mercoledì 30 maggio 2012

1 e 2 Giugno Carovana antimafia

Il primo e due Giugno il Coordinamento Provinciale per la Legalità sarà a Naro, in provincia di Agrigento per dare il via al progetto di sostegno a un gruppo di giovani che lavorano le terre confiscate alle mafie. Il progetto si concluderà durante le vacanze di Natale di quest'anno e vedrà coinvolti, comuni, associazioni del volontariato  e di categoria, oltrechè scuole del territorio, insegnanti  e singoli cittadini.
La delegazione sarà composta da Don Armando Zappolini, Cesare Bartaloni del presidio di Libera Volterra, insieme ad altri rappresentanti; dal Sindaco di Santa Croce sull'Arno Osvado Ciaponi, dall'assessore Pardossi di Castelfranco e da Gabriele Santoni della Provincia di Pisa, membro dell'ufficio di presidenza di Avviso Pubblico. Sarà a Naro anche Davide Pati, responsabile nazionale di Libera per i terreni confiscati.

P.S. Sono felice di celebrare il 2 giugno insieme a Giov, don Armando e altri cari amici , su un terreno confiscato alla mafia. Lo faccio ininterrottamente dal 2006; poco, tanto. ... non lo so . Ma se non lo facessi mi mancherebbe; ho la presunzione di contribuire alla Democrazia a cui tengo  molto. E poi le parate militari che ci saranno a Roma il 2 giugno non mi intrigano....sono orgogliosamente pacifista e felice di esserne lontano.  Valle del Marro, Isola Capo Rizzuto, Corleone, Portella della Ginestra, Lentini, Belpasso, San Giuseppe Iato, Mesagne, Castelvolturno, Essere stato in questi luoghi , il 2 giugno degli anni scorsi, mi ha fatto sentire migliore.... basta poco.  E' Resistenza, Nuova Resistenza, come dicono questi ragazzi.
Quest'anno Naro, Agrigento.
Giovani pronti al lavoro pulito e poi i templi. Spettacolari e da godere.
E poi un mare"azzurrissimo" davanti a noi, come direbbe Majakovskij.
Antimafia sociale, lavoro, Giov e bellezza. Che altro........
Resta il rammarico di non poter essere il primo giugno alla presentazione del libro di Franchino Marchetti, ma lui capirà. Resta il rammarico di una San Giuliano abbrutita, che soffre.....
e che va acccudita; piano piano, con amore. Perchè gli vogliamo bene e abbiamo speso un pezzo della nostra vita per farla essere più bella..
gs

lunedì 28 maggio 2012

Mesagne


Avviso Pubblico a Mesagne, alla Giornata della legalità

Martedì 29 maggio, Andrea Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico, insieme ad alcuni membri dell’Ufficio di Presidenza e al Coordinatore nazionale, Pierpaolo Romani, si recheranno a Mesagne, per partecipare alla giornata della legalità in ricordo di Melissa Bassi.



Nel pomeriggio, presso i locali del Municipio, si svolgerà una seduta dell’Ufficio di Presidenza dell’Associazione a cui sono stati invitati anche il Sindaco di Mesagne, Franco Scoditti, il Presidente del Consiglio Comunale, Fernando Orsini, ed altri amministratori locali.
La Provincia di Pisa sarà rappresentata dall'assessore Gabriele Santoni, membro dell'ufficio di presidenza.

domenica 27 maggio 2012

Una settimana ( di Resistenza) alla volta.

Settimana di corse,  scombiccheramenti e resistenza.
Tienammen

Corse nelle scuole a parlare dei fatti di Brindisi, e i ragazzi attoniti e smarriti che domandano....
E a Corleone si perdono le elezioni e si torna indietro anni luce, al punto che per i funerali solenni di Placido Rizzotto, il vescovo non pronuncia mai la parola mafia , tiene Ciotti alle panche e non gli fa concelebrare la messa e da sponda al sindaco nuovo, per dire che a Corleone la mafia non c'è più. E intanto il figlio di Riina gira indisturbato e organizza tornei di calcetto e qualcuno della famiglia viene eletto negli organi collegiali della scuola. E i ragazzi della coop "lavoro e non solo" non devono essere lasciati soli sulle terre confiscate. E questo è il nostro compito.
A Pisa manifestazione buona in città, ma in Toscana gli arresti per la sanità a Massa e i fatti di Siena, dove un pezzo di Pd affonda il Comune, fanno pensare e disperare. L'arroganza politica del potere va abbattuta... da subito.Qualunque colore abbia. Anche bandiere amiche.
E l'immagine del sindaco di Taranto con la pistola ci fa "strizzare". Lui che sappiamo persona di grande affidabilità....
Migliarino alla casa del popolo
E a Migliarino si fa cultura fra il popolo, mentre da altre parti si crede che farla solo col ceto politico di sempre possa bastare.Vedremo.
E Canapisa e la libertà.
E domani sono 38 gli dalla strage di Piazza della loggia... e tutto è uguale come sempre
piazza della loggia

E questa settimana saremo come Avviso Pubblico a Mesagne e poi come Coordinamento Antimafia di Pisa, il 2 giugno con don Armando,  a Naro di Agrigento. Per non abbassare la guardia. Mai.
E poi,... e poi....
Vendola, Di Pietro e la sagoma di Bersani... e il Che fare? sempre lì.
Uomini e sagome

e...la politica in mano agli urlatori che scaldano i cuori... ma con la fiamma ossidrica, lasciando ferite.
E insieme all'invettiva e allo sberleffo di un capo di cui non si sentiva il bisogno, si chiedono leggi speciali, come han sempre fatto i più reazionari in tempi difficili; si parla di "sacri confini della patria; si sbeffeggiano gli omossessuali e non si è chiari sul diritto di cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia.
Io con chi vota questa roba qui, credendo di cambiare la politica, provo qualche difficoltà.
Se questo è il nuovo, per il prossimo Inverno ho portato a lavare l'eskimo.
gs
p.s.  In questa settimana ho trovato anche il tempo di litigare con la Mangusta e mi dispiace.
       Trappole di un mondo troppo stretto.
       E Franchino Marchetti, amico caro, il primo giugno presenta le storie della Piaggio
       a San Giuliano Terme.
http://www.lavocedelserchio.it/vediarticolo.php?id=13513&page=0&t_a=le-storie-di-franco-marchetti-alle-terme-venerdi-1-giugno



"Fuoriuscite"
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giovedì 24 maggio 2012

Placido Rizzotto


24-5-2012


Funerali di stato  a Corleone per Placido Rizzotto, il sindacalista, ucciso dalla mafia, scomparso nel 1948, i cui resti sono stati recuperati nel 2009 e sono stati riconosciuti poco piu' di due mesi fa. Alle esequie partecipera' il capo dello Stato. Alle 10.30 il presidente Giorgio Napolitano arrivera' nella chiesa matrice San Martino. Ad accogliere le spoglie di Rizzotto vi saranno la sorella e il nipote che porta lo stesso nome. Quel delitto, di cui si era persa la memoria, era maturato in un contesto storico e politico segnato dalle lotte contadine contro il feudo e dalla sanguinosa reazione del blocco agrario e mafioso. Nell'immediato dopoguerra i contadini affamati occupavano le terre incolte per reclamare la riforma agraria giunta solo nel 1950 con i decreti Gullo. Li guidavano capilega e sindacalisti che furono uccisi, massacrati e torturati: se ne sono contati 55 tra il 1946 e il 1966. Poi Napolitano si rechera', verso le 11,30 a Portella della Ginestra per la deposizione di una corona al Sasso di Barbato mentre dalla Chiesa Madre di Corleone partira' un corteo fino al cimitero per deporre nella tomba l'urna con i resti di Rizzotto. (ANSA)

mercoledì 23 maggio 2012

Dopo Brindisi...

Questo è il testo dell'intervento fatto alla manifestazione a Pisa dopo i fatti di Brindisi.
Ringrazio il direttore di Avviso Pubblico, Pierpaolo Romani, prezioso come sempre.




Carissime, carissimi. Un saluto dal Coordinamento Provinciale Antimafia e dall’Associazione dei Comuni per la legalità, Avviso Pubblico.

 Non sappiamo se sia stata la mafia a mettere un ordigno davanti all’istituto superiore “Falcone-Morvillo” di Brindisi. Di una cosa abbiamo tuttavia certezza: la mafia teme più la scuola che la giustizia. Lo disse Antonino Caponnetto, il magistrato che aveva dato vita al pool antimafia di Palermo, dove lavoravano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Un uomo capace, intelligente e coerente Caponnetto, che dopo le stragi siciliane del 1992, all’età di settantadue anni iniziò un pellegrinaggio quotidiano fatto di incontri con migliaia di giovani studenti di tutta Italia per parlare loro di legalità, di giustizia, di uguaglianza, di mafie e di antimafia, di memoria e di impegno.

“Nonno Nino”, così lo chiamavano i ragazzi, lo aveva capito molto bene: la scuola fa paura ai mafiosi e a chi si oppone al cambiamento. Anche il giudice Gherardo Colombo, oggi presidente della Garzanti, ha fatto degli incontri con gli studenti nelle scuole a parlare di Costituzione, il suo lavoro quotidiano. Perché la scuola, quella vera, come l’Istituto “Falcone-Morvillo” di Brindisi, non si preoccupa solo di istruire, ma anche di educare i giovani. Educarli ad essere cittadini, liberi e consapevoli, dei loro diritti e dei loro doveri. La scuola insegna ad emanciparsi, ad essere responsabili delle proprie scelte e dei propri comportamenti, mentre i mafiosi e i criminali in genere vivono e prosperano laddove è diffusa una cultura della sudditanza, del cinismo, della violenza, del menefreghismo, dell’indifferenza, dell’individualismo, della connivenza e della complicità. La scuola: una casamatta che afferma i valori della Costituzione. Un baluardo inespugnabile se giustamente condotta.

A chi invocava l’invio dell’esercito in Sicilia per lottare contro la mafie, il grande scrittore Gesualdo Bufalino rispondeva che certamente serviva un esercito, ma composto di maestri non di soldati e generali.

Melissa Bassi, la giovane studentessa uccisa davanti alla sua scuola era di Mesagne, una città in provincia di Brindisi, dove nei primi anni ’80 il mafioso Pino Rogoli, con l’aiuto della cosca ‘ndranghetista dei Bellocco di Rosarno, diede vita alla mafia pugliese, denominata Sacra corona unita (Scu).

Oggi Mesagne non è più conosciuta come la patria fondativa della Scu, ma come una città che ha iniziato un percorso di liberazione dalle mafie, una città che ospita la cooperativa sociale Terre di Puglia – Libera Terra, una realtà fatta di giovani che coltivano diversi ettari di terreno confiscati al crimine organizzato, producendo vino, olio e altri prodotti genuini, presentati anche all’ultimo Vinitaly di Verona, e dotati di una vitamina particolare: la vitamina L, come Legalità. Il coordinamento antimafia pisano ha proprio lì promossa una missione nel 2008. Fra il vino Negramaro e tanti giovani sorridenti.

Così come abbiamo fatto a Corleone o a Castelvolturno, a Lentini o Isola capo Rizzuto, a Polistena o San Giuseppe Iato.

Anche il Sindaco di Mesagne Franco Scoditti ha voluto lanciare un messaggio sostenendo che “oggi Mesagne può a ben titolo rivendicare lo status di capitale pugliese dell’antimafia sociale, costituendo un esempio luminoso per molte e differenti realtà nazionali e internazionali, che qui giungono ad apprendere i modelli realizzati di promozione della legalità e lotta alle mafie.” E per testimoniare la nostra vicinanza il 29 maggio, col presidente di Avviso Pubblico Campitoti, sindaco di Certaldo e il direttore Pierpaolo Romani, ci recheremo proprio a Mesagne per una grande manifestazione a favore della legalità.

Di questa trasformazione ne sono stati testimoni anche molti studenti che nel corso degli anni, grazie a progetti finanziati dalle istituzioni, hanno fatto una serie di viaggi della legalità  proprio a Mesagne, incontrando i rappresentanti del Comune, delle scuole, delle associazioni e della cooperativa. Molti sono gli studenti  che partono dalla Toscana per dedicare un po’ delle loro vacanze al lavoro sui beni confiscati di molte realtà del sud.

Per questo vogliamo da qui ribadire con forza al governo che i beni confiscati alle mafie non devono essere venduti (anche perché le organizzazioni criminali li ricomprerebbero) ma utilizzati a fini sociali. L’antimafia sociale chiede questo. Per questo qui ribadiamo l’impegno del coordinamento antimafia della Provincia, a continuare a sostenere quei giovani che in molte trincee del sud resistono per affermare i valori della Costituzione e della giustizia sociale, insieme a Sindaci eroici come ci sono a Isola Capo Rizzuto o Rosarno o Monasterace. Tre sindaci donna, che hanno aderito al Codice Etico, la Carta di Pisa proposta da Avviso Pubblico, che chiede il rinnovamento della politica dal basso, così come hanno fatto molti sindaci del nostro territorio, la città di Pisa in testa. E che ringrazio con forza e affetto.

Il 2 giugno, giorno importante per l’Italia, il coordinamento pisano per la legalità, insieme a don Armando Zappolini e alcuni amministratori pisani, sarà a Naro di Agrigento ad iniziare il prossimo progetto, che terminerà dopo Natale con la consegna di una somma di denaro, (raccolta insieme alle scuole, alle associazioni del nostro territorio e ai nostri comuni, che ringrazio con affetto), ai giovani delle cooperative di quelle terre, che da poco hanno dato vita a una importante nuova impegnativa avventura.

Progetti come questi, fatti con le scuole impegnate in prima persona sui progetti di legalità, come molto bene fanno da qualche anno le scuole della nostra provincia ( e mentre dico questo non dimentico i 500 studenti di Cinisi che due settimane fa  hanno percorso i 100 passi insieme agli amministratori giunti da tutta l’Italia, ma anche i nostri studenti che erano presenti) sono un’occasione di conoscenza reciproca, di scambio di esperienze, di pratica di solidarietà concreta, di maturazione della coscienza di appartenere ad una Repubblica democratica, unica e indivisibile.

Nessuna bomba di matrice mafiosa, terrorista o delinquenziale potrà mai fermare questo processo. La cultura e l’educazione sono più forti del tritolo e della polvere da sparo. La cultura e l’educazione sono la linfa che deve sostenere le nuove generazioni per le quali vogliamo una società unita e solidale. Certo migliore di questa che stiamo vivendo.

“Indignarsi non basta più, serve una Nuova Resistenza, che parta dalla cultura”.- mi ha detto un giovane di Lentini, abbracciandomi per salutarmi, lo scorso Natale, alla fine della carovana antimafia.

 Se vogliamo cambiare le cose bisogna stare fortemente abbracciati, senza mai perdersi di vista. Questo ci viene chiesto da chi lavora ogni giorno sulla frontiera della legalità e della giustizia sociale.

Questo è il nostro impegno questa è l'antimafia sociale.

Gabriele Santoni

Giovanni Falcone 1992-2012

martedì 22 maggio 2012

Giorni di Resistenza.... memoria, riflessioni, tilt e passioni... prima di Brindisi

Nanni Moretti capoclasse a Cannes
E noi pronti a preparare la vacanze a Roma sulle tracce delle sequenze di Caro diario, fino alla tomba di Pasolini.


Ed Enrico Rossi  che da Pontedera, in occasione della inaugurazione della mostra sullo sciopero alla Piaggio del 1962, fa un ottimo discorso di sinistra, a cui dovremmo forse prestare più attenzione invece di perderci nei meandri del pelo dell'uovo. E poi Pse o un'altra cosa? E quali nuove categorie.
Ripartire da Gramsci si può? Si deve... aperto dibattito.

E una bimba bellissima, Blessing che compie 18 anni e alla quale tutti insieme auguriamo un grande futuro.


Zitto zitto il mio amico Soda, passa in solitaria l'esame per Preside e si presenta ben messo per la volata finale. Daniela invece, che si è salvata la vita, presto pubblicherà un altro libro.

E il Governo che temporeggia  ancora sul ddl corruzione ( anche se sembra ci sia l'intesa in commissione che è pur sempre una mediazione al ribasso) e nessuno di quei tecnici lì, che invece si accaniscono con l'articolo 18 o i beni confiscati alla mafia, che qualcuno vorrebbe anche vendere ( tanto li ricomprerebbe la mafia) che vada in tv a dire agli italiani. -" Signori la corruzione è una piaga sociale e sulla legge non facciamo nessuna mediazione. Sono nove anni che l'Europa ci chiede di battere un colpo". Che ci provino, quelli che non è d'accordo a votare contro, così li vedremo in faccia, semmai non li conoscessimo.
E San Giuliano silente, che strappa il cuore...
ma non la mente.


Tutte notizie di vita quotidiana, fino ai preparativi per la riflessione sul pensiero di un grande giudice antimafia.
Giovanni Falcone


Poi la bomba a Brindisi
riassunta nelle tre righe della Mangusta

Italia

pianto
e rabbia

e il resto è tutto più difficile.
Domani mercoledì 23 Manifestazione a Pisa
Contro la violenza, per la difesa della scuola.


Vediamo di non mancare.
gs

sabato 19 maggio 2012

Una settimana (di Resistenza) alla volta.

Scrivo da lontano, lontano da Pisa e lontano da Brindisi. In un luogo di serenità, incrinata violentemente dalla tragica notizia.
Colpita una scuola,una bomba, una barbarie;
una scuola che aveva il nome di due magistrati importanti uccisi dalla mafia, Falcone e Morvillo
una scuola che aveva vinto il premio legalità
"la scuola che si impegna contro la criminalità, fa più paura alla mafia, della giustizia"
diceva Antonino Caponnetto
una scuola attiva sul fronte dei diritti è una "casamatta" sulla strada della giustizia sociale
per questo bisogna reagire .
Colpite alcune ragazze, giovani studentesse, provenienti col pullman da Mesagne. Una è morta.
Mesagne dove siamo stati molte volte, il luogo della grande cooperativa Libera Terra, che produce vino Negramaro.Che abbiamo sostenuto e che continuiamo a sostenere con forza, sollecitati dalla passione dei giovani della cooperativa. E come loro, tanti altri giovani di Corleone, Lentini, Isola Capo Rizzuto, Castelvolturno, Polistena,  che lavorano sui beni confiscati, a cui vogliamo bene e che sentiamo figli nostri.
O i giovani di Naro ad Agrigento, dove con Don Armando ed altri saremo lì il 2 giugno per l'avvio del nuovo progetto antimafia.
Reagire in fretta dice don Luigi Ciotti a una tv pugliese.
E la sua presenza a Brindisi infonde coraggio a tutti noi.
Domattina sarebbe passata da lì la carovana antimafia. così come è passata da Pisa, così come farà il 23, quando la carovana si concluderà a Capaci.
E allora, alla solidarietà, alle belle manifestazioni, alla reazione della società civile, va aggiunta l'azione concreta e il sostegno a chi su quella trincea tutte le mattine tenta di affermare i valori della Costituzione, Sindaci in testa. La bella politica appunto da contrapporre a quella collusa.
Serve allora una Nuova Resistenza,
come dicono spesso quei ragazzi che sosteniamo
Una battaglia che dobbiamo vincere tutti insieme, fosse soltanto pe rendere giustizia a Melissa e a quelle ragazze della scuola brindisina, che non possono che essere anche nostre figlie.
Appunto, una battaglia per il futuro dei nostri figli.
gs

domenica 13 maggio 2012

Una settimana alla volta

Tante cose in questa settimana.
I risultati delle elezioni amministrative che a me dicono poco
I beeppegrilli che van di moda
la sinistra che arranca
la politica e l'antipolitica...
e la politica buona e quella cattiva
e i cattivi e i buoni
e chi paga le tasse e chi non lo fa e chi non le paga e non sa di rubare e chi non le paga sa di rubare e ti fa la morale...
Hollande e la speranza... anche se moderata. Ma di questi tempi.
Il Pdl e la Lega in affanno.
Monti che risponde alle banche nel senso che gli dà retta
e i poveri più poveri
Bersani soddisfatto, beato lui e Renzi che lo pungola e D'Alema che dice la sua e Veltroni alla Versiliana a parlar di cinema...
e Vendola nel mezzo...lì nel mezzo.
San Giuliano che non spiega e  si piega
e poi brutte storie che portano alla mente altre vecchie brutte storie
terrorismi e inquietudini
e poveracci che non ce la fanno
e i suicidi
e le molotov a Equitalia
e l'Europa che langue
e la Grecia ancor di più
e il fax al Manifesto
evviva il Manifesto
resiste il Manifesto
e "Sinistra" per che sbanca l'università pisana
e la grande, bellissima manifestazione di Cinisi per Impastato dove c'era anche mia figlia Adele
e Zappolini, Ciotti, Avviso Pubblico e i Sindaci sotto tiro e il Coordinamento provinciale per la legalità pisano che dicono la loro
e chi a Pisa non capisce che la battaglia per la giustizia sociale passa da qui
e Cisco e i Modena City Rambles che suonano Bella ciao e i Cento passi in mezzo a Cinisi
e poi davanti a una pizza si raccontano
e tutti sul terrazzo con le fasce. Il terrazzo di don Tano
E Agnese Moro che ci fa una lezione bellissima
e Bob Marley
e John Belushi
e Del Piero che con la mia amata Juve (una debolezza che non giustifico) vince il campionato e ci lascia. Grande Capitano!
E Antonietta che mi ricorda il compleanno di Maria Adele, che abbraccio forte, forte.
E i miei amici Rubricanti che vi propongo in sequenza
 www.inmostra.blogspot.com
e poi in bici coi miei amici di polvere Riccardo e Franco a pedalare per 40 chilometri fino a Lucca e ritorno, per scaricar tensioni. E se lo si fa insieme è meglio.
e dopo dai Calabresi a mangiare capra, come non avevo mai mangiato,
le foto su immagini vi raccontano il menù.
E una scritta che scorgo su un muro a Barbaricina,  che urla "politici ladri" e mi rabbuia e mi fa incazzare come una bestia. E mi ricorda la passione bellissima con cui il PCI di San Giuliano mi offrì la prima volta,la candidatura al comune, più di venti anni fa.... Altri tempi. E io che chiesi: - Ma come faccio a essere eletto? Mica son capace di cercare preferenze." Ed il maestro di popolo Del genovese della sezione del Lungomonte che rispose:- Ci pensa il partito, tu studia da Assessore alla Cultura!" Che tempi!!!!!
Poi nel pomeriggio inoltrato su una rete a caso, della tv, trovo un film visto da ragazzetto al cinema di Molina, da Raggio-"La battaglia di Alamo". Un film di Resistenza al sopruso, almeno a quei tempi mi sembrò. Lo guardò un po', chiudo gli occhi...
...è già domani.
Ma prima un bacio a Giovanna.

gs

giovedì 10 maggio 2012

Cinisi 9 maggio 2012. I cento passi dei sindaci per Peppino Impastato.

Consulta  Avviso Pubblico


Una bellezza.
Sul luogo dell'assassinio di Peppino. Si riconoscono, Carolina Girasole, la prima a sinistra; Andrea Campinoti presidente di Avviso Pubblico; Andrea Pieroni con la fascia. blu presidente della Provincia di Pisa e accanto l'assessore di San Giuliano Terme, Fabiano Martinelli.







“Tra la casa di Peppino Impastato e quella di Gaetano Badalamenti ci sono cento passi. Li ho consumati per la prima volta in un pomeriggio di gennaio, con uno scirocco gelido che lavava i marciapiedi e gonfiava i vestiti. Mi ricordo un cielo opprimente e la strada bianca che tagliava il paese in tutta la sua lunghezza, dal mare fino alle prime pietre del monte Pecoraro. Cento passi, cento secondi: provai a contarli e pensai a Peppino. A quante volte era passato davanti alle persiane di Don Tano quando ancora non sapeva come sarebbe finita. Pensai a Peppino, con i pugni in tasca, tra quelle case, perduto con i suoi fantasmi. Infine pensai che è facile morire in fondo alla Sicilia.”

(Claudio Fava, “Cinque delitti imperfetti”, Mondatori 1994, p.9)





Messaggio di Agnese Moro a Giovanni Impastato

Caro Giovanni,

vorrei tanto essere con te e con tutti voi in questa giornata di ricordo e di impegno. Ma sono a Roma per le celebrazioni della Giornata della memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi. Speriamo che quei tempi non tornino mai.

Ti sono e vi sono vicina con il pensiero, con la stima e con l’affetto. Mi piacerebbe aver conosciuto tua mamma e Peppino. Chissà se conoscendoli ne avrei capito subito la grandezza. A volte ci vuole tempo per capire le cose importanti. Come ti dicevo a Bari mi dispiace che le nostre lacrime, dal ’78, abbiano coperto le vostre. Del resto mi pare che né voi né noi abbiamo mai avuto la possibilità di piangere davvero i nostri cari uccisi. Abbiamo dovuto da subito tutelarli, proteggerne la memoria, far capire chi erano e perché sono morti. Chiedere per loro giustizia e ottenerla, con tanta fatica, e solo in parte.

Tuo fratello e mio padre erano molto diversi. Ma qualcosa li unisce. Qualcosa che viene prima e va al di là del fatto di essere stati uccisi, e per di più lo stesso giorno. Credo che entrambi amassero la giustizia e la liberazione, da ottenere con la mite e coraggiosa strada della democrazia, che è tale solo con l’assunzione di responsabilità da parte di ognuno. Come tanti, prima e dopo di loro, hanno pagato questi amori a caro prezzo. Sapevano che poteva succedere, ma non si sono fermati. Un po’ vorrei che l’avessero fatto, e che non ci avessero lasciati soli. Ma era la loro strada. A noi è rimasto l’incarico gravoso di essere testimoni del loro impegno. Per fortuna oggi possiamo condividere questo onere con un numero sempre più ampio di persone, tra cui tanti giovani, che hanno trovato in Peppino e Aldo degli amici che possono accompagnarli e aiutarli a scegliere la strada giusta.

Caro Giovanni, mi piacerebbe tanto che un giorno potessimo ricordare i nostri cari non nel giorno della loro morte, ma nel giorno nel quale festeggiamo la nascita della nostra Repubblica, il 2 di giugno. Allora avrebbero davvero il loro posto, che non è quello di vittime, ma quello di costruttori coraggiosi di un Paese in cui ci sia posto per tutti, con eguale dignità e rispetto.

Ti abbraccio. Saluta tua moglie che deve essere una donna straordinaria, i tuoi figli e tutti coloro che, con voi, sono lì a ricordare Peppino Impastato. A presto.

Agnese Moro


La filastrocca
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E per finire, una botta di vanità indotta.
Torrigiani mi scrive
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Cinisi, davanti a Casa Memoria

lunedì 7 maggio 2012

Impastato


Il Coordinamento pisano per la legalità (rete di enti locali contro le mafie)
parteciperà alla manifestazione “I cento passi dei sindaci”, mercoledì 9 maggio,
a Cinisi (Palermo), per commemorare Peppino Impastato, giornalista vittima di Cosa Nostra.
Alla missione prenderanno parte, tra le altre istituzioni, la Provincia di Pisa
e i Comuni di Pisa, Calci, San Giuliano, Vecchiano, Cascina e Vicopisano

Cento passi per ricordare Peppino Impastato, ucciso dalla mafia 34 anni fa. Questa infatti è la distanza che separa, a Cinisi (Palermo), la casa dove al tempo viveva il giornalista (oggi sede dell’associazione dedicata a lui e alla mamma) dall’abitazione di Badalamenti, il boss mafioso che ne decretò l’omicidio. E quel tratto di strada verrà percorso dopodomani, mercoledì 9 maggio (anniversario della morte di Peppino), dai tanti rappresentanti delle istituzioni che hanno aderito all’iniziativa dal titolo “I cento passi dei sindaci”, promossa da Avviso Pubblico (circuito nazionale di enti locali contro il crimine organizzato) e proprio da “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato”. Una celebrazione il cui intento è quello di essere una riaffermazione di spirito civile e di libertà da ogni consorteria delinquenziale; e alla quale parteciperanno numerosi soggetti del terzo settore e del sindacato, quali Acli, Agesci, Arci, Cgil, Emergency, Legambiente, Uisp e Libera (l’associazione guidata da don Luigi Ciotti). Una nutrita schiera, insomma, nelle cui file figurerà anche il “Coordinamento pisano per la legalità”, il gruppo di enti locali del nostro territorio, costituitosi su iniziativa della Provincia (capofila), che fa capo appunto ad Avviso Pubblico e che ha l’obiettivo di lavorare per affermare la cultura della giustizia e della trasparenza.

La “missione ufficiale” è stata presentata questa mattina dall’assessore provinciale alla legalità Gabriele Santoni (vicepresidente di Avviso Pubblico e responsabile del Coordinamento pisano), insieme ad alcuni di coloro che comporranno la delegazione. “La manifestazione – dicono – si propone come un riconoscimento agli amministratori che, in risposta alla decisione del sindaco leghista di Ponteranica di eliminare, nel 2009, ogni riferimento a Peppino dalla biblioteca comunale del paese, gli hanno invece dedicato strade, piazze e altri siti. L’edizione di quest’anno inoltre coinvolgerà maggiormente gli studenti delle scuole, che animeranno un corteo ad hoc il cui tragitto confluirà poi in quello istituzionale”.

Oltre allo stesso Santoni, a Rita Cartacci (sempre per il Coordinamento) e a don Armando Zappolini (referente zonale di Libera), della “spedizione” in partenza dal nostro territorio faranno parte, tra gli altri: il presidente Andrea Pieroni; i sindaci di Calci e Cascina, Bruno Possenti e Alessio Antonelli rispettivamente; amministratori dei Comuni di Pisa, San Giuliano, Vecchiano, Vicopisano, Buti, Lari; e ancora rappresentanti delle associazioni Ora Legale e Bhalobasa, della stessa Libera, dell’Itis Marconi di Pontedera, nonché diversi singoli cittadini a titolo personale.

Vai Hollande!


In Francia , una grande speranza.

domenica 6 maggio 2012

Ultim'ora!!!!!!!


Juve alè!!!
E a chi storce il naso, rispondo con le parole dello scrittore inglese Nick Hornby -: “… quando sono a una partita non sono in grado di occuparmi di qualcuno.”

Una settimana alla volta. Ci sto pensando...


... e mentre lo faccio, mi viene alla mente una poesia di Montale, tratta dalla raccolta Ossi di Seppia.


Non Chiederci La Parola
Eugenio Montale
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.


E un po' di notizie:


Interrogazione al Ministro per estendere quello fatto in Toscana.Il responsabile green economy del Pd Realacci: "L'efficacia di  sostanze derivanti dalla cannabis per alleviare il dolore in pazienti afflitti da gravi patologie è provata dalla comunità medica internazionale, ma nel nostro paese, pur avendo inserito alcune sostanze derivate dai cannabinoidi tra quelle ammesse per uso terapeutico, la loro prescrizione è estremamente complessa, macchinosa e costosa sia per il paziente che per il medico. Mi auguro che il Ministro capisca l'importanza di tale semplificazione e intervenga in tal senso".

Beppe Grillo imperversa e a noi non piace.E non ci piace nemmeno, a chi piace Beppe Grillo.
Sia chiaro.
Il 25 Aprile alla Romagna, luogo dell'eccidio, molti bambini delle scuole di San Giuliano ricordano la Resistenza. E questo ci piace.
Fabio Concato fa un bel disco e i fratelli Taviani vincono David di Donatello del cinema.
Gallina  vecchia fa buon brodo.
Il mio amico Di Martino sindaco antimafia a Niscemi in Sicilia aspetta l'esito delle elezioni.
Io con lui aspetto anche l'esito di quelle francesi. E se fosse la volta buona per l'Europa?
Poi ho sentito il mio amico candidato a Lucca, Tambellini, che abbraccio e sostengo.
E ieri è stato ricordato Serantini. Ci sono stato e con me idealmente, c'era anche Fabrizio F. che ora è là a parlare con lui.
E in settimana i talebani delle ciclopiste mi  hanno teso l'agguato a Marina, ma ne sono uscito illeso. Continuerò ad amare la bici, nonostante loro. Io che ho imparato ad andarci in campagna, per "norma e regola" e non per ideologia.
E San Giuliano soffre la politica...
E noi soffriamo per San Giuliano.
 E Martedì a Cinisi ricorderemo Peppino Impastato. Con me verrà  la bella Adele, mia figlia.
E che la bellezza evocata da Peppino, sia la bellezza del futuro che vogliamo per i nostri ragazzi.
gs

sabato 5 maggio 2012

Da " La striscia rossa de l'Unità"

"Io non sono socialista. Non ho nulla contro i soldi, tantomeno odio i ricchi. Voglio solo che paghino più tasse del ceto medio."

Paul Krugman,
 Premio Nobel per l'economia.
4 maggio 2012

Grillo e la politica degli insulti.

Articolo di Claudio Fava su l'Unità.
“Fava di ‘sta cippa, non ci rompere i coglioni e vai a lavorare se lo trovi” (Marco). “Fava, prima della tua dipartita fallo qualche callo nelle mani… lavora!!!” (anonimo). “Un altro fottuto fallito apre la bocca e gli dà fiato. Caro Fava, la fava ficcatela al culo e premi forte!” (Marco Donati). “Questi sinistretti cominciano a vacillare col cervello” (Giancarlo Sartoretto, detto Giankazzo da Velletri). “Addio burocrate dal lauto compenso, finirai a lavorare come tutti gli altri tuoi compari di tavolata” (Beppe). “Claudio Fava, tipico professionista dell’antimafia” (Gianni Frascogna). “Il signor Fava Claudio, uno che ha costruito la sua carriera politica in nome del padre morto ammazzato da quella Mafia di cui lui si riempie la bocca ma a cui ha sempre fatto soltanto il solletico!” (Marco Salemi). “Claudio Fava e chi cazzo è Claudio Fava ma vaffanculo Claudio Fava torna nella tua tana verme!” (Fede M.). “Povero Fava hai che capirlo poverino dalla morte del padre è rimasto traumatizzato e sicuramente il cervellino non si è sviluppato ed è rimasto un poco celebroleso” (anonimo). “Figlio di cotanto padre, qualcosa ha modificato il DNA, l’assidua frequentazione del pd, le poltrone, i soldi o semplicemente la madre è certa, il padre chi può dirlo” (Riccardo Garofoli). “Da uno che si chiama fava cosa si poteva aspettare se non un’uscita a cazzo?” (Luca M). “Sei più ributtante di chi ti comanda” (anonimo). “Vai, nuova sinistra che già puzza di morto” (Piero F.). “Ecco uno dei peggiori.Ed essendo uno dei peggiori non poteva che essere lui a toccare il fondo: mafioso!” (Paolo Cicerone). “La democrazia della mì fava” (Manuela Bellandi). “Caro Claudio, sei davvero una fava” (Tiziano Cecconi).

C’è qualcosa di irrimediabilmente fascista nei post che accompagnano le sortite di Beppe Grillo sul suo blog . Non è l’insulto, non è lo sberleffo ma l’assenza d’ogni parvenza di ragionamento, di pensiero critico, di dubbio. C’è il Messia, e poi c’è un imbecille che ha criticato il verbo del Messia: basta questo a scatenare la caccia all’uomo.

La storia è nota. Dice Grillo, comiziando a Palermo, che le tasse, la politica, lo Stato sono peggio della mafia. Almeno Cosa Nostra si limita a estorcere alle proprie vittime solo il 10 per cento sotto forma di onesta cagnotta. La mafia non le strangola mica le persone. Come invece fa lo Stato.

Parole in libertà. Chi vi scrive ha mandato a dire a Grillo che in quella sua involontaria apologia mafiosa non c’era nulla di originale. Lo spiegava Vito Ciancimino dai banchi di Palazzo delle Aquile, lo dicevano i mafiosi e gli amici dei mafiosi: la colpa è dello Stato, non di Cosa Nostra. Lo predicò a lungo perfino la chiesa siciliana: ne ammazza di più l’aborto che la mafia. Solo un problema di numeri, insomma: da una parte un moderato pizzo del dieci per cento, dall’altra il conto degli ammazzati non poi così drammatico. Basta imparare a conviverci…

Ciò che disorienta non è tanto il merito grossolano dei ragionamenti quanto il metodo con cui vengono offerti. Con limpida parodia berlusconiana Grillo parla solo per decreto, non si confronta con chi la pensa diversamente, non accetta interlocuzioni. S’affaccia da una finestra e le manda a dire. Se critichi e fai parte della sua compagnia, ti cancella con un click del mouse; altrimenti si limita ad aprire la caccia all’untore sul suo blog. E se s’accorge d’averla fatta fuori dal vaso, come è accaduto a Palermo, ti manda a dire che la stampa di regime ha travisato il significato delle sue parole, non ha compreso il contesto, non ha ben riportato le virgole. Gli stessi argomenti che per quindici anni ci ha ammannito Berlusconi.

Non mi stupisco. Perché il punto oggi non è essere di destra, di sinistra, di sopra o di sotto, per la politica tonda o quadrata, per il sistema dei partiti o per quello dei califfati, per il popolo o per la corona: il problema è che se ti senti Unto dall’Alto, l’unica cosa che ti preme è trovare una piazza colma, una finestra alla quale affacciarti e un editto da proclamare. E quando non c’è la piazza, te la procura il mio amico Michele Santoro: uno spottone in tivù su Beppe Grillo, un collegamento in diretta senza contraddittorio, un bel monologo di dieci minuti, mica Grillo è un politico come gli altri, mica il suo partito è come gli altri, mica ha bisogno di discutere con gli altri…

Qualcuno crede che sia questa la nuova politica. Io, che forse di politica me ne intendo poco, ho smesso di credere nei messia quando andavo al catechismo. E non mi diverto a cantarmela e a suonarmela da solo. Se Grillo vuole, possiamo discutere di questo e d’altro pubblicamente, dove vuole, quando vuole. Ma ho il sospetto che non vorrà. Tanto, come ci manda a dire Mario De Gasperi da Roma alle 8.46 del primo maggio: “Lo stato è molto peggio della mafia, lo stato è criminale, lo stato è la vera mafia, viva Beppe Grillo”.
cf

P.S. Ma un sussulto, un palpito, gli amanti "cosiddetti di sinistra", di questo sinistro linguaggio "beppegrillesco", ce l'hanno o no?
Sinceramente trovo difficile frequentare soggetti che votano roba così. Da oggi, che prima  di un caffè insieme, certi soggetti si qualifichino. Personalmente posso farne a meno.
Gabriele Santoni

venerdì 4 maggio 2012

Franco Serantini


Fonte Pisanotizie.
Il 7 maggio prossimo ricorrerà il 40° anniversario della scomparsa di Franco Serantini. La sua vita ha segnato profondamente tutta la città di Pisa e non solo. Negli anni molte manifestazioni e iniziative, che sono state intraprese anche a livello nazionale, ne hanno tenuta viva la memoria.


Dopo la morte gli amici e i compagni di Franco, insieme a gran parte della città, lo hanno voluto ricordare apponendo una targa sull'edificio dell' ex collegio Pietro Thouar, dove aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita, e ponendo nell'attigua piazza un monumento di marmo. Da quel momento per tutti gli amici di Franco, e per tanti pisani in generale, la Piazza San Silvestro è diventata di fatto il luogo deputato alla memoria di Serantini.

Sabato 5 maggio le Associazioni pisane si ritroveranno per ricordare Franco e tutti coloro che sono stati vittime della violenza e degli abusi del potere come Carlo Giuliani, Federico Aldrovandi, Marcello Lonzi, Stefano Cucchi e Francesco Mastrogiovanni.

Una giornata per non dimenticare che comprenderà varie iniziative culturali, musicali, artistiche, e sociali.

La manifestazione inizierà alle 13 proprio in Piazza Serantini con i canti del coro Controcanto e del Coro dell'Agorà. Alle 17.30 è prevista una tavola rotonda dal titolo "Omicidi di stato, abusi di potere e repressione in Italia: I casi Serantini, Giuliani, Mastrogiovanni", con l'avvocato Ezio Mezione, Haidi Giuliani, Comitato Mastrogiovanni.

La chiusura della serata sarà affidata - in collaborazione con il Distretto di Economia Solidale - a Daniele Sepe
 che alle 22, in Piazza Santa Caterina, si esibirà in un atteso concerto. Durante tutta la giornata le associazioni promotrici saranno in piazza Serantini con i loro stand, materiale informativo saranno inoltre allestite mostre su diversi temi.



Le tre righe della mangusta



Il 7 maggio è il quarantesimo anniversario della morte di Franco Serantini, “anarchico ventenne colpito a morte dalla polizia mentre si opponeva ad un comizio fascista”.


 Per una parte della città di Pisa Piazza San Silvestro è Piazza Franco Serantini; l’auspicio che già abbiamo fatto e che vogliamo continuare a fare è che per tutta la città quel luogo diventi il prato di Franco.

giovedì 3 maggio 2012

100 passi dei Sindaci. 8 e 9 Maggio, Cinisi.

Roma, 3 maggio 2012


I 100 passi dei Sindaci in ricordo di Peppino Impastato. Presentata oggi a Roma nella sede dell'Anci, l’iniziativa promossa da Avviso Pubblico e Casa Memoria Impastato.

100 passi per ricordare Peppino Impastato, ucciso dalla mafia 34 anni fa. È questa la distanza che separa quella che era a Cinisi la casa di Impastato – ora sede dell’associazione dedicata a lui e alla mamma – dalla casa di Badalamenti, il boss mafioso che ne decretò l’omicidio. 100 passi che verranno percorsi, il 9 maggio prossimo, anniversario della morte di Peppino, dai tanti sindaci e rappresentanti delle istituzioni che hanno aderito all’iniziativa promossa da Avviso Pubblico e dall’Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, presentata alla stampa oggi a Roma, presso la sede dell’Anci. Alla manifestazione – che prevede numerose attività nei giorni 8 e 9 maggio – hanno aderito anche diversi soggetti del terzo settore e del sindacato: Acli, Agesci, Arci, Cgil, Cnca, Emergency, Legambiente, Libera, Uisp.

“La manifestazione di quest’anno, intitolata ‘I 100 passi dei Sindaci’,” ha spiegato Giovanni Impastato, presidente di Casa Memoria Impastato, “vuole essere un riconoscimento ai sindaci e agli esponenti delle istituzioni che – in risposta alla decisione del sindaco leghista di Ponteranica, nel 2009, di eliminare ogni riferimento a Peppino dalla biblioteca comunale del paese – hanno dedicato strade, piazze e siti alla sua memoria. Inoltre, l’edizione di quest’anno intende coinvolgere maggiormente le realtà locali, a cominciare dagli studenti delle scuole, che animeranno un corteo ad hoc che confluirà poi in quello dei sindaci, degli amministratori e delle associazioni locali e nazionali che hanno aderito all’iniziativa.”

“Avviso Pubblico ha accettato la proposta lanciata da Giovanni Impastato e dall’Associazione Casa Memoria Impastato”, ha dichiarato Gabriele Santoni, vice presidente di Avviso Pubblico, “perché ritiene importante e fondamentale in un momento come questo, in cui la gente ha perso la fiducia nei confronti delle istituzioni, che gli amministratori locali che giornalmente lottano contro le mafie, si uniscano in una città simbolo come quella di Cinisi per dimostrare che si può ancora lavorare al rinnovamento del Nostro Paese. Questa iniziativa sarà un momento di crescita anche per la nostra Associazione, per continuare insieme a sostenere i valori della legalità democratica e costituzionale”. A Cinisi, nella sala del consiglio comunale intitolata proprio a Peppino Impastato, Avviso Pubblico presenterà l’8 maggio il rapporto “Amministratori sotto tiro”.

‘’La mafia toglie la libertà, toglie il futuro ai nostri giovani, toglie la democrazia e inquina l’economia, esattamente come le dittature del Novecento”, ha affermato Graziano Delrio, presidente dell’Anci. “C’è dunque bisogno di una nuova Resistenza, cioè di un’alleanza tra tutti i cittadini, le associazioni, le forze sociali e politiche per cimentarsi in questa importante battaglia. È dunque necessario che si prendano ad esempio le persone che hanno combattuto e che stanno già combattendo questa battaglia”.

“Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza”, ha dichiarato don Armando Zappolini, presidente del Cnca, “è impegnato da tempo nella lotta contro le mafie e contro la corruzione. È proprio l’illegalità in ogni sua forma che mina alle fondamenta il tessuto sociale. L’Italia è un paese ricco, le risorse per tutelare i diritti fondamentali delle persone ci sono, ma una parte consistente di esse viene sottratta illecitamente al benessere collettivo con la connivenza di tanti soggetti diversi.”

Alla conferenza stampa ha partecipato anche Claudio La Camera, responsabile del progetto “Un ponte per la memoria”, promosso da Casa Memoria Impastato con il sostegno della Fondazione Con il Sud. Il progetto prevede l’apposizione di due pannelli – uno presso la casa di Impastato, l’altro presso la casa di Badalamenti – e la realizzazione di due impronte sul terreno per ricordare proprio i 100 passi che separano simbolicamente due modi di essere. L’inaugurazione dei due pannelli avverrà il 9 maggio.

Per consultare il programma vai sul sito http://www.peppinoimpastato.com/

Iniziativa in Provincia su Pio La Torre nel trentennale dell'assassinio per mano mafiosa


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martedì 1 maggio 2012