Luglio. Passeggio a Molina di Quosa, dopo che sono andato a trovare mia madre. Sono quasi le otto di sera. Fa ancora caldo, molto caldo, ma il sole non "picchia" più come un'ora fa.
Mi fermo a bere vino bianco da Undicipalle, l'enoteca aperta da poco più di un anno sulla piazza.
La discussione in atto e che subito mi appassiona è molto tribale e politicamente scorretta, ma avvincente. Verace, come accade qui, ogni volta che si dà un giudizio estetico ad una passante. Passione delle passioni.
Un vecchio molinese che ha passato la settantina mi vede, si ferma e mi abbraccia con affetto.
Poi dice secco sorridendo."Caro Gabriele complimenti per Molina mon amour, il sito del nostro paese. Sai, leggendoti ho pensato, che in una classifica dal dopoguerra ad oggi, tu sia fra i primi dieci che hanno lavorato veramente poco..."E mi ghiaccia lì.
Io lo guardo esterefatto, e lui senza fare una piega insiste ammiccante, spiegandomi che non mi ritiene vagabondo, anzi; ma insiste nel dire che pensa davvero, che tutto quello che ho fatto e"mi sono scelto, di fare" (politica, volontariato, associazionismo, molto spesso tutto a gratis), rinunciando a "carriere canoniche", sia una forma di fuga dal lavoro vero (dimenticando fra l'altro,che un "lavoro vero" come crede lui, io ce l'ho; è nella scuola, dove ho vinto un concorso quasi 25 anni fa, ed ora sto in aspettativa come dice la legge). "Hai ragione- dico ironico e un po'risentito- perchè fare il Sindaco come ho fatto per nove anni in fondo mica è un lavoro.... è una tragica missione, dico io."
E lui serafico, alla parola Sindaco aggiunge. "A proposito ti sarai almeno sistemato?"
"Ecco...Ci siamo....Ci sentite da lì...!!!" ( Fossati)
Se anche chi ti vuol bene, conosce la tua storia e ti ha visto crescere, non sa o non vuol sapere, e pensa che a fare il Sindaco per quasi dieci anni ti possa aver sistemato la vita, siamo davvero arrivati.
E' passata purtroppo questa idea: la politica arricchisce, abbattiamo la politica di "professione".
Che si faccia dopo cena, come le riunioni del condominio.
O come le raccolte di firme, che tanto appassionano.
-"Un altro vino bianco" -dico al barrista di Undicipalle. -"Bevi qualcosa amico mio?" -chiedo al compagno di strada.-"Sì grazie!"risponde garbato.
Così mi costa anche un bianchetto (che pensa, pagherò con i soldi introitati dal comune!!!!!)
Bevo e vado a casa; mi aspetta un libro bellissimo: "Qualcosa di scritto" di Emanuele Trevi, su PPPasolini.
Avanti i prossimi, il nuovo che avanza!!!