Storie di Piaggio, amori e libertà
I sindaci operai, storie d’altri tempi quando la politica era passione e coerenza
La sirena non ha ancora finito il suo lugubre e monotono fischio, lo vedo entrare a passo lesto, gesticola con le mani e pare che ragioni con chi sa chi. Pensa ancora alla riunione di ieri sera finita alle due di notte. Lesto si avvia alla sua postazione di lavoro, si infila il grembiale di cuoio, gli occhiali i guanti e incomincia a cucire le lamiere dell’ape, forse solo in questo momento, la sua testa lascia altri pensieri e guarda li davanti a quella carrozzeria che deve appuntare. Passa poco e la sua giacca verde si riempie di aloni di sudore. È faticosa quella postazione, e lui un po piu basso dura maggiore fatica. Andrea ora deve fare la produzione, deve lavorare fino alle due. Andrea è sindaco di Buti. Nella officina davanti a dove lavora Andrea ci sono le officine meccaniche due. Li lavora Loredano, un compagno socialista, alto sempre gentile e gioiale, quando arrivi vicino alla sua macchina lo vedi un po curvo su quel pezzo, lui arriva fino alle nuvole con la sua altezza e la macchina è laggiù bassa e allora lui si deve piegare in avanti per manovrare meglio le leve. Loredano è sindaco di Peccioli. Dino, passo lesto, si avvia verso la mensa, ma difficilmente fa la strada senza che nessuno lo fermi anche se lui, sguardo a terra e passo veloce, prova a tirar diritto, ma nell’ora di pausa un compaesano lo trova sempre per chiedere qualcosa. Dino è sindaco di Casciana Terme. Quelle postazioni di lavoro, ai lattonieri o alle meccaniche spesso divengono gli uffici distaccati del sindaco, paesani che timidamente si avvicinano per perorare una pratica, denunciare un disservizio, e loro hanno sempre una parola, una promessa da fare, un impegno da mantenere. Non prendono uno stipendio, e parte del contributo che ricevano lo versano al loro partito, non prendono aspettative ma solo permessi previsti dalla legge, e spesso i permessi non bastano e debbono prenderli per proprio conto e quelli non sono retribuiti. Non hanno trattamenti di favore dalla azienda,e non li vorrebbero, a fine turno la produzione richiesta deve essere fatta. Ma allora perché lo fanno? Se gli lo chiedi ti dicono che lo fanno per passione e per coerenza con le loro idee… storie d’altri tempi
Il sogno "pasquale" di Anna
"Ho un sogno pasquale: mi piacerebbe stare
dentro un uovo di cioccolata amara con nocciole,
per sentirmi avvolta da qualcosa di piacevole e
dolce da spiluccare senza pensieri".
E un vino pasquale del Cantoni, maestro del bere bene.
Vino pasquale, come richiesto!
Auguri
Auguri
-------------------------------------------------------
Kabir, Moscato di Pantelleria Doc, az agr Donnafugata, Marsala (Tp). Vino dolce naturale (senza passitura degli acini), da uve Zibibbo (Moscato d’Alessandria) in purezza, coltivate in vigne con densità di 2.500 ceppi e produzione di circa 50 quintali per ettaro. Vendemmia nella prima decade di settembre, di uve molto mature; pressatura soffice; vinificazione in acciaio; fermentazione a temperatura controllata; affinamento in bottiglia di almeno 4 mesi. Colore giallo dorato carico; aroma intenso e polposo, di melone e scorza d’arancio, rosa e miele; gusto moderatamente dolce, squillante e di minerale sapidità. Il nome, Kabir, corrisponde al termine