mercoledì 29 maggio 2013

Molina mon amour. Uno spettacolo.

21 giugno 2013,  primo giorno d'estate
a Molina di Quosa
in piazzetta, davanti al circolo Arci
si terrà lo spettacolo  
Molina mon amour
letture dal libro e novità 
con
Simone Gabbriellini (Il Brenda)
 Angiolo Bernardi (Angiolino)

musiche
Carlo Boccacci

L'inizio dello spettacolo è previsto per le 22.00

Alle 20.30 "Cena del popolo"
con lo chef  
Alessandro Della Croce (Topino)

Non mancate, non ci saranno repliche! 




Il Brenda
Carlo Boccacci
 
Il bravo presentatore. Angiolo Bernardi il Presidente


 
Topino

sabato 25 maggio 2013

Per andare a Genova




fotogiesse

Con Don Armando Zappolini e Fabrizio Tognoni, responsabile pisano di Libera , sono andato a Genova al funerale di don Andrea Gallo.
Una grande commozione collettiva.

  Puntualissimi, Don Armando Zappolini e Fabrizio Tognoni, mi vengono a prendere per andare ai funerali di don Gallo. E'con loro un ragazzino della parrocchia.
Il Doblò del Parroco corre veloce in autostrada. Facciamo in tempo a scambiarci quattro impressioni e siamo a Genova.
Con don Armando e Fabrizio sono ormai anni che condivido percorsi comuni, ed ogni volta che partiamo basta poco per entrare in sintonia.
Questa volta andiamo a rendere omaggio a una persona speciale.Sempre dalla parte degli ultimi.
Armando entra subito in chiesa. Concelebrerà la messa con molti altri preti. Noi ci dirigiamo verso il corteo che sta arrivando. Centinaia di persone sotto la pioggia accompagnano il loro Comandante nell'ultimo viaggio. In cima al corteo saluto Don Luigi Ciotti, che mi abbraccia con calore. Con lui riconosco un francescano di Torino, don Santoro e Don Vitaliano Della Sala. Tutti "pretacci" di trincea; per qualcuno solo comunisti con la toga. Insieme a loro altri "parroci colorati".
Poi la bara  e i parenti.
 Dietro al feretro, il mondo. In prima fila , il servizio d'ordine, formata dai camalli del porto di Genova e poi tantissimi giovani della comunità di San Benedetto al porto, quella di don Andrea. E in mezzo bandiere No Tav, della Fiom e dell'Anpi.E poi cartelli per l'acqua pubblica e la scuola per tutti.
Non ci sono bandiere dei partiti. Qualcuno mi dice che i ragazzi della comunità hanno chiesto che stessero a casa.
Un signore sulla soglia di un negozio dice che se non avesse piovuto, ci sarebbe stata tutta Genova.
In molti piangono. Altri alzano il pugno chiuso al cielo. Si canta per tutto il percorso Bella ciao e Fischia il vento.
Ad un certo punto smette di piovere e la bara viene presa in spalla.
Entro in chiesa, affollatissima, con don Ciotti.
L'omelia è affidata al cardinale Bagnasco, che è di Genova ma è anche a capo della Cei.
Il tentativo del Cardinale di mitigare il rapporto difficile che c'era stato, fra l'allora cardinale Siri e don Gallo, finisce per non essere apprezzato. Un brusio iniziale sfocia in un'improvvisata e inaspettata Bella Ciao.
Quando ritorna la calma è chiaro come il sole, che sotto il tetto di quella chiesa ci sono due visioni diverse della cristianità.
Tutto è ancor più esplicito quando prende la parola don Luigi Ciotti, applaudito per alcuni minuti senza che neanche aprisse bocca.
Parla di don Gallo e lo ringrazia per "le porte che hai aperto e che hai lasciato aperte".
Dice "no ai cristiani da salotto" e lo ringrazia ancora per "aver dato nome agli ultimi".
Parla della miseria non come di un elemento divino. ma come figlia di ingiustizie e precise scelte politiche ed economiche.
Parla di Don Gallo "innamorato dei poveri"; di uno che "saldava Vangelo e Costituzione; Cielo e Terra"
La commozione "si taglia col coltello".
La chiesa piena di giovani è avvolta in un grande applauso ininterrotto.
Alla fine, fuori parleranno ll sindaco di Genova, Marco Doria e Moni Ovadia .
Sulla facciata della chiesa un grande striscione con su scritto "Ciao bella ciao!"
Davanti, un'altro che è una promessa....
"Hasta siempre Comandante Gallo, proseguiamo in direzione ostinata e contraria.
g
foto giesse




foto giesse



venerdì 24 maggio 2013

Se stessi a Pisa, voterei Sinistra Ecologia Libertà

Nichi Vendola e Dario Danti

Simonetta Ghezzani
Fabio Mordà detto Cipillone

Incontro

-Gabrieleeeee.....
Sono in fila ad un supermercato anonimo, fuori zona; ho comprato il pane per la cena.
Sto tornando da una riunione.
D'un tratto sento chiamare il mio nome, nel frastuono generale.
Mi giro si scatto.
Un signore dietro me, con gli occhiali, si sbraccia e mi sorride.
Penso subito che sia qualcuno che mi ha riconosciuto, fa l'amicone e poi mi chiede qualcosa.
Sorrido anch'io, alzo una mano e faccio il vago.
Lui insiste. E' abbastanza lontano. Urla- "Ma come stai? Non sei cambiato".
Ecco, mi piglia anche per il culo....
-"Aspettami!!!!" Insiste.
Lo aspetto. Anche lui paga e poi si avvicina.
Ha in mano solo una bottiglia di vino.
Ma chi è....
-"Oh, ma che si andava a scuola insieme te lo sei scordato???"
Non riesco a metterlo a fuoco
Sono il Masoni.
E in un attimo, un lampo. Mi torna tutto a galla
Gran figlio di puttana... simpatico come pochi. Invecchiato ma con l'occhio più vivo di un tempo.
Noi a sognare la rivoluzione e lui grande giocatore di tutto... cavalli, biliardo e carte.
Ci insegnava trucchetti scabrosi su tutto ciò che nel gioco era illecito.
Frequentava ambienti detestabili, ma quando ci raccontave lo ascoltavamo a bocca aperta.
Era felice quando noi facevamo sciopero, perchè lui restava a letto.
Stava e bene, in una classe politicizzata  come la mia, con una leggereza che ha fatto epoca.
Alla fine, quando non c'era...mancava.
Riusciva a dire alla rovescia ogni parola che gli proponevi.
Per esempio il suo nome Masoni diventava subito Inosam. E noi Inosam lo chiamavamo, quasi fosse il capo della moschea. Ma qualsiasi parola gli dicevi, la traduceva al rovescio, al volo senza pensare. Un istinto inspiegabile.
-"Mi viene così!" diceva.
Gli chiedo se riesce ancora in questo esercizio.
Mi risponde sorridendo. -"Certo mica smettono queste cose".
Poi mi guarda a furbetto -"Hai fatto il sindaco Gabriele.... Brutto birbante!!"- "Chi l'avrebbe detto; tu che volevi fare la rivoluzione tutte le mattine.... Ti sei sistemato ehhhh"! E fa un gesto con la mano, tipo.... ahum ahum!!!!
Poi aggiunge- Io comunque sto con Berlusca; perchè è il meglio di tutti, anche con le donne... dai!!" E ride.
Non mi meraviglia che Masoni pensi questo della politica. Anzi, sono certo che ha sempre pensato così.
E purtroppo le sue fila si sono ingrossate....
Lo guardo senza parlare.Mi dice che sta facendo il costruttore, che porta avanti l'azienda del padre e che se la passa bene.-"Anche se con questa crisi il mattone è fermo e.....sta diventando un problema per i miei operai"
Non avevo dubbi che lui la crisi, sappia a chi farla pagare.
Poi indicandomi nel parcheggio, un Suv, per me orrendo, aggiunge-"Io per ora non mollo...mica  posso andare in Versilia con la Panda 4x4 del cantiere!"
Sarebbe facile dirgli, che, "almeno spero paghi tutte  le tasse", cosa che immagino cerchi di fare il meno possibile.
Ma non dico una parola.
Invece lo guardo e lo riguardo negli occhi, poi  lo abbraccio e lo stringo forte a me. E lui ricambia con trasporto. A quel punto gli sussurro in un orecchio-"Masoni, vaffanculo... e poi dopo averci pensato un po'.......anzi olucnaffav!!!
-"Tanto capisci anche al rovescio".
-"Sei il solito estremista di un tempo." mi dice.
E poi si schianta in una risata che mi riporta indietro trentacinque anni.

giovedì 23 maggio 2013

23 maggio



Questa foto l'ho scattata a Capaci, era il 2006. La prima volta che siamo andati in Sicilia con la Carovana antimafia pisana.
C'era don Zappolini e molti amministratori.
Da allora non abbiamo più smesso.
Ogni 2 giugno tutti gli anni, scendiamo a dare inizio al progetto di sostegno alle cooperative che prendono in consegna i beni confiscati alle mafie, che si conclude sempre fra Natale e Capodanno.
Accanto a questo abbiamo anche aggiunto il lavoro che facciamo a Cinisi con Casa Memoria, per tenere vivo il ricordo di Peppino Impastato.
Anche quest'anno tornaremo in Sicilia. Questa volta a Castelvetrano, nel trapanese. Terra bellissima e violata. Laggiù incontreremo un gruppo di giovani che sta per cominciare un'esperienza bella ma estremamente difficile.
Oggi è l'anniversario della strage di Capaci. A Pisa passerà fra poche ore la carovana antimafia organizzata da Libera, l'Arci e Avviso Pubblico.
In televisione questa mattina tutti, nel ricordare Falcone, si sono affrettati a sostenere che la prima priorità è la lotta alla mafia e alla corruzione. Tutti a ricordare Falcone....sempre ogni 23 maggio... e poi a luglio Borsellino...
L'antimafia sociale aspetta da tempo, atti concreti e non solo proclami.
Intanto continuiamo a lavorare con chi ha a cuore l'affermazione della giustizia sociale.
Perchè lottare contro mafie e la corruzione vuol dire tutelare i più deboli.
Per questo crediamo che il movimento dell'antimafia sociale sia "il Movimento" per il futuro che vogliamo.
gs

mercoledì 22 maggio 2013

Caffè

Di mattina... presto, sento qualcosa che tocca il gomito che sporge dal letto.
 Sono mezzo addormentato, apro gli occhi e capisco che è giorno pieno. Sono le sei e mezzo.
Porca miseria... avevo messo la sveglia alle sette, ma la bestia è impaziente e mi ha svegliato prima.
Il mio cane mi "punzona" un gomito da un po'. Forse questa mattina vuole fare pipì prima del tempo.
O avrà fame. Valli a capire questi animaletti cresciuti in casa  e abituati come un figlio (da mia figlia).
Lei, l'addestratrice però dorme con la porta di camera chiusa e non può essere disturbata; mica è scema. E allora la bestia cerca me, che alla fin fine sono cedevole... diciamo la verità, e mi alzo.
Giovanna  dorme ancora, lavorerà nel pomeriggio e nessuno la disturba.
La bestia mi segue in bagno. Mille questioni che  danno ansia mi affiorano alla mente.
Alcune dovranno essere affrontate fra poco, quano arriverò al lavoro. Ora è bene che aspettino un po'.
Lo specchio è lì, come ogni mattina. Nemmeno troppo cattivo. In fondo stanotte ho dormito bene, anche se ho sognato per la centesima volta di aver perso il portafogli.
Mi guardo...non sono spennacchiato come altre mattine. Poi mi trascino in cucina, in silenzio.
Fornisco il primo biscotto al cane (ne vuole due e non transige) che mi fa festa come sempre, danzandomi intorno su due gambe.
Poi mi appoggio letteralmente al fornello. Accendo il gas, prendo la mia macchinetta del caffè, rigorosamente da uno, caricata prima di andare a letto e la metto sul fuoco. Dò il secondo biscotto al cane, che è lì che l'aspetta, chiudo gli occhi e sogno un'altro pochino, nel dormiveglia magico.
Dopo poco sento il rumore dell'acqua che inizia a riscaldarsi fino a bollire. Gli occhi rimangono rigorosamente chiusi. Il rumore pian piano si fa incessante. E' il momento di guardare. Alzo il tappo della macchinetta è comincio a vedere il liquido ambrato uscire piano piano; ecco il grande caffeone mattutino. La fiamma è rigorosamente bassa e questo favorisce la fuoriuscita uniforme.
 Subito arriva anche il profumo inebriante. Tiro su col naso e godo.
Verso il caffè nella tazza grande,  poco zucchero e riannuso.
Richiudo gli occhi e sniffo con forza il fumo profumato  che esce dalla tazza.
Poi raggiungo la finestra e guardando il mondo che si risveglia nel mio giardino, mi gusto questa chiccheria a  piccoli sorsi... Preparandomi ad affrontare  una giornata che non è detto che mi piacerà; ma sono partito bene e questo conta.
Un caffè buono, bevuto nel silenzio della tua cucina, mentre le persone che ami dormono (anche il cane ha ripreso a ronfare), è un privilegio che va salvaguardato, in questo mondo fatto di gesti inutili.
Piccole passioni personali, avvolgenti, dure a morire...
Buon giorno a tutti.

Don Gallo


don Gallo e don Ciotti

l saluto di don Luigi Ciotti a don Andrea Gallo

 
 
Saluto un amico e un punto di riferimento. Don Andrea Gallo ha rappresentato - nella sua vita lunga e generosa - la Chiesa che "amo" e nella quale mi riconosco. La Chiesa che non dimentica la dottrina, ma non permette che diventi più importante dell'attenzione per gli ultimi, per i dimenticati. Andrea lo ricorderemo così: come una persona che ha dato un nome a chi non lo aveva o se lo era visto negare. La sua opera di educatore, dai tempi della Garaventa - la nave che ospitava i "figli" fragili di Genova - all'apertura delle prime comunità negli anni Settanta, all'esperienza che ci ha visti affiancati nel Cnca, il coordinamento nazionale che si riconosceva nel principio dell'"educare, non punire", altro non è stata che un tenace, quotidiano impegno per riconoscere la dignità e la libertà della persona, una libertà su cui bisognava sempre scommettere e alla quale non bisognava mai stancarsi di dare opportunità. Ma il suo dare un nome alle persone è sempre andato di pari passo con un dare un nome alle cose. Andrea non è mai stato reticente, diplomatico, calcolatore. Non ha mai mancato di denunciare che la povertà e l'emarginazione non sono fatalità, ma il prodotto di ingiustizie, di precise scelte politiche ed economiche. Ha sempre inteso saldare il Cielo e la Terra, la sfera spirituale con l'impegno civile, il messaggio del Vangelo con gli articoli della Costituzione. Le sue parole pungenti, a volte sferzanti, nascevano sempre da un grande amore per la vita, da un grande desiderio di quella verità che sta dalla parte della vita, delle persone. Per questo è stato un sacerdote scomodo. Scomodo per quella politica che non serve la comunità ma  interessi e poteri consolidati. Scomodo per quella Chiesa che viene a patti con quei poteri, scegliendo di non interferire, di non portare, insieme alla carità e alla solidarietà, la sveglia delle coscienze di cui non c'è simbolo più esplicito del passaggio di Gesù su questa Terra. Mancherà tanto, a tutti noi, Andrea. Mancheranno la sua simpatia, il suo entusiasmo, la sua passione. A me mancheranno le nostre discussioni, quelle differenze di vedute che non hanno mai impedito a lui, uomo di mare, e a me, uomo di montagna, di continuare a sentire, nella diversità dei caratteri, una forte affinità. Come se il mare e la montagna, le loro altezze e loro profondità, fossero solo un diverso sguardo sul medesimo orizzonte, l'orizzonte di giustizia e di libertà che rende vive le vite delle persone.

Ciao.


       d. Luigi Ciotti

La Comune di Parigi


lunedì 20 maggio 2013

Omaggio a Giov. Modigliani

Ritratto di Jeanne

La scorsa settimana...

... ho carpito su  twitter una frase scritta da un giornalista  livornese.
Eccola



Stadio Armando Picchi. Livorno-Brescia 3-0. Al 29' minuto del secondo tempo dalla Curva Nord parte il canto per me piu' bello della serata. "Chi non salta e' un fascista".

Ed io pisano incallito, mi sono sentito parte della curva amaranto...

domenica 19 maggio 2013

Manifestazione FIOM



Questa foto è dedicata a chi non c'era...
e giunto a sera
ha sentito scoramento
e si perso nel tormento.
E ha sognato la Sinistra
oramai persa di vista,
da un partito ormai confuso
moderato e assai deluso
Che non gli dà più la scossa...
...non alza bandiera rossa.

venerdì 17 maggio 2013

Con la FIOM





Appello FIOM
 Diritto al lavoro, all'istruzione, alla salute, al reddito, alla cittadinanza, per la giustizia sociale e la democrazia

Sabato 18 maggio i metalmeccanici si mobilitano e scendono in piazza a Roma 
perché cinque anni fa con il governo Berlusconi ci avevano detto che la crisi non c'era, era passeggera, addirittura superata.
Negli ultimi due anni col governo Monti, visto che la crisi non si poteva più negare, si è passati a un uso della crisi per legittimare le politiche di austerità in tutta Europa.
La scelta di non intervenire sulle cause ha determinato che il 10% della popolazione ha il 50% della ricchezza: i responsabili hanno quindi continuato ad aumentare le proprie rendite. Inoltre le banche hanno ridotto il credito e investito in titoli spazzatura e la Confindustria ha puntato sulla cancellazione dei diritti e la riduzione del salario.
Risultato?
Hanno cancellato l'articolo 18, derogato ai contratti e alle leggi, tagliato la spesa sociale, chiuso ospedali e per 9 milioni di persone non è più garantito il diritto alla salute, chiuso scuole e università, posticipate e ridotte le pensioni. Hanno addirittura provato a generare una guerra tra inoccupati, disoccupati e precari, giovani e non, donne e uomini.
L'Italia continua a essere il paese con la massima evasione fiscale e la minore tassazione delle rendite finanziarie mentre attraverso le politiche fiscali hanno continuato a spremere pensionati e lavoratori dipendenti.
I risultati di questa scelta sono: licenziamenti, aumento delle disuguaglianze sociali, impoverimento e inaccessibilità al lavoro.
Questa condizione di solitudine ha addirittura portato persone a togliersi la vita.
Adesso Basta! Non vogliamo più essere divisi e ricattati, è il momento di cambiare

Il 18, a Roma, manifestiamo per:
- riconquistare il diritto del e nel lavoro;
- la riconversione ecologica del nostro sistema industriale per valorizzare i beni comuni acqua, aria e terra;
- un piano straordinario d'investimenti pubblici e privati e il blocco dei licenziamenti anche attraverso l'incentivazione della riduzione dell'orario con i contratti di solidarietà e l'estensione della cassa integrazione;
- un contratto nazionale che tuteli i diritti di tutte le forme di lavoro con una legge sulla democrazia che faccia sempre votare e decidere i lavoratori;
- un reddito per una piena cittadinanza di inoccupati, disoccupati e studenti;
- fare in modo che la scuola, l'università e la sanità siano pubbliche e per tutti;
- combattere le mafie e la criminalità organizzata che si sono infiltrate sia nella finanza che nell'economia;
- la rivalutazione delle pensioni e per un sistema pensionistico che riconosca la diversità tra i lavori;
- un'Europa fondata sui diritti sociali e contrattuali, su un sistema fiscale condiviso e sul diritto di cittadinanza e sulla democrazia delle istituzioni.
Per queste ragioni ci rivolgiamo a tutte le donne, gli uomini, i giovani, i precari, i disoccupati, i migranti, i pensionati, perché noi operaie, operai, impiegate e impiegati metalmeccanici, come voi, vogliamo una democrazia che ci permetta di partecipare e decidere del nostro futuro.

Il Comandante è a Pisa


lunedì 13 maggio 2013

Suv

Recupero mezza mattinata per sbrigare questioni personali di "bassa manovalanza",direbbe qualcuno.
Pagare assicurazione, bollettini a mia madre, lavanderia.
Avendo pigiato i vestiti in una borsa, senza che Giovanna mi vedesse, decido obbligato di prendere la macchina di mia figlia, rimasta in garage. Per una mattina abbandono lo scooter; non saprei dove mettere il borsone coi vestiti.
Giro la città con difficoltà. Parcheggio e pago. Pago e parcheggio... e perdo tempo. Pago per perdere tempo. E confermo a me stesso, quanto siamo cazzoni a riempire le città di auto.
Finalmente dopo mille peripezie, raggiungo il piazzale della lavanderia, appena fuori città. Almeno lì non si paga.
Entro a passo d'uomo e da lontano vedo un posto libero che mi aspetta. Lo raggiungo piano.
Improvvisamente, sento una sgommata. Spunta un macchinone, un Suv nero, grosso, fiammante.
Senza tante tiritere, mi taglia la strada per entrare nello stallo che mi aspetta. Freno di colpo, esterefatto da tanta prepotenza.
Lui prosegue la sua corsa, come se io non ci fossi, tentando di infilarsi "nel buco vuoto". " Ma essendo il mezzo troppo grosso, ahilui, il mostro sbatte malamente. Non nella mia macchina, ma nell'auto parcheggiata a fianco.
Il coglione, nella fretta di anticiparmi non ha preso bene le misure e... fa patatrac!!!
Paraurti sbucciato e colpo ben assestato all'altra macchina parcheggiata.
Tiro subito giu il vetro del finestrino  e guardo i danni.
Si  apre lo sportello del ciclope e scende un ragazzotto scamiciolato col capello ye ye.
Scuro in volto, ma con un finto sorrisetto ebete, mi dice-"Dove pensava di andare, non mi ha visto?"Mi dà del lei  fra il sarcastico e l'arrabbiatello. Come dire... voi di mezza età.
Lo guardo, non apro bocca; ma lo guardo male e lui capisce dalla mia occhiata, che forse si è spinto un po' troppo "dove non si tocca".
In un'altra epoca, non avrei esitato a sbatacchiargli il ciuffo sul cofano; con l'applauso del bar, quando l'avessi raccontato la sera. Ma ormai, l'età mi vuole "posato" e così è. Scendo, lui capisce che potrebbe anche toccare una patta. Scuoto la testa. E' più basso di me, di parecchio. Anzi è proprio una mezza sega. Di quelli che abbaiano e non mordono. Si è improvisamente zittito e in ginocchio verifica l'entità del danno.
La posa che lo voleva "drastico" è improvvisamente sparita.
Dico con decisione-"Mica andrai via senza lasciare le tue generalità?".Capisce che è bene farlo. Aspetto che scriva tutto e che  metta l'appunto al tergicristallo dell'utilitaria colpita. Mi annoto anche io la sua targa, avendo cura che veda che lo sto facendo. Gli dico"- Il tuo numero di targa lo porto al responsabile della lavanderia.Deve sapere che non avrà scampo. Poi senza dire niente, alzo una mano lo saluto e lo lascio lì a smadonnare dentro un telefonino. Sicuramente il ragazzo, sta prendendo una brutta parte da suo padre.
Maledette auto inutili, grosse e poco intelligenti. Quattro ruote motrici per fare solo casino.
Invadono centri storici e ostacolando tutto. Ingombrano marciapiedi. Rombano senza ragione.
Il Suv viene comprato e di solito usato dal proprietario il sabato e la domenica.
Per andare magari in Versilia, rigorosamente in fila. O solo per provare il gusto della tenuta delle quattro ruote motrici, su una spiaggia libera, d'inverno o nel fango. Se nevica poi ... che spasso, nemmeno fossimo all'Abetone.
Dal lunedì al venerdì queste stupide auto dovrebbere restare in garage perchè il proprietario di solito usa l'utilitaria di famiglia. Di norma "i padroni "di queste brutture per andare al lavoro, fanno sfoggio di piccole autovetture colorate a due posti,che fa molto figo.
Ma qui scatta il disastro.
Il pachiderma che sarebbe dovuto restare in garage viene preso, magari all'insaputa del proprietario, da chi resta a casa per sbrigare le questioni di tutti i giorni.
Andare dal medico, al supermercato o in lavanderia appunto; in banca, alla posta, dal panaio. A fare pilates, che tira molto di questi tempi. A prendere figli a scuola, fino davanti al cancello, rigorosamente.
Piccole necessità quotidiane che potrebbero essere sbrigate utilizzando una bella bicicletta, con un cestino.
Sono queste, ahimè, le miserie frequenti di questo periodo della nostra vita, senza passioni vere.
Senza palpiti, nè sogni collettivi che ci fanno commuovere.
Miserie, che misurano l'essenza della vita in cavalli- motore, cellulari all'ultimo grido e orologi di marca, ostentati dai finestrini abbassati.

martedì 7 maggio 2013

Impastato

Clicca per avere notizie e foto

http://www.avvisopubblico.it/news/oggi-a-cinisi-i-cento-passi-dei-sindaci-manifestazione-in-ricordo-di-peppino-impastato_090513.shtml





http://www.avvisopubblico.it/news/presentato-il-rapporto-di-avviso-pubblico-amministratori-sotto-tiro-a-cinisi-campinoti-vogliamo-larghe-intese-solo-sui-temi-della-lotta-alla-criminalita-organizzata-alla-corruzione-e-all-evasione-fiscale_090513.shtml

A Cinisi, davanti a Casa Memoria, con Giovanni Impastato a cercare di acchiappar le stelle.

Il bollito di partito

Stamattina presto detto
ho pensato a un romanzetto
ma la testa non abbocca
provo con una filastrocca.
Ecco qua  fate attenzione
aguzzate la ragione.
Napo grande presidente
tira dritto e ci sorride
poi severo e commovente
detta regole precise
"O si fanno larghe intese
col Caimano a più riprese
o saluto con l'inchino
e vi lascio per benino."
La sinistra non ha scampo
sol qualcuno fugge in tempo.
Ed il sogno che voleva
governare la nazione
è finito a testa bassa
dentro un grande pentolone.
E il bollito di partito
democratico e farcito
si è sbafato il presidente
digerendo come un niente.

domenica 5 maggio 2013

venerdì 3 maggio 2013

Una settimana alla volta ... caro Fab

Lettera a Fabrizio 




Caro Fabrizio,
sono appena tornata da Roma. In treno ti ho pensato.
Spesso quando faccio viaggi in solitaria "mi ritorni in mente".
Oggi è un giorno particolare;  abbiamo presentato al Parlamento (dove tu non saresti entrato "nemmeno se ti  spingevano") l'iniziativa "i 100 passi dei sindaci" che faremo a Cinisi, per ricordare Impastato.
Ti ricordi Peppino, quello di  Tano Seduto, del film e della canzone dei Modena City Rambles...
Quanto ne abbiamo parlato anni fa.
Noi ("il Movimento") che già allora, quel nove maggio del 1978, nonostante che l'attentato ad Aldo Moro coprisse tutti i giornali, andammo a cercare la notizia del suo assassinio su Lotta Continua.
E subito capimmo  e denunciammo  che era la mafia ad averlo ammazzato...
Stavamo sulla notizia, Ma eravamo una Sinistra di minoranza appunto. Di movimento  e di bellezza; che sognava e non realizzava i suoi sogni e che amava o odiava tutto, senza regole.
A volte, se mi distraggo pare che il tempo si sia fermato; altre, che abbia corso ad una velocità senza limiti.
Domani è il primo maggio, festa del lavoro (che non c'é e per il quale si muore facile....).
Siamo tutti da Cipillone, come sempre.Un pezzo di Arciragazzi sarà lì. Militanti della "braciata" del primo maggio. Simonetta, Beppe , Giovanna e tante e tanti, "ragazzotti e bimbotte" di allora, ormai quarantenni passati.Tanti piccoli figli, una meraviglia.
Anche tu non sei mai mancato. All'ultimo, "prima di salutarci", venivi addirittura sulla carrozzina, dove ti avevano ficcato, dopo che il tuo cervello aveva un po' difettato.
E come ti garbava farti chiamare Conte Mascetti.
Appunto, ridevi come un matto, perchè riuscivi ad essere felice anche giocando sul fatto che  eri stato costretto dal mondo a stare lì sopra, a quella maledetta carrozzina; da cui sei volato via, prima di salutarci.
Cambia questo mondo caro Fabri e in peggio.
E si ride molto meno.
Ti racconto alcune  cose che non ti piaceranno.
Ma altre invece, piccole piccole, ti faranno felice.
Eccole.
Parto da alcune non proprio eccellenti.
In Italia governano ancora i democristiani. Non è un ritorno al futuro. E' così. E non sono all'altezza nemmeno di quelli di una volta.
La democrazia a volte pare sospesa. E vorrebbero farci credere che lo fanno per il nostro bene.
I comunisti non ci sono più. Qualcuno che era comunista, oggi invece pratica l'autoritarismo come bene salvifico. E quanti a battere le mani.
Tu anarchico com'eri, li manderesti tutti in culo, sicuramente.
E poi hanno bruciato un centro sociale. Come una volta facevano i fascisti.
Brutti tempi davvero, amico mio.
Ci restano le belle, piccole cose.
Quelle che ci hanno sempre fatto divertire.
Come fare i burattini o le filastrocche (ne scrivo ancora) o addirittura cantare a squarciagola.
Il primo maggio a Capannori ci sarà De Gregori e te lo dedico per tempo.
Una canzone dell'ultimo disco dice-"Come sono contento che il vino sia di tuo gradimento...." Anche noi, come gradivamo bere a tarda notte parlando del mondo. E facendo i seriosi....
Il 25 aprile abbiamo ricordato Teresa Mattei che ci ha lasciao da poco. Ti ricordi che piacere sentirla e che delicatezza quando ci parlava di bambini.
Come Renzino Maffei che ai primi di maggio verrà ricordato a Pondedera.
Capisci Fabri quanta roba eravamo all'Arciragazzi e come non ci davamo nessuna importanza.
A proposito, Simonetta e Cipillone sono candidati perchè a Pisa ci sono le elezioni.
Lo fanno con un partito di sinistra, piccolo.
Perchè  la sinistra che amiamo se non è piccola, che sinistra è.
Mi viene quasi da ridere ad ironizzar su questo. Ma così è sempre stato.
Una vita a rincorrere il sol dell'avvenire ed eccoci qua...
"Comici spaventati guerrieri" come direbbe Benni.
Ti regalo però un paio di cose belle.
La  prima è che ho ritrovato il libro di Pasolini "Scritti Corsari" che mi regalasti un pomeriggio a casa tua. "Prendilo te questo libro-mi dicesti- voglio che sia tuo."
E nel rileggerlo in questi giorni passati ho rivisto il futuro che ho sognato con te.
La seconda è un film, con Sean Pen . I am Sam. E lì mi sono commosso, ti ho pensato ed ho sentito forte la voglia di scriverti.
Caro mio, quest'anno sono trent'anni che sto con Giov; faremo una festa a giugno.
Ci saranno tutti gli amici cari, te compreso. Anche se come accade spesso da un po' di tempo, "dici che non puoi".Ma come sai io sono testardo e continuerò a invitarti, sempre.
In mezzo a tutte quelle persone però, io so che ci sarai. E come spesso mi accade, sentirò la tua mano sulla spalla..... che in tutti questi anni, non ha mai smesso di abbracciarmi.
E starò bene.
30 aprile 2013
gabriele



mercoledì 1 maggio 2013