sabato 31 agosto 2013

Buon anno nuovo

"L'estate sta finendo... e un anno se ne va..."
In marcia...


venerdì 30 agosto 2013

Siamo ancora qua!


Questa foto è un po' che è stata fatta. Siamo io, Il Marchetti, Umbertino, Riccardo e il Perelli (che ci abbandonò presto per rincorrere un'altra esperienza).
E' un autoscatto fatto nello stanzone, sopra la casa del popolo di San Martino a Ulmiano.
Era il 19 settembre 2007.
Eravamo da pochi giorni usciti da una cena alla festa dell'Unità di Ospedaletto, convinti che non avremmo aderito al Pd. A quella cena eravamo molti di più di quelli della foto. Il Nanni per esempio, che non ci ha mai abbandonato; ma anche Roberto il Canesie e Idda. Altri... dissero va bene! Ma la mattina dopo "disertarono la conferenza stampa. Del resto "il coraggio chi non ce l'ha, non se lo può dare" dice il sommo scrittore.
Decidemmo di non aderire al Pd, senza litigare con nessuno. semplicemente perchè credevamo fosse "un progetto moderato" (fosse stato solo quello...); altri non ci capirono e per noi fu un periodo duro.
Del resto rimanemmo senza casa in un colpo solo.. Continuammo però a vederci sempre, e cominciammo a farlo da subito. La foto di pochi giorni dopo la fatidica decisione, è l'esempio che non mollammo mai. Qualcuno più avanti durante un incontro politico,ci disse con disprezzo, che eravamo appena un numero per riempire un ascensore. E come non dargli ragione.
A San Giuliano però, da qualche anno"il cielo non è sempre più blu".
Stasera inizia la festa di Sel del Lungomonte. Sel, "un partitetto" qualcuno l'ha definito, sempre con disprezzo. la festa durerà fino al primo di settembre. A Gello all'Old West. Parleremo di politica, futuro, mangeremo e cercheremo di rafforzare la nostra comunità.La sera del 31 balleremo e canteremo, come nelle migliori tradizioni di ogni fine dell'anno. Perchè noi crediamo che il 31 agosto sia il vero ultimo dell'anno. Ricominciano le scuole, si riorganizza il lavoro, anche i corsi di ginnastica riprendono, Guccini diceva che- "settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull'età...".A Mezzanotte allora, quando "passerà l'anno" noi chiuderemo la serata cantando L'Internazionale. Come facevamo ad Asciano qualche anno fa; tempi in cui si rideva ancora...
Bene, quell'inno è dedicato ai miei amici della foto e al Nanni che nella foto non appare, ma è come ci fosse.
In quella stanza disadorna, il 19 settembre del 2007, dcidemmo di fare una foto per lasciare una traccia. Pensavamo di durare poco, e allora ci mettemmo in posa, intorno al quadro di Gramsci (che staccai dalla parete),per avere un po' di sicurezza, una spinta in più.
"E siamo ancora qua........ Perchè ora tocca a noi".
Buona festa a tutti. E buon futuro a San Giuliamo... che  lo merita.
gs

mercoledì 28 agosto 2013

Mobilitiamoci!!!

Avviso Pubblico: "Bloccare la vendita della tenuta di Suvignano"

 Messa all’asta della tenuta confiscata di Suvignano: un errore politico e culturale. No alla vendita, sì al riutilizzo socio-imprenditoriale

La notizia che il Consiglio direttivo dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha deliberato all’unanimità la messa in vendita all’asta della tenuta confiscata di Suvignano ci lascia perplessi e amareggiati.
A fronte della presentazione di un articolato progetto di riutilizzo per finalità sociali e imprenditoriali presentato dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Siena, dal Comune di Monteroni d’Arbia e da tutta una serie di associazioni da anni impegnate nella lotta alle mafie e nella diffusione della cultura della legalità democratica, si è deciso di promuovere un’azione che riteniamo sbagliata sia dal punto di vista politico che culturale.
L’uso sociale dei beni confiscati, come sosteniamo da anni anche in sedi ufficiali, è uno dei più efficaci strumenti per sottrarre consenso sociale ai mafiosi, per dimostrare che le mafie non sono imbattibili, che è possibile creare lavoro e sviluppo sociale riconoscendo i diritti fondamentali delle persone, per rafforzare la credibilità delle istituzioni.
La vendita non garantisce tutto questo e, non si dimentichi, in essa è contenuto il rischio che i beni confiscati vengano di fatto restituiti ai mafiosi a cui sono stati sottratti.
La lotta per la sconfitta delle mafie ha bisogno di unire le forze. Per questo motivo, chiediamo ai partiti, al Governo e al Parlamento:
    a) di intervenire immediatamente sulla vicenda della tenuta confiscata di Suvignano, di fermare la procedura di vendita e di favorire l’implementazione del progetto per finalità sociali e imprenditoriali in precedenza menzionato;
    b) di aprire un tavolo di confronto con le associazioni e le forze sindacali da anni impegnate sul fronte dell’antimafia sociale.
Andrea Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico
Luciano Silvestri, Responsabile settore Legalità e Sicurezza, Cgil nazionale
Jacopo Armini, Sindaco di Monteroni d’Arbia

 

lunedì 26 agosto 2013

Una settimana alla volta

D'Agosto

Un agosto caldo e senza grandi contorni,  mi ha visto in fuga dai cinema all'aperto, dalle sagre e dalle feste di partito.
Ho partecipato solo alla cena dell'estate, del mitico Circolino Arci di Molina di Quosa.
 Ma Molina si sa...è amour e vale la pena di viverci....
La sera ho letto molto e tenuto  spenta la tv.
Intorno a ferragosto ho fatto bagni con Giovanna nel torrente gelato dell'appennino piacentino,  dal Benti, come sempre ormai da quasi vent'anni; Adele ci ha fatto una sorpresa ed è arrivata lì un pomeriggio, a Pontè; e dopo un po' di tempo che non succedeva, abbiamo rifatto qualche giorno di vacanza con lei.
Un piacere. E tutto nel silenzio più assoluto. Al ritorno, mare "a tutta randa"....
Poi le notizie captate qua e là dei disastri in Egitto e Siria ti angosciano e riportano alla mente il mai risolto problema della Pace e dell'interventismo, che tanto piace a certi cervelloni, anche a sinistra.
E la tenuta di Suvignano nel senese, sequestrata alla mafia e rimessa all'asta, contro il parere delle associazioni antimafia. Una vergogna.... Il 9 settembre faremo una manifestazione.
E poi la politica che non c'è e ci vorrebbe obbligare a tifare per roba che non ci scalda il cuore ; così come a San Giuliano, dove pare siano ai nastri di partenza diversi cavalli ... pronti a correre per fare il sindaco."Ci saranno i fuochi d'artificio" che vanno parecchio di moda.
Qualcuno, che incontro alla posta, mi chiede chi appoggerò.... E' così importante? Intanto i miei compagni di Sel alla fine del mese apriranno un dibattito sul che fare.... che mi pare un ottima idea. Su "chi farà" invece, vedremo. Certo è che andranno tenuti a casa quei "caporioni senza gloria" che cascano sempre in piedi.
Intanto ho pensato di ritingere la vespa. La farò rossa, così per darmi una botta di vita.
Ho scritto e risistemato le filastrocche, in attesa che Beppe le finisca di disegnare e un librino piccolo piccolo le possa vestire a festa. E leggo molto, Paul Auster, De Lillo, Roth, Conrad.
Alioscia di San Giuliano ci lascia, così come ci ha lasciato il Paci, che nella sala comunale di Crespina si fa accompagnare dalle note di bandiera rossa cantata da Claudio Villa E tutti sull'attenti davanti al feretro. Sia quelli come me, che li tiene dritti il cuore, ma anche altri invece, obbligati dal protocollo.
E per finire.... Mancano pochi giorni, a quello che per me come ho già avuto modo di spiegare, è l'ultimo dell'anno. Il 31 agosto.
Questo blog nacque tre anni fa, proprio la sera dell'"Ultimo dell'anno".
Fu dedicato a Fabrizio Fabbri, che ormai sono più di tre anni che ci ha lasciati.
La dedica più grande è ancora per lui., che continua a mancarmi molto e che avrebbe saputo sdrammatizzare su questi anni di merda, come nessun'altro al mondo.
Perchè come pochi, sapeva  trarre il meglio "dal difficile".





martedì 13 agosto 2013

Sulla strada per San Anna di Stazzema

Mai più fascismo


Dire che disegnare questa robaccia è da cretini, mi sembra insufficiente.
Mai abbassare la guardia
Antifascisti siempre!!!!!!


sabato 10 agosto 2013

Altri tempi e buon ferragosto

Arciragazzi
"Se i tempi non richiedono la tua parte migliore, inventa altri tempi"
Baol, Stefano Benni

venerdì 9 agosto 2013

Perchè vale la pena di viverci




Ovidio Della Croce amico e animatore de La voce del Serchio, mi sollecita a scrivere sul “perché vale la pena di viverci”.

Provo, modestamente, a fare la lezione.

Per me le nostre terre, la valle del Serchio con Molina di Quosa in testa, dove sono nato in camera di mia nonna Varalda, sono “il luogo dell’anima”.

E’ casa mia; lì mi sento rapito e riesco a pensare con i tempi giusti. Rallento il battito del cuore.

E’ l’unico posto dove ripongo senza sforzo ogni inutile frenesia, che normalmente mi accompagna.

Lì in quei luoghi, anche se ci passo un anno o tre minuti, giusto per salutare mia madre, l’ozio è  virtù, un’eccellenza. Ed io lo pratico come una ginnastica per la mente.

E sto d’incanto, trascinandomi da un posto all’altro,senza fare niente di importante.

Uno stato d’animo che ti rende libero e annulla i sensi di colpa, che incombono tutte le mattine per le mille e mille cose che fai e quelle che lasci indietro.

Sia chiaro, io non ho mai smesso di credere che “nostra patria sia il mondo intero”; ma la chiave di scorta per entrare in quel mondo che vorrei migliore, nel caso smarrissi quella che mi porto sempre dietro, la tengo in un cassetto a Molina di Quosa.  Che come ho detto è luogo dell’anima, ma anche “buco del culo del mondo”, che  altro non è che la stessa cosa tradotta. La tua vita vera legata ad altri a doppio filo. E così gli indigeni capiscono molto bene.

Quando sono lontano da questi posti, e mi è capitato e mi capiterà,incontro tanti piccoli luoghi come questo.

A chi mi dice-" Da dove vieni?

Semplifico l’indirizzo rispondendo “Da Molina di Quosa in Valdiserchio.”

Poi do le coordinate geografiche, ci mancherebbe, ma dopo. D’istinto però ho sempre risposto il nome del mio paesello. Mai mi viene in mente di dire, dalla Toscana o da Pisa, che fa molto marketing.

E poi gli amici.

Conosciuti in tutto il mondo e tutti passati di lì; e in molti ritornati  e tanti che ritornano ancora, dopo anni.

E le fidanzate (senza esagerare) trascinate fuori dalla folla, a vedere i fuochi di San Ranieri dall’alto dei nostri monti o a passeggiare la sera tardi sulla via dei Molini; luogo dove un tempo avevi abbozzato anche una tesi di laurea mai finita; e dove, dopo una nevicata inusuale nel 1986, insieme ad altri "pazzi", hai anche sciato.

E le cene con la tua classe, ogni anno, organizzate lì; così come il tuo matrimonio con Giovanna.

E ancora oggi con gli amici di sempre, o quelli conosciuti appena ma che ti piacciono, le tappe sono sempre quelle.

E la solennità della Romagna, luogo dell’eccidio nazifascista e la memoria e i ragazzetti che la raccontano ogni 25 aprile.

Poi il Serchio, la valle  il mare e la marina di Vecchiano, che sentiamo come il mare a noi vicino;

e la torre di Pisa in lontananza, vista con le spalle ai monti, quasi a proteggersi dai “cittadini”, guardandoli negli occhi.

Di queste terre  conosci l’idioma, distingui le inflessioni paese per paese.

E se in qualunque stadio di calcio del mondo, assistendo ad una partita, sentissi gridare -“Levela”, durante una fase concitata del gioco; intendendo con quel grido, esortare il difensore a calciare la palla in tribuna, liberando l’area di rigore; bè tu capisci al volo che quell’allenatore non può che essere nato in Valdiserchio.

Così come quando senti dire “non lo sò” con la o chiusa, sai con certezza che hai a che fare con gente delle tue zone che “pende” verso Lucca.

E ancora.

Quante volte sei fuggito da lì, pensando di tagliare i ponti alle tue spalle e quante volte sei ritornato. Specialmente dopo ogni “rivoluzione”promossa e alla quale ti eri aggregato.

E come hai fatto presto a riparlare del Pisa e del campionato o rimetterti a segnare una bazzica al bar o più semplicemente recuperare tutte le notizie perdute sulle “corna” del paese, che hai appreso al volo passando una notte dal panaio o dal barbiere, tuo padre; che ti accettava in bottega purché non attaccassi briga con la politica. Rischiando altrimenti di essere allontanato, come era accaduto qualche volta in passato.

E che storie delle meraviglie hai imparato in quei luoghi. E quanto ti hanno cullato e cresciuto.
E che divertimento raccontarle a tua figlia Adele quand’era piccina.

Poi hai sentito che queste storie erano la vita di tanti mondi in uno e hai continuato a raccontarle, anche a 1000 km di distanza. E come ti capita spesso spieghi, ridendoci sopra come un giullare, perché “pipo o greppia” sia la stessa cosa che dire “o la va o la spacca” o l’esclamazione “vedremo” significa una cosa precisa che ti piace raccontare, come aveva fatto Marcellino… che vendeva i frati nella cesta nel dopoguerra.

E siccome queste storie sono diventate a poco a poco  parte della tua vita, ti senti debitore e hai preso l’impegno di raccontarle a chi verrà.

Ecco che allora, dopo “tante rivoluzioni promosse e partecipate” anche tu, come il colonnello Aureliano Bùendia di Cent'anni di solitudine,hai trovato i tuoi “pesciolinid’oro” da fabbricare giorno dopo giorno.

Perché  Comandante di queste terre, un po’ lo sei stato davvero e ne porterai i segni e la riconoscenza, per tutta la vita.
Gabriele Santoni




mercoledì 7 agosto 2013

Il Paci

Questa estate ci ha sottratto anche il Paci.
"Non ci resta che piangere" anche questa volta.
Alla presentazione del libro di Marco Santagata, su Dante, gli avevo regalato il mio librino, Molina mon amour.
L'aveva fatto ridere e mi aveva proposto di presentarlo da qualche parte.
A me pareva esagerato che il "prof Umberto Carpi", anche se amico, avesse voglia di attardarsi a ragionare di un librino che racconta storielle di un paese del lungomonte; ma mi lusingava molto che lo facesse. Per questo ci sentivamo al telefono ogni tanto. Certo parlando prima della sua salute e poi di politica o della fatica che aveva fatto a fare il Sindaco, che lui diceva essere l'attività più faticosa in assoluto. E come lo capivo.
Se c'era tempo, ogni tanto, rievocavamo spesso le campagne elettorali. Quelle dell'Ulivo per capirsi.
E' di quel periodo un episodio accaduto a Molina di Quosa, che mai dimenticherò.
Elezioni 1996, Berlusconi è alle porte. Sono Sindaco a San Giuliano. Dal fortilizio di via Fratti mi telefona Mario Giannini.-"Dovrai accompagnare Paissan e Paci nelle iniziative elettorali che si faranno nel tuo comune. E introdurre te, sempre. La gente vuole vedere il Sindaco sulla trincea!!!"
Anche ad averne avuta poco voglia, di fronte a "un'ordine" del Giannini, che mi trattava come un figlio a cui va insegnata la vita, era difficile dire qualcosa di diverso...
Accetto.
Il primo lavoro è quello di riconnettere Paissan coi cacciatori. A San Giuliano i Verdi non sono mai stati amati, ma Mauro "sapeva come si portava il cappello".
Alla prima iniziativa al circolo di Gello, toccò il cuore di tutti e andò via liscio come l'olio.
Col Paci, che era stato spostato di collegio, l'unica delicatezza era non farlo esagerare. Aveva avuto qualche screzio con alcuni politici del luogo, ed era meglio tenere basse le polemiche per non dare l'idea che l'alleanza era fragile. ( "Giudizio e nessuna polemica interna", proposi a lui e a loro. "Primo compito sconfiggere la destra". Funzionò). Per il resto, l'uomo conosceva l'idioma del luogo e il popolo, con cui discuteva. E poi alle cene nei circoli, era il campione del mondo. Mangiava e beveva, si confondeva con la gente e citava Dante con una naturalezza che  ha fatto epoca.
Dopo aver fatto incontri ad Asciano, Campo  e Ghezzano, programmiamo una iniziativa a Molina di Quosa. Incontro coi cittadini al bar della piazza coi platani.
Seduti sulle sedie del bar ci sono almeno una trentina di persone che fanno domande. Lui in mezzo risponde a tutti. Ogni tanto si rivolge  a me, come Sindaco, chiamandomi in causa, a mestiere. Sul tavolo in mezzo alle persone ci sono tanti bicchieri e un fiasco di vino rosso. Tutti bevono e chiacchierano. La riunione all'aperto sguscia via molto bene. Ad un tratto Paci si cimenta in un passaggio di grande veemenza contro Berlusconi, com'era tipico quando si infervorava; poi allunga un braccio, prende un bicchierotto sul tavolo e beve d'un fiato.
Il suo volto cambia improvvisamente, gli occhi gli strabuzzano. La sua mole robusta si accascia sulla sedia. Resta in silenzio per qualche secondo. Tutti lo guardano perplessi. Qualcuno impaurito chiede-:"Paci che ti succede."
Lui, alza la testa e con garbo attacca-"Compagni, se pensavate di ammazzarmi, ci siete quasi riusciti."
Il contenuto del bicchiere buttato giù di colpo, non era altro che spuma sanguinella rosso fuoco, messa sul tavolo per abbonire la smania di una bimbetta che non stava ferma un minuto. Lei ne aveva bevuto un pochino e poi aveva mischiato il bicchiere "galeotto" fra gli altri.
-"Questa notte non dormirò, lo so già... " ripetava scuotendo la testa.-"Io non avevo mai assaggiato quel veleno lì... altro che Berlusconi!!!"
Come non dargli ragione.
Ciao Paci.

Appendice
A Crespina, alla la cerimonia di saluto al Paci, abbiamo ascoltato zitti zitti una memorabile Bandiera Rossa.


venerdì 2 agosto 2013

State tutti bene......

....ci risentiamo dopo la pausa feriale.



Una settimana alla volta


Cosa succede in città...

Se per me e Giovanna  Giugno è stato un mese di festeggiamenti intenso, Luglio è stato invece il tempo della vacanza. Dello "staccarsi da terra". Venti giorni in Grecia. Poi ritorno al lavoro per qualche giorno, ma lontano da casa e rinchiuso nelle stanze a parlare di autobus (che sono sempre meno). Quindi sempre con Giov, uno spassoso viaggio in Baviera a bere birra (suggerita dal Cantoni) e a rievocare il tempo che fu.
La sera quando siamo stati a casa... siamo rimasti veramente a casa. Letture e silenzi, che aiutano.
A chi mi ha telefonato chiedendomi, "ma cosa stai facendo che non ti vedo in giro", ho risposto "vado a letto presto", parafrasando il De Niro di C'era una volta in America..
Ho letto Walter Siti, con cui detti un esame più di trentanni fa e che non finirò mai di ringraziare per avermi fatto approfondire la letteratura del dopoguerra. Il titolo del suo libro che ha vinto il premio Strega è davvero un programma: Resistere non serve a niente...
Se è vero quello che scrive, come non può avere ragione.
Con Giov ragioniamo ancora di viaggiare, chiaro sintomo che non abbiamo staccato ancora la testa dalle "gozzoviglie".
"Fuori" rimbombano i boatos. Condannato Berlusconi. Il governo Letta che galleggia, Napolitano che comanda, Il Pd che non tiene e sbanda. Il resto è corollario.
Toglieranno le Province perchè lo chiede la pancia del popolo. Se insieme ad esse abolissero anche le frane e le scuole dissestate sarei d'accordo; ma così non sarà e saranno ultracazziii!!!
Appunto, resistere serve a poco davvero.
DD mi chiama e mi dice che in città suoneranno i Gatti Mézzi.
Giov dice che sarebbe bene andare. Con fatica accetto.
Piagge. Il luogo è bellissimo. Tremila persone accalcate lo sono un po' meno. Ho difficoltà a sentirmi spingere (ma invecchio e lo so). Il concerto però è davvero carino (... "mi chiamo Morandi sono il re dei trasandi"......e una frase che ogni volta che la sento cantare al Bottai, mi strizza il cuore) e l'dea di tanta  Pisa giovane e no, che si ritrova in un luogo nel pieno dell'estate, a fare una cosa non proprio banale e si saluta e respira, a me non dispiace. "Eppur si muove", diceva GG.
Poi la mattina dopo, prima di fare footing (mi verrà un fisico bestiale, è bene che lo sappiate in tempo), leggo che un pezzo di Sinistra con in testa SG, fa un paio di cose buone in consiglio comunale.
Che qualcosa, anche se piano piano, si stia muovendo davvero? Oltre che conclamare il solito potere come fanno alcuni da anni o denunciarlo, come fanno altri, gridando e basta.
Forza ragazzi (cha cha cha)!!!
Era lo slogan del Pisa di Romeo, che si gridava sulla curva insieme al grande Giulio Bongianni da San Giusto nel 1984 in serie A.
Forza ragazzi lo diciamo ancora. E chi comanda capisca, che questo valore aggiunto può far bene anche a loro, anzi benissimo.
Fare Sinistra che governa seriamente, è quello che dovrebbe succedere in questa città tutte le mattine.
Ma ora, dopo il pistolotto, costume e bagno al mare.
L'estate è ancora lunga e Settembre sarà molto, ma molto esigente.
Facciamoci trovare ad aspettarlo, senza paura.
Baci
g




giovedì 1 agosto 2013

Eccidio della Romagna


Sui monti di Molina di Quosa 
Domenica 4 agosto

Programma
 Ore 8:30 Ricevimento delle Autorità e delle Rappresentanze civili e militari

Ore 8:45 Deposizione della Corona da parte dell’Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme
 

 Ore 9:00 Santa Messa di Suffragio

A seguire: Orazione ufficiale del Sindaco 

e saluto del Comitato Interparrocchiale “Martiri della Romagna”
Fonte: comune San Giuliano Terme

Cari compagni di viaggio... baci

Il Bui e Daniela