Claudio Fava
Il Partito Democratico salva Lombardo, fa decadere la mozione di sfiducia e rimette tutto nelle mani del governatore: se davvero sua eminenza si dimetterà, si andrà al voto anticipato; altrimenti si resterà a galleggiare sulla zattera fino a nuovo ordine. Una buffonata. Dalla quale si traggono due conseguenze: il PD non esiste più. Esiste un manipolo di eletti, di deputati regionali e di capicorrente che continua a vivacchiare all'ombra di Lombardo, e che nulla ha più da spartire con gli elettori e i militanti democratici: che di Lombardo avrebbero fatto a meno. La seconda conseguenza è la definitiva sepoltura del centrosinistra che in questa mozione di sfiducia avrebbe potuto trovare l'occasione per un colpo di reni, per un tardivo ma necessario atto di dignità politica. Invece, niente: avanti con Lombardo, altro che alternativa, altro che voltar pagina...
Su quest'ennesimo scempio politico tacciono tutti. E più di tutti tace Rosario Crocetta, che di tutto ha voglia di parlare fuorché di Lombardo e del fallimento di questa stagione politica.
Una ragione in più per andare avanti con il progetto di LiberaSicilia. L'alternativa non è un gagliardetto da sventolare in faccia alla gente: è una scelta politica definitiva, la rottura con un sistema di governo e di potere che occupa la Sicilia da più di dieci anni. E' questa la discriminante su cui verranno chiamati a pronunciarsi i siciliani fra quale mese: tra chi vuol voltare pagina e chi invece in questa pagina logorata e umiliata della storia siciliana ci sta fin troppo bene.