martedì 28 gennaio 2014

Di ritorno

Son tornato "Minoranza" da Riccione.
E sto bene. In pace con me stesso.
Ho dato retta alla mia coscienza, e votato  no ad una linea politica che non mi convince.
Rispetto però chi ha fatto, con convinzione e passione, una scelta diversa dalla mia;
mettendo insieme  tra l'altro tanti consensi.
Apprezzo meno i tremebondi dell'ultim'ora. Ma quella è storia di coraggio, "e chi non ce l'ha.........." dice il poeta.
Comunque in bocca al lupo a SEL e a tutti noi.
Per chiarezza, io resto. Voglio troppo bene a questa comunità che in questi anni ha mangiato polvere e subìto umiliazioni.
Starò però seduto nelle file di fondo, come è giusto che sia. 
g


giovedì 23 gennaio 2014

A Riccione





Domattina vado a Riccione al congresso nazionale di Sinistra Ecologia Libertà
-"Dici sempre che smetti e poi ci sei sempre nel mezzo"-dice un mio amico di Molina. Fra il serio e lo scherzo
E' vero, non è facile smettere.
E poi vado a Riccione con Francesco e Dario, e mi diverte. "I tuoi bimbi"- dice mia figlia Adele, fingendosi gelosa.
Certo, se il congresso era di giugno... sai che bagni. E invece capace spira il vento dei balcani e mi tocca patire un freddo come le bestie. Almeno quando faremo quattro passi all'aperto, sempre che si facciano (!!!).
Non sono mai stato in vacanza sulla riviera romagnola, la ritenevo roba non adatta alla mie passioni. Preferivo l'Elba o la Corsica . Però ci andai una prima volta, d'inverno. Era il tempo dell'austerità quando non si poteva girare in macchina la domenica. I più vecchi lo ricorderanno.
Un autobus, con cinquanta persone, una domenica raggiunse la riviera romagnola per andare a vedere il grande Pisa. Eravamo in serie C, mi pare si pareggiò. Dentro uno stadietto che sembrava  essere a Vecchiano, c'era un freddo birbone  e io avevo sì e no 14 anni. Ma che "domeniche bestiali" ti riservava la provincia di allora. E che bellezza attaccare lo striscione "Pisa Club Molina di Quosa". Tempi eroici.
A Rimini invece, lì vicino sempre sulla riviera, Sofri chiuse Lotta Continua "...non  ridere, non piangere, ma capire..." Io piansi invece, ma ero un giovane estremista acchiappanuvole e ci può stare.
In Romagna ci sono tornato a fare lo snob. Andavo al festival del teatro di Sant'Arcangelo con Giovanna e altri amici; a metà degli anni ottanta. El Comedians, Carmelo Bene, Santagata e Morganti, L'Odin Theatre.... e tutta l'avanguardia teatrale. Fra uno spettacolo e l'altro andavamo sulle spiagge a fare il bagno.
E come si incazzavano i comunisti romagnoli quando noi, senza tante storie, ci tuffavamo nudi in acqua al grido di "Liberi liberi".
Domattina si ritorna dove non vado da anni. Ho ormai un'età, tantè che mi sono meritato sul campo una camera singola, pensa te.
E' vero, forse la politica è una passione che non abbandonerò mai. "Vedremo" (disse Marcello).
Certo di questi tempi è dura. I vietnamiti si infilavano nelle buche aspettando che il napalm svanisse. Farò così. Certo, un generale Giap mi manca... e tanto
Comunque stasera sono felice come un bambino prima della gita scolastica.
E a me può bastare.
g

Gennaio, di mattinata.


Il tempo è “marcio” come diceva tuo nonno Neri. Sì quel tempo che non è né pesce né carne. Uggioso, non freddo ma umido e malinconico.
Ieri sera sei stato in valdera a parlare di politica. Sei tornato senza entusiasmi  a notte fonda.
Stanani alle sette e mezzo sei lì a vedere le notizie.
-Cuperlo si dimette da presidente del Pd- Bella carriera, pensi. Poi leggi la sua lettera. Si è sentito offeso.
M qual'è il limite dell'offesa oggi?
Che il Pd sia ormai arrivato in fondo al processo di mutazione genetica è cosa certa ormai.
E le categorie che facevano grandi i partiti di un tempo, sono in fumo.
-Ricordi  ancora le parole di Mussi a Firenze, al congresso dove la minoranza DS salutò e non aderì al Pd
- Noi ci fermiamo qui. Oggi nei DS le correnti sono tre. Da domani saranno trentatre. Non sentirete la nostra mancanza!"- Aveva ragione. E ti commuovesti anche!?!Tempo perso.
Il Pd non è mai nato; è stato solo un contenitore di correnti; finché non è arrivato Renzi che ha messo tutti nell’angolo. D'ora in quel partito  ahimè, si decide a colpi di -O così , o così!”
Ma era nell’aria da tempo. Come non capirlo compagni cari.
Del resto un partito che fa eleggere il suo capo anche e soprattutto da coloro che non sono iscritti, dove vuole andare se non dove lo porterà Renzi???? Lontano da qui... dirà prima o poi lui stesso..
TI rammarica il fatto che si sia dissipata ogni parvenza di Sinistra in così pochi anni e non si sia fatto niente per arginare la deriva.
Un po’ meno ti dispiace per coloro che un tempo comandavano, e non è male assaporino cosa significa essere messi in un angolo senza tatto.
Il berlusconismo si è incuneato e ha vinto anche in quella che un tempo era la Sinistra che amavi.
Sembra di rivivere i tempi di Craxi. Solo che allora in Italia c’era un uomo che si chiamava Berlinguer, oggi a sinistra pare che il leader che dovrebbe accendere la luce sia un greco, e tu pensi che non si va da nessuna parte. Anche per questo hai cominciato a smontare il campo.
E poi anche accanto a te, troppe sono le contraddizioni, che non sopporti più. 
-"Sei troppo snob, mio caro."- ti dice uno che ti vuole bene.
-"Se aspetti che qualcuno ti proponga qualcosa... perchè sei "bravino"... Ti puoi rassegnare mio caro"-
Ma tu non sei rassegnato, sei invece disincantato e sereno e questo ti fa stare bene e ti fare impegnare nelle cose che veramente ti prendono l'anima.
Anzi, mai come ora ti sei concentrato sulle tue filastrocche che vuoi pubblicare a Primavera; a parte il tempo che hai deciso di dedicare alla candidatura a sindaco del tuo amico Franco Marchetti, che ritieni il candidato forte e autorevole per il futuro di San Giuliano. 

Al netto delle riflessioni è ancora presto però, sono appena le otto. Hai una riunione alle dieci, c'è tempo per  uscire di casa a gironzolare un po'; prima di infilarsi in questa giornata di lavoro, che dalle cose scritte sull'agenda, sembrerebbe non vedere la fine.
Girare  il tuo comune senza meta  e con lo scooter, è una cosa che hai imparato a fare da quando non sei più sindaco. Rivedere le cose che un tempo ti hanno dato affanno, ma anche soddisfazione.Con distacco misurato.
In tanti ti salutano e non chiedono niente ormai.. Che bello! il panaio, l'edicola, il barrista. Anche i vigili, agli incroci delle scuole, alzano la mano con garbo. 
Altri tempi quando era difficile andare a prendere tua figlia a scuola senza che qualcuno non ti fermasse per sottoporti a interrogatori assillanti. E Adele che sbuffando ti diceva di non venire. Che era meglio!
Ti fermi al teatro Rossini; lo trovi un po’ invecchiato ma sempre bello.
Un tuo amico teatrante del tempo che fu, per provocarti, dopo il tuo annuncio che volevi imbarcarti nell’impresa di dare un palcoscenico al tuo comune ti disse che una comunità senza un teatro è come un corpo monco.
-“Vedremo se ce la farai… ne dite tante voi politici. Ma se ce la fai ti abbraccerò.
Tu lavorasti come un matto per ridare vita  al bellissimo teatro che un tempo imperversava  a Pontasserchio. Con il consenso della gente.  E che piacere vederlo rinascere.E che abbraccio di dette il tuo amico, dicendoti forte-"Che bellezza!".
Sì la bellezza..... appunto, che sta nel riempire di passione quello che si fa, ma anche concretizzare i desideri.
Perchè senza desideri non si governa, si fanno solo gli amministratori di condominio.
Consegnare ad una comunità un teatro, una ludoteca, spazi per gli anziani o una scuola nuova... è la bellezza. Rappresenta il bene pubblico da anteporre  alle chiacchiere malate di questi tempi. All'odio verso la politica che non piace più, e a volte a ragione.
E poi  il territorio.La San Giuliano che sognavi di notte. E che approfondite e interminabili discussioni di urbanistica.
Ricordi il titolo del Tirreno? "Sviluppo zero"
Un oppositore autorevole, dopo l’approvazione del Piano regolatore coniò quello slogan, credendo di denigrare, te e il tuo amico assessore. Senza sapere invece che era stato anticipato quello che tutti oggi dicono. La salvaguardia del territorio.
E che bello ormai dopo anni, trovarti a passeggiare sull'argine del Serchio, la domenica mattina, con quell'amico, un tempo assessore. E riparlarne con piacere.

Il tempo corre voloce è ora di andare a Molina, da tua madre e da lì a Quattroventi, in cima ai monti,come spesso fai.
Sulla curva panoramica, a metà strada, ti fermi e guardi in lontananza il mare .
Quante volta l’hai fatto e che meraviglia il mare lì davanti che pare toccarlo.
Sulla via del ritorno ti fermi alla Romagna, il luogo dell’eccidio, dove tuo padre ti portò che avevi appena tre anni. Non c’era la strada allora.Si percorrevano "i viottoli" in fila indiana, cantando Bella Ciao.
Ci torni spesso. Lo facesti anche il 25 aprile del 1995. Eri stato eletto Sindaco da un giorno e sentisti il bisogno di salire fin lassù con tre vecchi comunisti del tuo paese che ti vollero accompagnare. Eugenio, il Tonfo e il Buzzigoli. Lì sotto la pioggia, in quel luogo solenne, ti abbracciarono affidandoti simbolicamente, la storia delle nostre terre. Tu non hai mai dimenticato la forza di quel gesto e ti senti debitore per sempre.
Oggi, in questi tempi bui quella storia va difesa coi denti e ricordata. Guai dimenticarla.
Perchè rimetterci la testa, come fai ogni tanto, ti fa sentire bene e ti fa vedere il futuro. 
Tu quassù  da solo, con le "tue" terre davanti. 
g

domenica 19 gennaio 2014

Una settimana alla volta

Le panchine di F. a Marina

I crocevia della vita mi riservano una novità. Mi viene chiesto di partecipare ad un'assemblea a Marina di Pisa. Allo storico circolo Arci  Il fortino.
Si parlerà di spiagge di ghiaia. Dalla provincia mi chiedono di andare.
Perchè io? chiedo un po' svogliato al telefono.
- Perchè sei una persona misurata che sa tenere un'assemblea..... lì ci sarà gente incazzata.
In molti non vogliono le spiagge di ghiaia
Capisco subito che mi blandiscono. "Io che sono bravo a tenere un'assemblea!?????"
Nel bar del mio paese, a Molina si dice , e mi scuso per la forte coloritura, "che te lo stanno mettendo nel culo" con garbo. Ci mancherebbe.
Ma il senso del dovere e delle istituzioni che mi hanno inculcato, nonno Neri comunista e mio padre, non mi fanno recedere. -"Mica possiamo far credere  davvero la politica e le amministrazioni si sono arrese?" Mi dice un altro,che lavora a  perfezionare il convincimento (ti pareva!).
Ma io avevo già deciso di andare e gli dico convinto-"Datemi i fogli da studiare".
E così venerdì  ho studiato tutto il giorno e anche rinunciato, con grande rammarico ad essere a Santa Croce sull'Arno, a presentare il libro di Lancisi giornalista del Tirreno su don Puglisi. Il prete di Brancaccio a Palermo, ucciso dalla mafia. E mi sarebbe venuto pure bene, visto che di queste cose mi occupo da anni e con passione.
Il "senso dello stato", come si diceva un tempo a sinistra, però ha prevalso e ne sono orgoglioso. Anche se mi rimane il dubbio del perchè "sono sempre bravo e solo a sbrogliare casini". Quando invece c'è da fare gli "splendidi",  a me non viene mai proposto. La giustificazione è sempre stata-"tanto a te non interessa"e hanno ragione. Ma insomma ogni tanto...
Comunque vado. Arrivo a Marina alle 18.00 di venerdì 17 gennaio.
E' sempre bello andare verso il mare. Se d'inverno ancor di più. Il mare d'inverno è per intenditori, becchi fini. Ne sono sempre stato convinto. Seleziona e ripaga l'anima. Anche solo guardarlo da una panchina.
Il mio amico F. che ha organizzato l'iniziativa, mi saluta. Poi introduce quasi subito. Intanto alle nostre spalle scorre un video in bianco e nero che appare d'acchito struggente.
F.parla  gentile; si definisce "uno che ha studiato e studia ancora  emozioni": Ed io ammetto che questo ormai non più giovanissimo  "acchiappanuvole" che un tempo credevo troppo moderato  per i miei gusti, in vecchiaia mi garba davvero. Parla di paesaggio, dicendo cose interessanti e poetiche.
La platea però mi pare a tratti nervosa.
Interrompono e chiedono... F. paziente fa scuola di democrazia.
Intanto mi comprro noccioline salate e bevo coca cola.
La discussione si fa molto tecnica e non ne capisco niente.
Parlano i progettisti relatori e poi dalla platea, ingegneri, geologi, e tecnici veri o improvvisati; oppositori generici.
Tutti hanno un loro progetto, e come tutti, hanno la formazione dei mondiali di calcio per i prossimi mondiali in Brasile.
Sono ormai quasi le otto di sera.
Prende la parola un amministratore pisano, che affonda anche lui un pistolotto tecnico con l'aggiunta di "bambole non c'è una lira" e "mi scuso ma vi devo lasciare" I cittadini si sbizzarriscono, Sbraitano, ma con garbo.E' la Democrazia. La decisione dal basso. Il coinvolgimento totale del popolo. Qui non manca niente. Tutti a ribadire la loro, chiedendo scusa prima di alzare la voce.
Quanti ne ho visti in questi anni nelle assemblee pubbliche. Sbracciarsi dopo cena con impeto; e quanti ne ho "atterrati" con un colpo solo (e chiedo scusa per l'immagine cruenta, ma vera).
Perchè la politica "è un mestiere" e non si improvvisa. Mai! Non si fa solo dopo cena.
Ascolto tutti con attenzione dando l'idea che sono lì e non mi muovo fino alla fine. Che non ho fretta come invece in molti manifestano.
Poi mi tocca. Prima difendo la validità del progetto e del ruolo dell'ente che rappresento. Perchè è vero e così è.
Colgo attenzione fra la gente. Dico che qualunque opera che si fa, se non tiene conto del paesaggio è un errore grave. E lo dico perchè ci credo.
F. sorride; la gente mi pare che capisca. Almeno non si imbizzarrisce..
 Si può inventare qualsivoglia progetto, ma se staccato dalla bellezza son cazzi. E quante volte anche io amministratore ho rischiato di cadere nella trappola, e a volte ci son caduto, "del realismo socialista". -L'opera va fatta perchè serve!- ti diceva qualche capobranco, rimasto alla difesa dei posti di lavoro senza aver capito che se non legati alla difesa dell'ambiente era solo una vittoria effimera...
Alla fine dopo l'intervento,  mi soffermo con la mente sulle panchine del lungomare di Marina. -"Non guardano il mare".
Me l'ha fatto notare F. nel suo intervento. Gli danno le spalle. Penso che sono davvero brutte così piazzate e non va.
Mai verrei qui a sedermi d'inverno, come invece ogni tanto faccio in Versilia con Giov.
Ha ragione chi dice che Pisa va ripensata come città di mare.
Ma come può essere interessante un posto di mare se le panchine della sua passeggiata il mare non lo guardano?
Chi è nato nel lungomonte pisano come me, ed è cresciuto lì, ha sempre inteso  salire sul monte, metterselo alle spalle e guardare il mare in lontananza. Come un palco a teatro.Come una grande panchina, dove tutti potevano guardare l'orizzonte.
Non ci saranno porti che tengano, se non ci stanno gli attracchi per le passioni e la bellezza.
Torno a casa rasserenato, ma convinto che forse davvero in politica "ho già dato"....
Per questo da tempo sto smontando il campo.
Tornerò al Fortino però.
Per mangiare bene.
Il menù amnnunciato da Fabiano C. prima dell'assemblea, meritava di fermarsi anche stasera.
Ma Giov mi aspetta...
A presto.
g

venerdì 17 gennaio 2014

Notte fonda... Dopo la cena per Franco Marchetti


Marchetti e i giovani del comitato. Sotto tavolate di bellezza.





- E ora al tocco di notte dove si va?- dice infreddolito Gofferati.
Le auto hanno lasciato da poco il piazzale del ristorante. Tutti si sono salutati con calore. L'iniziativa è riuscita.Tavolate a iosa.100 persone, più Franco,101. E questa volta il numero ( non è riconducibile nè ai cani dalmata nè ai tradimenti) centouno volti chiari, sorridenti, in primo piano, riconoscibili.
Alla fine però in quattro sono ancora lì, senza la voglia di chiudere la serata; ma piove,  é tardi e per di più l'adrenalina è in calo vertiginoso.
-"Che si fa?...Troviamoci al circolino, al quartier generale"- dice F.
Suslov annuisce e sorride- " Ma senza bere, siamo già pronti."
-"Vedremo!" fa Gofferati.
Tornare sempre lì, da dove sono partiti, al circolino. Dove si sono leccati le ferite dopo le batoste, dove hanno sognato e organizzato la rivincita. Nel freddo e nel bollore estivo.
Perchè stasera finalmente, a quella cena numerosa, si sono riviste le lanterne in lontananza... quelle dei lampadieri, che illuminano la strada della giustizia sociale. E loro (quasi per dovere)) si sentono un po' i lampadieri: come li avrebbe chiamati un grand'uomo della Sinistra a loro cara.
E allora bisogna parlare a caldo della fase. Come si faceva un tempo.Per cui si torna da dove siamo partiti,intorno alla foto di Gramsci.
Al circolino stanno per chiudere. Il barrista saluta, ma ci guarda con sgomento, quasi a pensare-" Chissà che ora fanno questi qui!" Gofferati l'anticipa e dice d'un fiato -"Si beve al volo e si va via".
Allora si beve!
Michelino che fino ad allora non aveva detto una parola, appoggiato al bancone,guardando per terra,sorseggiando un rabarbarino ad un tratto dice -"Secondo me si può correre per vincere!
E Gofferati aggiunge sornione-"Caro F. mi sa che ti tocca"
Suslov, che oltre ad essere un esperto di Ingrao e rum cubano, s'intende anche di ciclismo, afferma perentorio  -"Stasera abbiamo la maglia rosa e non la lasceremo più, come Gianni Bugno qualche anno fa! Prese la maglia alla prima tappa della  cronometro di Messina e vinse il giro d'Italia. "
Bene caro F.- dice Michelino-, stasera siamo a Messina e abbiamo vinto la prima tappa. L''impegno è portare la maglia rosa l'ultimo giorno, sulla salita di via Niccolini a San Giuliano.
"Va bene anche un arrivo in volata- ribadisce Suslov.
F. sorride. Certamente sa che in questa gara non sarà lasciato solo.
Gofferati guarda tutti di traverso, sorseggia la birrina, ridacchia e dice"'Nndiamo a letto vai, che almeno stanotte  siamo arrivati; piove anche..."
-"E allora buonanotte e governo ladro"-dicono tutti insieme.
 -"Tanto noi siamo all'opposizione-  ribadisce quel "maledetto" di Gofferati.- e si può dire senza remore..."
E come non dargli ragione.
Poi via, tutti a casa.
Ma per poco. 
g

lunedì 13 gennaio 2014

Santoni chi?

Su un giornale on line, a coda di un articolo, nei commenti,vengo chiamato in causa sulla questione Picchi (evito di spiegare, ne hanno parlato tutti i giornali).
Si chiede testualmente cosa ne pensi l'assessore Santoni.
Facendo parte di un organismo collegiale, ho ritenuto non dire una parola prima che non ci fosse stato un pronunciamento ufficiale del mio Presidente.
Ora, dopo che si è tenuta la giunta, lunedi di prima mattina, dico (come assessore) che mi riconosco nel comunicato di Pieroni, che altro non è che richiedere l'applicazione del Codice Etico proposto da Avviso Pubblico e sottoscritto da tutti i membri della giunta stessa, più di un anno e mezzo fa.
Se si viene quindi rinviati a giudizio per certi reati  e si è sottoscritto il codice che all'art.20 li elenca, si devono rassegnare immediatamente le dimissioni.
Personalmente inoltre, spero che la magistratura possa fare luce quanto prima, con l'auspicio che Valter Picchi possa dimomostrare l'estraneità, dalla vicenda per la quale è stato chiamato in causa.
E con questo credo di aver risposto a chi mi chiedeva conto.


P.S. Un'altro signore invece, ironicamente scrive sotto l'articolo: "Santoni chi? e si firma "minimo"."
A quest'ultimo rispondo così:



Un signore timido
che si firma "minimo"
si chiede con ironia
“Santoni chi mai sia?”
“Nessuno!” gli rispondo
se poi vuol chiacchierare
di come gira il mondo
provi a telefonare
tutti lo posson fare
E se dopo lo squillo
chiedo “chi è?” … su dica
almen come si chiama
e non facciam fatica
Ma tutto rimpiattato
dietro quel soprannome
mica siamo alla pari,
coraggio... fuori il nome.

sabato 11 gennaio 2014

Una settimana alla volta


Franchino Sindaco


Non ricordo quando ho conosciuto Franchino Marchetti.
Tanti anni fa comunque.
Ricordo invece la notte, era il marzo del 95, quando uscendo dal circolo di San Martino Ulmiano, dove avevo fatto la mia prima iniziativa come candidato a Sindaco di San Giuliano, gli proposi al buio e nel freddo, di fare l'assessore alla cultura nella mia giunta futura. Sì alla cultura; perchè Franco, operaio della Piaggio prima e poi sindacalista stimato e benvoluto era per me una figura che poteva ben assumere quel ruolo. Intanto perchè una cultura l'aveva e ben strutturata e poi perchè  incarnava tre cose essenziali: studio, lavoro e popolo. Lui che col popolo stava ogni mattina e non ne parlava solo la sera alle riunioni. Lui che ne conosceva i bisogni avendo lavorato alla Piaggio fin da giovanissimo. Lui che parallelamente si formava studiando attraverso il sindacato, la sua vera e insostituibile università. Franco aveva le carte in regola, per lavorare ad un settore "che tenesse tutti dentro" e producesse sapere per tutti.
Fu molto lusingato della proposta, ma rifiutò. Sapeva di avere davanti ancora molti anni da dedicare al sindacato, alla CGIL  che amava e non se la sentiva di rompere prematuramente un legame così grande. Alla fine la cultura la tenni io, ma quel gruppo che girava intorno ad Amos Bacci continuò ad essere un bel punto di riferimento.E che discussioni a notte fonda nella stanzetta accanto al circolo sulla piazza dei bagni.
Con Franco ed altri compagni non ci siamo più abbandonati. Nel 2007 ci siamo poi avventurati anche nell'impresa titanica di dare cuore alla sinistra che vorremmo(!!!).
Di recente ci siamo cimentati anche con la scrittura . Ultimamente abbiamo  scritto, insieme ad altri, in un libretto curato da Ovidio DC, "del perchè vale la pena di vivere nelle nostre zone".
Ora però ci siamo. Franco, dopo la sua ultima e intensa avventura alla guida dei pensionati di San Giuliano ha deciso di lasciare ogni incarico della CGIL, accettando la candidatura a sindaco di San Giuliano. Per rinnovare il Centro-Sinistra, per ricostruire un'anima alla Sinistra.
 Ho sempre pensato, da un po' di tempo a questa parte che Marchetti potesse essere il Sindaco del futuro. Non vedo alternative e spero che la gente colga questa opportunità. Vedremo.
 Intanto andiamo a sostenerlo. Io almeno lo sosterrò con passione, ringraziandolo anticipatamente per questa esperienza che stiamo per andare a cominciare.
 Con San Giuliano nel cuore, senza dimenticare di ridere e volerci bene, come abbiamo fatto in questi anni; e con i monti, rigorosamente alle spalle, perchè nelle nostre terre è sempre stata abitudine guardare tutti negli occhi.
Vai Franchino
Il futuro è nostro
Gabriele.

venerdì 10 gennaio 2014

Marchetti Sindaco


Cena per Franco Marchetti Sindaco

L'Osteria si trova in via Lenin, 127

Per i pisani: venendo da I Passi sulla destra, un km circa prima dell'incrocio di Pappiana.
Per gli indigeni: sulla via delle Prata per andare a I Passi.

 


lunedì 6 gennaio 2014

Siamo ancora qua!

Ottobre 2007. Un gruppo di temerari di San Giuliano decide di non aderire al Pd. Con loro "nella casamatta" rimane Antonio Gramsci e la voglia di lavorare a ristabilire "una connessione sentimentale col popolo".
Eccoli, nella foto sotto, mentre si aggingono alla traversata nella polvere.

Oggi il giorno di befana del 2014, eccoli qua. Un po' di polvere alle spalle, l'orizzonte nitido davanti e Gramsci lì, in mezzo.
 Ora tocca a Franchino!!!!
 E con i monti alle spalle.

In onore a Joe Strummer


mercoledì 1 gennaio 2014

A Franco Marchetti

Buon 2014 a lui e a tutti quelli che hanno a cuore il futuro della Sinistra. 

Foto tratta dall'archivio dell'associazione Sinistra di Bellezza. Un grazie sentito.