sabato 31 dicembre 2011

Per una magnifica Resistenza. Buon anno.


"Una settimana alla volta" è stata interrotta agli inizi di Dicembre. Presto riprenderà....Vedremo come.
         In attesa della ripartenza, eccovi la lista dei nomi, belli ma anche orribili (molti), "incocciati" nel bene e nel male nei due mesi passati.

Fossati, gran concerto

Dariodanti

Sirtori

Lega Ambiente

Francesco Cafiso

La zoppa di Montinero

BCE

Marta Vincenzi

Genova

Alluvione

Rampini, gran libro

Scaramuzzino il comandante

Assessore Moschi

Le orecchie

Consigliere Cocucci

Talebani

Il Caimano

Berlusconi

Napolitano

Napolitano de noantri

Arci

Sanavio

Il Merovingio

Autotrasportatori

Rifondazione

Congresso

Foto

Corso di foto

Marina di Vecchiano

Il mare

La Voce del Serchio

Di Pietro

Matteoli

Ingrao

Il sito

Vendola

Nichi

Pasolini

Casalini

Rossi

Nocchi

Monti

dentista

pressione

pirogassificatore

trasporti

Ortega

Nicaragua

Bersani

S.Anna di Stazzema

Bob Dylan

Marck Knopfer

Migliore

Pieroni

Francese

Cipillone

Antonella

Salerni

Stallo

Paul Mc Cartney

Charlotte Rampling

Arsenale cinema

Pisapia

De Magistris

togliattiani

Camusso

Luvisotti

La Destra

Fontanelli

Beppe

Marella

Francesco

I primi della lista

Roan Jhonson

Lulli

Masi

Sacconi orribile

Ferrara

David Bowie

Undicipalle

Molina mon amour

Emergency

Rebeldia

Caritas

Viabilità nord

Acquedotto mediceo

Sondaggi

Sel

Gad Lerner

Pippo del Bono

Armando Punzo

Garzella

Peppino Impastato

Ato Costa

Catelani

Il Manifesto

Quotidiano comunista

Le banche

La mafia

L’antimafia sociale

Ciotti

Lentini

Beppe Vegni

Carolina Girasole

Sindaca Isola Capo Rizzuto

Giovanni Di Martino

Amministratori sotto tiro

Bartaloni

Betty Leone

Emir Kusturica

Mostra Andy Warhol

Antiquariato

Fazio

Evasione fiscale

Corruzione

Francesco Cecchetti

Tilt

Zapatero

Dandini

Fiorello

Marescialli di battaglia

Piano neve

Catene

ordinanze

Tavolo tondo

Fortilizio

Pisa migliore

La meglio Pisa

Valdicecina

Bilanci

Valpolicella

Beppe Grillo

Renzi

Trasporti

Fabrizio Guidi

Primodue

Marica

Estremisti

Forgione

Sofri

Concita De Gregori

Bilancio provincia

Elvis Costello

Edi-Ovidio

Simo Della Croce

Susi

Buccia

Cecco

Malvaldi

Flaubert

Bertinotti

Juventus

Lucio Magri

Il sarto di Ulm

Piovuti

Saverio Tutino

Avviso Pubblico

Romani

Campinoti

Faletti

Roma

Enzo Ciconte

Giannetto Speranza

Raffaele Cantone

Stramaccioni

Zingaretti

Filastrocche

Fassina pd

Ichino

Caccia bombardieri

Costi dei caccia bombardieri

Socialisti pisani

Fli

Acqua pubblica

Province addio

Idv

Stefania

Bentivoglio

Andrea

Rossella

Raffreddore

Punto radio

Luca Doni

Marini

Giovanni Impastato

Lunardi

Sermonti

Faletti

Sciopero generale

CGIL

De Gregori

Woody Allen

Lady gaga

Amy Winehouse

Alberto Vannucci

Le filastrocche di Viola

Strage di piazza Fontana

Senegalesi

Mille colori

Immigrati

Fascisti

Razzisti

Casa Pound

Forza Nuova

Baudeleire

Adelphi

Calasso

Interrogazioni

Orso in piedi

Magilla

La Pimpa

Picchi

Bretella del cuoio

Bellini

Francesco Azzarà

Bruno del Baglini

Marchionne

Landini

Fiom

Pd

Orecchio violento

Vaffanculo

Io ti amo

Benni

Raccontarelli

Don Armando

Siamo tutti Zappolini

Sel San Giuliano

Ric

Franco

Nanni

Amministrazione di San Giuliano

Caos

Patto di stabilità

La Romagna

Progetto Memoria

Bimbi

Michele Zagaria

Jannacci

Aldo Paci

Poesia

Pardini il dottore

Maria Adele e il Bando

Franceschina

Antonietta

John

Tordo

Straniero

Pippolo

Mercato

Pioggia

Giorgio Bocca

Giunta provinciale

trasporti

Beppe Montana

Libera

Tognoni

Vittorio Arrigoni

Famiglia

Pieromariatita

Natale

Mamma

Ziagiò

Giov


Adele

Bollani

Sicilia

Cene

Cenoni

Pontè

Blog

Fabriziofabbriamicomiocaro

Ultimodellanno

Punto…….

e a capo.

mercoledì 28 dicembre 2011

Appello per Zappolini.



Scrivo dalla Sicilia, dove con don Armando, il presidente della provincia Pieroni, molti amministratori e rappresentanti di Libera abbiamo incontrato una cooperativa di Lentini, alla quale abbiamo consegnato il ricavato finanziario di un lavoro durato sei mesi ed iniziato il 2 Giugno festa della Repubblica, che ha visto coinvolta tutta la comunità pisana. Un buon modo di fare legalità, dalla parte della giustizia sociale.
Don Armando è sereno come sempre, nonostante le intimidazioni ricevute poche ore prima della partenza.

Le firma raccolte a Perignano sono oltre 300 e molte di più lo saranno a partire dalle prossime giornate di festa.
L'iniziativa di Don armando nella chiesa della sua parrocchia ha visto impegnate molte persone attive della società civile.
L'attacco a Zappolini è un attacco a tutti noi.
"Siamo tutti Zappolini".
Ritroviamoci a Perignano la mattina dell'8 Gennaio, per manifestare la nostra solidarierà a don Armando e per dare una risposta alla provocazione fascista di Forza Nuova, con un momento collettivo della raccolta delle firme .

Gabriele Santoni

Attacco a Don Armando, attacco a tutti noi,

Apprendiamo, mentre partiamo per la Sicilia in Carovana Antimafia, che Forza Nuova ha attaccato e minacciato pubblicamente don Armando Zappolini (che è qui con noi) per aver raccolto le firme nella sua chiesa di Perignano a sostegno della cittadinanza italiana ai bambini stranieri.
Molti di noi hanno raccolto con lui, le firme a Perignano che ad oggi sono più di 300.
Quindi:
Siamo tutti Zappolini
Gabriele Santoni

martedì 27 dicembre 2011

Carovana antimafia verso Lentini, Sicilia




Fra poche ore un aereo ci porterà in Sicilia; andremo lì a sostenere la cooperativa Beppe Montana di Lentini, in provincia di Siracusa.
Il coordinamento provinciale antimafia di Avviso Pubblico, Libera e molte altre associazioni partecipano a questa  carovana,  che ci piace definire "alla ricerca della giustizia sociale".
Ci saranno  amministratori e"cittadini-militanti" dell'antimafia sociale.
Consegneremo ai ragazzi 15.000 euro, raccolti in sei mesi attraverso iniziative popolari, grazie ai comuni e alle associazioni.
Ma la nostra testa è già alla prossima tappa che definiremo con Avviso Pubblico e Libera di Luigi Ciotti, fin dai primi giorni di Gennaio. Un lavoro che non si ferma mai.
Combattere le mafie e la corruzione con atti concreti, è un dovere civico.
 La politica si rinnova partendo da qui.
Saluti a tutti e grazie di cuore al Coordinamento e a chiunque, anche solo con una pacca sulle spalle, ci ha invogliato a continuare in questi anni.
Un abbraccio particolare ad Armando.
Gabriele







domenica 25 dicembre 2011

Natale



Caro Gesù bambino
dai un pattone ai prepotenti
aiutaci a stare sempre dalla parte dei meno abbienti
dai un'occhiata agli stupiti,
che fan danno agli altri e a se stessi;
e, senza tante tiritere, rinnova il contratto
all'angelo custode che ci sta accanto,
che ogni tanto ci permette di volare
e continuare ad amare la bellezza.
Grazie.
gs

venerdì 23 dicembre 2011

State bene, auguri. Ci vediamo l'anno prossimo.

Nei post sotto questo, ho messo in fila  notizie e azioni che a mio avviso, contribuiscono ancora a credere nella giustizia sociale.
Il presepe di Don Armando.
La campagna "Corrotti" di Libera.
La carovana antimafia a Lentini (partiamo il 27).
L'affaire Impastato.
L'eccidio della Romagna.
Provate a guardare qualcosa, se ne avete voglia.
Intanto qui sotto aggiungo un video di De Gregori ( Natale di seconda mano) che amo molto e un sentito sostegno a Emergency di Gino Strada, un altro meraviglioso visionario.




E una riflessione di Claudio Fava
Lo spirito del Natale non abita certo dentro la manovra del governo Monti che regala agli italiani un decreto da 18 miliardi di euro decidendo di racimolare il 90% della somma con nuove tasse (casa, benzina, Iva…). Ringraziano i 40 mila proprietari di imbarcazioni di lusso che continueranno a dichiarare al fisco meno di 20 mila euro l’anno…
Molto meglio Prandelli. Il mister ha convocato in nazionale Simone Farina, lo sconosciuto giocatore di terza serie che ha denunciato chi voleva corromperlo per truccare una partita. C’è l’Italia dei furbi e quella delle schiene dritte. Sarà bene ricordarselo, adesso che è tempo di auguri.



Per gli auguri leggeri, vi consiglio di andare a "Molina mon amour."
Vi aspettano "calendari profumati".
Su Immagini ci sono gli auguri di Nichi Vendola (a chi interessano)
Su Filastrocche un omaggio al Comandante, per il lavoro che fa, con passione.

Abbracci e baci a tutti.
"Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore"
BB


Il presepe di don Armando




A Perignano un Natale di giustizia e cittadinanza 


Continua la tradizione dei presepi di denuncia della parrocchia di Perignano, quest'anno dedicato alla campagna per la sottoscrizione della proposta di legge “L'Italia sono anch'io”. Don Armando Zappolini: “Gli episodi terribili di Torino e di Firenze sono un monito rivolto a una cultura che stenta a fare questi passi di civiltà, che resta troppo timida davanti al razzismo, alla xenofobia, alla discriminazione"
C'è un presepe che ogni anno crea un senso di attesa in tutti coloro che cercano il significato del Natale ben al di là delle decorazioni luccicanti e della corsa ai regali. E' il presepe della parrocchia di Perignano, dove Don Armando Zappolini da tanti anni cerca di attualizzare il messaggio del Natale attraverso un presepe che affronti i temi dell'equità e della giustizia sociale, sempre a fianco dei più deboli.
Ed è così che vicino a Maria, Giuseppe e Gesù, insieme ai Re Magi di anno in anno si sono succedute 'ambientazioni' sempre diverse, dalla campagna contro l'acquisto da parte dell'Italia di cacciabombardieri F-35, al "No White Christmas", il presepe irregolare clandestino, fino a dentro una Panda per sottolineare la condizione degli operai della Fiat.
Quest'anno accanto ai personaggi tradizionali di ogni presepe ci sono due bambini e una bambina: sono Jennifer, Alì Abdillà e Chinseng, nati in Italia rispettivamente da genitori dell'Ecuador, del Senegal e della Cina. "Se Gesù nascesse oggi in Italia non verrebbe riconosciuto come cittadino italiano - spiega Don Armando - bensì come un 'immigrato', un 'extracomunitario' portato dai genitori palestinesi Giuseppe e Maria, arrivati clandestinamente. Al pari di tanti altri bambini e ragazzi stranieri che crescono nel nostro paese, resterebbe un ospite nemmeno troppo gradito".
"Questa assurdità deve finire - continua Don Armando che oltre a essere il parroco di Perignano, è anche presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca), svelando così il tema del presepe 2011, ispirato dalla campagna per la sottoscrizione della proposta di legge "L'Italia sono Anch'io".
"Il Natale - spiega - è certo un momento di festa, ma non di interruzione della coscienza. L'incarnazione di Cristo chiama tutti i cristiani a fare i conti con la realtà concreta della vita umana, con le condizioni che aiutano o danneggiano l'esistenza delle persone. Una legge sulla cittadinanza ancorata al principio dello ius sanguinis non è adeguata al messaggio rivoluzionario di Gesù, al riconoscere fratello qualunque altro essere umano. Ed è anche piuttosto stupida: non valorizziamo persone che sono una risorsa indispensabile per un paese sempre più vecchio e ripiegato su stesso".
"Per questo diciamo: firma per far diventare Gesù cittadino italiano" conclude don Zappolini. "Chi vorrà condividere questa provocazione potrà infatti sottoscrivere le due proposte di legge di iniziativa popolare messe a punto dalla campagna 'L'Italia sono anch'io', che mirano proprio a cambiare la legislazione vigente sulla cittadinanza e sul diritto di voto. Il presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni, il sindaco e i consiglieri comunali di Lari saranno con noi a raccogliere le firme. Non possiamo più attendere. Gli episodi terribili di Torino e di Firenze sono un monito rivolto a una cultura che stenta a fare questi passi di civiltà, che resta troppo timida davanti al razzismo, alla xenofobia, alla discriminazione".

Corrotti



"Sulla corruzione apprezziamo le dichiarazioni del Ministro della giustizia Paola Severino.
Il Governo e Parlamento adeguino il nostro codice alle legge internazionali anticorruzione. La corruzione inquina i processi della politica, minaccia il prestigio e la credibilità delle Istituzioni , inquina e distorce gravemente l'economia, sottrae risorse destinate al bene della comunità, corrode il senso civico e la stessa cultura democratica.

"In una nota Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie commenta favorevolmente le dichiarazioni del ministro della Giustizia Paola Severino contro la corruzione nel nostro paese. 

Contro la corruzione e per chiedere l'attuazione delle norme che prevede la confisca e riutiilizzo sociale dei beni sottratti ai corrotti Libera ha raccolto oltre un milione e mezzo di cartoline firmate e gia' indirizzate al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Corrotti per il bene comune restituiscano cio' che hanno rubato" è il titolo della campagna di Libera e Avviso Pubblico iniziata nel dicembre 2010 e che da Aosta a Trapani ha visto il coinvolgimento di associazioni, sindacati, studenti, botteghe del commercio equo e solidale, amministratori con una modalità semplice e diretta: una cartolina da leggere, condividere e firmare e indirizzata al Presidente della Repubblica quale garante della Costituzione.
Nell'Appello-cartolina Libera si rivolge al Presidente della Repubblica per chiedere di intervenire, nei modi che riterrà più opportuni, affinché governo e parlamento adeguino il nostro codice alle leggi internazionali anticorruzione, a partire da quelle stabilite dalla Convenzione di Strasburgo del 1999. E perché venga finalmente data piena attuazione alla norma, già introdotta nella Finanziaria 2007, che prevede la confisca e il riutilizzo sociale dei patrimoni sottratti dai corrotti al bene comune. Davanti alla costi della corruzione diretti ed indiretti non si deve tacere. Non puo' essere normale la corruzione perche' non è normale una società che ruba a se stessa. E' una tassa occulta- conclude Libera- che trasforma risorse pubbliche, destinate a servizi e opere, in profitti illeciti. E' come se ogni italiano fosse costretto a versare 1.000 euro l'anno nelle casse del malaffare e dell'illegalità. "
Libera attraverso la firma di un milione e mezzo di cittadini chiede in primis di ratificare le convenzioni internazionali che l'Italia non ha ancora ratificato. A cominciare dalla Convenzione di Strasburgo, del 1999, che prevede l'introduzione nel nostro codice penale di delitti importanti, come il traffico di influenze illecite (cioè la corruzione realizzata con favori e regali invece che con la classica mazzetta), la corruzione tra privati, l'auto riciclaggio. Sarebbe estremamente utile, modificare i termini di prescrizione, oggi troppo brevi, prevedere la possibilità di operazioni sotto copertura e introdurre la figura del collaboratore di giustizia per i reati di corruzione, come avviene per quelli di mafia. Allo stesso modo è fondamentale aggredire le ricchezze accumulate dai corrotti, confiscandone i beni e dando concreta attuazione alle norme già inserite nella legge Finanziaria del 2007, che ne prevedono l'uso sociale, come già avviene per quelli sottratti

mercoledì 21 dicembre 2011

Carovana antimafia e notizie su Peppino Impastato

sui terreni

sui terreni

Nel nome di Beppe Montana la Carovana Antimafia 2011


Dal 27 al 29 dicembre prossimi il “Coordinamento pisano per la legalità” – al quale ha aderito la quasi totalità dei Comuni pisani e che ha come proprio responsabile l’assessore provinciale Gabriele Santoni – prenderà parte a una missione a Lentini,in provincia di Siracusa, promossa insieme a Libera, l’associazione nazionale diretta da don Luigi Ciotti e votata a combattere la delinquenza organizzata, che ha in don Armando Zappolini il suo referente locale
Beppe Montana
È intitolata a Beppe Montana, il commissario della squadra mobile di Palermo ucciso nel 1985, la cooperativa a cui sarà consegnato il ricavato della raccolta di fondi effettuata nel corso del 2011: la Carovana antimafia, come è tradizione, si svolgerà a Lentini dal 27 al 29 dicembre prossimi.
Nel corso della conferenza stampa che si è svolta in Provincia l'assessore Gabriele Santoni non nasconde la sua soddisfazione per aver addirittura superato la cifra di 15mila euro che il Coordinamento pisano per la Legalità si era dato come traguardo finale.
"Quest'anno c'è stata una maggiore partecipazione rispetto agli anni precedenti. - dice l'assessore alla Legalità della Provincia di Pisa - Da quando siamo stati a Lentini il 2 giugno per organizzare la Carovana si sono attivati molti Comuni e anche associazioni di categoria come l'Unipol e la Confesercenti che hanno organizzato una cena della Legalità devolvendo il ricavato al Progetto Lentini. Evidentemente il lavoro svolto in tutti questi anni sta dando i suoi frutti".
La cooperativa Montana gestisce 92 ettari di frutteti confiscati alle cosche catanesi: una gestione difficile che è stata anche oggetto di atti intimidatori come l'incendio che ha distrutto mezzi e attrezzi da lavoro nella scorsa primavera.
Da qui la decisione del Coordinamento di portare concreta solidarietà per recuperare le attrezzature necessarie ai lavori agricoli: falci, rastrelli, zappe, ma anche decespugliatori, motoseghe, carrelli da traino per trattori, ecc.
La delegazione pisana è composta da 24 persone. Molte e qualificate le presenze istituzionali: oltre al Presidente della Provincia Andrea Pieroni, e all'assessore Gabriele Santoni, parteciperanno alla Carovana i sindaci di Calci, Bruno Possenti, di San Giuliano, Paolo Panattoni, di Cascina, Alessio Antonelli, la Presidente del Consiglio comunale di Cascina, Paola Viegi, gli assessori municipali Bruno Sermonti (Vecchiano), David Spalletti (San Miniato), Fernando Mellea (Cascina), Mario Pellegrini (Calci). Importante anche la rappresentanza di Libera, guidata da don Armando Zappolini; ma ci sarà anche un gruppo di cittadini e cittadine spinti dal proprio civismo personale.
La spedizione prevede un momento istituzionale presso il comune di Lentini e la cerimonia di consegna delle attrezzature presso il terreno di Belpasso, la località in cui si trova il bene confiscato.
Santoni accenna anche alla sua intenzione di fare del Coordinamento un organismo autonomo e indipendente dall'amministrazione provinciale (ricalcando lo stile del centro nord-sud) per far sì che non ricada nella mannaia che si abbatterà sulle province e conservi il patrimonio di idee e progetti che esso rappresenta: un patrimonio apprezzato ormai a livello nazionale, tanto che Avviso Pubblico, l'Associazione di enti locali e regionali per la formazione civile contro le mafie, ha affidato proprio al Coordinamento pisano il compito di organizzare, insieme con Casa Memoria, il "Progetto Impastato", la manifestazione che si svolgerà a Cinisi l'8 e 9 maggio del 2012 e che vedrà riunite tutte le Amministrazioni italiane che in questi anni hanno intitolato qualche struttura o strada.

Fonte Pisanotizie, Cristiana Vettori di Libera scuola


Santoni Possenti Don Zappolini Sermonti




Caso Impastato, scoperto un altro depistaggio trent'anni dopo ritrovata la testimone del delitto



[Salvo Palazzolo su “La Repubblica” 20/12/2011]

I carabinieri avevano detto che la casellante del passaggio a livello era emigrata negli Stati Uniti e irrintracciabile, invece non si era mai allontanata dalla sua casa di Cinisi. L'ha scoperto la Dia dopo la riapertura dell'inchiesta da parte della Procura di Palermo. La donna è stata interrogata questa mattina. I pm indagano sui depistaggi attorno all'omicidio del militante antimafia ucciso nel 1978. Il fratello di Impastato: "I magistrati interroghino il generale Subranni, che aveva il compito di coordinare le indagini sull'omicidio di Peppino"

Impastato durante una manifestazione per la pace a Palermo negli anni '70

Prima, scrissero che era emigrata negli Stati Uniti. Poi, che era irrintracciabile. Trent'anni fa, i carabinieri della stazione di Cinisi assicurarono alla magistratura che la testimone chiave del delitto di Peppino Impastato era "irreperibile". E da allora non si è saputo più nulla di lei: Provvidenza Vitale, la casellante del passaggio al livello di Cinisi, sembrava davvero scomparsa nel nulla. E invece non si era mai allontanata da casa sua: l'incredibile scoperta è stata fatta dagli investigatori della Dia di Palermo, coordinati dal colonnello Giuseppe D'Agata, dopo la riapertura del caso Impastato disposta dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia e dal sostituto Francesco Del Bene.
Ironia della sorte, Provvidenza Vitale non abita neanche tanto distante da quel tratto di ferrovia dove Peppino Impastato fu fatto saltare in aria, la sera del 9 maggio 1978, da un gruppo di sicari di Cosa nostra rimasti senza nome.
Questa mattina, la donna, che ha 85 anni, è stata interrogata a casa sua dal pm Francesco Del Bene. Sembra che non abbia detto molto: "Ho ricordi vaghi di quella sera", ha fatto mettere a verbale. Ma il suo caso è ancora tutto da decifrare: in questi trent'anni non si è certo nascosta, ha avuto sei figli, e uno dei generi fa il carabiniere. Negli Stati Uniti, Provvidenza Vitale è stata due volte, negli anni Novanta, in visita ad alcuni parenti.

Il depistaggio
Ma perché i carabinieri della stazione di Cinisi nascosero alla magistratura quello che poteva essere un testimone chiave? Da oggi questa domanda va ad aggiungersi all'elenco degli interrogativi che i familiari di Peppino e i compagni del Centro Impastato non hanno mai smesso di porre: "Chi depistò e perché le indagini? E' giunto il momento che le istituzioni facciano chiarezza al proprio interno", è l'appello ribadito di recente da Giovanni Impastato, il fratello di Peppino.
La sera stessa dell'omicidio, accaddero cose inquietanti. Un gruppo di carabinieri perquisì la casa di Impastato e portò via l'archivio del giovane militante antimafia, ma non fu stilato alcun verbale. Anni fa, il sostituto procuratore Franca Imbergamo era riuscita a farsi consegnare dall'Arma una copia del materiale sequestrato, ma è solo una minima parte. Su un foglio senza intestazione era stato scritto, nel 1978: "Elenco del materiale sequestrato informalmente a casa di Impastato Giuseppe". Ma il sequestro informale è una formula che ha poco di diritto, quei documenti sono insomma detenuti illegalmente nell'archivio dell'Arma dei carabinieri.
Nei giorni scorsi, il pm Del Bene ha interrogato su quel "sequestro informale" un ex maggiore dei carabinieri, Enrico Frasca, che nel 1978 comandava il nucleo informativo del Gruppo carabinieri Palermo.

Le nuove indagini
La scomparsa dell'archivio è solo uno dei capitoli del depistaggio istituzionale attorno al caso Impastato. In questi trent'anni sono scomparse molto altre prove. E così, solo nel 2002 è arrivata la condanna per il boss Gaetano Badalamenti, ritenuto il mandante del delitto.
Ma perché tante reticenze e omissioni? Forse, il caso Impastato ha segnato l'inizio della trattativa fra mafia e Stato, questa è l'ipotesi che adesso seguono i magistrati di Palermo. Perché già nel 1978 Gaetano Badalamenti era un confidente dell'arma dei carabinieri, l'ha ammesso lui stesso in carcere, a metà degli anni Novanta. E l'uomo che per tanti anni ha raccolto le confidenze del capomafia, il maresciallo Antonino Lombardo, si è sparato un colpo di pistola in testa, il 4 marzo 1995: anche quella sera entrò in azione una squadra di carabinieri, perquisirono in tutta fretta l'abitazione del sottufficiale e portarono via alcuni documenti. Da allora, gli appunti del maresciallo Lombardo sono scomparsi, come ha denunciato più volte suo figlio Fabio. Forse, fra quelle carte c'é la prova che un pezzo dello Stato ha continuato a trattare con un pezzo della mafia, per tentare di arginare gli omicidi e le stragi. Forse, Peppino Impastato l'aveva già scoperto nel 1978: ecco, perché non si doveva scoprire la verità sulla sua morte.

La denuncia
Dice Giovanni Impastato: "Le indagini della Procura di Palermo confermano le nostre denunce di trent'anni fa. Il depistaggio ci fu per davvero. Subito dopo l'omicidio di Peppino, avevamo chiesto che la casellante fosse interrogata. Chi l'ha impedito? Chi non ha voluto indagare? Adesso chiediamo ufficialmente che i magistrati interroghino il generale Antonio Subranni, che nel 1978 era il comandante del reparto operativo dei carabinieri di Palermo, e in tale veste coordinava le indagini sulla morte di mio fratello".



Eccidio della Romagna

Da Pisanotizie. Francesca Parra

Eccidio de "La Romagna", gli avvocati di parte civile: "Lanciamo un appello a tutti i testimoni di allora"

Il prossimo 8 febbraio l'udienza preliminare del processo istituito per individuare i responsabili della strage. Anpi, Regione, Province di Pisa, Lucca e i comuni di San Giuliano Terme, Vecchiano (Pisa) e Massarosa (Lucca), insieme ad alcuni familiari delle vittime sono parte civile. Per ora l'unico imputato è l'ex maresciallo delle SS Josef Exner, identificato grazie alle testimonianze raccolte subito dopo la liberazione, corroborate dalle ricerche effettuate nel corso del "Progetto Memoria". Gli avvocati alla ricerca di ulteriori testimonianze
A un mese e mezzo dall'8 febbraio 2012, data fissata per l'udienza preliminare del procedimento giudiziario per l'eccidio de La Romagna, e che vedrà l'ANPI costituirsi parte civile, gli avvocati di parte civile, rappresentanti di enti e parenti delle vittime coinvolte nella strage nazifascista dell'agosto del 1944, lanciano un appello.
Un appello rivolto a tutti coloro che hanno memoria di quanto avvenuto in quei giorni che si conclusero tragicamente con la fucilazione di 68 persone.
"Persone che hanno memoria di quei fatti - ha spiegato l'avocato Andrea Callaioli, rappresentante legale dei familiari delle vittime insieme all'avvocato Luigi Bimbi - potrebbero non essere a conoscenza dell'esistenza di un procedimento giudiziario sull'eccidio de La Romagna. Le loro testimonianze potrebbero fornirci notizie preziose per individuare i responsabili della strage".
Il processo nasce infatti per individuare i soggetti responsabili delle trucidazioni avvenute tra il 10 e l'11 agosto quando gli uomini detenuti presso Nozzano, insieme a un unica donna, Livia Gereschi (aggiuntasi di sua iniziativa per fungere da interprete con i carcerieri tedeschi) dopo interrogatori e torture, vennero condotti in gruppi di 4 nei boschi di Balbano e Massaciuccoli e uccisi.
"Sappiamo - spiega l'avvocato Aldo Fanelli dell'avvocatura di San Giuliano Terme - che c'era un gruppo di 3, 4 SS, al cui comando c'era il capitano Walter, oggi deceduto, che alloggiavano in una casa requisita a un ferroviere. Se qualcuno ricordasse particolari su questo gruppo, magari utili a identificarli, o avesse indicazioni più precise sul loro numero lo preghiamo di rivolgersi presso il Comune di San Giuliano".
E di questo gruppo faceva parte anche il maresciallo ordinario Josef Exner, imputato nel processo. Un'identificazione resa possibile, spiegano gli avvocati, grazie alle testimonianze raccolte all'indomani della liberazione dai regi carabinieri e dagli alleati. Ma anche a quelle pervenute grazie al "Progetto Memoria", nato nel 1995 da una collaborazione tra l'Amministrazione di San Giuliano, il circolo "Le Storie" di Molina di Quosa, l'A.N.P.I. sezione provinciale di Pisa e le scuole del territorio comunale, allargatosi poi nel corso degli anni anche all'Università di Pisa e ad altri soggetti.
Con l'avvicinarsi della data dell'udienza preliminare diventa quindi di primaria importanza raccogliere quante più notizie possibili affinché questa indagine, più volte avviata e più volte archiviata, possa proseguire.
Ed è stata proprio la necessità di un supplemento di indagine che ha spinto il Giudice del Tribunale Militare di Roma, martedì 13 dicembre, a rinviare l'udienza all'8 febbraio. A respingere la richiesta di archiviazione del processo penale contro il maresciallo ordinario Josef Exner, che per la procura militare doveva ritenersi deceduto, il giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale Militare di Roma, dott. Baiada. Che non solo ha ritenuta valida la possibilità che Exner sia ancora in vita, ma ha ritenuto attendibili le testimonianze raccolte attraverso il "Progetto Memoria", tanto da ritenere che effettivamente il militare tedesco possa aver avuto un un ruolo e un'ipotetica responsabilità nell'eccidio.
"Questo processo - ha dichiarato l'avv. Claudia Buratti, legale della Provincia di Lucca e del comune di Massarosa - sebbene riguardi avvenimenti di quasi 70 anni fa non deve essere inteso come un processo a fantasmi. La nostra volontà è quella di stabilire una verità e una responsabilità giuridica, ricostruendo la memoria di quanto avvenuto e restituendo cosi 'pace' ai familiari".
Sono 10 i familiari costituitisi parte civile nel processo, insieme ai comuni di San Giuliano Terme, Massarosa e Vecchiano e alle Provincie di Pisa e Lucca.
"Il nostro impegno affinché il procedimento vada avanti - ha dichiarato il sindaco Paolo Panattoni - coincide con la volontà che quella verità storica sia riconosciuta. Impegnarsi in questo senso significa riaffermare chi eravamo e chi vogliamo ancora essere".
Significa, fa eco l'assessore provinciale Gabriele Santoni, "ribadire l'importanza di mantenere viva la memoria e del raggiungimento della giustizia. Una memoria che non deve essere slegata dai concetti di solidarietà e di accoglienza e che appare ancora più urgente in questo momento storico, come dimostrano i recenti avvenimenti di Firenze".
Riconoscersi dunque in quell'esperienza di Resistenza che ha consentito la costruzione di una Repubblica democratica, in quei valori di solidarietà che spinsero Livia Gereschi a un sacrificio che le costò la vita.

domenica 18 dicembre 2011

Serata per la legalità


Il presidio di Libera di don Ciotti della zona del cuoio  ha organizzato una serata di solidarietà, legalità e giustizia sociale, al circolo Arci Torre Giulia di San Romano, con Gianni Solino di Casal di Principe, autore del libro "Le terre di don Peppe Diana".
Il coordinamento provinciale antimafia pisano sta sostenendo da tempo una cooperativa che gestisce un bene confiscato alla camorra e collabora con Solino e Libera Caserta ormai da quasi tre anni.
Solino ha raccontato come la zona del casalese "ha accolto con Liberazione la cattura di Michele Zagaria e come la fase della Resistenza stia cominciando a vedere la luce".
La serata è servita anche fare il punto anche sulle questioni locali. Erano presenti molti dei ragazzi pakistani che l'estate scorsasono stati vittime delle vessazioni dell'azienda in odor di mafia che si occupava della logistica del magazzino della Conad.
Alla serata hanno partecipato numerosi cittadini, la Sindaca Alessandra Vivaldi, Fabrizio Tognoni e Beppe Vegni di Libera e dello Spi Cgil, Davide Spalletti assessore di San Miniato, Don Armando Zappolini, Sergio Coppola dell'Arci, Gianfranco Francese segretario della Cgil che ha ripercorso le tappe della lunga battaglia sindacale a sostegno di questo gruppo di lavoratori.
Un sabato di solidarietà e lotta dalla parte dei più deboli vissuto con grande passione civile.
Gabriele Santoni
Solino e Tognoni

Tognoni Vivaldi Francese




sabato 17 dicembre 2011

Grande Edi

Marco Malvaldi a Migliarino, a parlarci di " Odore di chiuso " il suo libro edito da Sellerio con al centro la figura dell'Artusi. E insieme a lui professori, teatranti, culturi del cazzeggio, manovali dell'immaginario e tutti quanti affamati.
Ovidio Della Croce, presidente dell'associazione La Voce del Serchio ci "convoca tutti".
E come l'acqua che riempie gli alvei in tempi di piena, si va.
Con in cuore la passione dell'"immaginazione al potere" mai persa o come Duccio, che mi dice in un orecchio:-"A noi piace sapere che il potere ci corteggia, ma alla fine meglio decidere di starne lontani."
E comunque gira gira, ci ritroviamo dove ci siamo lasciati un tempo, con le stesse passioni, il cazzeggio, quello sano che non finisce mai e i libri nel cuore.
Grande Edi.
Baci a tutti.
Giov Enrico Buccia Antonietta Simo Vierucci Cecco Sandro Gioietta e mille altri ancora, tutti amici carissimi.









venerdì 16 dicembre 2011

Liberato Francesco Azzarà di Emergency

Francesco è libero!


Oggi alle ore 16 abbiamo avuto conferma ufficiale che Francesco Azzarà è tornato a essere un uomo libero.

Un po' di pudore

Mentre il mondo impazza e affida il controllo alle banche; la politica va sotto processo per arroganza e incapacità di guardare lontano, travolgendo tutti, anche quelli che politica la fanno perché lo ritengono una necessità e non una carriera…. E poi la manovra del “governo tecnico”, che strangola i soliti e schianta i sogni di chi ogni giorno lavora per l'affermazione della giustizia sociale . E il razzismo che dilaga anche nella testa di chi non ti aspetteresti e le mafie che controllano un pezzo di economia italiana, con qualcuno che gli regge il sacco (la famosa zona grigia di cui parla sempre Ciotti). E Marchionne che ammazza la dignità del lavoro; e i “comitati” di cittadini, che sostituiscono tutto e si incarogniscono, gli uni contro gli altri.
Tutto come in un libro di Ammanniti.
A Pisa una forza come Fli, fatta di persone perbene ci mancherebbe ma con una storia chiaramente di destra, si permette di suggerire al Sindaco di diffidare di Sinistra Ecologia Libertà perché avrebbe l’ardimento di tutelare Rebeldia chiedendo l'assegnazione diretta degli spazi. E quando diciamo Rebeldia parliamo di un cartello di associazioni belle ed importanti, almeno dal mio punto di vista. Perché non di può parlare bene di Emergency, per citarne una, solo quando si vede Gino Strada in tv o dell’esperienza eccellente della scuola per immigrati quando siamo a cena la sera con gli amici e così come tutte le altre associazioni, ciascuna con una sua interessante peculiarità; una su tutte l'affascinate arrampicata.....
Dentro Rebeldia c’è una bella somma di esperienze, figlie della lunga storia democratica di questa città.
E la Città di oggi tutta ha "l’obbligo", sul piano culturale, di tenerla presente questa Esperienza Unica; senza  sottovalutarla con sufficienza, guardando di più alla sostanza delle cose, anziche ai modi......
La storia di una parte dei militanti Fli, che oggi offre un'ammiccante sponda al Sindaco, se vado parecchio indietro mi porta lontano, troppo lontano. Se davvero alcuni di loro si sono depurati dall’essere stati missini (del MSI) imparino almeno a non dare giudizi di inaffidabilità su altri, che hanno alle spalle e davanti storie di libertà, antifascismo e solidarietà, che per questa città sono un lasciapassare importante.
gs

giovedì 15 dicembre 2011

Mille colori.

"Mio fratello che guardi il mondo"
Pisa manifestazione antirazzista 14 12 11


Intervento di Giorgio Vecchiani Presidente Provinciale ANPI Pisa

Da troppo tempo, quasi tra l’indifferenza delle forze democratiche, si stanno diffondendo
nel paese, in particolare tra i giovani, rigurgiti fascisti che portano ad episodi di razzismo
come quello di Firenze costato la vita a due cittadini senegalesi e il ferimento di altri tre.
Si parla di un folle isolato, di un razzista.
Troppo facile liquidare questo episodio, questo assassinio, come il gesto di un folle.
Chiamiamo questo fatto con il suo nome: un gesto di un fascista, figlio del revisionismo
storico che in questi anni è stato portato avanti dal precedente Governo che, senza
vergogna, ha fatto presentare ai suoi deputati due paradossali proposte di legge.
La prima, per abolire il Titolo XII della Costituzione, che vieta la ricostituzione del partito
fascista, sotto qualsiasi forma; la seconda – che la maggioranza di centro destra approvò in
Commissione Difesa – per prevedere il riconoscimento giuridico, e quindi anche il
versamento di contributi finanziari ai combattenti della repubblica sociale, a coloro cioè
che collaborarono con i nazisti in numerosi eccidi.
A questo si aggiunga che alcune forze politiche negano persino l’esistenza dell’Olocausto.
Siamo un paese che si dimentica troppo spesso di cosa è stato il fascismo.
Siamo un paese dove troppo spesso si vedono saluti romani e camicie nere e dove, il 28
ottobre, per ricordare la marcia su Roma, si va a Predappio.
Tutto questo impone a tutti noi una riflessione attenta su questi fenomeni che fomentano
il razzismo; e non si tratta solo di organizzazione dei fascisti in camicia nera, ci sono anche
altre organizzazioni con camicie di altri colori.
Ancora oggi c’è troppa gente, in particolare chi non ha vissuto i 20 anni di dittatura
fascista e i 5 anni di guerra (che hanno causato la morte di 53 milioni di persone nel
mondo), che pensa che il fascismo sia stato un fenomeno limitato e bonario e non
responsabile di deportazione, torture ed eccidi.
Evidentemente la cultura democratica che avrebbe dovuto insediarsi ad ogni livello, dopo
la Costituzione nata dalla Resistenza, non riesce ad occupare il ruolo che le spetterebbe.
La Costituzione e i suoi principi sono, e dovranno sempre essere, patrimonio di tutti.
Non vorremmo che, magari tra poco tempo, tutto ciò che è accaduto, si dimenticasse.

mercoledì 14 dicembre 2011

Le ricette di Edi: Malvaldi, l'Artusi e la bellezza.

Manifestazione antirazzista



pomeriggio 14 12 11 manifestazione antirazzista a Pisa.  ( foto gs)
Uno di loro  
Non era un pazzo. E tanto meno un folle, come dicono quelli di Casa Pound. Era un razzista come loro. Un prodotto di una società malata che genera e vede mostri dappertutto. Mostri neri, zingari, omosessuali, terroni, che brucia campi rom sulla base di un falso o che rinchiude gli immigrati in lager di altri tempi. Guardiamoci in faccia, perché siamo peggio di quello che pensiamo. O almeno, per una volta, ammettiamo di non essere né più civili né migliori delle nostre paure.

Marco Furfaro, segreteria Sel




Ivano Fossati

Eccidio della Romagna. Si chiede giustizia.

Mercoledì 14 Dicembre

Oggi tre Comuni, due Province e la Regione si costituiscono parte civile al tribunale militare
All’udienza per la la strage del 44: furono trucidate 69 persone

CANDIDA VIRGONE Il Tirreno

Tre Comuni, due Province e la Regione, insieme all’Anpi e a otto cittadini, chiedono giustizia nonostante siano passati 67 anni dai fatti, fatti come tanti altri finiti nel dimenticatoio di quello che è stato definito «l’armadio della vergogna».

Per l’eccidio della Romagna, si costituiscono parte civile, oggi pomeriggio, nell’udienza preliminre che si tiene al tribunale militare di Roma, i Comuni di San Giuliano e Vecchiano, per il territorio pisano, e di Massarosa, per la Lucchesia, e ancora le Province di Pisa e Lucca, la Regione Toscana e l’Anpi. Con loro uno dei testimoni diretti dei fatti, che risalgono all’agosto del 1944, e sette discendenti delle vittime del massacro, assistiti in questa loro battaglia legale dagli avvocati pisani Andrea Callaioli e Luigi Bimbi.

A Molina di Quosa, infatti, nella località detta La Romagna, sulla strada che porta ai Quattro Venti, furono radunate trecento persone, fra cui donne e bambini, per una presunta rappresaglia su civili inermi dovuta alla sola segnalazione, da parte di repubblichini, della presunta presenza di partigiani della Brigata Nevilio Casarosa sui Monti Pisani. Parte di questa gente, donne e bambini, riuscirono a salvarsi; altri 69, 68 uomini e l’insegnante di lingue Livia Gereschi, 34 anni, figura di spicco della storia della Resistenza a Pisa, furono trucidati nelle campagne fra Pisa e Lucca l’11 agosto; mentre un altro centinaio dei rastrellati morì nei campi di lavoro per la costruzione della Linea Gotica e in campi di concentramento in Germania.

A ridosso dei fatti un’inchiesta fu avviata dagli inglesi e dai carabinieri, ma non si arrivò mai all’individuazione dei responsabili e fu archiviata. È stato possibile riaprire questo terribile capitolo della storia locale grazie al Progetto Memoria portato avanti negli anni dal Comune di San Giuliano insieme all’università di Pisa. Si ricostruì che a dare l’ordine fu un maresciallo delle Ss, Josef Exner, classe 1911, di origine polacca, che all’epoca aveva 33 anni, ma che oggi compirebbe proprio un secolo. Per questo il pm del tribunale militare di Roma aveva chiesto una nuova archiviazione dei fatti relativi all’eccidio, sostenendo che la persona oggi potrebbe essere scomparsa, richiesta respinta dal gip Luca Massimo Baiada, il quale ha ritenuto invece di procedere, data, per il momento, l’assenza di prova di questa scomparsa e date le testimonianze raccolte. In altri casi, come ad esempio per Sant’Anna di Stezzema, è stato chiamato a rispondere in via risarcitoria lo stato tedesco, che ha in atto tuttora un ricorso alla Corte di giustizia europea.

«L’armadio della vergogna», contenente 695 dossier su crimini di guerra commessi in Italia durante l’occupazione nazifascista (dalle Ardeatine a Marzabotto), fu scoperto per caso in uno sgabuzzino, con l’apertura rivolta contro il muro, solo nel 1994 dal procuratore militare Antonio Intelisano, che si stava occupanto del caso Priebke.

martedì 13 dicembre 2011

Piazza Fontana 12 12 1969



Volantino degli anarchici
 

domenica 11 dicembre 2011

Giustizia Sociale, Buonanotte fiorellino e Leggerezza.




 
De Gregori 2011


Italo Calvino, Lezioni americane.
Dedicherò la prima conferenza all'opposizione leggerezza-peso, e sosterrò le ragioni della leggerezza. Questo non vuol dire che io consideri le ragioni del peso meno valide, ma solo che sulla leggerezza penso d'aver più cose da dire. Dopo quarant'anni che scrivo fiction, dopo aver esplorato varie strade e compiuto esperimenti diversi, è venuta l'ora che io cerchi una definizione complessiva per il mio lavoro; proporrei questa: la mia operazione è stata il più delle volte una sottrazione di peso; ho cercato di togliere peso ora alle figure umane, ora ai corpi celesti, ora alle città; soprattutto ho cercato di togliere peso alla struttura del racconto e al linguaggio. In questa conferenza cercherò di spiegare - a me stesso e a voi - perché sono stato portato a considerare la leggerezza un valore anziché un difetto; quali sono gli esempi tra le opere del passato in cui riconosco il mio ideale di leggerezza; conte situo questo valore nel presente e come lo proietto nel futuro. [...] Oggi ogni ramo della scienza sembra ci voglia dimostrare che il mondo si regge su entità sottilissime: come i messaggi del DNA, gli impulsi dei neuroni, i quarks, i neutrini vaganti nello spazio dall'inizio dei tempi... Poi, l'informatica. E' vero che il software non potrebbe esercitare i poteri della sua leggerezza se non mediante la pesantezza del hardware; ma è il software che comanda, che agisce sul mondo esterno e sulle macchine, le quali esistono solo in funzione del software, si evolvono in modo d'elaborare programmi sempre più complessi. La seconda rivoluzione industriale non si presenta come la prima con immagini schiaccianti quali presse di laminatoi o colate d'acciaio, ma come i bits d'un flusso d'informazione che corre sui circuiti sotto forma d'impulsi elettronici. Le macchine di ferro ci sono sempre, ma obbediscono ai bits senza peso. E' legittimo estrapolare dal discorso delle scienze un'immagine del mondo che corrisponda ai miei desideri? Se l'operazione che sto tentando mi attrae, è perché sento che essa potrebbe riannodarsi a un filo molto antico nella storia della poesia. Il De rerum natura di Lucrezio è la prima grande opera di poesia in cui la conoscenza del mondo diventa dissoluzione della compattezza del mondo, percezione di ciò che è infinitamente minuto e mobile e leggero. Lucrezio vuole scrivere il poema della materia ma ci avverte subito che la vera realtà di questa materia è fatta di corpuscoli invisibili. E' il poeta della concretezza fisica, vista nella sua sostanza permanente e immutabile, ma per prima cosa ci dice che il vuoto è altrettanto concreto che i corpi solidi. La più grande preoccupazione di Lucrezio sembra quella di evitare che il peso della materia ci schiacci. Al momento di stabilire le rigorose leggi meccaniche che determinano ogni evento, egli sente il bisogno di permettere agli atomi delle deviazioni imprevedibili dalla linea retta, tali da garantire la libertà tanto alla materia quanto agli esseri umani. La poesia dell'invisibile, la poesia delle infinite potenzialità imprevedibili, cosi come la poesia del nulla nascono da un poeta che non ha dubbi sulla fisicità del mondo. Questa polverizzazione della realtà s'estende anche agli aspetti visibili, ed è là che eccelle la qualità poetica di Lucrezio: i granelli di polvere che turbinano in un raggio di sole in una stanza buia (II, 114-124); le minute conchiglie tutte simili e tutte diverse che l'onda mollemente spinge sulla bibula barena, sulla sabbia che s'imbeve (II, 374-376); le ragnatele che ci avvolgono senza che noi ce ne accorgiamo mentre camminiamo (III, 381-390). [...] La gravità senza peso di cui ho parlato a proposito di Cavalcanti riaffiora nell'epoca di Cervantes e di Shakespeare: è quella speciale connessione tra melanconia e umorismo, che e stata studiata in Saturn and Melancholy da Klibansky, Panofsky, Saxl. Come la melanconia è la tristezza diventata leggera, cosi lo humour è il comico che ha perso la pesantezza corporea (quella dimensione della carnalità umana che pur fa grandi Boccaccio e Rabelais) e mette in dubbio l'io e il mondo e tutta la rete di relazioni che li costituiscono. Melanconia e humour mescolati e inseparabili caratterizzano l'accento del Principe di Danimarca che abbiamo imparato a riconoscere in tutti o quasi i drammi shakespeariani sulle labbra dei tanti avatars del personaggio Amleto. Uno di essi, Jaques in As You Like It, cosi definisce la melanconia (atto IV, scena I):
... but it is a melancholy of my own,

compounded of many simples, extracted from

many objects, and indeed the sundry

contemplation of my travels, which, by

often rumination, wraps me in a most

humorous sadness.



... è la mia peculiare malinconia

composta da elementi diversi, quintessenza

di varie sostanze, e più precisamente di

tante differenti esperienze di viaggi

durante i quali quel perpetuo ruminare mi

ha sprofondato in una capricciosissima

tristezza.

Non è una melanconia compatta e opaca, dunque, ma un velo di particelle minutissime d'umori e sensazioni, un pulviscolo d'atomi come tutto ciò che costituisce l'ultima sostanza della molteplicità delle cose.



BUON FUTURO
gs

sabato 10 dicembre 2011

Auguri Beppe Capuano

Beppe
La prima volta che l'ho incontrato sarà stato verso la fine degli anni settanta. avrò avuto vent'anni.
A Santallago. Lo ricordo più per la sua bellissima fidanzata che l'accompagnava, che per altro.
 Di lui ricordo solo i capelli, tanti e scomposti.
L'ho rivisto nel 1984, quando mi presentai all'Arci, insieme a Giovanna e Fabrizio Fabbri per fare l'animatore dei campi solari. Faceva parte del gruppo che, per così dire, ci avrebbe dovuto fare il corso di formazione; aveva una tutina rosso fuoco "ciucciata". Fabrizio seduto accanto a me, nel vederlo, mi disse in un orecchio-: O dove vuole andà lui lì!!!!!"
Beppe e Fabrizio negli anni diventeranno come fratelli e dove voleva andare Beppe lo sapeva e se non lo sapeva si fidava del suo istinto. Penso che Fabrizio, nella parte finale della sua vita, l'abbia capito benissimo chi era Beppe.
Beppe appunto, compie sessantun'anni.
Da quel 1984 non ci siamo mai più abbandonati. Ha l'onore di stare in quella foto che apre questo blog.
Non sono molte le persone che vorrei fossero aggiunte...
Ora bisogna dire con nettezza che l'uomo è pieno di risorse e creatività come pochi. Istintivo,non prevedibile, irraggiungibile nella creatività. Un portatore sano di "scombiccheratezza"..
E' sposato con Marella e ha un figlio bellissimo, Francesco. Fa l'insegnante a scuola. Canta in un coro, si occupa dei Gruppi di Acquisto Solidale; in una parola, le fa tutte. Disegna anche molto bene.
Penso che prima o poi lo convincerò a illustrare le mie filastrocche.
A lui vanno i miei auguri più cari e il ricordo di un episodio bellissimo: 1984, Sant'Arcangelo di Romagna, festival del teatro di piazza; spettacolo di El Comedians. ( e chi non li ha visti negli anni settanta dov'era???). Siamo in tanti venuti da Pisa mischiati fra centinaia di persone. Ho "perso" Giovanna bellissima e la sto cercando affannato... Trovo Beppe che mi dice di non sentirsi bene, mentre si tocca ripetutamente un braccio; lo conosco solo da pochi mesi mi preoccupo e gli propongo di andare al pronto soccorso. Lasciamo lo spettacolo e si va; gli altri amici non si accorgono di niente. Sant'Arcangelo è piccolissima, in cinque minuti siamo all'ospedale; gli provano la pressione gli ascoltano il cuore e lo salutano, sanissimo. Lui rassicurato esce dall'ospedale e mi dice:-"Corriamo, così vediamo la fine dello spettacolo." e giù a corsa per la discesa.
Avevo solo da scegliere o raggiugerlo e dargli un colpo secco per lo spettacolo sputtanato o andare a cercare la mia fidanzata. Optai per la seconda cosa. Oggi Giovanna è la mamma di mia figlia Adele e Beppe un caro amico mai perduto.
Un abbraccio senza fine.
Gabriele



Buca delle fate a Baratti 1984

Buca delle fate Giovanna Fabrizio Beppe Alice piccina Vittoria

Beppe Marella Francesco. Santa Fiora 1995

Adele Beppe Francesco 1995 Santa Fiora

A volte ritornano

Il ponte.
“Penso che il ponte sullo Stretto di Messina possa essere un ulteriore incubatore di sviluppo e di crescita per un’area di importanza strategica per tutto il paese”.
Così parlava, due anni fa, Mario Ciaccia, amministratore delegato di BIIS – Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo (gruppo Intesa Sanpaolo), oggi vicesuperministro dell’Economia, delle infrastrutture e dei trasporti, accanto al “collega” Corrado Passera, “ex” consigliere delegato di Intesa Sanpaolo.

A volte ritornano.

Claudio Fava

venerdì 9 dicembre 2011

Vecchiano. Antimafia sociale


Comune di Vecchiano


Coordinamento antimafia e legalità della Provincia di Pisa


Avviso Pubblico


Libera




LA CAROVANA ANTIMAFIE 2011

GIORNATA DELLA LEGALITA’ A VECCHIANO


VENERDI’ 9 DICEMBRE 2011


ORE 16.00 INTITOLAZIONE LARGO GIUSEPPE (PEPPINO) IMPASTATO

Parcheggio ex-Campo Sportivo a Vecchiano

Alla presenza delle Autorità Locali e di Giovanni Impastato ( fratello di Peppino Impastato)



ORE 17.30 CONVEGNO “ LA CULTURA DELLA LEGALITA’”

Sala Consiliare, via G.B. Barsuglia n°209 – Vecchiano

Intervengono:

Il Sindaco Giancarlo Lunardi

L’Assessore Provinciale Gabriele Santoni per Avviso Pubblico

Don Armando Zappolini per LIBERA

Moderatore: Assessore Bruno Sermonti



ORE 20.00 CENA DI SOLIDARIETA’

Presso il Circolo Arci di Migliarino – via Mazzini n. - Migliarino

Euro 20,00 adulti Euro 15,00 bambini e studenti


Il ricavato sarà devoluto alla Cooperativa Agricola Beppe Montana di Lentini (SR)

come contributo per la gestione dei beni confiscati alla mafia.

Alla cena saranno presenti

le Autorità Locali, i referenti di LIBERA – AVVISO PUBBLICO e Giovanni Impastato

La cena è organizzata dal Comune di Vecchiano in collaborazione con il Circolo Arci di Migliarino,

le prenotazioni per la cena devono essere comunicate al Comune di Vecchiano

telefonando ai seguenti numeri 050/859628 oppure 335 7231120

o per e-mail: mmatteucci@comune.vecchiano.pisa.it

entro il giorno martedì 6 dicembre 2011.



LA CITTADINANZA E’ INVITATA A PARTECIPARE

PER DARE IL PROPRIO CONTRIBUTO ALLA FORMAZIONE CIVILE CONTRO LE MAFIE A SOSTEGNO DELLA LEGALITA’



IL SINDACO


Giancarlo Lunardi

In anteprima le foto catturate a La Voce del Serchio