Di mattina... presto, sento qualcosa che tocca il gomito che sporge dal letto.
Sono mezzo addormentato, apro gli occhi e capisco che è giorno pieno. Sono le sei e mezzo.
Porca miseria... avevo messo la sveglia alle sette, ma la bestia è impaziente e mi ha svegliato prima.
Il mio cane mi "punzona" un gomito da un po'. Forse questa mattina vuole fare pipì prima del tempo.
O avrà fame. Valli a capire questi animaletti cresciuti in casa e abituati come un figlio (da mia figlia).
Lei,
l'addestratrice però dorme con la porta di camera chiusa e non può
essere disturbata; mica è scema. E allora la bestia cerca me, che alla
fin fine sono cedevole... diciamo la verità, e mi alzo.
Giovanna dorme ancora, lavorerà nel pomeriggio e nessuno la disturba.
La bestia mi segue in bagno. Mille questioni che danno ansia mi affiorano alla mente.
Alcune dovranno essere affrontate fra poco, quano arriverò al lavoro. Ora è bene che aspettino un po'.
Lo
specchio è lì, come ogni mattina. Nemmeno troppo cattivo. In fondo
stanotte ho dormito bene, anche se ho sognato per la centesima volta di
aver perso il portafogli.
Mi guardo...non sono spennacchiato come altre mattine. Poi mi trascino in cucina, in silenzio.
Fornisco il primo biscotto al cane (ne vuole due e non transige) che mi fa festa come sempre, danzandomi intorno su due gambe.
Poi
mi appoggio letteralmente al fornello. Accendo il gas, prendo la mia
macchinetta del caffè, rigorosamente da uno, caricata prima di andare a
letto e la metto sul fuoco. Dò il secondo biscotto al cane, che è lì che
l'aspetta, chiudo gli occhi e sogno un'altro pochino, nel dormiveglia
magico.
Dopo poco sento il rumore dell'acqua che inizia a
riscaldarsi fino a bollire. Gli occhi rimangono rigorosamente chiusi. Il
rumore pian piano si fa incessante. E' il momento di guardare. Alzo il
tappo della macchinetta è comincio a vedere il liquido ambrato uscire
piano piano; ecco il grande caffeone mattutino. La fiamma è
rigorosamente bassa e questo favorisce la fuoriuscita uniforme.
Subito arriva anche il profumo inebriante. Tiro su col naso e godo.
Verso il caffè nella tazza grande, poco zucchero e riannuso.
Richiudo gli occhi e sniffo con forza il fumo profumato che esce dalla tazza.
Poi raggiungo la finestra e guardando il mondo che si risveglia nel mio giardino, mi gusto questa chiccheria
a piccoli sorsi... Preparandomi ad affrontare una giornata che non è
detto che mi piacerà; ma sono partito bene e questo conta.
Un
caffè buono, bevuto nel silenzio della tua cucina, mentre le persone che
ami dormono (anche il cane ha ripreso a ronfare), è un privilegio che
va salvaguardato, in questo mondo fatto di gesti inutili.
Piccole passioni personali, avvolgenti, dure a morire...
Buon giorno a tutti.