Storie di Piaggio, Amore e Libertà
( dal racconto di Renzo Remorini)
Era lunga quella vertenza per avere maggiori garanzie occupazionali e maggiori diritti e tutele. I sindacalisti e gli attivisti della FIOM dovevano stare attenti a come si muovevano perché avevano sempre dietro le guardie della Piaggio che controllavano ogni movimento; bastava poco per essere licenziati. Così anche quella mattina c’era sciopero, alle 9 era fissata l’ora fatidica. Un quarto d’ora prima le guardie e i capetti si schierano in parata davanti alla porta di uscita, con l’intento di intimorire gli operai. Arriva l’ora e nonostante questa intimidazione, un discreto numero di operai decisero comunque di uscire. Alle 12 rientrano, verso le 12 e 30 Renzo va in Bagno sempre seguito, anche se un pò a distanza da una guardia per impedirgli di parlare con chi non aveva fatto sciopero;
così, mentre è alla buca e fa i suoi bisogni, accanto a lui c’è un operaio che quella mattina non aveva partecipato attivamente alla protesta. Appena vede Renzo abbassa la testa e si gira dall’altra parte. “Non ti preoccupare, non prendertela, la prossima volta verrai insieme a noi” gli dice Renzo. Non lo chiamò ruffiano, e ci fu una prossima volta…..
Il sogno di Anna
Vorrei che le parole, oggi, non fossero vissute come simboli retorici di
un tempo che non abitano più.
Vorrei che le parole avessero corrispondenza nei concetti che esprimono
e non fossero manipolate interpretate, disgiunte e prosciugate del loro
significato primario.
Ma tutta questa mistificazione è frutto del mutamento sociale in corso
o del radicamento del conservatorismo culturale nelle pieghe della
coscienza collettiva e individuale?
un tempo che non abitano più.
Vorrei che le parole avessero corrispondenza nei concetti che esprimono
e non fossero manipolate interpretate, disgiunte e prosciugate del loro
significato primario.
Ma tutta questa mistificazione è frutto del mutamento sociale in corso
o del radicamento del conservatorismo culturale nelle pieghe della
coscienza collettiva e individuale?
E Aldo Paci
AL TUO STAGNO
Quando sarò più vecchio
Mi comprerò un cappello.
E dentro al bosco coglierò
Un legno di castagno
Per farne un bastone
E camminare
Nel tuo cuore,
Sulle rive dello stagno
Dove volano le folaghe
E le pavoncelle
Scendono a migrare.
Mi siederò
In una ombra tua,
A riposare,
Ad ammirare l'Armonia
Che porti in te.
13 marzo 2012