giovedì 23 gennaio 2014

Gennaio, di mattinata.


Il tempo è “marcio” come diceva tuo nonno Neri. Sì quel tempo che non è né pesce né carne. Uggioso, non freddo ma umido e malinconico.
Ieri sera sei stato in valdera a parlare di politica. Sei tornato senza entusiasmi  a notte fonda.
Stanani alle sette e mezzo sei lì a vedere le notizie.
-Cuperlo si dimette da presidente del Pd- Bella carriera, pensi. Poi leggi la sua lettera. Si è sentito offeso.
M qual'è il limite dell'offesa oggi?
Che il Pd sia ormai arrivato in fondo al processo di mutazione genetica è cosa certa ormai.
E le categorie che facevano grandi i partiti di un tempo, sono in fumo.
-Ricordi  ancora le parole di Mussi a Firenze, al congresso dove la minoranza DS salutò e non aderì al Pd
- Noi ci fermiamo qui. Oggi nei DS le correnti sono tre. Da domani saranno trentatre. Non sentirete la nostra mancanza!"- Aveva ragione. E ti commuovesti anche!?!Tempo perso.
Il Pd non è mai nato; è stato solo un contenitore di correnti; finché non è arrivato Renzi che ha messo tutti nell’angolo. D'ora in quel partito  ahimè, si decide a colpi di -O così , o così!”
Ma era nell’aria da tempo. Come non capirlo compagni cari.
Del resto un partito che fa eleggere il suo capo anche e soprattutto da coloro che non sono iscritti, dove vuole andare se non dove lo porterà Renzi???? Lontano da qui... dirà prima o poi lui stesso..
TI rammarica il fatto che si sia dissipata ogni parvenza di Sinistra in così pochi anni e non si sia fatto niente per arginare la deriva.
Un po’ meno ti dispiace per coloro che un tempo comandavano, e non è male assaporino cosa significa essere messi in un angolo senza tatto.
Il berlusconismo si è incuneato e ha vinto anche in quella che un tempo era la Sinistra che amavi.
Sembra di rivivere i tempi di Craxi. Solo che allora in Italia c’era un uomo che si chiamava Berlinguer, oggi a sinistra pare che il leader che dovrebbe accendere la luce sia un greco, e tu pensi che non si va da nessuna parte. Anche per questo hai cominciato a smontare il campo.
E poi anche accanto a te, troppe sono le contraddizioni, che non sopporti più. 
-"Sei troppo snob, mio caro."- ti dice uno che ti vuole bene.
-"Se aspetti che qualcuno ti proponga qualcosa... perchè sei "bravino"... Ti puoi rassegnare mio caro"-
Ma tu non sei rassegnato, sei invece disincantato e sereno e questo ti fa stare bene e ti fare impegnare nelle cose che veramente ti prendono l'anima.
Anzi, mai come ora ti sei concentrato sulle tue filastrocche che vuoi pubblicare a Primavera; a parte il tempo che hai deciso di dedicare alla candidatura a sindaco del tuo amico Franco Marchetti, che ritieni il candidato forte e autorevole per il futuro di San Giuliano. 

Al netto delle riflessioni è ancora presto però, sono appena le otto. Hai una riunione alle dieci, c'è tempo per  uscire di casa a gironzolare un po'; prima di infilarsi in questa giornata di lavoro, che dalle cose scritte sull'agenda, sembrerebbe non vedere la fine.
Girare  il tuo comune senza meta  e con lo scooter, è una cosa che hai imparato a fare da quando non sei più sindaco. Rivedere le cose che un tempo ti hanno dato affanno, ma anche soddisfazione.Con distacco misurato.
In tanti ti salutano e non chiedono niente ormai.. Che bello! il panaio, l'edicola, il barrista. Anche i vigili, agli incroci delle scuole, alzano la mano con garbo. 
Altri tempi quando era difficile andare a prendere tua figlia a scuola senza che qualcuno non ti fermasse per sottoporti a interrogatori assillanti. E Adele che sbuffando ti diceva di non venire. Che era meglio!
Ti fermi al teatro Rossini; lo trovi un po’ invecchiato ma sempre bello.
Un tuo amico teatrante del tempo che fu, per provocarti, dopo il tuo annuncio che volevi imbarcarti nell’impresa di dare un palcoscenico al tuo comune ti disse che una comunità senza un teatro è come un corpo monco.
-“Vedremo se ce la farai… ne dite tante voi politici. Ma se ce la fai ti abbraccerò.
Tu lavorasti come un matto per ridare vita  al bellissimo teatro che un tempo imperversava  a Pontasserchio. Con il consenso della gente.  E che piacere vederlo rinascere.E che abbraccio di dette il tuo amico, dicendoti forte-"Che bellezza!".
Sì la bellezza..... appunto, che sta nel riempire di passione quello che si fa, ma anche concretizzare i desideri.
Perchè senza desideri non si governa, si fanno solo gli amministratori di condominio.
Consegnare ad una comunità un teatro, una ludoteca, spazi per gli anziani o una scuola nuova... è la bellezza. Rappresenta il bene pubblico da anteporre  alle chiacchiere malate di questi tempi. All'odio verso la politica che non piace più, e a volte a ragione.
E poi  il territorio.La San Giuliano che sognavi di notte. E che approfondite e interminabili discussioni di urbanistica.
Ricordi il titolo del Tirreno? "Sviluppo zero"
Un oppositore autorevole, dopo l’approvazione del Piano regolatore coniò quello slogan, credendo di denigrare, te e il tuo amico assessore. Senza sapere invece che era stato anticipato quello che tutti oggi dicono. La salvaguardia del territorio.
E che bello ormai dopo anni, trovarti a passeggiare sull'argine del Serchio, la domenica mattina, con quell'amico, un tempo assessore. E riparlarne con piacere.

Il tempo corre voloce è ora di andare a Molina, da tua madre e da lì a Quattroventi, in cima ai monti,come spesso fai.
Sulla curva panoramica, a metà strada, ti fermi e guardi in lontananza il mare .
Quante volta l’hai fatto e che meraviglia il mare lì davanti che pare toccarlo.
Sulla via del ritorno ti fermi alla Romagna, il luogo dell’eccidio, dove tuo padre ti portò che avevi appena tre anni. Non c’era la strada allora.Si percorrevano "i viottoli" in fila indiana, cantando Bella Ciao.
Ci torni spesso. Lo facesti anche il 25 aprile del 1995. Eri stato eletto Sindaco da un giorno e sentisti il bisogno di salire fin lassù con tre vecchi comunisti del tuo paese che ti vollero accompagnare. Eugenio, il Tonfo e il Buzzigoli. Lì sotto la pioggia, in quel luogo solenne, ti abbracciarono affidandoti simbolicamente, la storia delle nostre terre. Tu non hai mai dimenticato la forza di quel gesto e ti senti debitore per sempre.
Oggi, in questi tempi bui quella storia va difesa coi denti e ricordata. Guai dimenticarla.
Perchè rimetterci la testa, come fai ogni tanto, ti fa sentire bene e ti fa vedere il futuro. 
Tu quassù  da solo, con le "tue" terre davanti. 
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