Credo che un progetto di governo alternativo passi da una rottura culturale e politica con questo passato. Ma so bene che poi occorre altro: ricostruire, ricomporre le fratture sociali di questi anni, favorire la partecipazione, mobilitare le intelligenze e i saperi sconfiggendo la solitudine dei tanti che si sono opposti alla cultura del favore. Penso a un presidente che non ammicchi ai populismi ma pretenda responsabilità da sè, dalle forze politiche che lo affiancheranno e da tutti i siciliani. E' questo l'orgoglio della Sicilia al quale mi rivolgo: non le rivoluzioni evocate nelle sceneggiate imbastite per i giornalisti ma la sobrietà delle parole, delle scelte, delle intenzioni. Governare questa Sicilia oggi è un'impresa da far tremare le vene ai polsi a chiunque, figuriamoci se si può ridurre a una ripicca tra candidati. Io sto solo ai fatti: sul palco dei comizi e al governo della regione vorrò accanto a me Rita Borsellino e Leoluca Orlando; Crocetta i suoi comizi dovrà farli con Musotto e l'Udc. Auguri.
Claudio Fava