Quattro Venti
All'oste Francone Guidotti è dedicata questa filastrocca.
C’è un luogo
speciale: Quattro Venti.
Chiunque
percorrendo la via Panoramica che da Molina di Quosa si addentra nel monte
pisano, passando in silenzio per i luoghi dell’eccidio della Romagna, si accorge già dai primi chilometri che sta
andando incontro alla bellezza.
Lassù in
cima, dalla metà dell’800, il ristoro “dal Guidotti”, con la pergola e il mondo
che pare essersi fermato.
Lì sono
sempre andato. Con mio padre a fare scampagnate quando ancora non c’era la
strada per le auto; con gli amori giovanili o con i compagni di scuola del
tempo. Lì ho fatto il pranzo del matrimonio con Giovanna e passeggiato con mia figlia.
Ci ho
portato amici venuti da lontano e ci sono stato mille e mille volte con quelli del
cuore.
Ci sono
andato e ci vado quando sento il bisogno di stare solo senza smarrirmi o quando ho dovuto e devo prendere
decisioni importanti.
Ogni tanto
arrivo lassù, passeggio o semplicemente mi siedo da qualche parte, rimugino un po’ e torno a casa.
Bellissimo è
il momento alla fine dell’autunno,
quando il colore delle selve di castagni è struggente e l’aria comincia a
pungere annunciando l’Inverno. Ma anche i freschi nel pieno dell'estate sono un momento di rara beatitudine.
Voglio bene
a Quattro Venti e mi piaceva parlare con Francone il capoccia del
ristorante, che da un po’ ci ha lasciato.
Lui mi raccontava storie di Resistenza e di fascisti
impauriti.
E di
studenti dell’università, mandati lassù a rifocillarsi prima della
battaglia di Curtatone e Montanara, che battezzarono quel luogo, crocevia fra Pisa
e Lucca, Quattro Venti appunto.
E poi i clienti
oggi illustri e famosi e un tempo giovani studenti della Normale a Pisa
e le storie della gente semplice che frequentano l'osteria da sempre .
e le storie della gente semplice che frequentano l'osteria da sempre .
Quattro
Venti è un pezzo indelebile del Monte Pisano.
Come il cuore, in alto a sinistra, batte il tempo sereno e rassicura.
Come il cuore, in alto a sinistra, batte il tempo sereno e rassicura.
All'oste Francone Guidotti è dedicata questa filastrocca.
Francone
porta il pane
sotto il
braccio sudato
ci versa il
vino rosso
e taglia l’affettato;
Ritorna con
la zuppa
di cavolo e
cipolla
e la
salsiccia nera
bruciata
sulla griglia.
Ride mentre
racconta
storia
d’antifascismo
impreca si
tormenta
s’arruffa
con cipiglio.
Ed io sto ad
ascoltarlo
seguendo i
suoi commenti,
mi sento
come a casa
qui siamo a
Quattro venti.