Claudio Giacomelli si è avviato prima del tempo.
Era una persona buona, lavorava in Provincia.
Chi lo voleva incontrare, bastava andasse il giorno del Consiglio nel palazzo di piazza Vittorio Emanuele e lo trovava di là dal tavolo, all'entrata della sala consiliare.
Si occupava di informatica , elettronica e curava la parte dei microfoni e delle proiezioni della sala consiliare. Spesso dispensava a tutti noi consigli, sull'utilizzo di strumenti "moderni", fossero computer portatili o telefonini.
Scherzando, mi divertivo a dirgli che avrebbe dovuto fare una doccia, per il sudore prodotto dal lavoro in quelle "giornate intense"; e lui a replicare che io non avevo mai fatto niente e che avevo passato la vita "a farmi ascoltare", dai banconi dei consigli comunali o provinciali che fossero.
Giocavamo così, con affetto.
Poi c'era la politica. Claudio era di Sel e come me aveva fatto percorsi tortuosi nella sinistra fino ad arrivare a Vendola. Ogni tanto mi parlava delle questioni sindacali. Non era mai contento ma provava a prendere il mondo dalla parte giusta.
Da un anno aveva subito la disgrazia della morte della moglie ed era rimasto coi suoi ragazzi. Mi sembrava avesse reagito alla tragedia che lo aveva travolto.
Aveva in animo di inventare un lavoro ai propri figli, in questi tempi bui. E questo lo impegnava positivamente.
Poi è stato male. Quando l'ho incontrato nel mezzo dell'estate portava già addosso i segni evidenti della malattia.
"Ha fatto presto", si dice al mio paese.
Vaffanculo il mondo................
P.S.
Sono le otto di sera ormai e come si dice, la giornata è fatta, ma la tristezza non cala.
Spippolo su Google, più per assuefazione che interesse.
Trovo questa foto e anzichè pubblicarla in un Post a parte, la metto qui, in fondo a questo
mezzo necrologio che ho sentito il bisogno di scrivere.
Sono Nichi Vendola e Maurizio Landini della Fiom, oggi a Pomigliano per lo sciopero.
Per tutti noi, lì in mezzo a quell'abbraccio che ci fa stringere il cuore, caro Claudio, ci sei anche te;
ciao
g