Tempi duri, difficili. Di non facile comprensione.Tempi tristissimi.
Il "risultato finale" mi arriva venerdì 21 marzo.
Sono a Roma in Campidoglio, al direttivo di Avviso Pubblico. Il giorno dopo ci sarà la bellissima manifestazione antimafia a Latina. Ciotti e 100.000 giovani "veri".
Durante il pomeriggio del 21 affrontiamo una discussione sulla formazione.
Conosco il formatore da tempo. Faccio un intervento senza mediazioni e dico la mia. Anche se mi sforzo di stare al tema e farmi comprendere dai nuovi amministratori che da poco si sono avvicinati all'altimafia sociale e militante; che significa fare pochi convegni, lavorando invece a testa bassa sui territori. Critico la "nuova politica". Mi definisco un "conservatore".
Mi ascoltano attenti. In tanti mi conoscono e sanno "che sono un vecchio amministratore".
Sono in Avviso Pubblico ormai dal 2001.
La discussione finisce. E' stata interessante e carica di passione. Almeno così l'ho percepita.
Il docente, un torinese colto e preparato, l'ha conclusa prestando attenzione a tutte le sensibilità, rispondendo punto su punto ai dubbi e alle perplessità. Avviso Pubblico è un'associazione di comuni con molte sfumature, l'obiettivo principe è combattere l'illegalità.Unire non dividere, che di questi tempi è rarità.
Alla fine il formatore mi raggiunge, mi mette una mano sulla spalla con confidenza e mi dice di colpo-"Hai chiaro che non sei più di moda."- Io lo guardo e non mi offendo, perchè colgo l'ironia e l'affetto che stanno nelle sue parole. Poi senza farmi aprire bocca, insiste-" Le cose che dici te sono figlie di una sinistra che vorremmo ma che non c'è più, nemmeno all'orizzonte. Anche l'uso della parola "categorie" non alloggia più nel linguaggio attuale. E poi giustizia sociale, legalità come strumento e non valore, sovrastruttura, egemonia, le casematte, Gramsci e questo emergere del primato della politica su tutto..."
-"Non sei al passo coi tempi caro mio...oggi destra e sinistra non si distinguono più, è il tempo della velocità dell'azione, del detto-fatto, del 2.0" Poi continua a ridere e mi abbraccia. All'orecchio sussurra-"Hai fatto un bell'intervento "da comunista", che condivido; peccato che non tutti hanno colto l'essenza, molti qui sono figli di un'altra vita...!-
E' in quel momento che ho avuto l'illuminazione definitiva. Io le mie "categorie" di interpretazione del mondo non le cambio.Se non vanno più di moda pazienza. E che bello sentirsi dare del "comunista"...
Io che essendo "uomo col governo della cosa pubblica nell'anima" mi sono ormai assuefatto a farmi giudicare come uno da rottamare.
Continuerò a leggere e rileggere Gramsci e Pasolini e anche Il Piccolo Principe. Lo farò nella buca, come i vietnamiti nella jungla, in attesa che passi l'ondata del napalm.
Guarderò questi tempi che travolgono tutto con le spalle al muro, senza piegarmi e magari andando a letto presto. Aspetterò fiducioso facendo cose che mi riempiono il cuore,che aggiungono un passello alla scala dei miei sogni
Che significa per esempio andare a parlare a dieci bimbotti scouts che alla fine ti ringraziano e ti offrono riso freddo fatto dalle loro mamme... pensa un po'. Oppure passare dal "Teatro Rossi Aperto" di Pisa dove si parla di femminicidio.O fare mille chilometri per riunirmi in una parrocchia del trapanese con ragazzi che lavorano le terre confiscate ai boss mafiosi.
Si resiste così in tempi difficili. Cercando di avere piccoli grandi impegni, "casematte appunto".Che aiutano "l'anima". Che alimentano gli ideali a cui sei attaccato.
Le cose fragili e vuote non possono durare a lungo.E queste che ci circondano in questi tempi bui, mi sembrano cose effimere, ma anche e soprattutto prive "di roba tosta"; quella che un tempo ci faceva battere il cuore e discutere a nottate.
Gli imbonitori cederanno il passo, prima o poi. Bisognerà essere preparati.
Ma ora è il momento della Resistenza, senza perdere il sorriso dentro. E' il tempo della gentilezza.
"Bisogna essere duri senza perdere la tenerezza".
E anche questa frase che ci ha cresciuti, tornerà di moda.
Statene certi.
Il "risultato finale" mi arriva venerdì 21 marzo.
Sono a Roma in Campidoglio, al direttivo di Avviso Pubblico. Il giorno dopo ci sarà la bellissima manifestazione antimafia a Latina. Ciotti e 100.000 giovani "veri".
Durante il pomeriggio del 21 affrontiamo una discussione sulla formazione.
Conosco il formatore da tempo. Faccio un intervento senza mediazioni e dico la mia. Anche se mi sforzo di stare al tema e farmi comprendere dai nuovi amministratori che da poco si sono avvicinati all'altimafia sociale e militante; che significa fare pochi convegni, lavorando invece a testa bassa sui territori. Critico la "nuova politica". Mi definisco un "conservatore".
Mi ascoltano attenti. In tanti mi conoscono e sanno "che sono un vecchio amministratore".
Sono in Avviso Pubblico ormai dal 2001.
La discussione finisce. E' stata interessante e carica di passione. Almeno così l'ho percepita.
Il docente, un torinese colto e preparato, l'ha conclusa prestando attenzione a tutte le sensibilità, rispondendo punto su punto ai dubbi e alle perplessità. Avviso Pubblico è un'associazione di comuni con molte sfumature, l'obiettivo principe è combattere l'illegalità.Unire non dividere, che di questi tempi è rarità.
Alla fine il formatore mi raggiunge, mi mette una mano sulla spalla con confidenza e mi dice di colpo-"Hai chiaro che non sei più di moda."- Io lo guardo e non mi offendo, perchè colgo l'ironia e l'affetto che stanno nelle sue parole. Poi senza farmi aprire bocca, insiste-" Le cose che dici te sono figlie di una sinistra che vorremmo ma che non c'è più, nemmeno all'orizzonte. Anche l'uso della parola "categorie" non alloggia più nel linguaggio attuale. E poi giustizia sociale, legalità come strumento e non valore, sovrastruttura, egemonia, le casematte, Gramsci e questo emergere del primato della politica su tutto..."
-"Non sei al passo coi tempi caro mio...oggi destra e sinistra non si distinguono più, è il tempo della velocità dell'azione, del detto-fatto, del 2.0" Poi continua a ridere e mi abbraccia. All'orecchio sussurra-"Hai fatto un bell'intervento "da comunista", che condivido; peccato che non tutti hanno colto l'essenza, molti qui sono figli di un'altra vita...!-
E' in quel momento che ho avuto l'illuminazione definitiva. Io le mie "categorie" di interpretazione del mondo non le cambio.Se non vanno più di moda pazienza. E che bello sentirsi dare del "comunista"...
Io che essendo "uomo col governo della cosa pubblica nell'anima" mi sono ormai assuefatto a farmi giudicare come uno da rottamare.
Continuerò a leggere e rileggere Gramsci e Pasolini e anche Il Piccolo Principe. Lo farò nella buca, come i vietnamiti nella jungla, in attesa che passi l'ondata del napalm.
Guarderò questi tempi che travolgono tutto con le spalle al muro, senza piegarmi e magari andando a letto presto. Aspetterò fiducioso facendo cose che mi riempiono il cuore,che aggiungono un passello alla scala dei miei sogni
Che significa per esempio andare a parlare a dieci bimbotti scouts che alla fine ti ringraziano e ti offrono riso freddo fatto dalle loro mamme... pensa un po'. Oppure passare dal "Teatro Rossi Aperto" di Pisa dove si parla di femminicidio.O fare mille chilometri per riunirmi in una parrocchia del trapanese con ragazzi che lavorano le terre confiscate ai boss mafiosi.
Si resiste così in tempi difficili. Cercando di avere piccoli grandi impegni, "casematte appunto".Che aiutano "l'anima". Che alimentano gli ideali a cui sei attaccato.
Le cose fragili e vuote non possono durare a lungo.E queste che ci circondano in questi tempi bui, mi sembrano cose effimere, ma anche e soprattutto prive "di roba tosta"; quella che un tempo ci faceva battere il cuore e discutere a nottate.
Gli imbonitori cederanno il passo, prima o poi. Bisognerà essere preparati.
Ma ora è il momento della Resistenza, senza perdere il sorriso dentro. E' il tempo della gentilezza.
"Bisogna essere duri senza perdere la tenerezza".
E anche questa frase che ci ha cresciuti, tornerà di moda.
Statene certi.