Insieme possiamo vincere
Ho inviato
una lettera alle giovani donne e ai giovani uomini di FalloAncheTu, che nei giorni scorsi hanno
lanciato un appello in sostegno della
mia candidatura.
Quando ho
letto il vostro appello ho provato a immaginare i vostri volti, le storie, le
fatiche, persino in che modo la precarietà entra in maniera dirompente nelle
vostre vite. Ho provato a immaginare, io che vengo da una generazione che ha
almeno visto realizzare i propri sogni, le reazioni, le disillusioni di una
generazione usata meschinamente per far passare riforme che, “in nome dei
giovani”, non faranno altro che peggiorare le vostre esistenze e minare ancora
più i diritti dei vostri genitori.
Ho provato a
immaginare in che modo tutte e tutti voi, così umiliati da politiche
scellerate, di destra e di sinistra, che vi hanno consegnato al baratro della
precarietà esistenziale, avete trovato la forza e la convinzione per affermare
una speranza. La speranza di poter costruire un Paese migliore.
Ho
immaginato il momento in cui vi siete fermati, nel mare in tempesta che spesso
la vostra quotidianità diventa, per trovare il tempo per scrivervi e
trasmettervi fiducia l’un l’altro. Per dirvi e dirmi, “abbiamo il dovere di
farlo”. Trovare il tempo, sì, bene prezioso perché divorato nella ricerca
affannosa, ostinata, di un lavoro e di una continuità di reddito, perché
dedicato alla difesa di quelle conquiste di civiltà non al riparo per sempre.
Voglio
ringraziarvi. Non per
la richiesta di sciogliere il nodo della mia candidatura e di candidarmi
assieme a voi per la corsa alle primarie. Vi ringrazio perché siete la
convinzione che il tavolo si può rovesciare, che i sondaggi, le previsioni più
scontate possono non contare nulla. Vi ringrazio perché so che insieme possiamo
farcela.
Nelle prossime ore comincia il nostro viaggio in cui conosceremo tante e tanti che, come voi, vogliono provare a rendere questo Paese migliore. Ho deciso di candidarmi per dare una brutta notizia a tutti quelli che vedono nell’azione dei tecnici l’unica possibilità di governo per il nostro paese, ma ancora di più, perché è giunto il momento di rimettere al centro una forte prospettiva di cambiamento. La mia candidatura sarà al servizio delle donne e degli uomini che nei prossimi cinque anni vogliono mettere fine alla spirale del precariato che incastra le vostre esistenze e vi porta a vivere al di sotto dei vostri bisogni e dei vostri desideri.
Nelle prossime ore comincia il nostro viaggio in cui conosceremo tante e tanti che, come voi, vogliono provare a rendere questo Paese migliore. Ho deciso di candidarmi per dare una brutta notizia a tutti quelli che vedono nell’azione dei tecnici l’unica possibilità di governo per il nostro paese, ma ancora di più, perché è giunto il momento di rimettere al centro una forte prospettiva di cambiamento. La mia candidatura sarà al servizio delle donne e degli uomini che nei prossimi cinque anni vogliono mettere fine alla spirale del precariato che incastra le vostre esistenze e vi porta a vivere al di sotto dei vostri bisogni e dei vostri desideri.
Per questo
invaderemo il campo della politica e del centrosinistra. Spezzando la
convinzione che le primarie siano una specie di concorso di bellezza, le faremo
tornare ad essere il momento in cui un intero popolo ritrova forza e
convinzione per sconfiggere la paura e per riappropriarci, insieme, della
politica, della buona politica. Quella che non si fa “giovane” per ottenere
facile consenso, ma che si presenta all’Italia con un programma e idee per
sconfiggere la precarietà. Che parli di reddito garantito, di welfare
universale, di un nuovo modello di sviluppo, di opportunità e diritti, fuori e
dentro il lavoro. Esattamente come avete fatto voi con il vostro appello e coi
comitati che spontaneamente sono nati in questi giorni.
Se
cammineremo insieme, se non avremo paura, se faremo soffiare forte il vento
della speranza e del cambiamento, ne sono certo, la speranza diventerà il sogno
utile di un popolo che avrà cambiato la propria storia.
Nichi Vendola