’ votare nella primavera 2012».

Con quale legge elettorale?

«Non vorrei che questo tema servisse per menare il can per l’aia. Per tornare al Mattarellum bastano due giorni di lavoro in Parlamento. Cosi’ si da’ una risposta a chi ha firmato i referendum, e si salvano il pluralismo e le coalizioni».

Che rischi vede per il Nuovo Ulivo in questo passaggio?

«Se il governo Monti fara’ cose di destra, il rito di sepoltura del nuovo Ulivo sara’ immediato. Penso ad esempio a norme per rendere piu’ selvaggio il mercato del lavoro. Ma non credo che accadra’, perche’ ho visto molta determinazione in Bersani».

Anche quelle norme fanno parte delle richieste dell’Europa.

«Non si parli genericamente di Europa, ma di governi di destra che chiedono cose di destra».

Tutto il suo ragionamento porterebbe a un “no” al nuovo governo. Quanto le costa la non belligeranza verso Monti?

«I miei alleati, a partire dal Pd, hanno deciso di investire sulla personalita’ di Monti per una fase di decongestione della vita politica per uscire dal tunnel e dare segnali di speranza e di decoro. Per questo, in coscienza, ho deciso di non avere atteggiamenti pregiudiziali. Mi sento vincolato alla foto di Vasto e all’immensa speranza che il Nuovo Ulivo ha creato nel Paese».

Si parla di Monti anche come prossimo candidato del centrosinistra.

«Mi sembra fantapolitica. Il centrosinistra fara’ le primarie, quella via e’ segnata. La sinistra dovrebbe smettere di camuffarsi e di delegare e candidarsi a governare.

Nel caso, Monti dovrebbe candidarsi alle primarie?

«Non ha il phishique du role per le primarie. E poi, mi creda. Non ci sara’ un centrosinistra tecnocratico, semmai un centro di quel tipo e una grande sinistra».

E il Pd dove stara’?

«Spero che stara’ dove ha cercato di portarlo Bersani, a organizzare un’alternativa reale»



Andrea Carugati, L'Unità

Dall'indignazione.....


Non mi sento di inviare un messaggio a Silvio Berlusconi. I potenti si sfidano quando trionfano, non quando soccombono. Non bisogna andare alla ricerca del capro espiatorio e non vorrei che improvvisamente l’Italia apparisse improvvisamente un Paese completamente antiberlusconiano, quando invece è stato un Paese largamente berlusconiano. Vorrei piuttosto che ci si interrogasse su quello che è accaduto a tutti noi, sul come è stato possibile che si vivesse una stagione così lunga che ha coinvolto larghi strati di popolazione, tanta parte della borghesia e dell’impresa, i ceti popolari. Ognuno dei soggetti politici e sociali che ha tenuto viva la critica a Berlusconi si può ritenere legittimamente “coartefice” della sua caduta. Tuttavia penso che Berlusconi sia stato mandato a casa dall’indignazione dell’opinione pubblica mondiale, dall’isolamento del suo governo sulla scena internazionale, e penso che sia caduto sul terreno della credibilità della risposta alla crisi finanziaria, di cui è corresponsabile. Non abbiamo bisogno di accanirci con atteggiamenti carichi di odio iconoclasta nei confronti del leader che esce sconfitto dal palazzo del potere.
Nichi Vendola

sabato 12 novembre 2011

Vendola: governo di poche settimane ed elezioni.


Un governo che in poche settimane faccia quel che serve al Paese: la patrimoniale, la tassazione delle rendite finanziarie, l´abbattimento delle spese militari. Solo a un programma del genere Sinistra Ecologia e Libertà potrebbe dire di si. Per poi andare subito – molto prima del 2013 – al voto anticipato: «La medicina giusta per i mali dell´Italia resta la democrazia». Nichi Vendola e’ in Cina con cento imprenditori pugliesi. Un viaggio da governatore, per stringere rapporti commerciali e istituzionali. Ci risponde da Pechino, ma e’come se fosse qui: «Non ho dormito affatto, ho passato la notte al telefono», dice alla fine di quest´intervista. Investito – anche lui – dallo stato di paura in cui la borsa e lo spread hanno gettato il Paese nel mercoledì nero dei mercati.
Sel apre al governo Monti?
«Non e’  cosi’. Ci viene detto che urge fare una manovra per dare una risposta all´Europa e al mondo. Noi diciamo va bene, si faccia in un tempo ristretto un intervento di riforma della struttura della ricchezza, si facciano scelte drastiche in termini di tassazione patrimoniale e tassazione delle rendite, si abbattano tutte le spese militari. Poi, pero’, si vada subito al voto».
Queste cose puo’ farle un governo tecnico?
«Tecnico e’ una parola ambigua che va messa al bando. Non c´è niente di tecnico nell´infliggere colpi ai ceti medi e popolari. Bisogna scegliere tra equita’ sociale o macelleria. E´ una scelta politica».
Fatta la scelta, quanto dovrebbe durare quest´esecutivo?
«Mi sembra che per fare le cose che ho detto bastino poche settimane. Dopo ci sono solo le elezioni anticipate, dentro questo Parlamento ci sono troppe infezioni».
Secondo molti andare al voto adesso sarebbe un suicidio per l´Italia.
«Chi pensava un anno fa che fosse una iattura andare alle urne deve fare i conti oggi con i danni drammatici che questi tempi supplementari del governo Berlusconi hanno inferto al Paese. C´e’ sempre la crisi economica per non andare al voto, ma c´e’ una gigantesca crisi politica che alimenta la crisi economica e che bisogna affrontare con l´esercizio della democrazia. Altrimenti spegniamo la politica e diciamo al mondo che c´e’ la dittatura delle istituzioni economiche e finanziarie, che i governi e i parlamenti si fanno dirigere dalle grandi banche europee e americane. E noi siamo liberi di decidere: o la macelleria sociale, o la macelleria sociale».
La strada maestra e’  il voto, quindi. Ora pero’ si parla di un governo guidato da Mario Monti con dentro anche il Pdl.
«Lo trovo paradossale. Ma insomma chi ha fallito? Chi ha perso la maggioranza? Chi ha mandato allo sbando il Paese?».
Questa sembra la via indicata da Napolitano.
«Il Capo dello Stato agisce con grande rigore, secondo i compiti assegnatigli dalla Costituzione. E agisce anche con la grande responsabilita’ di rappresentare l´Italia di cui non ci si vergogna. Indica degli strumenti, poi pero’  ci sono i contenuti politici e quelli non sono a disposizione di altri che non siano in Parlamento. Non mi si puo’ chiedere, seppur virtualmente, di condividere cose che io considero dannose per l´economia e dal punto di vista sociale, come gli interventi sulle pensioni o i licenziamenti facili».
Questa posizione la allontana dal Pd?
«Io ho detto il mio pensiero, che mi risulta essere quello del segretario Cgil Susanna Camusso e del segretario pd Bersani. Voglio essere responsabile nel contribuire a un momento di pulizia e di svolta per questo Paese, non corresponsabile nel tenere in vita l´infezione berlusconiana. Senza equita’ sociale, senza una risposta alla crisi drammatica dei ceti popolari, saro’ all´opposizione di qualunque governo»
Annalisa Cuzzocrea

giovedì 10 novembre 2011

Vendola su governo tecnico



Due segnalazioni (una più bella dell'altra)


Video di Nichi Vendola alla presentazione del libro di Pasquale Voza
"Meta scrittura dell'ultimo Pasolini tra crisi cosmica e bio-potere"


E poi il sito di Pietro Ingrao



Ecco la sua presentazione

“Cara lettrice, caro lettore,
internet non è un mezzo consueto, per chi è nato nel 1915; ma è il mezzo di comunicazione del presente, e ho pensato di usarlo. Sono un figlio dell’ultimo secolo dello scorso millennio: quel Novecento che ha prodotto gli orrori della bomba atomica e dello sterminio di massa, ma anche le speranze e le lotte di liberazione di milioni di esseri umani. Scriveva Bertolt Brecht: “Nelle città venni al tempo del disordine, quando la fame regnava. Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte, e mi ribellai insieme a loro.”
Il mondo è cambiato, ma il tempo delle rivolte non è sopito: rinasce ogni giorno sotto nuove forme. Decidi tu quanto lasciarti interrogare dalle rivolte e dalle passioni del mio tempo, quanto vorrai accantonare, quanto portare con te nel futuro.

Buona esplorazione”

martedì 8 novembre 2011

Una settimana alla volta 31 Ottobre - 6 Novembre




Lunedi 31
Dario nel suo editoriale del lunedì mattina scrive dei cantieri e di una crisi senza fine.
E Fabio Mussi nel suo editoriale sul sito di Sel cita i dati sulla corruzione e i costi delle mafie (che trovate anche in un mio post pubblicato a luglio) e noi che dobbiamo insistere: la crisi la paghino gli evasori.
Ingroia al congresso del Pdci si dichiara partigiano della costituzione e si vanta di avere la tessera dell'Anpi, bravo!!!!!. Le reazioni scomposte dei "servi fascisti" come Gasparri ci confermano che Ingroia ha ragioni da vendere.
Catene sulla Superstrada, ordinanza della provincia di Firenze . Non si può essere contro, anche se qualche problema c'è, come non vederlo.
Ora qualcuno ce la vorrà raccontare come piace a lui, visto che siamo un popolo di spiegoni; ma questa volta la formazione la facciamo noi......
Stamani la Provincia è chiusa; bene, si lavora a casa sui dati del bilancio.
Il Renzismo ha strascichi anche il lunedì mattina. Pisa ha i suoi seguaci, attenti e voraci.
Ma oggi  giornata decisiva per dare il "vai" a una nuova stagione politica a Pisa.
Bisogna però potare i cespugli o ci penserà l'Autunno imminenente..... 
DD mi telefona e mi parla di provocazioni craxiane all'orizzonte... cespugli malefici!!!!
Faccio telefonate interlcutorie
Poi mi telefona Carlo, mentre vado a Molina a piedi; 10 km di argine  per pensare e bene.
Come Herzog (ti garberebbe Gabriele eh?) di "Sentieri nel ghiaccio"; cammino e rifletto e come diceva Gaber.....sto bene........
Nel pomeriggio riunione di Sel Lungomonte importante; bisogna prendere una decisione nei confronti di questa Amministrazione che slitta. Urgono gomme termiche...... e forse nuovi piloti.
15 persone motivate contribuiscono a far crescere una bella Sel del Lungomonte. Viene anche Dario che la benedice. E la polvere pare davveo alle spalle.
A casa aspetto il sondaggio de la 7 che colloca Sel all'8,7% e noi si vive.
Adele parte per Hallowin e io resto con Giov  a chiudere un Ottobre bellisimo, come da tempo non si viveva.
Martedì 1 novembre
E' festa. Mattinata di recupero dell'acido lattico, la camminata ha lasciato strascichi.
Dario mi chiama e dice che l'accordo è a posto. Poi si riempie la testa di mille dubbi
Notizie e riposo, poi pranzo "da Ida", ristorante eccellente che mi sfama dai tempi del "fidanzamento" e letture sane di classici.
Poi con Giov a Molina; oggi tutto qui; l'ozio grande cosa, utile alla testa....e qualche volta anche padre del vizio...che mica guasta.
Sera, guardo un film e ascolto Tom Waits.
Le borse in Europa crollano, si ventila governo tecnico, ma Berlusca non cede e la Sinistra si massacra....
Mercoledì 2
Giunta dove si discute di Codice della strada e sicurezza; pini, platani ,catene, neve, rotatorie ingombranti, lampioni che non ci sono e che si vorrebbero ecc. tutti sembrano capire ma non è facile accordarsi. La prevenzione è sempre invocata dopo i disastri, prima sicuramente vissuta come indigesta. Bisogna insistere a costo di "esagerare".
Enrico Rossi critica Renzi e parla di fuori uscita dalla crisi da Sinistra; sottolinea che l'imputato non è la Sinistra, ma il cedimento avuto verso il liberismo."
Vendola sull'Unità contrario al governo tecnico.... serve la politica. Patrimoniale robusta e un riformismo radicale per opporsi a questo modello di sviluppo, con una proposta di governo. Di governo, capito????
Sui giornali locali esce la "carta del centrosinistra". Qualcuno storce la bocca.!!!
Il Comandante mi chiama e mi fa notare che" invece di una banca abbiamo una carta."
E anche se ci intercettassero capirebbero che siamo solo dei comici che fanno prove al telefono.
Ric produce un ottimo documento per aprire la discussione a Sangiuliano
In giunta si disquisisce anche di personale, ma io mi perdo e scrivo di lavori...
Lou Reed ha fatto un disco hard rock coi Metallica, va sentito subito, ma un dubbio mi assale: follie senili di un gran musicista. Luca Doni che incontro mi esterna le sue perplessità.
Pomeriggio lavoro alla politica e curo un raffreddore potente.
La sera inizia il corso di fotografia a Migliarino; vado con la mia amica Nadia.
Leo Andreoni il docente, oggi architetto e fotografo d'interni, è stato un bimbo dell'Arciragazzi; e quando ritrovo, grandi e bravi, i bimbi che insieme ad altri, ho cresciuto all'Arciragazzi, son contento!
Il governo pare abbia prodotto un topolino dallo straordinario Consiglio dei Ministri. Così mi dice Giov a tarda notte. "Elezioni politiche subito, di fronte a una crisi politica non servono governi tecnici".
Vado a letto vendoliano doc..... di Sel sono un orgoglioso iscritto di Sgt, senza incarichi dirigenziali e mi sta bene così.
Giovedì 3
Incontro sul programma col Presidente, messa a punto di questioni in Valdicecina e nel Cuoio.
Assange, sarà estradato.
L'Europa si interroga sul referendum greco e scatta la paura. Capitalismo sull'orlo dell'esaurimento nervoso.
Lo "spread", che tutti citano come uno spritz o qualunque altra cazzata del terzo millennio, sostituisce il vecchio gesto di mio nonno contadino, quando di prima mattina  spostava la tendina per vedere il tempo. Oggi si apre il computer per vedere lo spread. Stamani 462, pare siamo al collasso........ pioverà alla grossa.
Il governo va a Cannes, vediamo che film presenterà....
Io mi preparo al peggio per quanto riguarda il mio lavoro diretto; stanotte ho sentito fra le tante notizie che in mezzo a questo maxiemendamento ci sta un altro colpo ai trasporti.
E oggi riunione con tutti i sindaci proprio sulla mobilità d'area.
Facce tristi, non ci sono soldi. Conveniamo di costruire una griglia di priorità che ci permetta di provare a tutelare le fasce più deboli..
La proposta è come si diceva un tempo di sinistra.....e la presenza di Catelani in qualità di vicesindaco e assessore ai trasporti di Cascina, non mi fa sentire più solo come un tempo.
Via da questo palazzo di "piazzavittorio", son le sette di sera, basta. Sento la Mangusta e insistiamo con politica.
A casa, in tv, trasmissione sulla crisi, isi,isi.....
Meglio assentarsi con letture lontane.
Venerdì 4
Pubblico un post: Il disertore di Boris Vian e la bandiera della pace; così festeggio il mio 4 novembre
Faccio gli auguri ad Antonietta, la mia sorella di latte. Avete una sorella o un fratello di latte? Un tempo erano cose comuni, tua madre che dava il latte alla figlia di qualche vicina di casa o tu che lo prendevi; e nella profonda e bellissima provincia le famiglie si "allargavano" e alimentavano la solidarietà.
Faccio una trasmissione a Punto radio, si discute a fondo di Superstrada, catene a bordo e trasporto su gomma.
So bene che il provvedimento delle catene fatto dalla provincia di Firene, su pressione della Regione, è un elemento forte che farà discutere, ma io sostengo che nel più ci sta il meno e che la prevenzione a volte impone sacrifici.Vedremo gli sviluppi.
Torno a casa e preparo il comunicato su bilancio, ma le immagini dell'alluvione di Genova sono un delirio. L'immagine dell'Italia oggi.
Compro, perplesso, il cappello universitario ad Adele; meno male che è rosso, io un tempo le matricole le rincorrevo..........
E stasera Ikea: vanno in onda Scarauzzino e Fornai. Ci sarà anche il Sindaco di Pisa.
E la discussione si fa interessante, con le conclusioni di Carlo che alimentano interesse su un argomento come quello dell'urbanistica che è la bussola di ogni amministrazione.
Bisognerà, su temi come questi, approfondire e confrontarsi bene con le amministrazioneidell'area pisana e il Pd, visto che gli altri partiti son lì a guardare.....
Sabato5
Vendola al Corriere parla di governo tecnico per fare Patrimoniale. Poi usa il termine "conversione economica." Prima o poi ci fa fare a tutti la comunione............
Fava con abilità giornalistica, fa le pulci a Renzi ed evidenzia vecchia politica allo stato puro: non una parola sul conflitto di interessi e poca spinta all'etica nella politica, che invece dice Fava, deve essere la linfa . Debole anche sulla lotta alla corruzione. Lì , nella cifra della corruzione,( 60 miliardi annui) ci sono i soldi per uscire dalla crisi, ma anche nei capitali evasi che sono una cifra annua superiore a 100 milioni di euro.
E' passato un anno dalla morte di Ermanno Conti, una persona perbene, un babbo per tutti noi. Un politico locale coi fiocchi, un 'antifascista d'annata.
Ermanno
Trancesco Loi sul Tirreno fa una ricognizione della povertà a Pisa e insieme ai dati della Caritas vengono fuori cose incredibili, gravi e sottovalutate.
A Genova è dramma,  tutti contro la Sindaca Vincenzi.
Ma anche a Napoli, contestano e prendono a calci l'auto a De Magistris. "Governare sfianca"!!!!Anche "gli strani"
Intanto il Caimano perde i pezzi, ma non si smonta.
Il Pd porta tutti a Roma. Uniti contro Berlusconi. La manifestazione è potente, speriamo aiuti Bersani.
Renzi viene fischiato.E cosa si aspettava il giovane-vecchio?. Il popolo del Pd se liberato è un popolo di sinistra puro.
Hanno  sparato al cardinale Betori di Firenze, ferendo il suo povero segretario e per ora non si spiegano le ragioni.
Don Armando va in Africa, ma prima che parta, facciamo il punto sulla manifestazione del prossimo 9 maggio 2012, da Impastatato a Cinisi, che stiamo preparando con tutte le amministrazioni che hanno intestato qualcosa a Peppino.
Carlo Petrini, bravo, bacchetta i "carnefici del territorio" su Repubblica.
Santoro con la nuova trasmissione fa ascolti , ma a me quella banda di "commissari di polizia" col microfono, continua a non convincere........e mi scuso con chi non ne può fare a meno.
Parte la Ocean race, la regata più dura del mondo. Tutto bello e affascinante; con i mitici Grael, Cayard, Pellaschier.La vela resta la vela, amici miei.
Domenica 6
Il Tirreno parlando dell'iniziativa su Ikea fatta da Sel, cita tutto meno che l'ottima introduzione di Fornai e le approfondite conclusioni di Carlo Scaramuzzino.
Roba dell'altro mondo.
Ma questi sono tempi di "buio feroce", direbbe Pippo Del Bono. Si va in onda solo se si fa clamore.... se siamo contro.... se ci si divide. Se invece, si affronta un argomento come quello dell'Ikea e dello sviluppo più in generale, avviando un ragionamento non pregiudiziale ma che sta nella rigorosa sfera dell'urbanistica... si annoia. Si interessa ma non si fa quel rumore che serve.
Ed io........ che lavoro da mesi al codice etico o al codice sugli appalti e alla white list per le gare o a sostenere la politica lontana dalla corruzione o a trovare difficili mediazioni su dove prendere soldi per l'assetto idrogeologico del terittorio o le corse degli autobus che si vogliono sopprimere, l'antimafia sociale.....  tutte fatiche che "non hanno stampa". Meglio gridare e.... dividere; così funziona ormai ahimè!!!
E il Caimano dice che non se ne va, ma molti dei suoi la invitano a farlo. Mi sembra Raul Gardini sul Moro di Venezia, in mezzo al mare. Ricordate, sorriso fiero e testa spappolata....
Vado a Molina, incontro i miei amici cari, parlo di tutto e sto bene.
Con Giov oggi.... "tutto pesce" come dice il mio amico Sebastiano quando va bene.
Ovidio sulla Voce nella sua rubrica "Finalmente domenica" mi commuove http://www.lavocedelserchio.it/   ma anche Antonietta e tutti quelli come noi, eroi impauriti, del lungomonte anni settanta ,che si ritrovano sempre ad ogni cambio di stagione.Ora ancor di più.
Bersani dall'Annunziata è bravo e promette battaglia.Parla di esecutivo tecnico a breve, pare si sia telefonato con Vendola.
Io però sono per votare. "La parola al popolo".
Il Tirreno fa una inchiesta sul trasporto pubblico" inquietante e vera "e la gente comincia a prender coscienza del danno prodotto dal governo.
A Genova le responsabilità attribuite al Sindaco mi sembrano senza regole. Meglio vedere bene fino in fondo. Non possono essere solo i Sindaci a pagare l'abbandono di un territorio perchè ne sono i gestori pro tempore.
A Montelupo il Pd fa passare una mozione contro la gestione Arci degli immobili, che vorrebbe gestiti direttamente. Anche questa è una bella frana nel panorama culturale della sinistra.
La storia dei circoli Arci che si tenta dirimuovere.
La Repubblica ricorda il genio di massimo Troisi.
E il comune di Sangiuliano ha ragione nei confronti della procura militare che voleva archiviare l'eccidio della Romagna. (c'è un post specifico). Nell'ordinanza del giudice si cita il progetto memoria del 1995. Era nel mio programma di legislatura...Fa piacere.
Il Tirreno di Volterra titola :-"interessi pubblici mischiati a quelli privati".... Mi limito a riportare quanto scritto.
Nel pomeriggio mentre leggo un po', la politica  corre sui fili del telefono,
Dario mi dice che scorrono cattiverie.......
Io ho disarmato tutto questo da tempo e sto molto bene. Se la politica è dialettica e punti di vista diversi, ben venga, quando scade nel colpo basso io non ci sto più..... 
E allora forse ha ragione Paolo Conte...via, via, via di qua.
La domenica però si chiude a Cascina, con un Fossati strepitoso.L'ultimo giro....di valzer.
Tutti in piedi per Ivanone, che ci commuove ancora una volta, me e Giov, come  ragazzetti.


gs

domenica 6 novembre 2011

La Romagna

 Continua la ricerca del maresciallo ordinario Josef Exner, imputato di “concorso in violenza pluriaggravata e continuata” per la strage della Romagna nell’agosto 1944 dove furono uccise 69 persone a Molina di Quosa. Il Comune di San Giuliano ha avuto ragione nei confronti della Procura militare che voleva archiviare il caso sull’eccidio nazifascista de La Romagna a Molina di Quosa. Il Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale militare di Roma, Luca Massimo Baiada, ha respinto infatti la richiesta di archiviazione del processo penale contro Josef Exner. La Procura militare aveva chiesto l’archiviazione in quanto Exner, nato in Polonia nel 1911, doveva ritenersi presumibilmente morto grazie ai documenti emersi dal famoso “armadio della vergogna”.

«Siamo felici e con noi i familiari e amici di quelle 69 vittime civili - ha commentato il Sindaco dopo avere appreso la sentenza -. Non vogliamo nessuna vendetta o persecuzione ma solo giustizia e verità per la storia e soprattutto per quei civili trucidati dalla furia nazi-fascista. A queste deve essere reso onore di verità. Un contributo di vite umane troppo alto che la comunità sangiulianese ha donato alla causa della democrazia e della libertà».

Anche l’Associazione nazionale partigiani d’Italia potrà essere da ora in poi parte civile nel procedimento. «È importante sottolineare tra l’altro che l’opposizione sollevata dal Comune di San Giuliano Terme è stata accolta dal giudice grazie anche alla documentazione prodotta e raccolta negli anni grazie al Progetto Memoria».

Sull’importante sentenza è intervenuto l'assessore alla cultura del comune sangiulianese, affermando che «questo progetto, nato nel 1995 per sensibilizzare i bambini e i ragazzi sui fatti di cui il nostro territorio è stato protagonista durante la seconda guerra mondiale, si è infatti sviluppato e ampliato negli anni, con la consulenza dell’Università di Pisa e di “Testimoni del tempo”, fino a costituire un vero e proprio archivio della memoria - conclude l’assessore - attraverso il censimento e la catalogazione anche delle fonti orali sangiulianesi su quegli stessi eventi».

Nell’ordinanza del giudice Baiada si cita, infatti, proprio il Progetto Memoria del Comune di San Giuliano e si riportano le testimonianze dei sopravvissuti e degli storici che hanno, in questi anni, rilasciato e ricercato interviste per l’archivio della memoria.

fonte il tirreno

venerdì 4 novembre 2011

Biblioteca a Castelvolturno sui beni confiscati alle mafie.

La foto sopra ( inviata da Fabrizio Tognoni di Libera Pisa) è quella della biblioteca realizzata sul bene confiscato, con i libri inviati dal Coordinamento Provinciale per la Legalità di Pisa.
Una bella soddisfazione.
Grazie a tutti, in particolare a Claudio Terreni e Andrea De Conno di Libera, autori di "eroici" viaggi , come li definisce Fabrizio, per raggiungere Castelvolturno.

4 Novembre Pace




Il disertore di Boris Vian

In piena facoltà

egregio presidente

le scrivo la presente

che spero leggerà.

La cartolina qui

mi dice terra terra

di andare a far la guerra

quest'altro lunedì

Ma io non sono qui

egregio presidente

per ammazzar la gente

più o meno come me

Io non ce l'ho con lei

sia detto per inciso

ma sento che ho deciso

e che diserterò.

Ho avuto solo guai

da quando sono nato

i figli che ho allevato

han pianto insieme a me.

Mia mamma e mio papà

ormai son sotto terra

e a loro della guerra

non gliene fregherà.

Quand'ero in prigionia

qualcuno mi ha rubato

mia moglie e il mio passato

la mia migliore età.

Domani mi alzerò

e chiuderò la porta

sulla stagione morta

e mi incamminerò.

Vivrò di carità

sulle strade di Spagna

di Francia e di Bretagna

e a tutti griderò.

Di non partire più

e di non obbedire

per andare a morire

per non importa chi.

Per cui se servirà

del sangue ad ogni costo

andate a dare il vostro

se vi divertirà.

E dica pure ai suoi

se vengono a cercarmi

che possono spararmi

io armi non ne ho.

giovedì 3 novembre 2011

Nichi Vendola all'Unità

Intervista
Di fronte al precipitare della crisi finanziaria e al prepotente riemergere dell’ipotesi di un governo di emergenza, che trova robusti consensi nelle file del Pd e dell’Idv, Nichi Vendola ribadisce il suo no. “L’idea del governo tecnico, di una risposta emergenziale, non risolve il problema: siamo di fronte ad una crisi lunga, strutturale, direi di modello. Quelle che vengono apparecchiate come proposte tecniche sono in assoluta continuità con le politiche economico-sociali che hanno generato la crisi. Il governo di emergenza è una strada strategicamente sbagliata e politicamente poco fondata negli attuali rapporti di forza parlamentari”.
Eppure l’Italia e’ a un passo dal baratro…
“Se per rispondere all’attacco speculativo si chiude a tenaglia la stretta sul welfare, se si prosegue con la retorica dell’austerita’ la politica della miseria, se non si mette in piedi un’idea di politica industriale e di crescita, noi continueremo a produrre tagli su tagli senza effetti virtuosi sul debito pubblico. Il Paese, nel frattempo, salta. E rischia di saltare la coesione sociale, l’architrave del patto che tiene insieme gli italiani”.
Se un governo di emergenza dovesse vedere la luce, quale sara’ il vostro atteggiamento?
“Negativo. Non esistono ricette neutre, se le medicine rischiano di uccidere l’ammalato, non e’ che se le acquisto in una farmacia piu’ grande gli effetti sono meno nefasti. Quello che ci rende cosi’ vulnerabili agli speculatori e’ l’opacita’ della politica, l’autoreferenzialita’ di una classe dirigente barricata nei suoi fortini”.
Secondo lei, insomma, se Berlusconi cadesse per il Paese non sarebbe comunque un balsamo?
“No. Per me il rischio e’ che si confondano le responsabilita’ e si rende ancora più torbida l’acqua in cui nuota l’opinione pubblica. C’e’ il rischio che si operi una sorta di sterilizzazione della coscienza critica nei confronti del berlusconismo, che la crisi venga addebitata alla politica tout court e non a al governo della destra, con tutte le conseguenze del caso sul piano della tenuta democratica. E poi guardiamo al caso greco: il referendum proposto dal premier Papandreou dimostra che il re e’ nudo e pone un tema ineludibile: qual e’ la legittimazione democratica di chi detta legge a parlamenti e governi? La drammaticita’ della crisi richiede un ingresso potente della politica, questa non e’  l’ora della “tecnica”".
Di Pietro propone una “controlettera” all’Ue. E’ praticabile?
“Ci si puo’ ragionare. La nostra lettera, se ci sara’, dovrà contenere il capovolgimento dell’impianto di Berlusconi. Non si puo’ non partire da una geografia sociale così segnata da elementi pesantissimi di iniquità. Nel paese e’ maturata una questione sociale dirompente, che non si può affrontare con l’artificiosa contrapposizione tra i nonni con 500 euro di pensione e i nipoti precari. Dobbiamo partire da una patrimoniale pesante, e da una significativa redistribuzione della ricchezza”.
Negli ultimi giorni sembra allontanarsi l’ipotesi di un’alleanza tra centrosinistra e Udc alle prossime politiche…
“Sarebbe la presa d’atto di un’intenzione piu’ volte manifestata dal Terzo polo: correre da solo. Nel Pd qualcuno ha iniziato a riflettere anche sul caso Molise, per quello che ci insegna. Li’ abbiamo scelto un candidato che veniva dal blocco avversario, con l’idea che avrebbe attratto voti moderati .E’ finita che l’Udc ha sostenuto il centrodestra e noi abbiamo perso per pochi voti, regalando molti consensi di sinistra ai grillini. L’”alleanzismo” disinvolto, senza un’idea comune dell’Italia che vogliamo, rischia di sostituire l‘algebra alla politica. Ma non funziona”.
Nel Pd sono stati i giorni di Renzi e della sua convention fiorentina. Lei cosa ne pensa?
“Rispetto Renzi, e spero che il confronto tra noi resti sempre sulla politica, senza degenerare mai. Lui ha fatto da destra un’operazione simile a quella che ho fatto io da sinistra”.
In che senso?
“Propone il tema di un’innovazione radicale, di un’offerta politica che rompe le regole, rimescola le carte, e decostruisce il partito”.
Perche’ gli appiccica l’etichetta di “destra”?
“Accanto ad alcune idee di buon senso ma non molto nuove, Renzi propone in forme comunicativamente suadenti un rilancio dell’ipotesi neoliberista. Ma quello e’ il piano su cui ricostruire l’Italia o l’inizio della catastrofe? A questo si aggiunge la rimozione di alcune questioni aperte, a partire dal modello di sviluppo, e l’ambiguità sul peso del lavoro nella scena sociale. Si finge di non vedere quanto tutto il mondo del lavoro sia stato succhiato nel vortice della precarizzazione, e si costruisce una giustapposizione artificiale tra garantiti e non garantiti. Non si capisce come mai gli standard di vita dei garantiti debbano peggiorare per poter garantire gli altri. Insomma, vedo una forte continuità con le culture che da Reagan in poi hanno impregnato il mondo occidentale”.
Una bocciatura senza appello?
“Renzi ha un merito: disvela qualcosa che esiste nel Pd, un’ipoteca non moderata ma liberista sul futuro. E invece oggi c’e’ bisogno di un riformismo radicale, che si ponga come obiettivo la “conversione” del modello di sviluppo”.
Ritiene che il sindaco di Firenze esprima un pensiero radicato nel Pd?
“Sta cercando di rompere il giocattolo, per costruire una nuova alleanza tra poteri forti e comunicazione mediatica, come dimostra la scelta dei suoi testimonial, tutti con una cultura politica di destra”.
Come la vedrebbe una sfida tra lei e Renzi alle primarie?
“Intanto il nodo della sua candidatura non e’ sciolto. Il dibattito fa bene, purche’ nessuno giochi a nascondino. Le carte vanno messe sul tavolo: per me un modello sociale che usa la crisi per rendere ancora piu’ selvaggia la jungla del mercato del lavoro e’ il passato. E non si puo’ danzare genericamente su temi come lavoro e pensioni”.
Ieri Di Pietro in un’intervista all’Unita’ ha ipotizzato di non correre alle primarie per sostenere Bersani e rafforzare così la coalizione.
“E’ un bel gesto, che dal suo punto di vista aiuta la semplificazione della contesa. Ciascuno di noi sta pensando insieme alla propria idea di programma e a come irrobustire il centrosinistra. Io lo faccio da tempo, concentrandomi sui ragionamenti politici, senza inseguire nessuno sul terreno delle polemiche. La mia presenza rendera’  le primarie un fatto vero, e questo e’ un bene”
2 novembre 2011

martedì 1 novembre 2011

Una settimana alla volta. 24-30 Ottobre



Buongiorno, la sigla è di David Byrne.
Lunedì 24
Leggo l'editoriale di Dario http://www.dariodanti.it/, poi mattinata dai mille volti: lavori per frane, conti per università di Adele.
Città umida e pitignosa, che non aiuta la partenza.
Parlo con Sangiuliano e non mi convinco.
Poi vado a Cascina a preparare il viaggio a Lentini a sostegno dei giovani della coperativa antimafia.
Bella delegazione pronta al lavoro.
Poi, la testa non c'è più e allora la sera mi guardo un film con Al Pacino e Robert De Niro; e la manovra del governo, i sondaggi di Sel che calano di 0,7, sotto il 9%, Gad Lerner e tutto il resto stasera passano in cavalleria.
Martedi 25
La notizia vera è che la politica langue e la discussione o le discussioni ,che vorrebbero sembrare politiche sono solo piccolo cabotaggio cittadino. E non se ne può più.
Il governo è messo alle strette dall'Europa; Francia e Germania ci ridono addosso.
La ricetta che vogliamo a Sinistra rimane: Patrimoniale con P maiuscola sui grandi possedimenti e lotta all'evasione, senza quartiere.
Pomeriggio di riunioni a raffica..... ma giova????? E' un po' che mi interrogo...
Buona la maggioranza sul bilancio.Si lavora e si produce; si è trovata la quadra con una mediazione dopo mille discussioni, destinando tutto il ricavato della manovra provinciale, circa sei milioni di euro, alla messa in sicurezza del territorio (frane e asfalti) e all'edilizia scolastica. Adesso bisogna spiegare, come ci dice Carlo Scaramuzzino, che questi sono bilanci di lotta e resistenza.
Qualche frizione coi socialisti disturba la serata. Fosse per me.............
Dopo, con DD e  Massi C.vado alla riunione Sel Pisa;
Ascolto Scaramuzzino introdurre (bene come lui sa fare), ma sono troppo stanco e vado a dormire.........
Prima di chiudere gli occhi, mi torna alla mente l'urlo del film di Nanni Moretti............
Ecce bombooooooooooooo!!!!!!!!

Mercoledì 26
Risveglio gentile, discuto del mondo con  mia figlia Adele, che da quando fa l'università condivide con me, ogni tanto, colazioni e partenze mattutine.
Ascolto in tv Italo Bocchino ex missino, che parla come un conservatore inglese. Più lo sento e più mi convinco che al netto di Berlusconi e il berlusconismo, su quelle posizioni possono ritrovarsi in tanti, da Fini  a Renzi. Ma anche alcuni che frequento ogni mattina.
E noi, la Sinistra, dall'altra parte. Rigorosamente.
Al lavoro si parla della maledetta frana di Lari e qui iniziano i problemi; servono soldi per la messa in sicurezza del territorio. La diagnosi è fatta, ora servono medicine. Le premesse del bilancio di quest'anno sembra che vadano in questa direzione. Almeno un po'.
Leggo Wu Ming (il collettivo di scrittori bolognesi, quelli di Q, Asce di guerra...) sul Manifesto e mi incuriosisce che un blog diventi il luogo vero della riflessione sul 15 ottobre; segno che non ci sono più spazi giornalistici chiari; 467 post pubblicati. Curioso ma figlio di questi tempi, che un blog sia eletto a luogo di dibattito per carenze di spazi senza bandiere.
Poi cruda realtà, riunione sulla viabilità della Bretella del Cuoio; speriamo che i tempi di inaugurazine siano rispettati, sennò sono guai....
Telefonata con la Mangusta (un amico e politico "fino") e "quello che conta". Sento ansie e impazienze. Dispenso tranquillità dall'alto dei miei troppi  anni (non lo dite a Renzi però).
A seguire buon incontro sui rifiuti con  Megapicchishow; PF che capisce di questioni ambientali, su alcuni temi ha ragione da vendere e ha ragione doppia quando  mi dice con sincerità, che qualcuno,  "unè bono"; 
Consuelo Arrighi compie gli anni (auguri)  e io penso che all'età sua ero agitato come un cavallo da corsa per la politica e lei invece Presidente del consiglio in Provincia... Altri tempi.....
Notizie.
Tremenda quella dell'alluvione in Liguria e io fissato sulla fragilità del territorio, impazzisco e non me ne faccio una ragione.... Ma cosa deve accadere per capire quali sono le priorità, altro che Ponte sullo stretto o Tav....
Caimano a Bruxelles, meglio stendere un velo pietoso; e comunque non voteremo e se sì, lo faremo con questo sistema di merda (si può dire?), dove chi non è "collocato" nelle gerarchie di partito, arriverà sempre dopo...... Succederà anche in Sel?
Le tv continuano, ahimè, a propinarci Gheddafi seviziato. Sulla Libia vedremo gli sviluppi; io non sono troppo ottimista.
Poi funerale di Simoncelli.....  Ma quando verrà fatta una seria riflessione su questi sport, come automobilismo e moto???
Sono disattento alle frivolezze, male! Ieri sera la Juve ha battuto la Fiorentina ed io lo so con un giorno di ritardo. Spero almeno che il Bando, amico gentile, abbia goduto un attimo e speriamo l'abbia fatto anche la bimbotta, come a lui piace pensare.
Domani, giunta  e consiglio provinciale; giornata piene.
E' tempo di dormire....
Giovedì27
Notizie.
Arrestato il boss Arena a Catania nel quartiere di Librino.Condannato all'ergastolo e latitante da venti anni.
Io a Librino ci sono stato e lì altro che"se pesti una mattonella e ti schizzi i pantaloni........ti arrabbi"
Falsa povera con villa e suv. 20.000 euro denunciati in 3 anni. Vivono con noi e gli sorridiamo anche, agli evasori.
Disastro in Liguria e il tema della messa in sicureza idrogeologica imperversa. Sempre a posteriori.
A Volterra invece insistono contro di me; ma l'ass. Moschi non mi scuote l'anima.
La lettera che B. ha portato a Bruxelles è nefasta.
Fli e Lega si picchiano in parlamento; robaccia. ma la cultura è quella.
Cespugli della politica pisana, si agitano.Saranno disboscati presto.
Sanavio bravo sul Tirreno sulle questioni urbanistiche..Ma Giacomo è competente e di passione e nel Pd lo vedo soffrire....
La Repubblica ci informa che i bimbi a 4 anni sono già stressati dalla competizione e dovrebbero giocare di più. 30 anni fa all'Arciragazzi avevamo capito tutto. Vero Fabrizio Fabbri? Vero Renzo Maffei?
ore 10.00, buona  riunione sui trasporti coi sindacati. 
In Consiglio Provinciale, discussione lunga; ma io mi rinchiudo nell'ufficio e lavoro sulle mie questioni,
La maggioranza approva però approva un ottimo odg sul tema del diritto di cittadinanza e voto per le persone straniere. Quando il centro-sinistra esprime il meglio di sè.
Venerdì 28
Mezzo addormentato vado a 50 Canale e in un'ora e mezzo mi fanno parlar di tutto: di questioni amministrative e di Provincia, di comuni, di etica nella politica, di Sinistra e di antimafia, di Sel, di strade, di Pd, dei volterrani e del minisro Matteoli che promette e io non ci credo. E mi vedono in tanti amici che mi chiamano. E a me questo fatto che ti chiamano dopo averti visto in tv, un po' fa piacere e un po' mi fa pensare al berlusconismo ormai invadente, alle televisioni e all'apparire ...
Ma stamani la parola d'ordine è Sciopero Generale. Per dare la spallata a questo governo di corsari.
La notizia tremenda è poi la descrizione a La Repubblica, del pentito Spatuzza, su come fu preparato l'attentato a Borsellino. Ed io che ho visto con i miei occhi la vasca dell'acido dove fu sciolto Santino Di Matteo, penso che la battaglia sarà lunghissima e senza regole.
In Fi Pi Li con le catene: Era l'ora, ma non tutto il popolo ci sta. Quando nevica è sempre colpa di chi amministra, quando c'è da fare prevenzione allora scatta la critica......Tutti allenatori.... ma dopo.
Renzi va alla guerra (Veltroni come sempre rinchiuso al comando, a tramare) nel Pd.
A Roma ressa per maxisconto iPhone  tv. Son sonati.
Ulivieri, il capo degli allenatori, dice troppo calcio in tv; e come non si può essere d'accordo col compagno Renzo. Noi siamo quelli del calcio alle "dueemezzo" d'inverno e dopo novantesimo minuto, un tempo di una partita alle sette la sera, vista al bar rigorosamente e la domenica sportiva  alle dieci e mezzo della sera; tempi migliori,  belli e semplici caro Renzo; e il libero che spazzava la palla  in tribuna e il contropiede che non era la ripartenza e il numero 2 marcava l'11  e il 13° giocatore e la passione che non finiva mai.Oggi per abusare di una frase fatta, anche nel calcio, siamo in tempi di "passioni tristi".
La sera dai ragazzi di Ora Legale di Libera, bella iniziativa con Gianni Sollino che presenta un bel libro e io e Tognoni di Libera a fare il controcanto. Presenti giovani belli e in gamba e questo va... Sollino è un compagno di trincea, parla di nuova Resistenza e di Rinascita, temini sempre attuali che danno respiro.

Sabato 29
Vado a Pisa a piedi e mi rilasso.
Enrico Rossi si sposa e non va da Renzi.... bravo e buon futuro
Pace nel Pd pisano, dice la politica locale. Bene per tutti spero. Caro Pd, amici di un tempo a me cari, a Pisa va dato un segnale di compattezza a sinistra (un nuovo centrosinistra) su temi forti; vogliamo provarci e alla svelta????
A Porcari invece per i becchi fini, c'è una bellissima mostra su Andy Warhol.
A Roma si proietta "I primi della lista "di Roan Johnson. Bella recensione di Sandrone Bettin, scenografo pisano.
Bella intervista su l'Espresso di Vendola e Federico Rampini sulla Sinistra e di Vendola in solitaria  al Manifesto (è nel post prima di questo). A me Vendola pare molto chiaro. 
mellea antonelli curcio zappolini santoni
Oggi a Cascina giornata della legalità e stasera cena con Alfio Turco presidente della cooperativa di Lentini e Don Armando. Eccoci lì sopra dopo il convegno di Cascina.
La battaglia per l'affermazione della giustizia sociale attraverso la legalità, si rinnova sera dopo sera. 
In mattinata invece F.Cecchetti responsabile dei giovani di Sel mi dice che a Tilt http://www.tiltcamp.it/ ( l'iniziativa dei giovani di Sinistra che si terrà a Pisa alla fine di Novembre) ci saranno Vendola, Zedda  e Zingaretti e 300 giovani da tutta l'Italia. E questa è la notizia!!!
E in serata la Juve batte l'Inter E la dedica è tutta e solo per il Bando. 

Domenica 30
Ora legale...addio
E fra due ore o poco più calerà il buio. Leggo Ovidio http://www.lavocedelserchio.it/ e scrivo.
Notizie.
I giornali parlano di Renzi e Bersani e di un Pd messo  in difficoltà dal movimentismo efficace del sindaco di Firenze. A Gennaio si potrebbero tenere le primarie. Intanto Vendola eprime un giudizio duro su Renzi che io condivido e rilancio. "E' il vecchio della politica, non esce dalle grinfie del liberismo, producendo un'azione essenzialmente di destra." Il suo consulente per l'economia è Pietro Ichino aggiungo io. Ma perchè Realacci sta in questa storia?????
Mercalli, quello di Fazio, la sera ci avvisa  sul disastro ambientale imminente, con delicatezza ma efficace.
Leggo il libro su Casal di Principe.
Tom Waits ha fatto un disco nuovo, Bad as Me.Sentitelo.....
In ritardo vedo il film di Sorrentino "The must be  the place" col grande Sean Penn e mi è sembrato di essere in Paris-Texas di W.Wenders  Le musiche bellissime sono di David Byrne. Cliccate la sigla in alto.
Pace e salute a tutti




  Per concludere,
 l'interrogativo della settimana:
Affidereste l'Italia a uno che va in bicicletta in questo modo?


gs
renzi