venerdì 30 maggio 2014

Stacchetto


Tre giorni all'Elba con Giovannna a ricaricare i sogni.
E poi ripartenza...
ballottaggio
fine provincia ed esperienza amministrativa
nuovo lavoro e nuovi lavori
spettacolo Molina mon amour 
libro filastrocche
mondiali
gruppo di lavoro beni confiscati
Sinistra di bellezza
... e tempo libero con amiche ed amici veri.


giovedì 29 maggio 2014

Appello



In giacca e pettinato

è giunto inaspettato

un lunedì di maggio

Signori: il Ballottaggio!

E ha detto –“Buona sera!

Lo so che questo luogo aveva una bandiera,

quella della riscossa

ed era bella e rossa;

ma i tempi son cambiati

son troppi  i candidati,

perché ormai l’apparire prevale nella vita

e anche la Sinistra divisa si è smarrita.

Ora dovete andare al voto con tormento

cercando di arginare sia Grillo e lo scontento

facendo Punto e a capo! per evitar dileggio

quindi naso tappato ed evitate il peggio".

Con i migranti.

Ricominciamo dalle cose che uniscono.

mercoledì 28 maggio 2014

Auguri Riccardo


"Chi vede lungo casca sempre in piedi"
Grande amico mio, stammi bene!!!!!

martedì 27 maggio 2014

Di Sabato, prima del voto...

Sabato mattina, vigilia delle elezioni. Giro per il comune. Un mio amico, che non vedo da qualche settimana,  mi saluta con affetto e mi dice che ho fatto bene a fare un passo indietro . Che sono stato coerente. Gli rispondo, che credo di aver fatto la cosa giusta e che non mi è costata nessuna fatica, perchè è una decisione che ho maturato da tempo . Una scelta ben salda dentro me. Che sono sereno.
D'un tratto mi chiede a bruciapelo quale sarà il mio futuro ... Azzardo un piccolo ragionamento su quello che sarà il mio prossimo lavoro dalla metà di giugno, ma a lui non interessa. Insiste e chiede che cosa farò con la politica. Sostiene ridendo, che non mi ci vede senza la "battaglia".
Vorrei dirgli che non mi garba più , che le mie categorie per interpretare il mondo "sono ormai vecchie" e che non ho voglia di modificarle e bla bla bla..... Che mi occuperò di sostegno alle cooperative antimafia.......
E invece mi viene in mente di rispondere con le parole di Natta, capo del Pci, fra Berlinguer e Occhetto, che congedandosi da segretario, alla domanda di un cronista -Che cosa farà adesso?- aveva risposto-"L'abate".Poi aveva aggiunto, che quella risposta l'aveva carpita e condivisa interiormente dopo una visita all'abbazia di Assisi.
Alla fine di un colloquio con il priore, l'allora segretario comunista, appreso che questi era in scadenza, aveva fatto la stesssa domanda al "gran capo francescano"- E dopo cosa farà?-e il Priore aveva risposto sereno-"Noi francescani dopo aver fatto i Priori, torniamo ad essere semplici abati".
E a me, questa è una risposta che intriga molto.
Cosa farò caro amico mio? -L'abate!




Sguardo obliquo... di mattinata.


Buon futuro amico mio


domenica 25 maggio 2014

Grazie a tutti



La giornata d'uno scrutatore - Italo Calvino (1963)

"Amerigo, lui, aveva imparato che in politica i cambiamenti avvengono per vie lunghe e complicate, e non c'è da aspettarseli da un giorno all'altro, come per un giro di fortuna; anche per lui, come per tanti, farsi un'esperienza aveva voluto dire diventare un poco pessimista.
D'altro canto, c'era sempre la morale che bisognava continuare a fare quanto si può, giorno per giorno; nella politica come in tutto il resto della vita, per chi non è un balordo, contano quei due principi lì: non farsi mai troppe illusioni e non smettere di credere che ogni cosa che fai potrà servire."

sabato 24 maggio 2014

Una settimana alla volta.



Ultimo appello

L'ultima chiamata al voto è quella più intensa e carica di "disperata passione".
Quella che restringe il campo a chi ti preme più di altri.
Si chiamano al voto  tutti. Mogli e figli, mamme zie e nonne, ma anche amiche e amici che ti vogliono bene, colleghi di lavoro, paesani.... Tutto il possibile insomma.
Domani si vota per le Europee e in tanti comuni dove ci sono persone perbene che meriterebbero di essere elette per aiutare la politica, che non sta troppo bene.
Il mio ultimo appello per San Giuliano Terme è un voto a  SinistraEcologiaLibertà
e una preferenza a Franco Marchetti.
Votere lui significa votare trenta persone, molti giovani, che in questi  mesi, hanno rivitalizzato una brigata (decimata) di reduci, rimasti a guardia del bidone (vuoto, ma nessuno lo sapeva) per anni.
E' il momento di riempire quel bidone.
Vai Franco!!!




In Europa

Io voto Marco Furfaro



domenica 18 maggio 2014

Una settimana alla volta

A Igino Ulivieri


In fondo alla lista di Sinistra Ecologia Libertà per le elezioni a San Giuliano Terme troverete il nome di un uomo perbene. Igino Ulivieri, classe 1938.
Il più anziano della lista e uno fra i candidati più vecchi in asssoluto.
Igino ha alle spalle una bellissima militanza nel Partito Comunista Italiano di cui, negli anni settanta, fu segretario della sezione del Lungomonte.
A proposito di quel periodo c'è una storia che ancora oggi riecheggia fra i vecchi comunisti del paese e che lo vide protagonista e sconfitto, ma profeta. Igino aveva visto lungo, il PCI di allora un po' meno.
Ecco la storia.
1976, festa dell'Unità a Molina di Quosa. L'Immagine di Togliatti dipinta dalle ragazze insieme a Uliano Martini, vigila dell'alto di un abete sulla festa.
IL Pci locale, con un atto inusuale per quei tempi "apre la festa", nel senso che affida alcune serate del programma, ad un gruppo di giovani "comunisti" non tesserati, nè riconducibili a discipline di partito che allora erano di moda.Un atto coraggiosissimo per l'epoca e sorvegliato a vista dai capi bagnaioli.
Va ricordato che erano passate poche settimane dalla "risciacquata" presa alla festa dell'Unità di San Giuliano, solo perchè alcuni giovani estremisti locali si erano macchiati del "delitto" di aver gridato alla fine di uno spettacolo politico, Viva Marx Viva Lenin Viva Mao Tze Tung e non Viva Berlinguer, come invece esigevano i comandanti dei Bagni. Risultato espulsione fisica  dalla festa, passando per il ponticello del Parterre e qualche pattone volante.
A Molina no! Igino voleva dare l'esempio che il Pci si stava aprendo. Con lui a guidare la pariglia e a sostenere quella strada, il grande Sfingi Benito Vittorio detto il Tonfo.
Insomma dopo tanti tira e molla il programma del PCI del Lungomonte era diventato molto libertario e al suo interno avevano avuto accesso molte culture. Di sinistra ovviamente, e comuniste nell'accezione più larga, come andava di moda quel tempo. E poi il cambiamento si toccava con mano, non fosse altro perchè alla festa girava una fauna giovanile, che fino ad allora mai si sarebbe sognata di entrare.
Una serata particolare era quella dei canti popolari, che avrebbe visto protagonisti molte ragazze e ragazzi del paese. Spettacolo concordato e voluto dal Tonfo. Prova generale per mischiare generazioni diverse e "comunismi ", come diceva il vecchio Benito Vittorio.
Le prove della serata venivano fatte nella sezione del Pci. Ogni canzone era introdotta da una lettura.
Igino e Tonfo sentivano cantare mentre si occupavano di "salsicce e rostinciane" e gongolavano; volevano dimostrare che i loro ragazzi, pur non essendo organici al partito, rappresentavano comunque un pezzo di futuro della Sinistra a San Giuliano Terme. E avevano visto lungo...
La sera dello spettacolo la spiazzo ai giardini delle Covinelle si riempì di tante persone. Erano presenti anche amministratori di allora e il segretario comunale.
Il programma prevedeva una serie di canzoni figlie della storia della Resistenza, mischiate a canzoni delle lotte del sessantotto e poi alcuni brani di cantautori italiani. In particolar modo De Andrè e Guccini.
1976

Tutto filava liscio, anche se alcune canzoni per la verità erano un po' forzate, per un luogo "sacro" come la festa dell'Unità.
Parlare di rivoluzione o di "mondo che sta esplodendo" affannava qualche dirigente venuto da fuori, ma nessuno batteva ciglio.
Poi, fu annunciato Guccini.
Piccola storia ignobile, una canzone a favore dell'aborto introdusse un tema difficile;  ma il colmo fu raggiunto quando fu presentato il brano Primavera di Praga, accompagnato da una durissima critica alla Russia. Dirittti negati, gulag, ospedali psichiatrici,libertà di stampa e di opinione, stalinismo, deportazioni. Fu detto che quello non era il Comunismo che tutti sognavano.
Non dimenticate che quelli erano ancora i tempi che l'Arci aveva come fiore all'occhiello le famose gite Mosca- Leningrado e che non c'era militante comunista che non fosse stato in Russia o sognasse di andarci.
Che la presentazione della canzone non fu gradita,  fu percepito subito anche dal palco, perchè i capataz esteri, lasciarono la platea prima della fine della canzone. Lo spettacolo però proseguì e a parte alcuni imbarazzi, ebbe successo. Il popolo comunista concluse la serata cantando in piedi l'Internazionale, Viva Marx Viva Lenin Mao Tze Tung e Berlinguer......
Ma dopo lo spumante, fu dura per tutti.
Per i dirigenti locali che si disperavano per l'incidente, che aveva visto "i vertici" andarsene di fronte alla critica a Mosca e per quei giovani,che eravamo dispiaciuti per la sorte politica che sarebbe toccata ai compagni  locali che avevano dato loro fiducia. Su una cosa però quei giovani erano irremovibili: il diritto e la libertà di denunciarequello che accadeva in Russia. e nei paesi dell'est
 L'indomani, dirigenti locali e giovani, furono convocati  alla sezione comunista e un burocrate (perdutosi presto nei meandri di certo riformismo inguardabile) venuto da lontano,  comunicò con cipiglio, che il gruppo non avrebbe potuto più usare i locali del Pci per le attività. Sfrattati, perchè non  fedeli alla linea.
Igino si oppose con forza. Ammise che c'era stata qualche esagerazione, ma introdusse nel dibattito l'idea che anche il partito doveva misurarsi con le contraddizioni che la Russia poneva. Diceva che quei giovani eravamo, sì estremisti, ma tutti figli della stessa storia (ed era vero, bastava guardare la biografia dei loro genitori) e che avevano portato delle novità che aiutavano a crescere tutti uniti. Ma la discussione durò poco, e il nostro difensore fu redarguito malamente e messo in minoranza. Poco dopo si dimise, rimanendo fedelmente dentro il partito da semplice iscritto.
Concluse il suo intervento però con una frase che porto ancora nel cuore, perchè ero lì -"Allontanare i giovani perchè non rispettano la linea del partito alla lettera è un danno; è la prova che presto finiremo"-Fu profetico.Se penso ad oggi.....
Igino dopo assere andato in pensione ha continuato ad impegnarsi nel sindacato della Cgil, sempre dalla parte degli ultimi.
Qualche settimana fa su proposta di Franco Marchetti  ha accettato la candidatura di Sel. Un piccolo partito che racchiude il senso di Libertà e Giustizia Sociale, temi che già quarantanni fa lo intrigavano. Perchè l'Ulivieri, è sempre stato un uomo coraggioso, e anche questa volta l'ha dimostrato infilandosi in una lista con tante e tanti ragazzi giovani. Di alcuni potrebbe essere nonno
Per quanto mi riguarda, la campagna elettorale di Sel è dedicata a lui, insieme a un grande, grandissimo abbraccio.

sabato 17 maggio 2014

venerdì 16 maggio 2014

Bobò

Di sera tardi, è già notte.
Un marciapiede dei Bagni trastulla quattro o cinque eroici militanti del tempo che fu. Discutono su quando attaccare i manifesti. Sono rimasti lì, nel mezzo alla strada, più per amicizia che necessità politica.
Di colpo, un vociare in lontananza e una trentina   di persone che si avvicinano a gruppetti separati.
Sulla soglia del circolo un avventore dice-Sta uscendo la gente dal dibattito dei sindaci-.
Passano tutti davanti al marciapiede. Mescolati in mezzo a loro ci sono gli aspiranti "primicittadini".
Qualcuno si ferma a salutare, altri proseguono a testa bassa.
In mezzo a quelle trenta persone dovrebbe trovarsi  il futuro delle nostre terre. Sigh!!!
Si stringono mani per educazione. Alcuni  fanno battute sugli avversari, come se si  fosse alla vigilia del torneo di calcetto rionale e non ci fosse in ballo invece il domani di San Giuliano. Mi agguanta la tristezza allo stomaco.E allora buonanotte al secchio. Vado via e alla svelta.
Sulla strada per casa mi viene alla mente l'incontro fatto qualche notte prima in un bar pisano.
Un momento di magìa pura. E sto bene.
Sì, se potessi voterei Bobò, "il più grande uomo di teatro di tutte le epoche". Perchè uno scossone a questa situazione andrebbe dato.
Un coupe de théatre situazionista ai Bagni,. Bobò Sindaco, la gentilezza al potere.
Sarebbe piaciuto sicuramente alla contessa d'Albany.



mercoledì 14 maggio 2014

Il cappotto di Uliano

La biblioteca di San Giuliano Terme è intitolata a Uliano Martini.
Uliano, autoritratto.
Partigiano della brigata Nevilio Casarosa, comunista,  amministratore pubblico, insegnante, pittore.
Un mito per i giovano comunisti del tempo che fu. Era del 1922, se ne è andato nel 1995.
Ben voluto da tutti e di una affabilità (non troverei altro termine) senza eguali.
Non era un buonista però. Chi l'ha visto in azione sui monti nel 1943, sa che non era clemente con gli invasori, tantomeno coi fascisti.
L'ho conosciuto nel suo studio in Borgo Stretto. Era il 1976 e la sezione del PCI del Lungomonte sangiulianese gli aveva commissionato un ritratto di Togliatti per inaugurare la festa dell'Unità, alla fine dell'estate.
Uliano accettò, ma chiese che con lui lavorassero un gruppo di giovani che avevano fatto il bozzetto. Io bazzicavo lo studio per militanza (tutto era militanza), accompagnando le giovani pittrici. Erano soprattutto le ragazze  che dipingevano.
Quell''uomo mite ci rubò il cuore.
Parlava e raccontava senza scaldarsi; diceva cose importanti con una leggerezza che ci turbò.
Gli ultimi e la giustizia sociale erano le sue parole forti. E poi la Resistenza e il Comunismo e lo studio.
E una parola per tutti, con una gentilezza che ammaliava.
Con gli anni, Uliano riuscì sempre a declinare i suoi  ideali, agli avvenimenti che si trovò di fronte
Lo ricordo attivo, nel comitato per la Palestina o in quelli della Pace.
Nell'ultima fase della sua vita da Presidente dell'Anpi Provinciale, oltre a tenere viva  la memoria antifascista,  si dedicò  alla questione dell'immigrazione con lo stesso spirito di sempre: stare con gli ultimi.
A San Giuliano ha fatto anche l'assessore.
Per un periodo si occupò di sostegno alle famiglie indigenti. "Il welfare si dice oggi".
Un anno, poco prima di Natale, era stato incaricato di consegnare una decina di pacchi ad alcuni
capo- famiglia, ritenuti al di sotto della soglia di sopravvivenza.
"Sostegno alle famiglie povere" si diceva senza giri di parole.
In quei pacchi c'era di tutto, dal panettone alla biancheria. Perfino un cappotto
Quando si trovò di fronte i selezionati Uliano realizzò che i pacchi erano uno in meno di quelli che sarebbero serviti
All'ultimo che entrò nella stanza non aveva niente da dare, e allora regalò il suo cappotto.
Tornò nel pieno dell'inverno a casa, in bicicletta, con addosso la sola giacca.
Uliano non era benestante. Il grande Ugo Bertini macellaio, anche lui partigiano, per farlo vivere meglio comprava spesso i suoi quadri, al punto che la casa di Ugo è rimasta la più bella mostra permanente di Uliano.
Ma l'uomo era così, pensava sempre a quelli che stavano peggio di lui.

L'altra sera ad un'assemblea di liste che sostengono il candidato di centro sinistra, dalla presidenza hanno chiesto che intervenissi. D'istinto ho detto no, perchè non mi piace chiacchierare quando "stai smontando il tendone". A  metà giugno, dopo 24 anni non avrò più incarichi istituzionali.
Poi il candidato in persona me l' ha chiesto, e non ho potuto rifiutare. Un po' titubante ed incerto come non mi capitava da tempo, ho provato a dire che la Sinistra  deve ritrovare la passione e  l'amore per i più deboli, ricostruendo la Comunità. Un posto severo nel giudicare "i suoi figli" che  amministrano la cosa pubblica; ma allo stesso tempo  protettivo  e inclusivo con chiunque ne faccia parte, partendo dagli ultimi, appunto.
Facendo dono  se serve, anche del  proprio cappotto, "quando fa freddo come di questi tempi", a qualcuno che non  se lo può comprare.
Sì! se proprio devo sognare un futuro per le mie terre, lo voglio con i valori di Uliano Martini.
Un amministratore  francescano e comunista. Un padre esigente e gentile. Una guida per tutta la vita.

martedì 13 maggio 2014

Basta poco

Un inizio di settimana che non porta niente di nuovo e poi una magia che non ti aspetti.
La campagna elettorale che racconta cose che non servono e candidati che si affannano a dire,ad aprire bocca.... senza sapere cosa li aspetterebbe se vincessero.
Vincessero parlando del Che fare! Appunto. Invece di prodursi in azioni inutili da campagna elettorale.
Governare da Sinistra è molto difficile oggi, ma va fatto e per questo è necessario continuare come sempre nel lavoro certosino di ricostruzione della Comunità. Che ti accoglie, ti sceglie, ti critica e ti corregge. In mezzo a tutto questo l'amore per le tue terre e tanta, tanta cultura. Bisogna studiare oggi per governare domani. Altro che proclami e promesse.

Intanto a Pisa infuria la vicenda aeroporto, che per la prima volta rompe famiglie solide.

E La voce del Serchio decide di non pubblicare più interventi politici. Pare si fosse giunti ad un livello di offese che aveva passato il limite. E' sempre un dispiacere dover ricorrere alla censura. Io non sono d'accordo. Meglio pubblicare tutto. Chi legge si farebbe una ragione.Ma i tempi sono questi.

Appunto tempi bui. Ancora naufraghi a largo di Lampedusa. E l'Europa, come dice Gennaro, che sanziona chi non rispetta i conti ma non lo fa con chi non rispetta le vite umane.

Con Gennaro, Dario, Francesco e Massimiliano, giro un po' di provincia per dovere politico e incontro persone eccellenti.
A notte fonda finisco all'Arsenale di Pisa. Un cinema cittadino che va preservato come i panda. In fondo alla sala un omone robusto continua a intrattenere gli spettattori anche se lo spettacolo è finito. A pochi passi un ometto stranito con in mano un bastone, seduto di traverso su una poltrona del cinema, dispensa piccole bastonate, gentili come carezze, nelle gambe di chi passa. Gennaro alza una mano e l'uomo rubusto risponde. Il piccoletto seduto fa una smorfia di piacere.
Pippo Del Bono e il grande Bobò,
due fra i più grandi teatranti di questa Italia sdrucita, che ho rincorso in tutta Italia, ci accolgono con affetto e con una semplicità che commuove. Con loro Alberto, Simonetta, Marica ed altri  conversano piacevolmente.
Ci uniamo a loro per finire la serata a bere e parlar di teatro, con questi "protagonisti della vita dura vissuta sul palcoscenico", quello vero. E alle due vado a letto sereno.
A volte basta poco.
Forse uno come Bobò alla presidenza di un teatro... sai che gentilezza!
Vero DD?

Il cuore oltre la ragione. Voto Tsipras.


domenica 11 maggio 2014

1961, omaggio a mamma Piera, oggi ottantenne.


Una settimana alla volta

A Cinisi con Avviso Pubblico.
La settimana del ricordo, della memoria di Peppino Impastato e degli amministratori sotto tiro.
Vado due giorni in Sicilia col mio prete preferito (Armando) Lorenzo DZ e altri amministratori
e ritrovo il gusto della "militanza" e dell'unirsi, anche se non si pensa proprio tutti rigorosamente allo stesso modo.
Ma uguaglianza e giustizia sociale sono termini ricorrenti; tanto in bocca dei  preti presenti, quanto dell'ultimo "rivoluzionario" No Muos, e questo permette di parlarci. Accorinti, il sindaco di Messina si rivela uomo saggio, di governo e del dialogo. Ma anche Crocetta è all'altezza, e annuncia l'adesione della Regione ad Avviso Pubblico e il finanziamento del casolare dove fu ucciso Peppino.

Io intanto ho preso la tessera di una bellissima associazione Da Sud che fa della memoria una militanza.

Da Pisa arrivano notizie di drammatiche  divisioni politiche sull'aeroporto.
Io sto con i miei compagni di Sel che hanno saputo tenere la barra dritta fin da subito.
E sto con Primo, il "capo pisano da sempre", che con coerenza dice la sua.
Da Firenze arrivano segnali poco confortanti, che a partire dall'aeroporto potrebbero portare alla deriva.
Il renzismo comincia a insinuarsi in quelli che un tempo sembravano irriducibili.
Vedremo.
Intanto " Le reazioni a caldo" battono " I calcoli a freddo" 1 a 0.

A San Giuliano invece il centro-sinistra  mette fuori la testa. E il nostro candidato prova a fare bene.
La lista di Sel è molto buona e Marchetti gioca una bella partita. Insieme a lui molte ragazze e ragazzi giovani e determinati.
I candidati a sindaco invece sono davvero figli dei tempi di questo campionato  di C2 che ormai è la politica.
La serie A è un'altra cosa, purtroppo.

La frase della settimana è-" Resistere resistere resistere!"
e Speriamo in bene ( frase celebre).


giovedì 8 maggio 2014

Peppino Impastato



A Cinisi con don Armando Zappolini e tanti Sindaci, il Coordinamento provinciale antimafia e Avviso Pubblico
Presenteremo il rapporto degli "Amministratori sotto tiro".
E poi la manifestazione dei 100 passi, da casa Memoria a casa Badalamenti, con Giovanni Impastato, le associazioni siciliane, i sindaci e le scuole.

mercoledì 7 maggio 2014

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"Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore"
Bertolt Brecht


lunedì 5 maggio 2014

Una settimana alla volta


Volevo parlare della Juve che ha vinto il campionato, ma lo sconcio di quanto successo a Roma per la finale di coppa italia mi obbliga al silenzio.
Vi dico che l'Elba di maggio è bellissima e il pesce azzurro fresco sulla brace una poesia. Ma la ricciola...
Sto per andare a Cinisi alla manifestazione per ricordare Peppino Impastato e fremo come un ragazzetto.
Intanto il mio lavoro attuale, presto si chiuderà e devo dire che mi sento bene anche se vorrei passare le consegne correttamente. Capiranno qualcosa?
Seguo con un occhio la campagna elettorale di casa mia.
Io sto col centro-sinistra e voterò Sel.
E che fatica.

La frase di questa settimana è la seguente.
"Difficile, dopo aver giocato la serie A, seguire le partite in Eccellenza"
Si diceva dopo il Pisa di Anconetani.
E' una frase multiuso (e da bar)
Si adatta bene oggi per la politica delle mie terre
.

Buon primavera a tutti.


giovedì 1 maggio 2014

Buon 1° Maggio



Primo maggio di festa oggi nel Viet-Nam
e forse in tutto il mondo,
primo maggio di morte oggi a casa mia
ma forse mi confondo.
E che titolo rosso oggi sul Viet-Nam
e che sangue negli occhi della mia gente,
e che cosa da niente oggi essere lì
e morire senza il sole del Viet-Nam.
Che sapore di morte oggi dal Viet-Nam
ma forse è mio padre, mi confondo.

Che sapore di sole oggi dal Viet-Nam
ma forse è proprio il sole, qui, mi confondo.
E confondo la testa col mondo e col Viet-Nam
e confondo i miei occhi con i tuoi,
e che titolo rosso oggi sul Viet-Nam
ma forse è il tuo sangue,
mi confondo.


Claudio Lolli