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La stalla dove fu ucciso Peppino Impastato |
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Alla stalla |
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Giovanni ci mostra i lucchetti |
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Alla pizzeria |
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La pizzeria |
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Si lavora |
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Giovanni ci fa il caffè |
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Lo zio Armando |
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Con Annalisa ed Emiliano gestori dell'agriturismo di Portella della Ginestra |
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Calogero Parisi presidente della cooperativa Lavoro e non solo di Corleone |
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la cena |
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la discussione |
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Nino Iannazzo sindaco di Corleone |
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Suor Nadia, la "comandante" |
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Volontari dello Spi Cgil |
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Con Pippo Cipriani ex sindaco di Corleone protagonista della prima confisca |
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Franco D'Ancona uno dei coordinatori del gruppo pisano |
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preti forzuti |
In Sicilia con Don Armando Zappolini.
La prima foto è la stalla dove fu trovato ucciso Peppino Impastato. Siamo andati, lì accompagnati da Giovanni, il fratello, per lanciare la campagna nazionale affichè quel terreno e la piccola struttura ( già vincolati dal piano regolatore) possano diventare un luogo della memoria.
Abbiamo lavorato all'organizzazione di un percorso che coinvolga tutte le amministrazioni comunali e provinciali che hanno intestato qualcosa a Peppino; L'obiettivo è l'acquisto del bene e una manifestazione nazionale di tutti gli amministratori, da tenere a Cinisi il prossimo 9 maggio anniversario dell'uccisione Di Peppino.
In un paese normale tutto questo, sarebbe diventato già da tempo un luogo di memoria, un museo a perenne ricordo dell'atrocità compiuta e a riconoscimento della vittoria postuma della meglio gioventù di allora, sulla peggiore Sicilia.
La seconda visita è ai ragazzi coraggiosi, Annalisa ed Emiliano e alla bellissima Lolita (che don Armando coccola come una nipote) che gestiscono l'agriturismo di Portella confiscato a Brusca. Già nel 2006 da Pisa portammo un camion di piante da frutto e oggi ne assaggiamo le marmellate.
L'ultima parte del viaggio è a Corleone. Si va a far visita ai ragazzi pisani volontari, che sono ad aiutare i giovani corleonesi della coop Lavoro e non Solo. Sono presenti alla serata il presidente Calogero Parisi, il sindaco Iannazzo membro della presidenza di Avviso Pubblico e Pippo Cipriani, primo sindaco di Corleone che mise in pratica la confisca dei beni di Totò Riina.
gs