L'atto intimidatorio alla sede del PD pisano desta grande preoccupazione.
Per questo va fatta sentire la più grande solidarietà; ma non basta.
Quando un tema come quello della TAV, che contrappone democraticamente opinioni diverse, viene strumentalizzato al punto che qualcuno può permettersi di "individuare dei nemici", è importante fermarsi e riflettere tutti insieme, prima di entrare in una spirale dalla quale poi è molto difficile uscire.
Di più, le continue contestazione a Giancarlo Caselli, magistrato antimafia e oggi procuratore a Torino, reo di aver fatto arrestare alcuni giovani, che come dice lui "avevano violato la legge", ci mostrano un futuro preoccupante. Caselli è stato addirittura contestato anche ad una manifestazione di partigiani dell'ANPI a Milano, evidenziando da parte dei contestatori, oltre che la violenta aggressione al magistrato, anche il poco rispetto per una storia nobilissima, quella di Caselli insieme a quella della Resistenza e dei valori che stanno alla base della Carta Costituzionale.
E' il momento di reagire, uscendo con forza dalla politica politicante.
L'approvazione della Carta di Pisa, impone a chiunque si appresti alla gestione della cosa pubblica un Codice Etico alto, che possa diventare la bussola per il rinnovamento della politica stessa.
Il prossimo 25 Aprile, festa della Liberazione, deve essere l’occasione affinché quella data non sia solo una commemorazione, ma l'affermazione più limpida, dei valori democratici che sorreggono la nostra società e danno linfa alla politica.
Il 30 aprile, infine, saranno 30 anni che è stato assassinato dalla mafia Pio La Torre, segretario regionale del Partito Comunista; dirigente delle lotte contadine, si era successivamente impegnato nella mobilitazione dell’installazione dei missili a testata nucleare a Comiso e aveva contribuito a elaborare il disegno di legge sulla confisca dei beni ai mafiosi.
Facciamo in modo di ricordarlo (insieme al suo autista Rosario Di Salvo), affinché le nuove generazioni possano conoscere coloro che hanno sacrificato la propria vita per la giustizia sociale e la costruzione di un mondo migliore.
Gabriele Santoni