Lettera a Fabrizio
Caro Fabrizio,
sono appena tornata da Roma. In treno ti ho pensato.
Spesso quando faccio viaggi in solitaria "mi ritorni in mente".
Oggi è un giorno particolare; abbiamo presentato al Parlamento (dove tu non saresti entrato "nemmeno se ti spingevano") l'iniziativa "i 100 passi dei sindaci" che faremo a Cinisi, per ricordare Impastato.
Ti ricordi Peppino, quello di Tano Seduto, del film e della canzone dei Modena City Rambles...
Quanto ne abbiamo parlato anni fa.
Noi ("il Movimento") che già allora, quel nove maggio del 1978, nonostante che l'attentato ad Aldo Moro coprisse tutti i giornali, andammo a cercare la notizia del suo assassinio su Lotta Continua.
E subito capimmo e denunciammo che era la mafia ad averlo ammazzato...
Stavamo sulla notizia, Ma eravamo una Sinistra di minoranza appunto. Di movimento e di bellezza; che sognava e non realizzava i suoi sogni e che amava o odiava tutto, senza regole.
A volte, se mi distraggo pare che il tempo si sia fermato; altre, che abbia corso ad una velocità senza limiti.
Domani è il primo maggio, festa del lavoro (che non c'é e per il quale si muore facile....).
Siamo tutti da Cipillone, come sempre.Un pezzo di Arciragazzi sarà lì. Militanti della "braciata" del primo maggio. Simonetta, Beppe , Giovanna e tante e tanti, "ragazzotti e bimbotte" di allora, ormai quarantenni passati.Tanti piccoli figli, una meraviglia.
Anche tu non sei mai mancato. All'ultimo, "prima di salutarci", venivi addirittura sulla carrozzina, dove ti avevano ficcato, dopo che il tuo cervello aveva un po' difettato.
E come ti garbava farti chiamare Conte Mascetti.
Appunto, ridevi come un matto, perchè riuscivi ad essere felice anche giocando sul fatto che eri stato costretto dal mondo a stare lì sopra, a quella maledetta carrozzina; da cui sei volato via, prima di salutarci.
Cambia questo mondo caro Fabri e in peggio.
E si ride molto meno.
Ti racconto alcune cose che non ti piaceranno.
Ma altre invece, piccole piccole, ti faranno felice.
Eccole.
Parto da alcune non proprio eccellenti.
In Italia governano ancora i democristiani. Non è un ritorno al futuro. E' così. E non sono all'altezza nemmeno di quelli di una volta.
La democrazia a volte pare sospesa. E vorrebbero farci credere che lo fanno per il nostro bene.
I comunisti non ci sono più. Qualcuno che era comunista, oggi invece pratica l'autoritarismo come bene salvifico. E quanti a battere le mani.
Tu anarchico com'eri, li manderesti tutti in culo, sicuramente.
E poi hanno bruciato un centro sociale. Come una volta facevano i fascisti.
Brutti tempi davvero, amico mio.
Ci restano le belle, piccole cose.
Quelle che ci hanno sempre fatto divertire.
Come fare i burattini o le filastrocche (ne scrivo ancora) o addirittura cantare a squarciagola.
Il primo maggio a Capannori ci sarà De Gregori e te lo dedico per tempo.
Una canzone dell'ultimo disco dice-"Come sono contento che il vino sia di tuo gradimento...." Anche noi, come gradivamo bere a tarda notte parlando del mondo. E facendo i seriosi....
Il 25 aprile abbiamo ricordato Teresa Mattei che ci ha lasciao da poco. Ti ricordi che piacere sentirla e che delicatezza quando ci parlava di bambini.
Come Renzino Maffei che ai primi di maggio verrà ricordato a Pondedera.
Capisci Fabri quanta roba eravamo all'Arciragazzi e come non ci davamo nessuna importanza.
A proposito, Simonetta e Cipillone sono candidati perchè a Pisa ci sono le elezioni.
Lo fanno con un partito di sinistra, piccolo.
Perchè la sinistra che amiamo se non è piccola, che sinistra è.
Mi viene quasi da ridere ad ironizzar su questo. Ma così è sempre stato.
Una vita a rincorrere il sol dell'avvenire ed eccoci qua...
"Comici spaventati guerrieri" come direbbe Benni.
Ti regalo però un paio di cose belle.
La prima è che ho ritrovato il libro di Pasolini "Scritti Corsari" che mi regalasti un pomeriggio a casa tua. "Prendilo te questo libro-mi dicesti- voglio che sia tuo."
E nel rileggerlo in questi giorni passati ho rivisto il futuro che ho sognato con te.
La seconda è un film, con Sean Pen . I am Sam. E lì mi sono commosso, ti ho pensato ed ho sentito forte la voglia di scriverti.
Caro mio, quest'anno sono trent'anni che sto con Giov; faremo una festa a giugno.
Ci saranno tutti gli amici cari, te compreso. Anche se come accade spesso da un po' di tempo, "dici che non puoi".Ma come sai io sono testardo e continuerò a invitarti, sempre.
In mezzo a tutte quelle persone però, io so che ci sarai. E come spesso mi accade, sentirò la tua mano sulla spalla..... che in tutti questi anni, non ha mai smesso di abbracciarmi.
E starò bene.
30 aprile 2013
gabriele