Ho girato per San Giuliano, in queste settimane, dietro alle primarie.
Era tanto che non lo facevo con questa intensità.
Non ho colto passioni, quelle che un tempo animavano le vigilie di eventi politici.
E quante ne ho vissute di attese, in questi quarant'anni di politica vissuta a tutta birra.
Ho sentito invece risentimento, disinteresse, rassegnazione.
Ho percepito divisioni che un tempo mai mi sarei sognato. Non ho colto proposte nuove.
Ho carpito la solitudine di un Sindaco e l'ipocrisia di molti che scelgono per interesse e abbandonano.
Non ho palpato la consapevolezza della sfida per il futuro.
Sono riemersi settarismi.. E il Potere.
E' obliquo lo sguardo che il popolo di San Giuliano volge alla politica.
Non certo come la bellezza dell'occhiata fugace delle "passanti"di De Andrè, che ti è capitato di cogliere nel corso della vita. Su un treno, in un aeroporto, in un vicolo di una città lontana.
Che scalda il cuore, ti fa sorridere.
No. Questo sguardo che incombe, ha perso speranza.
E' un'occhiata "di traverso", senza fiducia.
Non accetta di perdere tempo ad ascoltare. Tira dritto. E' rassegnato. Infonde tristezza.
Un sguardo che sopravvive guardando in basso.
Senza cercare un orizzonte.
San Giuliano merita di più.
La ricerca della Sinistra di bellezza va fatta col sole in fronte e le spalle alla collina.
Servirà tempo.
In questa domenica di marzo, abbiamo cominciato.
Era tanto che non lo facevo con questa intensità.
Non ho colto passioni, quelle che un tempo animavano le vigilie di eventi politici.
E quante ne ho vissute di attese, in questi quarant'anni di politica vissuta a tutta birra.
Ho sentito invece risentimento, disinteresse, rassegnazione.
Ho percepito divisioni che un tempo mai mi sarei sognato. Non ho colto proposte nuove.
Ho carpito la solitudine di un Sindaco e l'ipocrisia di molti che scelgono per interesse e abbandonano.
Non ho palpato la consapevolezza della sfida per il futuro.
Sono riemersi settarismi.. E il Potere.
E' obliquo lo sguardo che il popolo di San Giuliano volge alla politica.
Non certo come la bellezza dell'occhiata fugace delle "passanti"di De Andrè, che ti è capitato di cogliere nel corso della vita. Su un treno, in un aeroporto, in un vicolo di una città lontana.
Che scalda il cuore, ti fa sorridere.
No. Questo sguardo che incombe, ha perso speranza.
E' un'occhiata "di traverso", senza fiducia.
Non accetta di perdere tempo ad ascoltare. Tira dritto. E' rassegnato. Infonde tristezza.
Un sguardo che sopravvive guardando in basso.
Senza cercare un orizzonte.
San Giuliano merita di più.
La ricerca della Sinistra di bellezza va fatta col sole in fronte e le spalle alla collina.
Servirà tempo.
In questa domenica di marzo, abbiamo cominciato.