Avviso Pubblico: "Bloccare la vendita della tenuta di Suvignano"
Messa all’asta della tenuta confiscata di Suvignano: un errore politico e culturale. No alla vendita, sì al riutilizzo socio-imprenditoriale
La notizia che il Consiglio direttivo dell’Agenzia
nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e
confiscati alla criminalità organizzata ha deliberato all’unanimità la
messa in vendita all’asta della tenuta confiscata di Suvignano ci lascia
perplessi e amareggiati.
A fronte della presentazione di un articolato
progetto di riutilizzo per finalità sociali e imprenditoriali presentato
dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Siena, dal Comune di
Monteroni d’Arbia e da tutta una serie di associazioni da anni impegnate
nella lotta alle mafie e nella diffusione della cultura della legalità
democratica, si è deciso di promuovere un’azione che riteniamo sbagliata
sia dal punto di vista politico che culturale.
L’uso sociale dei beni confiscati, come sosteniamo
da anni anche in sedi ufficiali, è uno dei più efficaci strumenti per
sottrarre consenso sociale ai mafiosi, per dimostrare che le mafie non
sono imbattibili, che è possibile creare lavoro e sviluppo sociale
riconoscendo i diritti fondamentali delle persone, per rafforzare la
credibilità delle istituzioni.
La vendita non garantisce tutto questo e, non si
dimentichi, in essa è contenuto il rischio che i beni confiscati vengano
di fatto restituiti ai mafiosi a cui sono stati sottratti.
La lotta per la sconfitta delle mafie ha bisogno di
unire le forze. Per questo motivo, chiediamo ai partiti, al Governo e al
Parlamento:
a) di intervenire immediatamente sulla vicenda
della tenuta confiscata di Suvignano, di fermare la procedura di vendita
e di favorire l’implementazione del progetto per finalità sociali e
imprenditoriali in precedenza menzionato;
b) di aprire un tavolo di confronto con le
associazioni e le forze sindacali da anni impegnate sul fronte
dell’antimafia sociale.
Andrea Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico
Luciano Silvestri, Responsabile settore Legalità e Sicurezza, Cgil nazionale
Jacopo Armini, Sindaco di Monteroni d’Arbia