giovedì 30 giugno 2011

Fiom

"Noi restiamo dentro la CGIL, perchè siamo la CGIL." Maurizio Landini

domenica 26 giugno 2011

Nichi Vendola

Intervista a Vendola da Il Manifesto:
Di Pietro dice a Bersani di darsi una mossa e convocarvi. E a voi di Sel, Vendola, di non anteporre le primarie al programma. Non mi piace l’atteggiamento di chi ha sempre addosso una toga e un dito puntato. Propongo a tutti una clausola di stile: evitiamo gli effetti speciali. Capisco il problema di Di Pietro: vede esaurito lo spazio della rincorsa a sinistra. E sceglie di ricollocarsi come ala destra del centrosinistra. In sostanza torna al moderatismo radicale delle origini. Intendiamoci, non è trasformismo, solo un riposizionamento. Ma è inaccettabile il modo: offre un argomento formidabile a una maggioranza allo sbando, attacca Bersani e me dicendo che non c’è l’alternativa. E propone il tema del programma nella forma più vecchia e politicistica: lui, io e il leader Pd dovremmo riunirci in una stanza per scrivere il libro del futuro? Non ci sta? Ma sarebbe capovolgere il significato di quello che è accaduto in Italia nelle ultime settimane. Sottrarre alla partecipazione democratica, a quel diritto di ingerenza che ha scompaginato i giochi ai referendum, l’oggetto vero del cambiamento, e cioè le scelte che devono riguardare la vita, il lavoro, la scuola, l’ambiente, la parità di genere. Facendo leva su un punto vero, il ritardo di tutti noi a mettere in campo quel processo e quel cantiere oggi maturi. Ecco, nel merito l’ex pm ha ragione. Non se riduce l’alternativa a un problema di agreement fra stati maggiori. Quando invece chiedete primarie di programma che proponete nei fatti? Faccio un esempio che mi riguarda: se nelle primarie pugliesi avesse vinto Francesco Boccia (deputato Pd, due volte sconfitto da Vendola, ndr) il più grande acquedotto d’Europa, il nostro, sarebbe stato privatizzato. Era immaginabile decidere del sì o no alla privatizzazione in un incontro riservato del centrosinistra? Invece ha deciso il popolo. E per piacere, non facciamo un’inutile disputa nominalistica sulla nozione di popolo. Ma il Pd alla direzione di oggi (ieri, ndr) ha fatto scelte importanti. Ha superato il dibattito su primarie sì o no, oggi siamo al come e al quando. E se posso dire una cosa a Bersani sul come, più vasta è la platea più rappresentano il cambiamento. Insisto: in concreto cosa sono le primarie sul programma? Nella contesa bella, spero, incassiamo le convergenze, penso alla tassazione delle rendite, e discutiamo alla luce del sole sui punti di divergenza. Per esempio di cosa significa fuoriuscire dal contratto nazionale con il rischio di far schiantare la condizione di lavoratrici e lavoratori. Di questi temi, ormai liberi da ipoteche ideologiche, non è forse giusto parlare dentro la piazza, perché la politica non sia un discorso calato dall’alto? Parlate di una nuova sinistra unitaria, ma Bersani non risponde. Il popolo del centrosinistra è mescolato, arricchito dalle competenze e dalle passioni di tanti senza tessere in tasca. La politica non si esaurisce nel recinto dei partiti. E la forza di alcune questioni, sottovalutate anche dal centrosinistra, è evocare una nuova fondazione della res publica, la trama dei beni comuni, il primato dell’interesse collettivo, un’idea forte di socialità. Non è rischioso convocare i gazebo prima di sapere quando si vota? Ormai è possibile mettere le primarie in calendario. Senza paura del confronto tra noi. Non ho la sindrome del vampiro, non ho l’ossessione di erodere consensi al Pd. Ho lavorato a costruire un soggetto politico il cui obiettivo non fosse l’autosufficienza. E lo stile non fosse la boria di partito. Lei definisce Sinistra ecologia libertà ’movimento’, non partito. Non a tutti piace, in Sel. Movimento è più importante, comprende il partito, ma più tante altre cose. Bisogna essere laici, non avere atteggiamenti feticistici verso i luoghi che costruiamo. Sono solo strumenti. Ma se non chiedete un tavolo dei leader, dove dovranno essere decise le primarie e il programma? Non dico che gli incontri fra noi non siano importanti. Ma dobbiamo dare segnali all’altezza dell’attesa che si è creata nel paese. Si tratta di costruire anche momenti simbolici. Come si immagina questi ’momenti’ simbolici? Non voglio immaginare niente, non mi interessa avere il copyright di nulla. Tanta Italia ci guarda con molta speranza e qualche ansia. Dobbiamo interrogarla, continuare a farla sentire protagonista, chiederle di aiutarci a scrivere l’agenda del cambiamento. Faccio un esempio: le mobilitazioni nella scuola, nell’università, nella cultura hanno squadernato una straordinaria dimensione di competenze a cui è indispensabile attingere. Oppure: ora tutti si accorgono di quanto sia catastrofica la dimensione della precarietà. Il mondo dei precari racconta storie, propone scelte. Vogliamo ascoltarli? Ho in testa la stagione milanese: una riappropriazione della politica come dello strumento che ti fa capire dove siamo finiti. Il berlusconismo è stato la più grave forma di privatizzazione della politica. Gramsci avrebbe detto ’rivoluzione passiva’. Il centrosinistra non può che essere il contrario della passivizzazione. Questa piazza comune include la Federazione della sinistra? Loro temono che vogliate tenerli fuori. Figuriamoci se è mia intenzione escluderli. Sono io oggetto di un atteggiamento schizofrenico: un giorno la proposta unitaria, un altro la contumelia. Mi piacerebbe tornare a discutere con loro. Vedo che anche nel dibattito interno si sollevano critiche alla marginalità e all’orgoglioso sconfittismo a cui sembrano candidarsi. Per quanto mi riguarda, chi declina la radicalità in termini di minoritarismo non sta sulla mia strada. Detto questo, lotterò perché non ci siano esclusioni a sinistra. Ma il tema è l’autoesclusione di chi considera il terreno del governo come una sorta di perdizione e quello dell’opposizione una salvazione. Non le dispiace essere considerato un populista di sinistra? Se posso fare la parte del vanitoso, no. Faccio tendenza. Le espressioni che ho inventato, dalla «rivoluzione gentile» all’«Italia migliore», alla «narrazione», sono state imitate e emulate. Ma lascerei correre questa discussione stucchevole. Oggi (ieri, ndr) Massimo Mucchetti, economista rigoroso, elogia sul Corriere della sera il lavoro del presidente Vendola sull’acquedotto pugliese. Ecco cosa intendo: sento il dovere di sottrarmi alla scorciatoia della bella sconfitta. Siamo chiamati a organizzare la speranza e a trasformarla in un blocco sociale, una nuova egemonia culturale. Daniela Preziosi

mercoledì 22 giugno 2011

Incendio doloso Valle del Marro

Oppido Mamertina, a fuoco gli uliveti confiscati alla 'ndrangheta
Don Luigi Ciotti: «Non fermeranno il nostro impegno per la legalità e la giustizia». A fuoco gli uliveti coltivati sul terreno confiscato ai Mammoliti
21/06/2011 Sette ettari di uliveto sono andati in fumo e a provocare l'incendio potrebbe essere stato qualcuno a cui probabilmente non va giù che a gestirli siano persone impegnate nella lotta alla ‘ndrangheta. Domenica scorsa la cooperativa Valle del Marro di Libera Terra è stata oggetto di un vero e proprio attacco da parte di ignoti che hanno mandato in fumo buona parte degli alberi di ulivo piantati in un terreno sito in località Baronella, nella frazione di Castellace del Comune di Oppido Mamertina. Un pezzo di terra grande complessivamente undici ettari, confiscato alla cosca Mammoliti e affidato in concessione alla cooperativa nel maggio del 2005. Quasi sei anni di lavoro e di sacrifici svaniti in pochi minuti, a causa di un incendio di matrice dolosa. Ad avvertire i giovani della Cooperativa Valle del Marro sono stati i Carabinieri della Stazione di Oppido Mamertina, giunti sul posto in seguito ad una segnalazione e che ora indagano per cercare di individuare gli autori dell’intimidazione. Decisa la reazione all’episodio di don Luigi Ciotti, presidente di Libera: «le fiamme che hanno colpito l'uliveto in Calabria, insieme alle altre intimidazioni subite in questi giorni, provocano certo disorientamento e fatica, ma non fermeranno la scelta, l'impegno, la determinazione di Libera e della sua rete nell'opera di restituzione alla collettività, in Calabria come in tante altre parti del Paese, di quanto le mafie hanno sottratto con la violenza e la minaccia. Il nostro impegno per la legalità e la giustizia - ha proseguito il sacerdote - non subirà alcun cedimento». Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, sarà a Polistena e Oppido Mamertina per incontrare i giovani della cooperativa e visitare il terreno incendiato. L’annuncio della presenza di don Ciotti è stato dato nel corso di una conferenza stampa promossa dalla Valle del Marro per presentare la quinta edizione dei campi di lavoro estivi che coinvolgono decine di giovani provenienti da altre regioni italiane. Quest’anno l’iniziativa vedrà coinvolti ragazzi della città e della provincia di Bologna impegnati a dare una mano agli animatori della cooperativa. Don Pino Demasi, referente di Libera nella Piana di Gioia Tauro, nell’incontro con i giornalisti, ha inteso ringraziare "coloro che nel mondo istituzionale, della magistratura, ecclesiale, del sindacato e i tanti amministratori locali che hanno inteso fare sentire la loro vicinanza alla cooperativa".
Fonte: Gazzetta del Sud

Beni confiscati

A Pisa la prima riunione del gruppo “Beni confiscati” di Avviso Pubblico

Venerdì 24 giugno, presso la Provincia di Pisa, si riunirà per la prima volta, dopo il rinnovo delle cariche, il gruppo “Beni confiscati”, coordinato da Cosmo Damiano Stufano, Assessore del Comune di Giovinazzo e Vice Presidente di Avviso Pubblico.

Saranno presenti, Franco La Torre, il sindaco di Corleone Antonino Iannazzo, l'assessore alla legalità della provincia di Pisa Gabriele Santoni e il direttore generale Giuliano Palagi, il direttore di Avviso Pubblico Pierpaolo Romani.

domenica 19 giugno 2011

Una settimana alla volta

Lunedì: settimana che si apre con la grande vittoria dei referendum Partecipo alla festa davanti al comune di Pisa; applausi a Monica Moretto: capa. riconosciuta da tutti, dei comitati. Nessun applauso invece alle bandiere dei partiti sventolate sulla piazza. Francesco Cecchetti mi dice che le bandiere di Sel non ci sono perchè era giusto riconoscere il ruolo dei comitati; concordo con lui, pensando che Cecchetti è un giovane dirigente che sa il fatto suo e può assumersi resposabilità; non è allevato in batteria, come gli sbandieratori di giornata. Intanto Ovidio Della Croce fa le foto in giro e mi ricorda di un articolo mio e suo, contro il nucleare, scritto tanti anni fa. Eravamo già qui, allora. Martedì "ingrossa "la discussione intorno all'ampliameno della discarica di Peccioli. Macelloni va in pressing sui cellulari. La prossima settimana una maggioranza in Provincia si confronterà con chiarezza. La sera la direzione di Sel non mostra la sua forma migliore. Speriamo in bene. Mercoledì incontro il neo Sindaco di Buti e dopo un breve scambio di battute, scorgo già in lui , la fatica di amministrare. Sono troppi i Sindaci, anche nella nostra provincia alle prese con gravissimi problemi di risorse. La politica del governo contro gli enti locali, sta producendo danni irreversibili e presto i cittadini non capiranno più le responsabilità. Ma la sera a San Miniato, all'incontro con i compagni di Sel, altre responsabilità sono chiare; si parla di fotovoltaico e la mattina dopo, la prima pagina della cronaca di Firenze della Repubblica, conferma i contenuti della nostra discussione. Aggiungiamo materiale a materiale per il confronto di maggioranza sulle questioni ambientali, che si avvicina. E intanto Giovedì fra una telefonata concitata e l'altra ci si immerge a poco a poco nella luminaria. Giro i lungarni con Giovanna senza passione; ma io sono un sangiulianese doc e i fuochi da ragazzo li vedevo da lontano, a Ciapino dai monti, come tutti noi orgogliosamente "provinciali" del lungomonte. Venerdì Pisa tarda a risvegliarsi. La notizia che mi colpisce e che condivido, è la critica aspra che Cofferati, dalle pagine del Manifesto rivolge al giuslavorista senatore Ichino che con Veltroni, alla conferenza sul lavoro del Pd a Genova, hanno presentato, a detta di Cofferati, un documento debole sui diritti del lavoro; lo definisce "l'erba cattiva del nuovismo". E il Pd su temi sensibili come il lavoro, bisognerà che una proposta la faccia e aggiungo io spero che non la sbagli. La sera invece, la Fiom a Bologna sbanca insieme a Santoro. Benigni e molti che ci piacciono si stringono intorno a Landini. Tutti con la Fiom, determinati ma senza populismi, aggiungo sommessamente. I diritti sono una cosa delicata e vanno difesi con forza gentile. Sabato cerco i biglietti per Lou Reed a Pistoia , incontro i miei cari compagni di Sel di San Giuliano per preparare la costituzione del circolo e poi faccio "foto alle tombe" per il sito di Molina di Quosa. La sera vado al compleanno del mio amico Giangi Ferrari a cui faccio gli auguri pubblici. Giangi e Marta ci fanno mangiare bene ma anche ballare e cantare. Domenica mattina, dopo la festa, come sempre leggo Ovidio sulla Voce del Serchio e i giornali, dove apprendo che a Genova il documento Ichino è stato messo in netta minoranza e guarda un po', Veltroni all'ultimo ha ritirato la firma votando quello della maggioranza dell'assemblea; poi vado al mare e faccio il bagno nel mare mosso. La sera non mi appassionano le cronache sulla Lega e rivedere Il Caimano non mi rilassa, perchè lunedì è ormai alle porte e ci aspetta una lunga discussione. Fra l'altro il mare non si placherà nemmeno nei possimi giorni, così dicono le previsioni. Sarà bandiera rossa, almeno sulle spiagge. gs

martedì 14 giugno 2011

Esplosioni di Quorum

Immagine catturata dal sito di Sinistra Ecologia Libertà

domenica 12 giugno 2011

Una settimana alla volta 13-19 giugno

Settimana che si riapre in Sicilia ma con la testa alle fibrillazioni politiche pisane. Da lontano ho trovato sopra le righe le reazioni dei massimi dirigenti del Pd. Ha fatto bene Sel a rispondere con una conferenza stampa che rimette i puntini sulle i. Brutta anche la reazione dei partiti minori della maggioranza in Comune; alcuni (i socialisti), propongono in alternativa a Sel, l’allargamento della maggioranza a Fli: quelli di Fini e poi Rutelli e Casini....

Che il Sindaco faccia incontri con gli uomini di Fli lo trovo legittimo , ci mancherebbe; ma siamo al politicismo di antica memoria. Il popolo pisano sono certo che saprà distinguere e faccio un esempio grossolano affinché si capisca un volta per tutte, fra Scaramuzzino dirigente storico del Pci pisano oggi in Sel e Cognetti, uomo del Msi , oggi in Fli.

Meditare quindi e non ragionare contro vento.

Mentre a Pisa città ci si attarda sulle alleanze, Rossi e Vendola, ciascuno con un proprio punto di vista ma in sintonia, aprono le danze sul futuro della Sinistra. E qualcuno frigge, un po’ anche Bersani (che io ritengo un ottimo segretario del Pd e non dovrebbe temere nessun confronto). Ma vedremo...

La mia ultima tappa in Sicilia, martedì, la faccio a Casa Memoria di Cinisi, da Giovanni Impastato. Il progetto che mi porto a Pisa, è quello di lavorare con don Zappolini a riunire in una manifestazione a Cinisi, tutte le amministrazioni che hanno intestato qualcosa a Peppino. Giovanni, insieme ai compagni del Centro, è entusiasta e la cosa si farà.

Intanto tornando a Pisa, Dario Danti, Massimiliano Canalini e Paolino Fornai mettono in chiaro a nome di Sel la posizione sul fotovoltaico, che poi non è altro che una posizione di grande ragionevolezza.

“Altri” invece, si esercitano nel fallo di confusione, che va molto di moda di questi tempi.

Ritorno in Piazza Vittorio Emanuele mercoledì, in tempo per la giunta e per discutere delle poche risorse che la Regione mette a disposizione per le nuove strade. Trovo anche il tempo di andar fino a Firenze a un incontro con l'assessore Ceccobao a prendere atto di tutto questo; i soldi, anche i Regione, pare siano davvero pochi, ci sarà da tirare la cinghia e questo va condiviso con i Sindaci, perchè è interesse di qualcuno a Roma mettere gli uni contro gli altri: Province, Regione e Comuni. Tutto questo va scongiurato con un'azione comune, almeno in Toscana.

Non ha davanti a sé un gran futuro nemmeno il Trasporto Pubblico Locale. E' accertato che i tagli del governo, per il 2012, saranno superiori all’anno in corso. Bisognerà anche qui produrre un’azione politica che coinvolga tutte le forze progressiste, altro che salamelecchi e convegni, qui si scava nella polpa delle persone più in disagio e il centro sinistra dovrà battere un colpo a breve.

Su questo Rossi mostra di avere le idee chiare.

Una notizia buona però c'è: i lavori in FiPiLI sono finiti. E dopo mille peripezie, chiudiamo i battenti a un appalto da 50 miliono di euro. Comunico la notizia al Presidente della Regione che garantisce la sua presenza al convegno di inaugurazione.

Un'altra buona nuova è quella che ci riserva la stampa, a proposito dell’assoluzione di Nicola Corsini e il suo amico, tutti e due marinesi, fermati a Roma in occasione della manifestazione di Dicembre sorso, contro la Gelmini. Tutto è bene ciò che finisce bene. I ragazzi erano a Roma per manifestare un dissenso vero, erano lontani dagli scontri e una foto li scagiona. Tutte le accuse formulate non ci sono più. I ragazzi possono tornare a manifestare, che è un diritto sancito dalla Costituzione.

E a proposito del manifestare e della memoria, mi ha colpito la morte di Enzo Del Re, cantautore del movimento sessantottardo. Campava con la paga giornaliera di un operaio; fece un disco dalla copertina gialla che avevo e che ho perso, come mille altre cose di quel periodo bellissimo. Si accompagnava "suonando" una sedia. Ricordo di averlo visto circa 35 anni fa nel cortile del Liceo Dini cantare a squarciagola durante un'occupazione.

Sul Manifesto lo ricorda Danile Sepe, un altro grande musicista controccorrente.

Ma intanto Giovedì sera a San Giuliano si è chiusa, con una manifestazione in piazza, la campagna per i 4 sì ai referendum . Ovidio Della Croce, da sempre in prima linea in queste battaglie, rifinisce la serata con un intervento delicato, pedagogico e castrista. E noi tutti ad abbracciarlo.

E che venga "finalmente domenica". Venerdì sera passeggiando in città, incontro Enrico Catassi: "viaggiatore leggero", giornalista, curioso di questioni internazionali e cooperante attivo, visionario e scrittore. Mi dice che ha un libro pronto su Israele, con prefazione di Veltroni (e quest’ultima notizia a Pisa gli gioca a sfavore) e uno per strada, su Haiti. Parliamo del mondo e lui che lo gira in lungo e in largo ( il mondo), sa invece tutto di Pisa, tanto che che pare lavori nello staff del Sindaco. Grande Enrico, anche per i gossip e in bocca al lupo per tutto. Sabato scoppia la grana politica dell’ampliamento della discarica di Peccioli. Non per l’ampliamento, che discuteremo, bensì sul metodo. Non è stata convocata nessuna maggioranza politica per discutere della questione e la conferenza dei servizi è alle porte. Riusciamo in extremis ad ottenere la convocazione. Pieroni si dimostra attento alla politica. Arriva la domenica e si vota. Adele, mia figlia che lo ha fatto alle ottoemezzo, mi dice che ha trovato otto persone davanti. Guardo Giovanna e sorrido. Lei dice:” Stai calmo, aspettiamo.” Per distrarmi iguardo gli appunti per l’iniziativa antimafia che ci sarà la sera a Cascina con Libero Mancuso, il prof Vannucci Don Zappolini e il sindaco Antonelli (che parte molto bene) poi vado a votare con Giov e dopo al mare. Leggo del Gay Pride, di Lady Gaga e dei diritti .....

Penso a Nichi Vendola e alla scommessa che ha lanciato questa settimana e non posso che stare con lui. Il futuro per la Sinistra che vorremmo passa da lì. Basta insistere con gentilezza, chiedendo permesso e bussando alla porta principale... Come ha fatto Giuliano Pisapia a Milano, che ha anche fatto subito una giunta convincente aprendo una stagione nuova.

Nel pomeriggio di domenica, leggo Carlotto e sfoglio il libro di Luciano Gallino” L’impresa irresponsabile”. La sera, la manifestazione sulla legalità a Cascina va molto bene, nonostante il clima non eccellente, partecipano all'iniziativa all'aperto più di cinquanta persone. Saluto Giorgio Catelani, neo vicesindaco di Sel e alla fine tutti con le orecchie al quorum. Si chiude oltre il 40% e questo fa ben sperare. Torno a casa tardi, nella notte, con la convinzione che ce l'abbiamo fatta. E mentre mi incammino verso un sonno breve, non posso non ripensare a mia figlia, che stamattina dopo aver votato e prima di andarsene al Teatro Verdi alle prove di danza, parlandomi del suo esame di stato alle porte mi ha detto:- “Babbo, penso che la mia tesi sull’acqua la chiuderò con un’analisi sulla degenerazione del capitalismo. Devo cercare materiale su Margaret Thatcher” E penso onestamente, che questi ragazzi se lasciati fare, sapranno a modo loro come "rifare" il futuro. Speriamo allora che il futuro lo ridisegnino anche gli italiani continuando a votare domattina.

Io appena posso, mi riguarderò Full Monty, grazie ad Adele. Se è passata la Thatcher...... passerà anche questa nottata.

gs

p.s. Lunedì ore 15e30, il quorum è raggiunto." Ora non possiamo più indietreggiare, abbiamo Mosca alle spalle."

sabato 11 giugno 2011

votate sì ai 4 referendum

E poi dopo andate al mare... che è bello!

giovedì 9 giugno 2011

4 sì ai referendum e poi... domenica 12 alle 21.00 a Cascina

Comune di Cascina
Avviso Pubblico, La città del teatro, Lunatica, Con il patrocinio di Regione Toscana e Provincia di Pisa
Domenica 12 Giugno
L’ITALIA DELLA LEGALITÀ MAFIE E CORRUZIONE
Ore 21:00 - Piazza dei Caduti, Cascina -
Intervengono
Alessio Antonelli (Sindaco di Cascina)
Gabriele Santoni (Assessore Provinciale alla Legalità)
Libero Mancuso (avvocato e componente del direttivo di Avviso Pubblico)
Alberto Vannucci (Università di Pisa - Scienze politiche)
Don Armando Zappolini (Associazione Libera).
Performance sulla legalità degli allievi del corso di formazione Attore Polifonico. “Siparietti” ironico-grotteschi che provano a dare un’interpretazione divertita e sarcastica della legalità.

Coordinamento provinciale antimafia


2 Giugno sui terreni confiscati.
Lentini (Siracusa)

mercoledì 8 giugno 2011

Aurora

" All'aurora, armati di un'ardente pazienza, entreremo nelle splendide città"
A. Rimbaud

lunedì 6 giugno 2011

Lettera da lontano

Partito democratico pisano, perchè questa regressione? A livello nazionale fai un ottimo risultato. Bersani parla di "nuovo ulivo", anche se qualcuno predilige tatticismi di scellerata memoria. Reichlin sull'Unità fa un editoriale verso il futuro, Enrico, il Rossi di Pondedera, rilascia una bella intervista, sempre all'Unità, dove conferma che l'asse di centro-sinistra che governa la regione è il futuro e che i tatticismi sono pericolosi. Dopo Milano e Napoli e il Pd che comunque ha avuto molti sindaci in città importanti come Torino o Bologna, nasce un progetto politico che guarda al futuro. Nell'area pisana, dopo le elezioni, si confermano alleanze forti e vincenti, con Sel impegnata in prima linea nei governi delle città. Cascina prima di tutte, è l'esempio conseguente del governo regionale. A Pisa, una questione tutta interna al Pd (dove un gruppo di consiglieri comunali e alcuni assessori, propongono le primarie per le prossime amministrative e un accordo organico con Sel, che ad oggi è all'opposizione), fa reagire male il gruppo dirigente, anzi lo fa regredire. Contro il comunicato dei suoi stessi iscritti, prima esce un comunicato del Pd pisano e dei partiti cespuglio che ripete la stessa tiritera:- O dite bravo Filippeschi, senza se e senza ma o alla macchia a far carbone!- e questo viene detto a Sel, che non aveva fatto nessuna mossa. Ma si può!!??? Dopo i segretari provinciale e cittadino del Pd, rincarano la dose.-"O la situazione pisana trova una soluzione o rischiano tutte le giunte nell'area pisana". A parte il fatto che nessuno mi avrebbe detto, quando facevo il sindaco a San Giuliano, chi avrei dovuto tenere o mandare via, credo che non sia una grande lungimiranza tenere questa posizione. Lo spieghino agli elettori il perchè. Sel attualmente a Pisa è all'opposizione, in nome di un'autosufficienza che nel 2008 faceva sentire forte il Pd (ahimè!!). Se un accordo va fatto e io sono fra quelli che crede lo si debba fare prima possibile, bisognerà "venirci incontro ", come si fa nella politica adulta. E Filippeschi che non è uno sprovveduto, questo non può non saperlo. Mica si può pensare di annettere un partito come Sel. Se nel 2008 c'erano questioni programmatiche che differenziavano Sel dalla maggioranza, ci si mette a sedere, si fa una verifica programmatica e si vede se ci sono le condizioni per un accordo. Così si fa; se si è fatto l'accordo in Provincia, a San Giuliano e in quasi tutti gli altri comuni e ora a Cascina, a Vecchiano, a Buti, a Lari, perchè non si possono aggiornare i programmi anche al comune di Pisa, se l'allargamento della maggioranza si ritiene strategico? Questo, se ci crede, lo deve praticare un Sindaco che ritiene di ricandidarsi e lo devono capire i cespugli, in nome della politica alta di cui questa città ha bisogno e non della sopravvivenza dei singoli; altro che primarie. Se un pezzo grande o piccolo, frazionista o lungimirante, riottoso o virtuoso del partito democratico pisano, chiede le primarie, non mi sembra un gran disastro. Al momento se è il caso si faranno, altrimenti no. In fondo il precedente pugliese qualcuno l'ha inventato, o no! E comunque, a che serve dare il via a una sarabanda che crea solo confusione e arretramento? Se si vuole bene a Pisa e all'area pisana, bisogna lavorare da subito per un centro-sinistra virtuoso, il resto non è politica. gs

domenica 5 giugno 2011

Una settimana alla volta 6-12 giugno

Lunedì 30; dal fondo della Sicilia festeggio le elezioni; telefono a chi mi è possibile e grido nel cellulare. Grandi tutti, ma immenso Pisapia, l'uomo che incarna la politica che vogliamo. Giustizia sociale, libertà e garantismo. E grande Vendola che a Milano grida " fratello musulmano"e Pisapia che con il solito garbo lo guarda fraternamente...
Martedì 31; si insedia il consiglio di Vecchiano. Lorenzo Del Zoppo, uno di quelli del futuro, entra in giunta per SeL; a mio avviso penalizzato nelle deleghe da Lunardi, che parte male. Il solito consiglio anche a questo Sindaco esperto: Sel è una realtà: una ginestra abituata alla polvere e ai venti, non un cespuglio che si estirpa a piacimento..
1 Giugno; mentre ammiro il barocco di Modica, leggo della notizia stantia di parificare i partigiani a quelli di salò; appena tornato alla casa dove alloggio per questa breve vacanza, spiego la bandiera dell'Anpi (originale) che mi ha affidato il comandante Vecchiani, per usarla durante i festeggiamenti qui in Sicilia. E mi sento meglio.
Giovedì 2; festa della repubblica sui beni confiscati. Mi ricongiungo con don Zappolini e la delegazione pisana del coordinamento provinciale della legalità. Siamo a Belpasso, comune dell'Etna; lì un gruppo di giovani sfiderà il futuro. Produrre lavoro pulito in Sicilia è fondamentale; noi staremo vicini a questi giovani e con noi la bandiera di Libera, dell'Anpi e i vessilli delle nostre amministrazioni pisane aderenti al coordinamento. Don Luigi Ciotti suggella la giornata con la sua presenza.
Venerdì 3; siamo a Lentini, un comune con una grande tradizione politica: i braccianti comunisti di Lentini, insieme a quelli di Avola, un tempo inespugnabili nei loro diritti. Siamo ricevuti in comune dall'assessore Armando Rossitto, l'uomo che ha tirato fuori, con coraggio, dai cassetti le carte per la confisca dei terreni. E dopo visitiamo i terreni: ettari di piante di agrumi, arancia rossa, che dicono essere molto ricercata.
Saluto i miei amici del Coordinamento, che andranno a Corleone, dove io sono stato la scorsa settimana e con Giovanna nel pomeriggio, raggiungo Niscemi e partecipo ad una manifestazione, come vice presidente di Avviso Pubblico.
Il sindaco del Pd Di Martino, più volte minacciato, intesta una strada alla Costituzione. Passo una bella serata con i compagni niscemesi; una serata di resistenza, di quelle che aiutano a continuare questo lavoro.
Intanto da Pisa mi hanno informato che un gruppo di consiglieri e assessori del Pd, al comune di Pisa, chiede le primarie e l'alleanza con Sel.
Il giorno dopo mi raccontano di un comunicato dei segretari cittadini che scrivono la solita storia. O se invece dei comunicati prevalesse la politica?
Qualcuno ricorda cosa fece il grande Fontanelli ad un anno dalla sua rielezione? Era più o meno il 2002 e come si fa nello scopone, sparigliò.
Sabato 4; a Punta Secca, da buon turista, fotografo il terrazzino di Montalbano; qualcuno mi telefona i nomi dei piddini richiedenti primarie; i soliti "dissidenti" dirà qualcuno che conosco.
Danti e Casalini invece(e io sono d'accordo), pongono una questione legata al fotovoltaico; e su questo tema è opportuno fare una riflessione alla svelta col Pd; ma anche con i cespugli, che urlano sui pianerottoli e mai nelle sedi politiche vere.
Domenica 4. Pisapia forse inserisce Tabacci in giunta. Così si fa, altro che politicismi con l'UDC.
In giornata leggo con piacere, da un collegamento internet di fortuna, la rubrica di Ovidio DC sulla Voce del Serchio e come sempre lo abbraccio senza che lui lo sappia. Leggo anche di Pisa; al mio rientro, fra due giorni, oltre che spendere tutto il tempo per sostenere i referendum so che non mancheranno gli argomenti per discutere di "cosa succede in città" come direbbe Vasco Rossi.-"Intanto fatti un altro po' di bagni" -mi dice Scaramuzzino al telefono come un fratello maggiore. Ed io non posso che ascoltarlo, come sempre.
Abbracci
gs